bonafede battisti agente sotto copertura

BONAFEDE HA MESSO A RISCHIO UN AGENTE SOTTO COPERTURA? – NELL’ORMAI CELEBERRIMO “UNA GIORNATA CHE DIFFICILMENTE DIMENTICHEREMO”, IL VIDEO CONDIVISO DA BONAFEDE PER CELEBRARE LA CATTURA DI BATTISTI, SI VEDE UN POLIZIOTTO CHE TENTA INVANO DI NASCONDERE IL VOLTO – IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, DI PROFESSIONE AVVOCATO, HA VIOLATO (O QUANTOMENO IGNORATO) ALCUNE LEGGI: ECCO QUALI – IL GARANTE DEI DETENUTI: "SPERO LO RIMUOVA"

 

1 – COME IL VIDEO-GOGNA DI BONAFEDE SU BATTISTI HA FATTO SALTARE LA COPERTURA DI UN AGENTE DI POLIZIA

Giovanni Drogo per www.nextquotidiano.it

 

UN AGENTE SOTTO COPERTURA SI COPRE IL VOLTO NEL VIDEO PUBBLICATO DA BONAFEDE

«Il racconto di una giornata che difficilmente dimenticheremo!» con questa presentazione il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha deciso di dare in pasto al pubblico di Facebook un video di tre minuti e cinquanta secondi che “racconta” l’arrivo in Italia del terrorista Cesare Battisti.

 

Il filmato, accompagnato da un’odiosa musichetta trionfante ma al tempo stesso “intimista”, mostra la giornata dell’arrivo di Battisti in Italia, l’atterraggio a Ciampino, le procedure per il trasferimento nel carcere di Oristano dove il terrorista dei PAC sconterà la sua pena.

 

Lo show di Bonafede che mette a repentaglio gli agenti di Polizia

L’esposizione del corpo di Battisti, come un trofeo, si attaglia ben poco al concetto di giustizia in uso nel mondo Occidentale nei paesi democratici. Ma evidentemente il ministro aveva bisogno di celebrare qualche successo personale. Motivo per cui –  alla moda di Salvini – si è fatto fotografare con addosso la giacca della Polizia Penitenziaria e ha imbastito il grande show dell’arrivo di Battisti dalla Bolivia.

ALFONSO BONAFEDE CON LA DIVISA DELLA POLIZIA PENITENZIARIA

 

Ma nella foga dei festeggiamenti, e davvero mancava solo uno scatto di Bonafede col pugnetto alzato come il collega Toninelli al Senato qualche tempo fa o una bottiglia di spumante stappata in favore di telecamere, Bonafede ha scritto una pagina vergognosa nella storia della propaganda di regime e commesso più di una violazione dei diritti di un condannato.

 

Il momento in cui un agente tenta invano di nascondere il volto, la censura è di NeXtQuotidiano

Ad esempio ad un certo punto del filmato, mentre viene mostrata la procedura di raccolta delle impronte digitali di Battisti (una scena degna del finale di Blow) viene inquadrato un poliziotto in borghese che cerca affannosamente di coprirsi il volto con la sciarpa. Probabilmente si tratta di un agente che lavora sotto copertura la cui identità sarebbe stato meglio rimanesse celata.

 

La celebrazione della “cattura” mette così a repentaglio la copertura di un servitore dello Stato. Ma gli addetti alla comunicazione che di fatto controllano e gestiscono l’attività del governo evidentemente non se ne sono accorti. Un danno collaterale del desiderio di Bonafede di spettacolarizzare una questione che ha ben poco di spettacolare.

 

matteo salvini e alfonso bonafede foto mezzelani gmt056

C’è poco da festeggiare, c’è poco da sbraitare “la pacchia è finita”. A sessantatré anni e dopo trentasette anni di latitanza Battisti rischia di essere l’unica Quota 100 del governo del Cambiamento. Il fatto che Battisti sia un terrorista e un pluriomicida non giustifica quello che gli è stato fatto dal Ministro di Grazia e Giustizia sui social.

 

La spettacolarizzazione dell’arresto di Battisti è illegale

Se ai tempi di Mani Pulite la Lega aveva il deputato Luca Leoni Orsenigo ad agitare un cappio in Aula ora che siamo nell’era del Cambiamento è direttamente il ministro della Giustizia ad agitare i più cupi istinti forcaioli e giustizialisti. A rendere ancora più drammatico il tutto c’è il fatto che Bonafede di professione fa l’avvocato, è uno che in teoria dei diritti dei condannati dovrebbe intendersene. Perché pur se latitante e condannato all’ergastolo per omicidio anche Battisti ha dei diritti.

ALFONSO BONAFEDE NEGLI ANNI '90 QUANDO FACEVA IL DJ ALL'EXTASY

 

Ad esempio l’art. 114 del Codice Penale vieta «la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica» mentre l’articolo 42 bis comma 4 dell’Ordinamento penitenziario impone l’adozione di «opportune cautele per proteggere» gli arrestati «dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità».

 

L’articolo 13 della Costituzione – quel pezzo di carta dove giurano i ministri – stabilisce che «è punita ogni violenza fisica e morale sulle persone comunque sottoposte a restrizioni di libertà» e cos’è la gogna mediatica se non una violenza morale?

 

ARRESTO DI CESARE BATTISTI IN BOLIVIA

Lo sottolinea sulla Stampa Mauro Palma, Garante nazionale dei diritti delle persone detenute e private della libertà personale, che ricorda appunto che per evitare inutili disagi ad un condannato è esplicitamente prevista l’adozione di misure per tutelare degli arrestati dalla curiosità del pubblico. Ma il Garante esprime anche la sua perplessità «nella scelta di esporre in quel modo gli operatori di polizia che stanno facendo il loro dovere. Ci deve essere più attenzione». E chissà che il Garante non si riferisca proprio a quei frame dove viene rivelata l’identità di un agente sotto copertura.

 

Anche l’Unione delle Camere Penali – che rappresenta gli avvocati italiani che lavorano in ambito penale – ha duramente criticato il video di Battisti pubblicato sulla pagina di Bonafede definendola “una occasione cinica e sguaiata, di autopromozione propagandistica” da parte del ministro. In un comunicato dal titolo La politica in favore di telecamera, oltre ogni limite di decenza pubblicato sul sito la Giunta di UCPI commenta lo show allestito da Salvini e Bonafede come una pagina tra le più vergognose e grottesche della nostra storia repubblicana.

 

battisti in italia foto mezzelani gmt014

«Addirittura sconcertante – scrive l’UCPI –  è che il Ministro della Giustizia abbia diffuso un video, con sinistro commento musicale, titolando di “una giornata indimenticabile”; e non ci sono state risparmiate foto ricordo del detenuto, con due agenti della polizia penitenziaria al fianco, in spregio di espliciti divieti normativi». Bonafede sembra non aver capito il problema, eppure è laureato in Giurisprudenza, e ieri dava degli “sciacalli” a coloro che gli facevano notare cosa aveva fatto.

 

2 – LE LEGGI IGNORATE DA BONAFEDE

Dal profilo Facebook di Giuseppe Caputo (giurista e ricercatore de “L’altro diritto”)

 

Se le pene devono essere eseguite secondo i modi ed i principi indicati dalla Costituzione e dalle leggi, mi pare che nel caso #Battisti quantomeno le seguenti norme siano state ignorate:

alfonso bonafede foto mezzelani gmt029

- Art. 114 del codice di procedura penale “6-bis. È vietata la pubblicazione dell'immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all'uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica, salvo che la persona vi consenta”;

- Art. 42bis o.p.: “Nelle traduzioni sono adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità, nonché per evitare ad essi inutili disagi. L'inosservanza della presente disposizione costituisce comportamento valutabile ai fini disciplinari”;

- Art. 32 delle European prison rules del Coe: “Mentre i prigionieri vengono trasferiti da o verso una prigione, o in altri luoghi come tribunale o ospedale, devono essere esposti al pubblico il meno possibile e devono essere adottate adeguate cautele per assicurare il loro anonimato”;3 –

- Art. 73 delle Mandela rules delle Nazioni Unite precisa che “devono essere adottate misure di sicurezza adeguate per proteggerli da insulti, curiosità e pubblicità in qualsiasi forma”.

 

Serve ricordare che nessuna autorità amministrativa, tantomeno politica, può derogare a queste disposizioni?

 

3 – ARRESTO BATTISTI, IL GARANTE DEI DETENUTI: “SPERO BONAFEDE RIMUOVA IL VIDEO”. ERMINI (CSM): “IO NON LO AVREI FATTO”

Da www.ilfattoquotidiano.it

 

alfonso bonafede foto mezzelani gmt001

“Spero che lo rimuova”. Il Garante nazionale dei detenuti, Mauro Palma, non ha gradito il video-spot dell’arresto di Cesare Battisti pubblicato dal ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, e già criticato in Rete, dalle opposizioni e dalla Camere penali. “Purtroppo – sottolinea – si aggiunge a quel riferimento al ‘marcire’ che il ministro dell’Interno ha più volte espresso”.  Secondo il garante, le frasi e le immagini che “puntano ad acquisire consenso attraverso un linguaggio estraneo a quello del Costituente, finiscono per consolidare una cultura di disgregazione sociale”.

 

Per questo, spiega Palma, la gestione dell’arresto “avrebbe richiesto un atteggiamento sobrio sul piano istituzionale e su quello della comunicazione” ma “non è stato così”. Prima i tweet, poi il palchetto a Ciampino, le ospitate in tv e infine il video-spot di una “giornata indimenticabile”. Così ora il garante richiama il ministro Bonafede “poiché alle parole che cercano – in contrasto con la nostra Costituzione – di dare alla pena il significato del ‘marcire in carcere’, si sono aggiunti i video che dettagliatamente riprendono le varie fasi della traduzione in carcere della persona estradata, ritengo doveroso richiamare quanto affermato dal nostro ordinamento penitenziario”.

 

Cesare Battisti catturato in Bolivia cb96951ae4

All’articolo 42-bis comma 4, riporta Palma, “prescrive che nelle traduzioni siano ‘adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità'”. L’articolo, aggiunge, “prosegue prevedendo sanzioni disciplinari per chi non osservi tale disposizione: certamente il legislatore non poteva supporre che fossero i vertici delle Istituzioni a non rispettarla”.

 

battisti in italia foto mezzelani gmt014

Critico anche il vice-presidente del Consiglio superiore della magistratura, David Ermini: “Parlo a titolo personale: io non lo avrei fatto”. Mentre l’Adnkronos ricorda come, nel 2015, Matteo Salvini – anche lui attivissimo nella campagna social seguita all’arresto dell’ex terrorista dei Pac – si diceva fermamente contrario alla “spettacolarizzazione” degli arresti. “Non la sopporto”, tuonava infatti il ministro dell’Interno dalle pagine di Panorama in un’intervista dal titolo ‘Da Yara a Loris: la cronaca nera secondo Matteo (Salvini)’, la stessa in cui attaccava Angelino Alfano per aver twittato “a indagini in corso”.

 

Allora, il vicepremier leghista, conversando di cronaca nera e delle immagini dell’ingresso in carcere di Veronica Panarello, poi condannata per l’omicidio del figlioletto Loris, giudicava “raccapriccianti, da far vergognare” le riprese con tanto di insulti della folla davanti alla prigione. La colpa? Per Salvini della “spettacolarizzazione” degli eventi.

DI MAIO BONAFEDE

 

Problema cui il leghista avrebbe così posto rimedio: “Chiederei agli inquirenti, agli avvocati, ai magistrati, di fare tutto nel massimo riserbo e nel massimo silenzio. Non dovrebbe trapelare – spiegava a Panorama – nessuna notizia, fino al processo non dovrebbe uscire nulla sui giornali. Poi non bisogna mai esibire un catturato. Se devi portare via uno, lo porti via di nascosto, la notte. Vedi Bossetti, per esempio”, sosteneva.

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