CLINTON FOREVER - SCORDATEVI LA RAGAZZINA BRUTTINA E IMPACCIATA CHE AL BAGAGLINO VENIVA CHIAMATA AFFETTUOSAMENTE “CESSA” – CHELSEA CLINTON È DIVENTATA UNA DONNA IMPEGNATA, HA COLLEZIONATO MASTER, FA LA GIORNALISTA E SENTE “UNA FORTE CHIAMATA PER IL SERVIZIO PUBBLICO” – E GIÀ INIZIA A PARLARE IN PERFETTO POLITICHESE: “IL RISCALDAMENTO GLOBALE DECIDERÀ IL FUTURO DELLA MIA GENERAZIONE, E DEI NOSTRI FIGLI. DOBBIAMO OCCUPARCENE”…

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Paolo Mastrolilli per "la Stampa"

CHELSEA CLINTONCHELSEA CLINTON

Tutti parlano del futuro di Hillary, e si capisce: tra quattro anni, potrebbe diventare il primo presidente donna degli Stati Uniti. Il futuro politico della dinastia dei Clinton, però, sembra comunque assicurato, a giudicare da come si sta muovendo la figlia Chelsea.

Dimenticati i tempi in cui era una bambina timida, spaesata a Washington, sballottata dalle disavventure private della sua famiglia. Oggi ha 32 anni, l'età in cui suo padre fu eletto governatore dell'Arkansas. Ha preso una laurea a Stanford, un master a Oxford, un master alla School of Public Health della Columbia University, e ora sta completando un dottorato sempre ad Oxford, dove anche Bill era andato con le borse di studio Rhodes.

CHELSEA CLINTONCHELSEA CLINTON

Ha lavorato per McKinsey, la Clinton Foundation e insegna a Columbia University, ma fa anche la giornalista per la tv Nbc. È diventata una bella donna, sposata col banchiere e figlio di deputati democratici Marc Mezvinsky.

L'abbiamo incontrata l'altra sera alla New York University, dove l'Institute for Public Knowledge aveva organizzato un forum su «Climate Change, Sandy, and the Future of New York City». Tanto per cominciare, il forum era nato come una conversazione quasi intima, che doveva riunire pochi affezionati al tema del riscaldamento globale in una stanzetta dell'università. Appena si è sparsa la voce che Chelsea avrebbe moderato, le adesioni sono balzate oltre quota mille nel giro di 24 ore, costringendo gli organizzatori a trasferire l'evento nell'auditorium principale.

CHELSEA CLINTONCHELSEA CLINTON

Lei è arrivata senza scorta, tacchi alti e pantaloni neri, chiacchierando con due amiche. Ma perché tanto interesse per l'uragano Sandy? «Il riscaldamento globale deciderà il futuro della mia generazione, e dei nostri figli. Dobbiamo occuparcene».

Sul palco con lei c'erano fior di scienziati, tipo la climatologa Heidi Cullen, il geofisico Klaus Jacob e il filosofo Dale Jamieson, che hanno illustrato i grandi scenari: emissioni da tagliare, acqua che entro fine secolo salirà di un metro a New York, barriere da alzare davanti alla Statua della Libertà come fossimo a Venezia.

CHELSEA CLINTONCHELSEA CLINTON

Poi però Chelsea li ha messi tutti in riga, girando la discussione sulla politica: «Perché durante i dibattiti presidenziali non si è mai parlato di riscaldamento globale? Nella prima conferenza stampa dopo il voto, il presidente Obama ha detto che crede a questo problema, ma cosa intende fare nella pratica? Come possiamo spingere questa emergenza nell'agenda dei politici?». A lei basterebbe alzare il telefono e chiamare la madre, ma il punto non è questo.

chelsea bill clintonchelsea bill clinton

Su quel palco, davanti alla sua generazione dei «millennials», che tiene all'ambiente e ragiona di politica in maniera completamente nuova, Chelsea stava costruendo la propria constituency. Sicura, spigliata, ironica, abile anche nel parlare al pubblico, con le pause giuste del comiziante. Prossima candidata al Congresso? Una fonte molto vicina alla famiglia ci ha detto: «Hillary si è presa un anno di tempo per decidere. La macchina è pronta, se vuole fare il presidente, ma dipende anche da Chelsea: se avesse dei nipotini, per esempio, potrebbe cambiare idea». Chelsea, invece, ha le idee già chiare: «Di sicuro sento una forte chiamata per il servizio pubblico».

 

 

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