DAGOSPIA FA GLI SCOOP PURE A BRUXELLES! CHE L'EURODEPUTATO NELL'ORGIA FOSSE IL FONDATORE DEL PARTITO DI ORBAN LO AVETE LETTO PER PRIMI SU QUESTO DISGRAZIATO SITO. E ORA JÓZSEF SZÁJER DICE CHE ERA NELL'AMMUCCHIATA CON 25 UOMINI MA CHE LUI LE DROGHE NON LE AVEVA PRESE. CHIEDE SCUSA A MOGLIE, FIGLI, E AGLI ELETTORI CHE L'AVEVANO SCELTO PER AVER PROPOSTO DI METTERE NELLA COSTITUZIONE LA SACRALITÀ DELLA FAMIGLIA (PIÙ SO' OMOFOBI, E PIÙ JE PIACE ERCAZZO)

-

Condividi questo articolo


DAGOSPIA, ORE 14: NON È CHE L'EURODEPUTATO BECCATO COI MASCHIONI È JÓZSEF SZÁJER, MEMBRO FONDATORE DEL PARTITO DI DESTRA FIDESZ, PRESIEDUTO DAL PREMIER UNGHERESE ORBAN?

 

https://m.dagospia.com/39-orgia-potere-scandalo-parlamento-europeo-polizia-becca-25-254330

 

 

DAGONOTA - Oggi nelle chat di Bruxelles si parla solo delle dimissioni improvvise dall'Europarlamento di József Szájer, membro fondatore del partito di destra Fidesz, presieduto dal premier ungherese Orban e membro del PPE. Szájer è in politica da 30 anni ma ha comunicato a David Sassoli che abbandonerà il parlamento europeo a partire dal 31 dicembre 2020 e che la scelta arriva dopo ''un lungo periodo di riflessione'' che lo porta ad abbandonare del tutto l'attività politica in favore di quella ''intellettuale''. Cosa vorrà dire?

 

 

 

 

 

ORGIA A BRUXELLES IN PIENO CONFINAMENTO: PIZZICATO DALLA POLIZIA, EURODEPUTATO DI ORBAN SI DIMETTE

Gianluca Martucci per www.eunews.it

 

Nello smascherare l’orgia che si consumava venerdì sera 27 novembre durante il coprifuoco la polizia ha identificato anche un europarlamentare e un imprecisato numero di diplomatici europei. I presenti, 25 uomini, sorpresi secondo alcune fonti tutti quanti nudi, sono stati  multati per il mancato rispetto delle misure di prevenzione e contrasto all’epidemia di Covid-19 in vigore nel Paese.

jozsef szajer jozsef szajer

 

L’eurodeputato è József Szájer, appartenente alle fila del partito di governo ungherese Fidesz, membro del PPE. Il politico ungherese avrebbe tentato la fuga, procurandosi tuttavia un infortunio. Raggiunto dalla polizia, che era stata chiamata ad intervenire da vicini che sentivano rumori sospetti, ha invocato l’immunità parlamentare, richiedendo la protezione del Ministero degli Esteri belga.

 

In un comunicato appena diramato József Szájer ha confermato l’accaduto, dichiarando peraltro di non aver assunto sostanze stupefacenti nonostante la polizia abbia rinvenuto delle pillole di ecstasy, rispetto alle quali l’ungherese si è dichiarato all’ignaro. “Chiedo perdono alla mia famiglia, ai miei colleghi e ai miei elettori”, ha commentato Szájer. “Chiedo a questi ultimi di considerare questo passo falso tenendo conto dei miei trent’anni di duro lavoro e del mio impegno. L’errore è di natura strettamente personale, chiedo a tutti di non coinvolgere nel caso il mio Paese e la mia famiglia di appartenenza politica”.

 

 

 

L’Ufficio del Procuratore di Bruxelles ha inviato a Euronews una dichiarazione, nella quale si spiega che “un passante ha riferito alla polizia di aver visto un uomo fuggire lungo la grondaia; è stato in grado di identificare l’uomo. Le mani dell’uomo erano insanguinate. È possibile che si sia ferito durante la fuga. Sono stati trovati stupefacenti in il suo zaino, impossibilitato a produrre alcun documento di identità, è stato scortato al suo luogo di residenza, dove si è identificato come SJ (1961) tramite passaporto diplomatico”.

jozsef szajer jozsef szajer

 

La magistratura precisa poi che “è stato redatto un rapporto di polizia per mancato rispetto delle misure relative alla pandemia COVID-19” per tutti i presenti, nonché per “violazione della legislazione sugli stupefacenti” per Szájer.

 

Tra i fondatori di Fidesz con Viktor Orban nel 1992, sostenitore della famiglia solo tra uomo e donna, inevitabilmente compromesso da quanto accaduto, già sabato 29 novembre, la mattina dopo l’accaduto, Szájer ha presentato le sue dimissioni (a partire dal 31 dicembre) al presidente del Parlamento europeo David Sassoli, giustificandole con motivi esterni al conflitto che il suo Paese di origine sta portando avanti con i vertici europei sullo stato di diritto per l’approvazione del bilancio 2021-27. L’eurodeputato ha dichiarato di non riuscire più a sopportare il fardello del conflitto politico quotidiano e di non essere in grado di affrontare tale sfida.

 

József Szájer era stato eletto per quattro volte deputato dell’Assemblea nazionale ungherese dal 1990 al 2004 (è stato per due legislature capogruppo di Fidesz e poi vice presidente dell’Assemblea), anno in cui è stato eletto a parlamentare europeo, dove è stato confermato consecutivamente per altre tre legislature. Sposato con la giudice della corte costituzionale ungherese Tünde Handó, secondo il giornalista ungherese Szabolcs Panyi, nel 2012 Szájer aveva fortemente sostenuto la modifica dell’articolo L della costituzione ungherese che ora recita: “l’Ungheria protegge l’istituzione del matrimonio come unione tra uomo e donna”.

VIKTOR ORBAN VIKTOR ORBAN

 

L’eurodeputato era stato uno degli autori della controversa riforma costituzionale del 2010, molto criticata dagli attivisti per i diritti umani e da gran parte del mondo politico fuori dall’Ungheria, che accusano il testo di creare un ambiente ostile per la comunità LGBT.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT - SULLA SCENA POLITICA, FITTA DI SCAPPATI DI CASA, MANCAVANO SOLO LORO: FASCINA E GALLIANI - L’ANTICO “CONDOR” DEL CAVALIERE È DIVENTATO LO CHAPERON POLITICO DELLA “VEDOVA INCONSOLABILE”, CON IL CONTORNO DEI SECOLARI AMICI DELLA BUONANIMA DI SILVIO, CONFALONIERI E DELL’UTRI - IN OGNI USCITA PUBBLICA, I DUE SONO INSEPARABILI. DEL RESTO, SI CONOSCONO, E BENE. LA SCALATA DELLA “MARIA GODETTI” CALABRO-NAPOLETANA ALL’INTERNO DELL’INNER CIRCLE BERLUSCONIANO AVVENNE GRAZIE A GALLIANI, ALL’EPOCA BOSS DEL MILAN - ORA È CHIARO CHE A TAJANI HA SEMPRE FREGATO POCO DI COSA COMBINA IL DUPLEX FASCINA-GALLIANI. FINO ALLO SCORSA SETTIMANA ALLORCHÉ È ESPLOSA FORZA ITALIA AL COMUNE DI MILANO, DIETRO LA QUALE CI SAREBBERO LE UNGHIE DELLA FASCINA, CHE HA MANTENUTO UN OTTIMO RAPPORTO CON MARINA, VEDI IL DUELLO CONTINUO CON IL FRATELLO PIER SILVIO CHE VUOLE FAR SLOGGIARE LA “VEDOVA INCONSOLABILE” DALLA COSTOSISSIMA MAGIONE DI ARCORE - VIDEO

FLASH! - A TORINO, PER IL DOPO PALENZONA ALLA PRESIDENZA DI CRT, SI STANNO SONDANDO LE ISTITUZIONI SUL NOME DI MICHELE VIETTI, MAGISTRATO EX-CSM, OGGI DISOCCUPATO. UN NOME CHE È GRADITO AL SINDACO DI TORINO, STEFANO LORUSSO, CHE NON HA MAI SOPPORTATO LA PRESENZA E SOPRATTUTTO LA DISUBBIDIENZA DI PALENZONA - A DAR VOCE ALLA CANDIDATURA DI VIETTI C'È LA DI LUI CONSORTE, CATERINA BIMA, CHE RICOPRE IL RUOLO DI VICE PRESIDENTE DI CRT ED È STATA TRA GLI OPPOSITORI DELLA GESTIONE PALENZONA...

DAGOREPORT - CONTINUA L’IMBROGLIO-SCHLEIN: ELLY RINCULA SUL NOME NEL SIMBOLO DANDO LA COLPA A BONACCINI (SIC!) E SI RIMANGIA ''CAPOLISTA OVUNQUE": LO SARA' SOLO AL CENTRO E NELLE ISOLE - ALLA DIREZIONE NAZIONALE DEL PD DI IERI LA SVALVOLATA MULTIGENDER HA PERSO LA MAGGIORANZA DEL PARTITO. I VENTI DI RIVOLTA INVESTONO TUTTE LE VARIE ANIME DEL PD - ELLY SI È RIMBOCCATA LA LAPIDE QUANDO HA DETTO: O IL MIO NOME NEL SIMBOLO O MI METTETE CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. DI TALE PROPOSTA, LA ZARINA DEL PD NE AVEVA PARLATO SOLO CON BONACCINI. IL PRESIDENTE DEL PD HA ACCONSENTITO IN CAMBIO DELLA CANDIDATURA NEL SUD DEL RAS DELLE PREFERENZE, RAFFAELE “LELLO” TOPO, FIGLIO DELL’AUTISTA DI GAVA, CHE OVVIAMENTE FA PARTE DELLA SUA CORRENTE (AH! I CACICCHI…) - ALLA FINE VICINO A SCHLEIN RESTANO SOLO IN DUE, IL MULTI-TRASFORMISTA ZINGAR-ELLY E FRANCESCO BOCCIA, IL VERO ARTEFICE DEL SISTEMA PUGLIA, GARANTE DI DECARO ED EMILIANO - ANCHE SE ALLE EUROPEE IL PD GALLEGGERA' AL 20%, SINESTR-ELLY DOVRA' FARE LE VALIGIE...

DAGOREPORT: 100 SCALFARI MENO UNO - NON È SOLTANTO TELE-MELONI A CENSURARE GLI SCRITTORI: C'E' ANCHE IL GRUPPO GEDI – IL LIBRO SUL CENTENARIO DI SCALFARI CURATO DA SIMONE VIOLA, NIPOTE DI EUGENIO, IN EDICOLA INSIEME A ‘’REPUBBLICA’’, SQUADERNA CENTO INTERVENTI DI ALTRETTANTI TESTIMONIAL, TRANNE QUELLO INNOCUO E DEL TUTTO PERSONALE DI GIOVANNI VALENTINI, EX DIRETTORE DELL’ESPRESSO - LE SUE CRITICHE, MANIFESTATE SUL "FATTO QUOTIDIANO" SULL’OPERAZIONE “STAMPUBBLICA” E POI NEL SUO LIBRO SULLA PRESA DI POSSESSO DEL GIORNALE DA PARTE DI ELKANN, GLI VALGONO L’OSTRACISMO E LA DAMNATIO MEMORIAE – IL TESTO CENSURATO…