CON BERGOGLIO TUTTI A BORDO DELLA “MACCHINA DELLA BAVA”

1 - LETTERA
Dago darling, va beh che ormai siamo abituati sia alle macchine del fango sia a quelle della bava dei nostri giornalisti con la schiena curva perché sempre "on their knees" (come tante Moniche Lewinsky!), che non conoscono crisi. Ma la produzione di tenerezze e bava su Sua Santità Francesco I ha raggiunto livelli tali che temo finiranno per annegarlo. Come hanno fatto con Mario Monti!

Mi auguro comunque che tra i santini del Papa ci siano (segretamente) anche il Che ed Evita, i due più grandi argentini del secolo scorso. Due figure talmente "larger than life" che non accetto pallose discussioni italiote da destra o da sinistra... e via portando avanti il discorso. E che grandezza e charme quelli di Evita quando venne in visita da Pio XII al confronto con la sciatteria dell'attuale presidenta Cristina al cospetto di Francesco I!
Natalie Paav

2 - PAPA FRANCESCO NON MERITA QUESTA COLATA DI MELASSA
Mario Giordano per "Libero"

Il Papa è buono, il Papa è simpatico, il Papa è umile, il Papa è semplice. Il Papa viaggia in autobus, il Papa rinuncia alla croce d'oro, mette l'anello «solo» d'argento, il Papa paga il conto dell'albergo e telefona all'edicolante per dirgli: «Il Clarín non mi serve più». Il Papa dice «buonasera» (accidenti com'è simpatico quando dice buonasera!). Il Papa dice «buon pranzo» (accidenti com'è simpatico quando dice buon pranzo!), il Papa dice «giornalisti, avete lavorato eh?» (accidenti com'è simpatico persino quando parla di lavoro).

Il Papa non ha il segretario, anzi sì forse ne ha due, però sono meno segretari degli altri segretari, il Papa rinuncia all'auto blu, il Papa ferma la Papamobile (accidenti com'è simpatico quando ferma la Papamobile), il Papa non spende soldi per rifarsi lo stemma, il Papa non trova il tempo per andare dal sarto, il Papa aveva la fidanzata, il Papa ama il tango, il Papa ama il calcio, il Papa dà i consigli giusti ai vescovi e ai bomber, il Papa sa come pregare e come fare gol con il 4-3-3, il Papa pensa ai poveri e per questo si chiama Francesco come Francesco d'Assisi, il santo che parlava agli uccellini (tenerini! Tenerini!) e ammansiva i lupacchiotti.

C'era un gran bisogno di un personaggio positivo, in questo mondo di cattivi, c'era bisogno di un fruscio di speranza anche in questa Chiesa di Ior, corvi e sospetti pedofili. E Papa Bergoglio ha avuto il merito straordinario di trovarsi lì, persona giusta al momento giusto, perfetto per l'occasione, con il suo linguaggio semplice da parroco, con la sua faccia buona da amico di famiglia, con la sua fede grande e trasparente, e quell'accento argentino che rende tutto esoticamente meraviglioso.

Non ha sbagliato una mossa, ha saputo toccare il cuore di tutti perché sa comunicare, sa farsi voler bene, sa utilizzare d'istinto parole e gesti che lo fanno sentire vicino alla gente, e soprattutto dà l'idea di credere davvero in quel che dice. «Non abbiate paura della tenerezza», ha la stessa immediata forza evocativa che aveva la «carezza ai bambini» di Giovanni XXIII. Poche parole destinate a essere ricordate per sempre.

Ma se il Papa sta facendo benissimo il suo mestiere di Papa, come meglio non avremmo potuto immaginare, c'è da chiedersi se noi che lo raccontiamo stiamo facendo bene il nostro mestiere di giornalisti. E se corrisponde al vero, e al bene, quella immagine un po' da Domenica del Corriere che abbiamo costruito attorno al Pontificato, quella copertina patinata e sdolcinata che applichiamo ogni azione di Francesco, facendolo diventare l'eroe dei rotocalchi, il superman della tv popolare, una specie di protagonista melenso della quotidiana soap opera catodica.

Anzi di più: c'è da chiedersi se non sia pericoloso ridurlo a una macchietta frou frou, tutta gridolini di meraviglia («ah com'è simpatico lui, ah com'è umile lui»), liofilizzato e rimasticato in formato telenovela per essere dato in pasto ai settimanali popolari che ne hanno già fatto il loro uomo simbolo,look perfetto e tante copie vendute in edicola.

Lo confessiamo: temiamo un po' la celebrazione dei meravigliosi gesti che ci pioveranno nei prossimi giorni. Proviamo a immaginare: il Papa che dice «Buona cena» (accidenti com'è simpatico quando dice buona cena!), il Papa che dice «Buon pomeriggio», il Papa che dice ai giornalisti: «Sempre meglio che lavorare, eh?», il Papa che viaggia in aereo e si allaccia la cintura di sicurezza, il Papa che si soffia il naso(con il fazzoletto di carta!
Mica usa la seta trapuntata d'oro!), il Papa che starnutisce (accidenti com'è piacevole quando starnutisce lui), il Papa che guarda il cielo, il Papa che sorseggia un bicchiere d'acqua (com'è semplice!), il Papa che si allaccia una scarpa (com'è umile!), e che magari strizza gli occhi perché c'è il sole che gli dà fastidio (com'è umano!).

Già ci immaginiamo le lenzuolate sui giornali al primo «Buona Pasqua a tutti» (com'è simpatico quando dice buon Pasqua!), editorialisti scatenati non appena lo si vedrà con una penna in mano (com'è simpatico quanto impugna la penna! E non è nemmeno tempestata di diamanti!) e fior di filosofi impegnati a discettare sul colore del calzino mostrato da un'improvvisa folata di vento (come è simpatico quando indossa i calzini! Nemmeno un ricamo di perle! Proprio umili!).

Esageruma nen, diceva sempre il mio nonno contadino nelle stesse terre da cui partì la famiglia di Francesco. Non esageriamo. Ci siamo un po' spaventati quando abbiamo sentito anche importanti prelati descrivere il «nuovo corso della Chiesa» con toni estasiati: «Finalmente uno che crede! Finalmente un uomo di Dio», come se fino a ieri il Pontefice fosse un islamico convertito al buddismo. Ci siamo un po'preoccupati quando l'ansia di palingenesi ha trasformato l'arrivo al soglio del cardinal Bergoglio (fa anche rima! Che simpatico!) in una specie di nuovo inizio del cristianesimo, quasi a misurare il tempo in prima di Cristo, dopo Cristo, prima di Francesco e dopo Francesco.

E, per dirla tutta, anche quel «non abbiate paura della tenerezza», è una frase toccante, sicuro, l'abbiamo già stabilito, ma va trattata con cura: sono d'accordo con Giuliano Ferrara che ieri sul Foglio scriveva che la tenerezza, invece, un po', di paura la deve fare. Il compito che spetta al nuovo Pontefice, infatti, è tutt'altro che tenero: la Chiesa deve essere ripulita, la Curia sgombrata dai fantasmi, gli intrighi di corte vaticana vanno tagliati via con il machete.

La tenerezza non basta. La tenerezza commuove, affascina, fa titolo, entusiasma, innamora. Ma se si trasforma in sdolcinatura da raduno boy scouts, con tutto il rispetto per i boy scouts, non risolve nulla. Non credo affatto che il nuovo Papa sia così melenso come lo stiamo rappresentando, anzi ha dimostrato di saper combattere battaglie forti sui valori fondamentali, ha una storia di azioni rigorose, importanti, per nulla sdolcinate.

Tocca a noi ora, evitare di renderlo una macchietta zuccherosa e caramellata. Se davvero gli vogliamo bene, supportiamolo nelle battaglie fondamentali, anche quando saranno un po' meno tenere e un po'più ruvide (eutanasia, aborto, famiglia...).

In fondo, come ci ha insegnato una volta per tutti Franco Cardini, anche San Francesco, cui il Papa deve il nome, non era quel personaggio dolciastro, mieloso, ecologico-pacifista, non era il tipo che ride sempre, che parla con gli uccellini carini carini e che fa amicizia con i lupacchiotti, non era quella specie di vispo tereso svenevole che l'iconografia tradizionale ha voluto presentarci.

Era un uomo del suo tempo, medioevale, duro, tosto, che i musulmani (per dire) voleva convertirli mica «aprirci un dialogo»... Come stupirsi? Anche Gesù, se proprio dobbiamo dirla tutta, quando si accorse che i mercanti erano entrati nel tempio (allora come ora), li scacciò usando la frusta. Strumento, si sa, dotato di molte virtù ma non certo di tenerezza.

 

PAPA BERGOGLIO TRA LA FOLLA A PIAZZA SAN PIETRO jpegBERGOGLIO INAUGURAZIONE DI PAPA FRANCESCO BERGOGLIO PAPA Bergoglio Mario Giordano papa inciampaBERGOGLIO Mario Giordano PAPA BERGOGLIO FRANCESCO IN METRO LA FAMIGLIA BERGOGLIO PAPA BERGOGLIO PAPA BERGOGLIO PAPA BERGOGLIO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni ursula von der leyen elly schlein

FLASH! - AVVISATE MELONI: IL VOTO DI FRATELLI D'ITALIA NON DOVREBBE SERVIRE NEL VOTO DI SFIDUCIA PRESENTATA DA 76 EURODEPUTATI DI ESTREMA DESTRA NEI CONFRONTI DELLA COMMISSIONE E DI URSULA VON DER LEYEN - LA TAFAZZIANA MINACCIA DI ASTENSIONE DEL GRUPPO PSE DEI SOCIALISTI EUROPEI (PD COMPRESO) SAREBBE RIENTRATA: IL LORO VOTO A FAVORE DELLA SFIDUCIA A URSULA SAREBBE STATO COPERTO DALLA CAMALEONTE MELONI, IN MANOVRA PER "DEMOCRISTIANIZZARSI" COL PPE, SPOSTANDO COSI' A DESTRA LA MAGGIORANZA DELLA COMMISSIONE... 

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?