O LA BORSELLINO O LA VITA - IL VIMINALE ASSEGNA LA SCORTA ALL'EX ASSESSORE ALLA SANITÀ, FIGLIA DEL GIUDICE UCCISO - LEI E IL FRATELLO MANFREDI STUPITI DELLA SCELTA, MA FU LUI A PARLARE DI 'OSTILITÀ' E 'OFFESE' RIVOLTE ALLA SORELLA

Come spiegare l'assegnazione di una scorta livello 3 (auto blindata guidata da un poliziotto, a cui se ne può affiancare un altro)? Forse per la telefonata 'fantasma' in cui il primario Tutino avrebbe detto che Lucia Borsellino doveva fare la fine del padre? Lei e il fratello, commissario di polizia, dicono di non aver mai ricevuto minacce...

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Virginia Piccolillo per “Corriere della Sera

 

lucia borsellino rosario crocetta lucia borsellino rosario crocetta

È sorpresa, ma accetterà la scorta, Lucia Borsellino. È quanto trapela dalla famiglia della figlia di Paolo, il magistrato ucciso dalla mafia nel 1992, 57 giorni dopo Giovanni Falcone. Non sa esattamente perché le sia stata assegnata.

 

Ma le sarebbe stato detto che ci sono nuovi elementi, emersi a ridosso del comitato nazionale di sicurezza, che hanno giustificato questa misura precauzionale, solitamente presa su segnalazione del comitato di sicurezza provinciale. Questa volta la scelta della tutela, di livello 3, medio-basso, sarebbe avvenuta sempre su segnalazione del prefetto, ma informalmente condivisa e auspicata da Roma. Una scelta comunque ponderata ad altissimo livello politico, filtra da ambienti del Viminale.

CROCETTA LUCIA BORSELLINO CROCETTA LUCIA BORSELLINO

 

Ma restano un po' avvolti nel mistero gli elementi di una simile decisione. Perché? E perché ora? Davvero è giunta una segnalazione di pericolo o si è preferito mettere sotto tutela la protagonista di un caso politico che ha scosso la Sicilia? Il Viminale si trincera dietro la consueta riservatezza. E dalla Procura di Palermo filtrano reazioni un po' stupite.

 

Lo stesso stupore di Lucia Borsellino. Era in pizzeria, quando ha ricevuto la notizia. Il comitato nazionale per l' ordine e per la sicurezza le ha assegnato la scorta. Non come quella di suo padre, Paolo, di livello 1.

 

MANFREDI BORSELLINO MATTARELLA MANFREDI BORSELLINO MATTARELLA

Ma di terzo livello: auto blindata guidata da un poliziotto, a cui se ne può affiancare un altro. Una misura che è stata comunicata prima a suo fratello Manfredi, commissario di polizia a Cefalù. E che ha lasciato di stucco entrambi. Mai avuto segnalazioni di pericolo. Mai ricevuto minacce di morte. Mai nulla di simile.

 

Solo quella intercettazione «fantasma», pubblicata dall' Espresso , ma smentita dai magistrati, dagli interessati e dalla stessa fonte indicata dal giornalista. La frase relativa all' auspicio che Lucia facesse la stessa fine di suo padre, attribuita, per ora senza riscontri, al medico personale di Crocetta e consulente della Regione per alcune scelte sulla Sanità, Matteo Tutino.

MATTARELLA MANFREDI BORSELLINO MATTARELLA MANFREDI BORSELLINO

 

La cosa ebbe molta eco perché Lucia Borsellino aveva abbandonato il suo posto di assessore alla Salute in aperta polemica con Crocetta, cui imputava di averla esclusa dalla cabina di regia delle decisioni sulla sanità. La pubblicazione poi era avvenuta a ridosso dell' anniversario della morte di Paolo Borsellino.

matteo tutino matteo tutino

 

In quella occasione, suo fratello Manfredi lamentò di rivivere un clima simile a quello di quei drammatici giorni dell' attentato. Ieri era dapprima trapelata sull' Ansa la notizia che l' eventuale pericolo troverebbe un riscontro indiretto proprio nelle sue parole: durante l' incontro con il capo dello Stato aveva parlato delle «ostilità» e delle «offese» rivolte alla sorella da un anno a questa parte. E si aggiungeva che i familiari avrebbero trovato più motivato tale provvedimento quando Lucia era assessore in carica.

 

BORSELLINO - TUTINO - CROCETTA BORSELLINO - TUTINO - CROCETTA il primario matteo tutino il primario matteo tutino

Più tardi una nota della famiglia. «Benché sollecitati, ribadiamo - si legge - la ferma volontà di non rilasciare dichiarazioni. Non intendiamo tantomeno commentare o esprimere valutazioni sui tempi e sulla opportunità del dispositivo di protezione adottato dalle autorità competenti».

 

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