CONSOB, PER LA PRESIDENZA SI FA ANCHE IL NOME DI ROBERTO GAROFOLI, CAPO DI GABINETTO DEL MINISTRO TRIA, CONSIGLIERE DI STATO E SUPER-GIURISTA DI 5 GOVERNI. LA MANOVRA A TENAGLIA DEL COLLE SUL GOVERNO GIALLOVERDE: BANKITALIA, MEF E CONSOB IN MANO A SOGGETTI "FILO-QUIRINALE''

-

Condividi questo articolo


 

Marco Antonellis per Dagospia

 

ROBERTO GAROFOLI ROBERTO GAROFOLI

Chi in queste ore si avvicinasse agli uffici di Palazzo Chigi per captare quale potrebbe essere il prossimo nome per la presidenza della Consob riceverebbe sempre la stessa risposta, a nome del capo, ovvero Giuseppe Conte: "Il nome ancora non lo abbiamo però la decisione verrà presa quanto prima". Insomma, sotto traccia si lavora per chiudere quanto prima la vicenda. I nomi sul tappeto, dopo le non facili dimissioni di Mario Nava, sono molti.

 

Soprattutto da parte grillina c'è la volontà di non perdere l'occasione per mettere un proprio "uomo" in una posizione di grande risalto nello scacchiere istituzionale nazionale. Ma chi si intende di queste cosa sa che molto spesso chi entra Papa esce Cardinale. Per questo i "sensori" del potere avvisano che un altro nome forte potrebbe scendere in campo per la presidenza della Consob: è quello di Roberto Garofoli, attuale capo di gabinetto del ministro dell'Economia Giovanni Tria ed in ottimi rapporti con il segretario generale della presidenza del Consiglio Roberto Chieppa.

mario nava mario nava

 

Un nome che potrebbe trovare senza difficoltà il benestare anche dalle parti del Quirinale perché per chi se lo fosse dimenticato vale la pena ricordare che è proprio Mattarella che nomina, con decreto del Presidente della Repubblica, il numero uno della Consob. Mai fare i conti senza l'oste, dunque.

 

A questo punto però, il controllo di tutta l'economia e la finanza italiana (Mef, Consob e Banca d'Italia) finirebbe in mano a soggetti "filo Quirinale" creando di fatto una blindatura del governo gialloverde: il Governatore Visco starà al comando di Bankitalia ancora per i prossimi 5 anni, il Mef vede al comando Giovanni Tria (che non ha alcuna intenzione di smobilitare) e alla Consob potrebbe arrivare Garofoli con il benestare del Colle. Resta da chiedersi cosa ne penseranno in proposito gli azionisti di maggioranza del governo, Di Maio e Salvini.

ROBERTO GAROFOLI ENRICO LETTA ROBERTO GAROFOLI ENRICO LETTA mattarella e conte mattarella e conte

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…

DAGOREPORT – PARTITI ITALIANI, PERACOTTARI D'EUROPA - L’ASTENSIONE “COLLETTIVA” SUL PATTO DI STABILITÀ È STATA DETTATA SOLO DALLA PAURA DI PERDERE CONSENSI IL 9 GIUGNO - SE LA MELONA, DOPO IL VOTO, PUNTA A IMPUGNARE UN PATTO CHE E' UN CAPPIO AL COLLO DEL SUO GOVERNO, IL PD DOVEVA COPRIRSI DAL VOTO CONTRARIO DEI 5STELLE – LA DUCETTA CONTINUA IL SUO GIOCO DELLE TRE CARTE PER CONQUISTARE UN POSTO AL SOLE A BRUXELLES. MA TRA I CONSERVATORI EUROPEI STA MONTANDO LA FRONDA PER IL CAMALEONTISMO DI "IO SO' GIORGIA", VEDI LA MANCATA DESIGNAZIONE DI UN CANDIDATO ECR ALLA COMMISSIONE (TANTO PER TENERSI LE MANINE LIBERE) – L’INCAZZATURA DI DOMBROVSKIS CON GENTILONI PER L'ASTENSIONE DEL PD (DITEGLI CHE ELLY VOLEVA VOTARE CONTRO IL PATTO)…