di maio salvini

DAGO-ESCLUSIVO - COME INFLUISCE LA VITTORIA DI BRUXELLES SUI SONDAGGI? COME UN MACIGNO SU SALVINI E DI MAIO! ECCO I NUMERI RISERVATI COMMISSIONATI DA BERLUSCONI ALLA LUCE DELL'EURO-SCHIAFFONE SUL 'GOVERNO DEL CAMBIAMENTO' - DISFATTA DEL M5S, DRASTICO RIDIMENSIONAMENTO DELLA LEGA, MA IL BANANA NON RIDE: I VOTI PERSI DA LORO NON LI RECUPERA LUI, INGRASSANO SOLO IL SETTORE DEI DELUSI E ASTENUTI - SALVINI, SAVONA, CONTE, MATTARELLA: LA GUERRA PER LA MANOVRA HA CAMBIATO GLI EQUILIBRI E GLI OBIETTIVI

 

MATTEO SALVINI SELFIE

DAGONEWS

 

L'ultimo sondaggio, riservatissimo, lo ha commissionato Berlusconi. Man mano che nei giorni scorsi diventava chiara la vittoria dell'Unione Europea sul governo cosiddetto del cambiamento, il Cav. sperava di vedere tracollare i consensi dei gialloverdi, piegati al volere di Bruxelles come dei Monti qualunque.

 

Silvio prima ha sorriso. Ha visto i numeri del Movimento 5 Stelle scendere fino al 23%, dal 32% delle politiche, mentre il suo odiatissimo ex alleato Salvini, dopo essere zompato sulle vette del 32-34%, sarebbe già ridisceso verso un (ottimo, ma non strabiliante) 26,5%.

 

Il sorriso si è presto trasformato in smorfia: Forza Italia, ormai stabilmente sotto il 10%, ha recuperato solo un misero punticino, e così il Pd. Entrambi i partiti comunque al di sotto dei risultati dello scorso marzo. E allora dove finiscono i voti dei delusi gialloverdi? Nel grande mare degli indecisi, dei ''non so'', dei depressi della politica. Se non ce l'ha fatta il governo del Truce e di Luigino, uno che è all'ultimo giro di giostra e non ha niente da perdere, chi mai potrebbe farcela?

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

 

L'Europa ha vinto e l'Italia è pienamente sotto il controllo dei commissari di Bruxelles, che non hanno davvero guardato ai numeri o alle strategie del governo. No, volevano solo mandare un messaggio chiaro a Roma e alle altre 26 capitali: chi comanda sono loro.

 

Potete affacciarvi dai balconi, proclamare la fine della povertà, dire che le letterine da Bruxelles sono rispedite al mittente e che aspettate ''solo la letterina di Babbo Natale'', che ''mai e poi mai rinunceremo al 2,4%'', che Juncker è un ''ubriacone'', ma a un certo punto arriverà un lèttone qualunque che snocciolerà un paio di numeri, che metterà il sale sulla coda di chi detiene le centinaia di miliardi di Btp in circolazione.

 

LUIGI DI MAIO SELFIE

Sono stati i numeri a convincere il Banana a ricandidarsi per le europee, idea condivisa da quello che oggi è il suo consigliere più stretto, ovvero l'ex direttore di ''Panorama'' Giorgio Mulè, mentre è assai osteggiata da un altro (fu) delfino nonché direttore dell'impero di famiglia: Giovanni Toti. Insomma, già la situazione per gli azzurri è grama, il nome sulla lista qualche consenso in più ancora vale. E parlando del suo piano diabolico, avrebbe già catturato nella rete 5 senatori e 21 deputati grillini.

 

Mattarella però è ancora molto cauto. Sollevato dalla tregua con l'Unione Europea e dal successo delle sue pressioni euro-responsabili, non ha cambiato idea sul voto anticipato, né sull'ipotesi di un governicchio di centrodestra, visto che dovrebbe essere guidato dall'odiato duplex Berlusconi-Salvini. Al Quirinale non c'è più Napolitano: fare e disfare governi non è all'ordine del giorno.

 

TRIA E MOSCOVICI

Il Truce, vista la malaparata dei sondaggi, non intende far cadere l'esecutivo prima del voto primaverile: dopo gli schiaffoni da Moscovici, la Lega deve leccarsi le ferite e puntare tutto su immigrazione e ripresa economica al Nord. Un Nord che schifa il Reddito di Cittadinanza.

 

D'altronde, il primo a ricredersi sulla strategia di guerra contro l'Europa è stato proprio il ministro che Salvini aveva nel cuore per il Tesoro, ovvero Paolo Savona, che è passato dal sussurrare di ''Piano B'' e cigni neri a rinculare vaticinarndor ecessioni e attacchi di spread.

 

giovanni toti in tuta con berlusconi

A proposito di differenziali e titoli di Stato, che succede quando da gennaio sarà finito il QE di Draghi? Gli euro-kapò hanno rassicurato Tria & company. La ''copertura'' sui Btp sarà garantita, in un modo o in un altro, finché l'Italia si atterrà ai vincoli di bilancio imposti dalla Commissione.

 

Per concludere, il premier. Davvero Conte conta, come è stato scritto dai giornali nelle scorse settimane? Nì: il suo potere è legato alla capacità di Casalino di vendere bene il suo prodotto ai giornalisti. E l'UE ha dato corda all'avvocato degli italiani solo per mettere in imbarazzo i due vicepremier e dare l'impressione di averli esautorati. I vari gruppi di potere, politici e finanziari, trattano con Tria e Conte perché vogliono dimostrare di vaer tolto potere a Salvini e Di Maio, due incompetenti ed arroganti.

 

 

il presidente dell eurogruppo juncker a destra in una rara foto con mario draghi e mario monti aspx draghi merkelmule e Berlusconi

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."