oscar farinetti

BUON APPETITO! BOLOGNA APPARECCHIA IL GRANDE AFFARE DI “EATALY”: FARINETTI E COOP INSIEME PER LA CITTADELLA DEL CIBO DA 40 MILIONI DI EURO - TUTTI I POTERI DELLA CITTÀ, BENEDETTI DAL RENZISMO, SI RITROVANO COSÌ A TAVOLA

Oscar Farinetti Oscar Farinetti

Marco Franchi per “Il Fatto quotidiano”

 

È partita la Grande Abbuffata ai tempi di Matteo Renzi. Una tavola da 40 milioni di euro. Per partire. Ci si dovrebbero sedere sei milioni di italiani ogni anno. Intanto ci mangiano le coop rosse e i costruttori privati, con la benedizione di tutti: amministratori Pd, banche, industriali, commercianti, pure l’università.

 

È la più grande lobby di politica e affari mai messa in piedi a Bologna da mezzo secolo in qua. Esempio per l’Italia, dalla terra che fu rossa e adesso sperimenta cosa possa essere il renzismo che coniuga politica e affari. Per costruirla ci si è messo poco più di un anno: record impensabile. Fra un altro anno dovrebbe essere nata: Fico, la cittadella del cibo targata Oscar Farinetti, il super-renziano patron di Eataly.

OSCAR FARINETTI OSCAR FARINETTI

 

Idea di partenza di Andrea Segrè, già preside di Agraria, capace di tramutare un Centro agroalimentare costruito dal Comune (quando i soldi giravano) da cattedrale nel deserto in futura miniera d’oro, in Fico. Anche lui seguace di Renzi, inventore di Last Minute Market, dal premier nominato alla guida di tutti i comitati anti-sprechi. Per ora Fico sta per Fabbrica italiana contadini: diventerà Eataly World, la capitale di tutto quanto tramuta il mangiare in quattrini, affari, cultura, ambizioni.

 

Storia del cibo e ristoranti, decine di produttori e orti, birrerie e vinifici, cucine regionali aperte al pubblico. A regime è contabilizzato l’arrivo di sei milioni di visitatori ogni anno, dal 2016. Disneyland della lasagna. Ottanta milioni di fatturato aggregato, 3.500 nuovi posti di lavoro promessi.

bologna a farinetti GetContent asp jpegbologna a farinetti GetContent asp jpeg

 

I commensali più pesanti si sono già messi a tavola. Il bando da 40 milioni di euro per la realizzazione è stato vinto dal Ccc, il Consorzio cooperative costruzioni, il braccio (in cemento) armato della Lega coop che a Bologna ha tutte le sue cittadelle di potere sotto l’ombrello assicurativo-bancario dell’Unipol e che a Roma ha mandato un ministro, Giuliano Poletti.

 

bologna a farinetti GetContent asp jpegbologna a farinetti GetContent asp jpeg

Annuncio di Ferragosto. Salvagente colossale alla cooperazione da anni colpita dalla crisi delle costruzioni. Una situazione tremenda, arginata continuando a costruire in un sistema che se si ferma è perduto. Pochi mesi fa, per 380 dipendenti del Ccc sono scattati i contratti di solidarietà dopo anni di cassa integrazione e con l’incubo di esuberi a catena.

 

Quindi viva Bologna, viva Fico. L’affare sposa affari e politica. Ccc diventa il referente di tutto un sistema, la sua guida. Nel Consorzio con il 40% come lei c’è il Cmb di Carpi, altro gigante coop con gli stessi problemi e le stesse aspettative, seguono con il 10% a testa alcuni costruttori bolognesi e il consorzio Unifica fra le maggiori imprese artigiane che avevano protestato qualche settimana fa temendo di essere escluse dalla torta.

RENZI FARINETTI RENZI FARINETTI

 

Unico altro concorrente alla gara, il gruppo austriaco Strabag. Gara senza gara. Il Consorzio ha fatto un’offerta del 20% inferiore alla base d’asta. Gioco in casa. La società Prelios che ha scelto i vincitori e messo in piedi il fondo pro Fico era stata scelta da Farinetti-Segrè. Il comitato dei saggi di Fico è guidato da Fabio Roversi Monaco, presidente della Banca Imi, dopo essere stato rettore all’università e presidente della Fondazione Cassa di Risparmio, referente di tutta Bologna. La collaborazione fra imprese dell’Emilia-Romagna ha fatto guadagnare molti punti nel bando.

 

RENZI E FARINETTI ALLA LEOPOLDA RENZI E FARINETTI ALLA LEOPOLDA

Fico è davvero la Grande Abbuffata in cui non manca nessuno. Ci sono i terreni del Centro agroalimentare proprietà del Comune, valore 55 milioni e 40 milioni degli investitori privati. Il banchiere d’affari Giovanni Tamburi con il suo fondo Tip ha acquistato dalla famiglia Farinetti il 20% di Eataly per un valore di 120 milioni. E in Tip ci sono i re di denari bolognesi: Isabella Seràgnoli della Gd, Lorenzo Sassoli della Val-soia, Romano Volta della Datalogic, la famiglia Monti-Riffeser del Carlino-Nazione-Giorno.

farinetti leopolda farinetti leopolda

 

Niente male per un’idea sponsorizzata dalle coop, che controllano librerie e vecchi mercati ristrutturati, hanno come loro monumento un’orrida Porta d’Europa che sovrasta la via Stalingrado e in cui governa l’Unipol. Un progetto pensato dal duo Segrè-Farinetti. E in cui il Pd e l’amministrazione cittadina si sono accodati. Adesso a Bologna c’è chi sogna uno sviluppo complessivo della città dopo decenni di morta gora. E chi teme l’Expo di Milano e il Mose di Venezia.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giorgia meloni marche matteo ricci acquaroli

DAGOREPORT - SOTTO L’ALA DEL MASOCHISMO-HARD, IL PD DI ELLY AFFRONTA DOMENICA L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLE MARCHE - UN VOTO CHE VEDE IL MELONISSIMO FRANCESCO ACQUAROLI CONTRO UN BIG RIFORMISTA DEL PD, MATTEO RICCI, CHE I SONDAGGI DANNO IN SVANTAGGIO DI UNA MANCIATA DI PUNTI - MOLTO DIPENDERÀ DALL’ASTENSIONE, MALATTIA CHE HA CONTAGIATO UNA BELLA MAGGIORANZA DI ELETTORI DI CENTROSINISTRA, CHE NE HANNO PIENE LE SCATOLE DELLE ZUFFE E SCISSIONI E RIVALITÀ DA COMARI DI COLORO CHE DOVREBBERO DAR VITA A UN’ALTERNATIVA SALDA E UNITA ALL’ARMATA BRANCA-MELONI - PERDERE LE MARCHE PER LA DUCETTA SAREBBE UNO SCHIAFFO TALE CHE L'UNICA ''RICOMPENSA" SAREBBE IL CANDIDATO DI FDI ALLA REGIONE VENETO, DOVE LA LISTA DI LUCA ZAIA, CHE ALLE REGIONALI 2020 INCASSÒ IL 42% DEI VOTI, E' DIVENTATA UNA VARIABILE CHE NE' MELONI NE' SALVINI RIESCONO PIÙ A CONTROLLARE...

almasri carlo nordio alfredo mantovano matteo piantedosi

CASO ALMASRI: I MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI HANNO RACCONTATO SOLO MENZOGNE AL PARLAMENTO – NON SERVE L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE PER CAPIRLO, BASTA LEGGERE I LORO INTERVENTI ALLA CAMERA - 5 FEBBRAIO 2025, NORDIO: ‘’IL MANDATO D'ARRESTO DELLA CORTE DELL'AJA NEI CONFRONTI DI ALMASRI ERA NULLO: È ARRIVATO IN LINGUA INGLESE SENZA ESSERE TRADOTTO E CON VARI ALLEGATI IN LINGUA ARABA, CON UNA SERIE DI CRITICITÀ CHE AVREBBERO RESO IMPOSSIBILE L'IMMEDIATA ADESIONE DEL MINISTERO ALLA RICHIESTA ARRIVATA DALLA CORTE D'APPELLO DI ROMA’’ - 7 AGOSTO 2025: IL GOVERNO INGRANA UNA CLAMOROSA MARCIA INDIETRO CHE SMENTISCE NORDIO E PIANTEDOSI, LEGITTIMANDO L'ILLICEITÀ DEI LORO ATTI: '’AGITO A DIFESA DELL'INTERESSE DELLO STATO” - DEL RESTO, SECONDO QUANTO SI LEGGE DALLA RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE DEI GIUDICI, "APPARE VEROSIMILE CHE L'EFFETTIVA E INESPRESSA MOTIVAZIONE DEGLI ATTI E DELLE CONDOTTE TENUTE" DA NORDIO, PIANTEDOSI E MANTOVANO SIANO LEGATE ALLE "PREOCCUPAZIONI PALESATE" DAL DIRETTORE DELL'AISE CARAVELLI SU "POSSIBILI RITORSIONI PER I CITTADINI E GLI INTERESSI ITALIANI IN LIBIA" - IL VOTO DELLA GIUNTA PER LE AUTORIZZAZIONI A PROCEDERE DELLA CAMERA È PREVISTO PER IL 30 SETTEMBRE…

charlie kirk melissa hortman

FLASH! - MELONI E SALVINI, CHE OGGI PIANGONO COME PREFICHE PER L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, GRIDANDO ALL’’’ODIO E VIOLENZA DELLA SINISTRA’’, DOVE ERANO QUANDO IL 15 GIUGNO SCORSO LA DEPUTATA DEMOCRATICA DEL MINNESOTA, MELISSA HORTMAN, 54 ANNI, È STATA UCCISA INSIEME AL MARITO DA COLPI D’ARMA DA FUOCO, CUI SEGUÌ UNA SECONDA SPARATORIA CHE FERÌ GRAVEMENTE IL SENATORE JOHN HOFMANN E SUA MOGLIE? L’AUTORE DELLE SPARATORIE, VANCE BOELTER, ERA IN POSSESSO DI UNA LISTA DI 70 NOMI, POSSIBILI OBIETTIVI: POLITICI DEMOCRATICI, IMPRENDITORI, MEDICI DI CLINICHE PRO-ABORTO - PERCHÉ MELISSA HORTMAN NON È STATA COMMEMORATA ALLA CAMERA, COME KIRK?

beatrice venezi teatro la fenice venezia alessandro giuli gennaro sangiuliano giorgia meloni nicola colabianchi

DAGOREPORT - VENEZIA IN GONDOLA PER DARE IL BENVENUTO A BEATRICE VENEZI, NOVELLA DIRETTORE MUSICALE DEL TEATRO LA FENICE – LA NOMINA DELLA “BACCHETTA NERA” DI FRATELLI D’ITALIA, FIGLIA DI UN EX DIRIGENTE DI FORZA NUOVA, HA FATTO ESULTARE IL MINISTRO GIULI-VO (ETTECREDO, L’HA DECISA LUI!), PASSANDO PER BRUGNARO E ZAIA, FINO AL SOVRINTENDENTE DELLA FENICE, NICOLA COLABIANCHI, CHE PER PARARSI IL SEDERINO METTE IN MEZZO IL CRITICO MUSICALE DI “REPUBBLICA”, ANGELO FOLETTO – L’ASCESA DELLA BIONDA E FATALE VIOLINISTA È STATA SEMPRE BOMBARDATA DI POLEMICHE, A PARTIRE DAGLI ORCHESTRALI: “LA POLITICA NON C’ENTRA, NON SA PROPRIO DIRIGERE” -  AL CONCERTO DI CAPODANNO DEL 2024 A NIZZA, FU PRESA DI MIRA DA QUATTRO SPETTATORI AL GRIDO: “NON VOGLIAMO I FASCISTI” - QUANDO VIRGINIA RAFFAELE SCODELLÒ SUGLI SCHERMI RAI UNA STREPITOSA IMITAZIONE DELLE PRODEZZE SANREMESI E PUBBLICITARIE DI VENEZI (SPOT “TIRA FUORI IL TUO LATO BIOSCALIN”), L’ALLORA MINISTRO DELLA CULTURA SANGIULIANO PERSE LA TESTA PER LA SUA “CONSIGLIERE PER LA MUSICA”: AVREBBE ADDIRITTURA CHIESTO UN INTERVENTO DEI VERTICI RAI SUL CAPO DELLA STRUTTURA RESPONSABILE DEL PROGRAMMA DELLA RAFFAELE (FATTO CHE SCATENÒ LA “GELOSIA” INSTAGRAMMABILE DI MADAME BOCCIA AL PUNTO CHE “BEA-TROCE” LA QUERELÒ…)

mollicone colabianchi ortombina meyer lissner fuortes venezi meloni

SULLA LEGGE CHE IMPEDIVA AI SOVRINTENDENTI DEI TEATRI LIRICI DI RESTARE IN CARICA DOPO IL COMPIMENTO DEL SETTANTESIMO ANNO (POI BOCCIATA DALLA CORTE COSTITUZIONALE), L’ARMATA BRANCA-MELONI HA ORCHESTRATO UN PIROETTANTE BALLETTO DEGNO DEL MIGLIOR NUREYEV - DEFENESTRATO LISSNER DAL SAN CARLO DI NAPOLI, PER FAR USCIRE DALLA RAI CARLO FUORTES; FATTO FUORI DALLA SCALA MEYER PER FAR ARRIVARE ORTOMBINA DA VENEZIA, DOVE È STATO NOMINATO COLABIANCHI CHE, AHIMÈ, ANDAVA PER I 68. CHE FARE? COSÌ, NELL’APRILE SCORSO, FEDERICO MOLLICONE, PRODE PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA, HA FIRMATO UN EMENDAMENTO PARLAMENTARE STABILENDO CHE…