CROCETTA SI METTE A NUDO: “IO PROTAGONISTA DI UN VIDEO HARD? NON SONO MICA ROCCO SIFFREDI. È UNA BUFALA COME AL SOLITO PER DENIGRARE LA MIA OMOSESSUALITÀ” – L’EX GOVERNATORE SICILIANO RESPINGE IL COINVOLGIMENTO NEGLI AFFARI DI MONTANTE. E COME SEMPRE SUCCEDE IN QUELL’ISOLA: “E’ TUTTO UN TEOREMA”

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Alfredo Pecoraro per l’Ansa

 

MONTANTE CROCETTA MONTANTE CROCETTA

Non ci sta a passare come un corruttore ed elargitore di favori al "sistema di potere" di cui avrebbe fatto parte assieme ad alcuni degli indagati nell'inchiesta 'double face' della Procura di Caltanissetta, né come chi avrebbe consegnato a un "governo ombra parallelo", con a capo l'ex presidente di Confindustria Sicilia Antonello Montante, la gestione della Regione come contropartita per avere ricevuto almeno un milione di euro di fondi neri versati da un gruppetto di imprenditori per finanziare la campagna elettorale che nel 2012 gli fece vincere le elezioni alla Regione.

 

CROCETTA CROCETTA

Rosario Crocetta, indagato per finanziamento illecito dei partiti e concorso in associazione a delinquere finalizzato alla corruzione, si difende su tutta la linea e parla di "teorema" contro di lui. In attesa di rispondere alle domande dei pm che lo sentiranno in Procura probabilmente a fine mese, l'ex governatore ribatte punto su punto alle accuse che gli sono state mosse nell'avviso di garanzia che gli è stato notificato.

 

A cominciare dal presunto "video scabroso" sulla sua vita privata, uno degli elementi citati nell'atto di comparizione di cui non c'è traccia però nell'ordinanza del gip, con cui sono stati disposti gli arresti domiciliari per Montante, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. "Mi dipingono come una porno star, come se fossi Rocco Siffredi. Ma dov'è questo video? La verità è che non esiste, è una bufala come al solito per denigrare la mia omosessualità. E' falso, come falsa è stata la notizia dell'intercettazione in cui avrei sentito le frasi contro Lucia Borsellino", attacca Crocetta.

 

siffredi siffredi

E' convinto di essere stato "messo in mezzo" a una vicenda "che non mi riguarda: lo scontro interno a Confindustria in Sicilia, ma sono fatti che attengono all'associazione non a me". Sui rapporti con Montante, ammette: "E' vero, nel 2012 ho fatto l'accordo politico con Confindustria, ma era l'associazione che stava combattendo contro la mafia". E incalza: "Persino Claudio Fava dichiarò all'epoca che in Sicilia bisognava fare alleanze con Antonello Montante e Ivan Lo Bello impegnati nella lotta al racket delle estorsioni, battaglia sostenuta anche da ministri e magistrati".

 

ANTONELLO MONTANTE 3 ANTONELLO MONTANTE 3

Nega di avere preso fondi neri. "In genere servono per comprare voti - dice - e io non ho mai pagato nessuno in vita mia". "I contributi che ho ricevuto, roba da 5 mila euro, sono arrivati da imprese di Gela, tutto tracciabile e in regola con la legge. Se poi queste imprese aderivano a Confindustria non lo so, so invece che Sicindustria non mi ha dato un euro", respingendo così l'accusa di avere ricevuto un milione di euro da alcuni imprenditori tra cui, oltre a Montante, ci sarebbero Giuseppe Catanzaro, Carmelo Turco e Rosario Amarù, tutti indagati nell'inchiesta della Dda nissena.

 

L'ex presidente nega anche di avere fatto favori alla cricca. "Fu il mio governo a bloccare l'operazione di vendita dell'Ast alla Jonica trasporti dove Montante era socio, fu pure condannato a pagare le spese legali - sottolinea - E fui io a fare chiudere per tre mesi la discarica di Siculiana di Catanzaro perché non si adeguava alle prescrizioni durante l'emergenza rifiuti, creandogli un danno per 10 milioni di euro".

 

TANGENTI TANGENTI

Falsa, secondo l'ex governatore, è anche l'ipotesi sull'influenza di Montante nelle scelte del suo governo. "Quando feci l'accordo politico con la Confindustria della legalità, Linda Vancheri (indagata nell'inchiesta), che lavorava nell'associazione di Caltanissetta da dove era partita la 'svolta' antiracket, entrò in giunta in quota industriali con la delega alle Attività produttive - ammette - mentre Mariella Lo Bello (indagata) come rappresentante della Cgil all'Ambiente. Quando Vancheri decise di andarsene, contro la mia volontà perché volevo che seguisse l'Expo sino alla fine, fui io a nominare Lo Bello alle Attività produttive e senza indicazione di Montante".

 

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