COME VIVERE - E MALE - SENZA BERLUSCONI - SENZA IL CAVALIERE IN CAMPO, LA SINISTRA VA ALLO SFASCIO: CONTINUANO A VOLARE GLI INSULTI TRA GRILLO, BERSANI & C. - CULATELLO INSISTE: “GRILLO USA UN LINGUAGGIO FASCISTA” - DI PIETRO CERCA DI METTERE PACE (FIGURIAMOCI…) - FINI NE APPROFITTA PER AUTOACCOSTARSI DI NUOVO AL CASINI CHE SFUGGE - MARIO GIORDANO GODE: “CI MANCA SOLO QUALCUNO DI SINISTRA CHE VADA ALLA FESTA DEMOCRATICA DI REGGIO EMILIA URLANDO: ‘A FROCI!”…

1- CONTINUANO A VOLARE GLI INSULTI TRA GRILLO, BERSANI & C.
Ansa.it

Prosegue lo scontro a distanza tra Pier Luigi Bersani e Beppe Grillo. Questa mattina il segretario del Pd ha replicato al leader del M5S, che ieri lo ha definito un "fallito", e ha ribadito che Grillo usa un linguaggio "fascista".

BERSANI CONTRO GRILLO: 'LINGUAGGIO FASCISTA' - "Rispetto tutti e voglio parlare con tutti e intendo approfittare anch'io della sacrosanta libertà della rete. Non insulto nessuno, ne tantomeno voglio iscrivere qualcuno al partito nazionale fascista che, per fortuna, non c'é più. Ho detto, e intendo ripetere, una cosa semplice e precisa. Frasi del tipo: 'siete dei cadaveri ambulanti, vi seppelliremo vivi' e così via, sono le frasi di un linguaggio fascista, così come lo abbiamo conosciuto in Italia". Lo afferma Pier Luigi Bersani.

"E' vero o no? - domanda - Ci si rifletta un attimo e si risponda a questo senza divagare, senza deformare quel che ho detto, senza insultare. E a chi consiglia di lasciar correre per opportunità (o per opportunismo), rispondo che essere riformisti significa anche piantare qualche chiodo. Non pensando a noi, ma pensando all'Italia".

GRILLO CONTRO BERSANI: 'SEI SOLO UN FALLITO' "Si rassicuri, lei non è un fascista. E' solo un fallito. Lo è lei insieme a tutti i politici incompetenti e talvolta ladri che hanno fatto carne da porco dell'Italia e che ora pretendono di darci anche lezioni di democrazia. Per rimanere a galla farete qualunque cosa. A Reggio Emilia si celebra Pio La Torre mentre si tratta con l'Udc di Cuffaro. Amen". Così Beppe Grillo chiude, sul suo blog, un lungo post in cui replica al segretario del Pd Pier Luigi Bersani che ha attaccato i "fascisti" che sul web insultano il Pd.

"Vedo che sulla rete sono rivolti al nostro partito dei linguaggi del tipo 'siete degli zombie, dei cadaveri, vi seppelliremo vivi'. Sono linguaggi fascisti ma vengano qui a dircelo", ha tuonato ieri Bersani. Il segretario del Pd non ha fatto nomi, ma è evidente che nel mirino c'erano tanto Grillo quanto Antonio Di Pietro, che tempo fa ha postato su internet anche un video con Bersani nei panni di uno zombie.

"'Fassissti! Fassissti del web', ha gridato Gargamella Bersani - gli fa oggi il verso il leader del Movimento 5 Stelle - Fatemi capire, se Bersani viene accomunato a uno zombie politico (tesi supportata dalla sua storia passata e recente) è un insulto gravissimo, se invece Bersani considera il MoVimento 5 Stelle alla pari del nuovo Partito Nazionale Fascista è normale dialettica. A Bersani non mi sognerei mai di dare del fascista, gli imputo invece di aver agito in accordo con ex fascisti e piduisti per un ventennio, spartendo insieme a loro anche le ossa della Nazione".

Anni in cui, sostiene il comico genovese, "non c'è traccia di leggi sul conflitto di interessi o contro la corruzione. Violante e D'Alema sono stati le punte di diamante del pdl/pdmenoelle. Bicamerale, garanzia delle televisioni a Berlusconi, concessione delle frequenze televisive all'uno per cento dei ricavi. E lo Scudo Fiscale, passato grazie alle assenze dei pidimenoellini? e le decine di volte in cui il governo Berlusconi poteva essere sfiduciato, ma i pdimenoellini erano sempre altrove?".

DI PIETRO: 'INGIUSTO QUALIFICARE BERSANI COME PIDUISTA' - "Fascista del web? Credo che sia ingiusto e mortificante qualificare come 'fascisti' i milioni di cittadini che, con il voto di protesta dato al M5S o all'Idv, dimostrano la sfiducia verso la politica e le istituzioni; il voto di protesta va capito e risolto, non ghettizzato con la qualifica di fascista. E' ingiusto però anche qualificare come piduista Bersani che non ha mai avuto a che fare con la P2, anzi si è sempre battuto contro di essi". E' quanto afferma il leader dell'Idv Antonio Di Pietro in un'intervista a TGcom24.

FINI: 'PDL COME GRILLO, IO E CASINI I VERI MODERATI' - Il Pdl è 'una versione più 'soffice' della stessa antipolitica" che anima Grillo e Di Pietro, quella che ha 'sempre bisogno di nemici'. Lo dice in una intervista a Repubblica il leader di Fli, Gianfranco Fini, sottolineando: 'noi e Casini siamo i veri moderati e il prossimo governo sarà politico. Ma sul premier deciderà il Quirinale'.

Analizzando le 'offerte sul 'mercato politicò, il presidente della Camera osserva che sta 'crescendo un'area che si nutre di antipolitica, sentimento antieuropeo, di fatto antidemocratico, che prende a pretesto la giusta lotta contro i privilegi e le caste'.

2- MARIO GIORDANO GODE: "CI MANCA SOLO QUALCUNO DI SINISTRA CHE VADA ALLA FESTA DEMOCRATICA DI REGGIO EMILIA URLANDO: ‘A FROCI!"...
Mario Giordano per Il Giornale

«Zombie». «Fascista». «Comunista». «Morto che cammina». «Bol¬scevico ». «Larva». «Piduista». «Fallito». Che la sinistra fosse in cerca di identità lo si sapeva da tempo, che ne trovasse tante così tutte insieme era difficile da imma¬ginare.

Il fatto straordinario è che stavolta fanno tutto in casa, senza neanche bisogno di inventarsi al¬trui macchine del fango. S'inzac¬cherano che è una meraviglia, in beata solitudine, con un linguag¬gio che finalmente dimostra per¬ché gli scaricatori di porto, come tutti gli operai, hanno ormai da tempo voltato le spalle al partito: troppo volgare per loro. Possibile invece la prossima apertura del circolo Cambronne. Nome in co¬dice: «Merde», ovviamente. Per stare al passo.

Fa un po' ridere, ma quelli che parlano questo linguaggio da Ac¬cademia della Crus-cazz, così volgare che al confronto Emi¬nem è Asor Rosa, sono proprio lo¬ro, gli stessi che per anni si sono messi eleganti per fare capolino nei salotti chic, quelli che hanno occupato le università e i convegni intellettuali e non per¬dono occasione per dare lezioni di stile.

Quelli che «per carità non si gioca sui cognomi», l'ironia non va bene, gli sfottò sono roba della destra becera. Poffarbacco, guar¬dali lì adesso come sono ridotti: appena aprono bocca si sparano addosso insulti come nei peggiori bassifondi delle metropoli.

Grillo accusa il Pd di essere zombie, lar¬va, morto che cammina, Bersani lo attacca chiamandolo «fascista del web»,quello gli replica dando¬gli del «piduista» e del «fallito», Re¬pubblica accusa il Fatto (diretto da un ex direttore dell' Unità) di rappresentare la «destra peggio¬re » e il Fatto (ribadisco: diretto da un ex direttore dell' Unità ) accusa Repubblica di scrivere editoriali in stile Comintern (praticamente bolscevichi staliniani).

Ci manca solo qualcuno di sinistra che vada alla festa Democratica di Reggio Emilia urlando a squarciagola «A froci» e poi avremmo visto tutto. O quasi. Non che nella tradizione di sini¬stra (checché ne dica Ezio Mau¬ro) si sia mai andati leggeri con l'uso delle parole: dai «pidocchi sulla criniera del nobile cavallo» di Togliatti agli attacchi a Berlu¬sconi («dittatorello», «pedofilo», «mafioso», «portasfiga», eccete¬ra) in fatto di insulti non si sono fatti mancare niente.

E anche tut¬ta la celebrata comicità radical chic, dalla Littizzetto alla Gialap¬pa's, ha raggiunto livelli di turpilo¬quio al cui confronto (checché ne dica Ezio Mauro) quelli del Baga¬glino sono delle dame inglesi al¬l'ora del tè. Ma finora tutto questo carico d'odio veniva riversato al di fuori della sinistra: che fosse l'odiato capitalismo con i suoi «agenti provocatori» (come nel caso dei «pidocchi») o l'odiato mondo berlusconiano con i suoi sostenitori «fascisti» e «piduisti», l'insulto colpiva sempre un nemi¬co esterno.

Adesso è come se,all'improvvi¬so, la sinistra si fosse trovata senza nemico: il fascismo non c'è più, Berlusconi è caduto, il berlusconi¬smo annaspa, i capitalisti (ban¬che e finanza) sono diventati i mi¬gliori alleati del Pd. E allora dove ri¬versare questo grande carico d'odio che evidentemente cova senza pace nelle viscere degli sconfitti dalla storia? Contro loro stessi.

È evidente: non hanno altri nemici con cui prendersela. E se la prendono con se medesimi. Un evidente caso di autismo auto-in¬sultante. E così, tolta la patina ele¬gante che avevano indossato solo per farsi ospitare al premio Capal¬bi¬o e al raduno dell'Aspen Institu¬te, si rivelano per quelli che sono davvero: violenti e beceri come nessuna destra violenta e becera saprebbe essere.

Lo spettacolo pirotecnico (sen¬za pari) è sotto gli occhi di tutti: lar¬ve, zombi, fascisti, comunisti, pi¬duisti, falliti... Non è meraviglio¬so? La sinistra che accusa la sini¬stra di essere fascista. E ancor di più: la sinistra che accusa la sini¬stra di essere comunista. Adesso manca solo l'ultimo passo.

E ce lo possiamo anche immaginare co¬me la scena finale di un film di Nanni Moretti, in cui Bersani, Gril¬lo, Travaglio, Ezio Mauro, Padella¬ro e g¬li altri si danno appuntamen¬to per un grande dibattito, davan¬ti a un chiosco di piadine dell'ulti¬ma festa democratica. Titolo: «Chi è il più figlio di mignotta».

E al¬lora parte una raffica di insulti mi¬cidiali, che vi risparmiamo per¬ché il giornale potrebbe finire nel¬le mani di qualche minore, fino a quando parte l'insulto finale, il più terribile di tutti: «E allora tu sei di sinistra» «Che cosa hai detto?» «Di sinistra sarai tu» «Se me lo dici un'altra volta ti querelo»... The end.

 

 

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