mattarella giuseppe conte

COL FIATO SUL COLLE/ 2 - CONTE DA MATTARELLA: E' SCONTRO SU SAVONA MINISTRO – IRA DI SALVINI SU FACEBOOK: "SONO DAVVERO ARRABBIATO" (UN COMMENTO CHE E’ STATO APPREZZATO ANCHE DA DI MAIO) - LA LEGA: “NON C’E’ ALCUN PIANO B, SE RESTA IL VETO…”

Mattarella con Giuseppe Conte

Alessandro Sala e Cesare Zapperi per www.corriere.it

 

«Sono davvero arrabbiato». Sono le laconiche parole che il leader della Lega Matteo Salvini affida sul suo profilo di Facebook, alla fine dell’intensa giornata politica. In cui qualcosa dev'essere evidentemente andato storto. Un commento che si è guadagnato anche il «like» del capo politico del M5S, Luigi Di Maio.

 

Al centro della querelle il «veto» su Paolo Savona all'Economia «inaccettabile», in quanto il professore riflette assolutamente le posizioni politiche del partito sui temi di cui si occuperebbe al Tesoro. In questo — assicurano fonti leghiste — con il M5s si è «assolutamente sulla stessa linea come sta a testimoniare il "like" di Luigi di Maio al post di Salvini». Non c'è «alcun piano B» all'ipotesi di Paolo Savona all'Economia e, se permane questo «veto molto forte», il Quirinale «si prenderà la responsabilità di bloccare la nascita di un governo» i cui partiti di maggioranza sono stati votati dagli elettori. 

 

Conte da Mattarella

 

mattarella e conte

Giuseppe Conte era salito nel pomeriggio al Quirinale per un colloquio informale con Mattarella, dopo il faccia a faccia col governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e il vertice a Montecitorio con i segretari di M5s e Lega, Di Maio e Salvini. L’incontro al Colle, durato circa un’ora, non per sciogliere la riserva ma per rendere conto al Capo dello Stato dell’andamento di queste ultime consultazioni. «È come se avessimo lavorato sempre insieme negli ultimi anni - ha riferito il leader pentastellato ai cronisti al termine dell’incontro -, c’è una totale sinergia e sintonia e stiamo lavorando con velocità per assicurare il governo del cambiamento il prima possibile: c’è molta compattezza e ci capiamo al volo». Possibile che il giuramento avvenga sabato o domenica. Una scelta, quella di aspettare il weekend, forse motivata dal tentativo di perfezionare i passaggi istituzionali a mercati chiusi, dopo che anche oggi si sono registrati segnali negativi sul fronte finanziario con lo spread che ha superato i 215 punti base

conte di maio salvini

 

La lista dei ministri

 

Resta probabilmente qualche altro nodo da sciogliere sulla lista dei ministri, ma oggi non sono in programma altri incontri tra Conte e i due leader della maggioranza. Che evitano accuratamente, ora che la trattativa è agli sgoccioli, di rilasciare dichiarazioni che potrebbero irritare il Quirinale, come accaduto ieri dopo le prese di posizione pubbliche sul nome di Savona, indicato come sicuro ministro dell’Economia, prima ancora della presentazione ufficiale della squadra di governo al capo dello Stato. E Di Maio si è sentito di doverlo precisare davanti alle telecamere: «Non voglio parlare di nomi perché questa è una prerogativa del presidente della Repubblica e del presidente incaricato». Ma al di là dei passi formali, il dibattito attorno a Savona è ormai noto. Lui, intercettato durante una passeggiata a Villa Borghese, ha detto di ritenere più che plausibile l’esistenza di veti sul suo nome. Ma non è tutto . In una lettera al Sole 24 Ore aveva già fatto capire la sua posizione critica nei confronti del Quirinale .

Di Maio Salvini

 

Gentiloni nel lasciare Palazzo Chigi ha messo in guardia i futuri inquilini. «Chi ci vede da fuori, magari pensando che tutto sia facile, e non c’è alcun riferimento all’attualità, si rende conto nel giro di poche settimane di come sia assolutamente complesso. Dobbiamo rendere il sistema meno complesso, più efficiente, perché i cittadini ce lo chiedono, ma c’è un certo livello oltre il quale non si può andare, perché ci sono le regole ed è giusto rispettarle». Nel prendersi cura della rabbia e delle difficoltà economiche, non bisogna, ha detto ancora Gentiloni, «dilapidare il lavoro che è stato fatto in questi anni, perché risalire una china per cinque lunghi anni, come l’Italia ha fatto, non è semplice, è un lavoro che richiede perseveranza, costanza, impegno, sacrificio, professionalità. Per andare fuori strada non servono 5 anni, bastano pochi mesi».

mattarella - conte 3SALVINI DI MAIOpaola savona villa borgheseSALVINI DI MAIO SALVINI DI MAIO

 

paola savona villa borghesepaola savona villa borghese

Ultimi Dagoreport

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA?