UNA CITTA' CON "MOLTI FETENTI” - RUTELLI SULLA CUPOLA ROMANA: “MARINO DEVE FARE UNA GIUNTA STRAORDINARIA, DI SALUTE PUBBLICA. CON GRILLINI, CROPPI, MARCHINI E LA SOCIETÀ CIVILE SENZA MACCHIA”

Antonello Caporale per “il Fatto Quotidiano

 

   Com'è Roma e come sono i romani? Riapriamo i libri, prendiamo Marziale o Giovenale. Oppure saltando per secoli arriviamo ai sonetti di Belli, o anche a Pasolini. Se siamo rattristati dai libri fermiamoci davanti alla tv e rivediamoci la serie sui Borgia. Roma è quella. Eterna plebe che solo in casi straordinari si fa popolo, diviene cittadinanza attiva. Diceva Maurizio Ferrara che questa città ha un eterno, imperforabile fondo limaccioso.

Rutelli Sindaco di Roma 1993Rutelli Sindaco di Roma 1993

 

   Francesco Rutelli entrò in Campidoglio da sindaco nel 1993. Ne uscì nel 2001. Conosce le tribù, le origini degli abiti di sartoria, le virtù dei palazzinari, le connessioni e le distrazioni della città eterna.

 

   Leggendo i nomi degli indagati di qualcuno prevedevo l'esito, di qualche altro purtroppo no. Ho conosciuto molti fetenti. Le elezioni che vinsi furono precedute da una grande retata. Metà giunta Carraro era finita agli arresti e si scoprì il tariffario del 5% sugli appalti. Un cinque secco a favore del ceto politico dominato da Dc e Psi. Non c'era azienda municipalizzata che non subisse questo taglieggiamento e non c'era vertice che non provvedesse a intascare buste.

 

   Erano gli anni del democristiano Sbardella, detto lo Squalo, dei socialisti di Paris dell'Unto.

I TRE SINDACI RUTELLI VELTRONI MARINO AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE I TRE SINDACI RUTELLI VELTRONI MARINO AL FUNERALE LAICO DI ARNOLDO FOA FOTO LAPRESSE

 

   Era una città suddita e corrotta. Perfino le occupazioni abusive delle case popolari erano gestite nelle segreterie degli assessorati. Il patrimonio immobiliare pubblico non era censito. Io non trovai non dico un computer , ma uno straccio di documento che mi certificasse dove fossero i nostri immobili, quale valore avessero. Per farle capire: nessun telefono del Campidoglio era attivo. Nessun funzionario rispondeva al telefono. Avevi bisogno di un mediatore che gestisse le tue relazioni, un conoscente, un amico, un cugino, oppure a te cittadino era precluso ogni diritto.

Veltroni Prodi Rutelli giovani Veltroni Prodi Rutelli giovani

 

   Lei dunque trovò un manipolo di sfaccendati, alcuni tra essi con pericolose inclinazioni criminali.

 

   C'erano naturalmente persone perbene. Mi sono salvato perché ho potuto godere di uno staff meraviglioso. E mi sono salvato anche perché sono incorruttibile.

 

   Avvistava i ladri?

 

   Arrivavano periodicamente segnalazioni di manomissioni, di frodi pubbliche, di inghippi vari. Il mio capo della segreteria, Roberto Giachetti, prendeva tutte le missive, attraversava Piazza Venezia e le consegnava alla stazione dei Carabinieri, quella che fa angolo con via del Corso.

 

   Roma è irredimibile.

 

   Se vuoi fare da solo ti scortica vivo. Nessun uomo al comando ce la può fare. Marino deve dare vita a una giunta straordinaria.

renzi rutelli domenici renzi rutelli domenici

 

   Lei dice uomo solo al comando? Matteo Renzi, il cui talento ha certificato prima di tutti cos'è?

 

   E non si salva nemmeno lui se immagina di cambiare il mondo da solo

 

   Figurarsi Marino.

 

   Vieni stritolato da una macchina mastodontica nella quale è impossibile scorgere la truffa prima che si realizzi. Roma è così grande, esposta al sentimento del piacere e alla logica della furbizia, così vogliosa di affari e generosa nei traffici, che riflette la sua indole nelle strizzatine d'occhio, nelle distrazioni decisive, nelle manipolazioni e nelle vere e proprie furfanterie.

 

VITTORIO SbardellaVITTORIO Sbardella

   Devo ricordarle che anche lei ha avuto defaillance significative. A Lusi, il tesoriere della Margherita, consegnò la cassa del suo partito, poi amabilmente fatta sparire.

 

   È stata una cattiva scelta di cui mi sono fatto carico e ho dato conto. Ho pagato a caro prezzo, ma era mio dovere portare quella responsabilità. Posso dire di aver documentato la pulizia dei miei comportamenti. È stato condannato per calunnia nei miei confronti, tutto il maltolto sequestrato e 6 milioni e mezzo di euro già destinati allo Stato. Resta ancora parecchio da riprendergli. E sarà fatto.

carraro franco 003carraro franco 003

 

   Solo per dirle che avrà fatto tante cose buone, ma alcune anche cattive.

 

   Nessuno ha mai potuto corrompermi, e oggi sono più povero di ieri. Questo è un fatto.

 

   Il Giubileo, che lei gestì, fu l'età dell'oro per gruppi affluenti, divenuti ancora più ricchi e ancora più potenti.

 

GIUBILEO GIUBILEO

   Il Giubileo è costato 3.000 miliardi di lire e non c'è stato un arresto né un avviso di garanzia. Le opere si vedono: terza corsia della Roma-Fiumicino, sottopasso di Castel Sant'Angelo, la linea ferroviaria urbana Roma-La Storta e centinaia di cantieri chiusi nei tempi previsti.

 

   Nessun arresto non equivale a nessuna mazzetta.

 

LUIGI LUSI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SUL SUO ARRESTO jpegLUIGI LUSI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SUL SUO ARRESTO jpeg

   Altro che mazzette. Quella squadra, da Gentiloni a Tocci, da Lanzillotta a Giachetti a Sensi è al vertice di governo e Parlamento. Finora nessuno che abbia dimostrato fatti significativi di rilevanza penale. E non c'è stato un morto nei cantieri, anche questo è un dato non trascurabile. E tutte le altre opere? E le 150 piazze restaurate o fatte ex novo? E l'Auditorium di Renzo Piano? E il Maxxi?

 

   Restiamo al Giubileo: ha significato anche la dittatura del cemento.

 

FRANCESCO RUTELLI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SULLARRESTO DI LUIGI LUSI jpegFRANCESCO RUTELLI IN SENATO IL GIORNO DEL VOTO SULLARRESTO DI LUIGI LUSI jpeg

   Posso dirle con cognizione di causa che da me Caltagirone, il più noto degli imprenditori, ha subìto una decurtazione della sua imponente capacità edificatoria. Con l'adozione della clausola di salvaguardia le previsioni sono state ridotte di 60 milioni di metri cubi.

 

   Una curiosità: ma i Casamonica erano vivi e vegeti anche con lei?

 

   Anche con me. Molti negli anni sono stati arrestati, la tribù è grande.

 

   E i Tredicine, il loro monopolio dei banchetti di frutta sparsi nel centro storico?

FURGONCINO DELLA FAMIGLIA TREDICINE jpegFURGONCINO DELLA FAMIGLIA TREDICINE jpeg

 

   Ogni mio provvedimento fu rigettato dal Tar. I Tredicine godono di avvocati stellari e, presumo, di una costruzione burocratica eccellente sulla quale campano i loro baretti su gomma. Tutte le carte a posto, una perfezione che sa di qualcos'altro.

 

   Di collusione?

 

   È figlia di un sistema di relazioni.

 

   È figlia della corruzione, forse.

 

   Com'è Roma ce l'ha ricordato Marziale prima e Giovenale poi. Non la scopriamo questa sera.

 

   Roma è però inquisita per mafia. C'è stato un golpe dolce della criminalità organizzata.

marino marchini de vito alemanno marino marchini de vito alemanno

 

   Lei alza troppo l'asticella. Si può parlare di golpe se i rami alti della amministrazione vengono coinvolti.

 

   Per rami alti cosa intende?

 

   Sindaco e giunta. Oggi c'è il fondo limaccioso che sale e rompe gli argini. Per difendersi bisogna contrattaccare. Bisogna che il sindaco componga una giunta straordinaria, di salute pubblica. E coinvolga tutti: dai grillini alle individualità oneste e significative della destra come Croppi, di gente come Marchini, di una società civile senza macchia e senza paura.

 

Ultimi Dagoreport

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…

luca zaia roberto vannacci matteo salvini

NON HA VINTO SALVINI, HA STRAVINTO ZAIA – IL 36,38% DELLA LEGA IN VENETO È STATO TRAINATO DA OLTRE 200 MILA PREFERENZE PER IL “DOGE”. MA IL CARROCCIO DA SOLO NON AVREBBE COMUNQUE VINTO, COME INVECE CINQUE ANNI FA: ALLE PRECEDENTI REGIONALI LA LISTA ZAIA PRESE DA SOLA IL 44,57% E IL CARROCCIO IL 16,9% - SE SALVINI PIANGE, MELONI NON RIDE: NON È RIUSCITA A PRENDERE PIÙ VOTI DELLA LEGA IN VENETO E IN CAMPANIA È TALLONATA DA FORZA ITALIA (11,93-10,72%). PER SALVINI E TAJANI SARÀ DIFFICILE CONTRASTARE LA RIFORMA ELETTORALE - PER I RIFORMISTI DEL PD SARÀ DURA DARE UN CALCIO A ELLY SCHLEIN, AZZERATE LE AMBIZIONI DI GIUSEPPE CONTE COME CANDIDATO PREMIER - "LA STAMPA": "IL VOTO È LA RIVINCITA DELLA ‘LEGA NORD’ SU QUELLA SOVRANISTA E VANNACCIANA: LA SFIDA IDEOLOGICA DA DESTRA A MELONI NON FUNZIONA. IL PARTITO DEL NORD COSTRINGERÀ SALVINI AD ESSERE MENO ARRENDEVOLE SUI TAVOLI DELLE CANDIDATURE. SUL RESTO È LECITO AVERE DUBBI…”

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")