CETRIOLO GLOBALE HACKING TEAM/2 – NELLE MAIL INTERNE SVELATE DA WIKILEAKS RICORRONO SPESSO I NOMI DI RENZI E BERLUSCONI, CON AGGIORNAMENTI CONTINUI SULL’ATTUALITÀ POLITICA

Svelato oltre un milione di messaggi riservati, con molte notizie sui vari business della società italiana che lavorava con i governi di mezzo mondo, democratici e non. I progetti per entrare nel mercato libico, facendosi però “autorizzare” dai servizi segreti italiani… -

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Da “ansa.it

 

Wikileaks ha pubblicato il massiccio tesoro di email aziendali rubate ad Hacking Team, la società italiana che fa software-spia per governi colpita da un pesante attacco hacker il 6 luglio. "Sono più di 1 milione di messaggi", spiega Wikileaks sul suo sito ricordando che Hacking Team è finita nel loro mirino già in passato con lo SpyFiles. "Queste mail - spiega ancora Wikileaks - mostrano il lavoro interno della controversa azienda di sorveglianza mondiale".

HACKING TEAM HACKING TEAM

 

Centinaia di nomi, di politici - da Matteo Renzi a Silvio Berlusconi - di istituzioni, dai servizi segreti alla polizia, dalla Guardia di finanza ai Carabinieri, ricorrono nelle mail interne della società. Ricorre diverse volte il nome del premier - così come quello di Berlusconi e di tanti altri politici - in una serie di mail che danno conto di notizie di attualità politica.

 

HACKING TEAM HACKING TEAM

Molta attenzione viene naturalmente riservata alla sicurezza cibernetica ed emergono anche scambi su visite in Sudan, uno degli Stati non democratici cui - secondo le accuse di vari attivisti - Hacking Team avrebbe venduto il suo software spia. "L'attività da svolgere - si legge in una mail sul Sudan - sarà: dare un 'follow up' al training fatto qui (che praticamente era basic), dare continuità alle tecniche di attacco e infine verificare anche lo stato del sistema alla luce delle migrazioni che stavamo facendo e al check del livello di sicurezza (firewall, etc.)".

HACKING TEAM HACKING TEAM

 

Ma la società guarda con interesse anche ad un'altra nazione ad alto rischio, la Libia. In una mail dello scorso 25 maggio gli uomini dell'HT parlano della possibilità di fare affari nel paese.

 

HACKER ISIS HACKER ISIS

"Per la Libya - scrive uno del gruppo - sono scettico, è un failed state, possiamo chiedere l'autorizzazione ma davvero non so se e' un paese in back list. Magari cominci a informarlo sulla documentazione che dev'essere fermata dal CLIENTE GOVERNATIVO per una nostra vendita? Poi possiamo procedere, al massimo la Libia e' in black list e non vendiamo. Il Governo Italiano decide, il Governo Italiano ha la migliore intelligence a cui possiamo e dobbiamo attingere per un'autorizzazione, e' la legge".

 

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