DAL PUGNO CHIUSO AL CULO SCOPERTO - SEDERE È POTERE ANCHE PER I COMPAGNI UN TEMPO PURITANI E BIGOTTI – URGE INTERVENTO DELLA BOLDRINIOVA - TRA UN’ACCOZZAGLIA DI SIGLE E TROMBATI MEGLIO FAR VEDERE UN BEL CULO

1. CHIAPPETTA ROSSA LA TRIONFERÀ LA SINISTRA SI GIOCA IL SEDERE
Maurizio Belpietro per "Libero"

Vedrete, alla fine, più che la bandiera rossa cantata da generazioni di iscritti al Pci, trionferà la luce rossa. È bastato infatti che la portavoce della lista Tsipras postasse via Facebook il suo lato B. in costume da bagno, aggiungendo di essere pronta a usare qualsiasi mezzo pur di far vincere la sinistra alle prossime elezioni europee, che sulla rete compagnie compagne si sono scatenati, postando natiche e non solo.

Fondoschiena appena nascosti da minuscole striscioline di stoffa, tanga e perizoma come ad una sfilata di intimo di Victoria Secret,capezzoli ostentati quasi fossero una bandiera. Insomma, la sinistra s'è ridotta in mutande, anzi si è tolta pure quelle.

Seppellito dal crollo del muro di Berlino l'intero armamentario comunista (le bandiere rosse ora sono tricolore, mentre falce e martello sono spariti dalla scena politica, coperti dalle macerie dell'ideologia che ha dominato il secolo scorso ), ai compagni non sono rimasti che gli slip. I più disinvolti, anzi,le più disinvolte in quanto si tratta quasi sempre di donne, usano quelli mini che lasciano intravedere ogni cosa.

Sta di fatto che siamo di fronte a una vera e propria rivoluzione culturale,o per meglio dire alla vera rivoluzione sessuale: l'uso del corpo nella battaglia politica. Dall'avanguardia del proletariato si è passati al didietro per il proletariato, un cambio epocale di strategia. Altro che lo strappo con cui Enrico Berliguer prese le distanze da Mosca, qui assistiamo allo strip: basta con le posizioni integraliste dei compagni, meglio il nudo integrale delle compagne.

Ora, dopo la svolta di Salerno in cui Palmiro Togliatti accantonò la rivoluzione, questa svolta a qualcuno parrà poca cosa,ma in realtà trattasi di un grande mutamento. Partiti per abbattere il capitalismo, molti militanti si ritrovano per ora a dover abbattere gli inutili orpelli con cui nascondevano il loro fisico. È una liberazione, che per giunta avviene a pochi giorni di distanza da quell'altra che si celebra il 25 aprile.

Per anni i comunisti sono stati i fedeli difensori della morale: niente relazioni sessuali fuori regola (basti ricordare che Nilde Iotti fu tenuta a lungo in soffitta in via delle Botteghe Oscure senza poter vivere alla luce del sole la sua relazione con il compagno segretario), ma soprattutto abbigliamento rigorosamente puritano.

Se si eccettua la parentesi di «Porci con le ali», libro che segnò una generazione di sessantottini ma che nacque fuori dal recinto istituzionale del partito, bisogna riconoscere che i comunisti sono sempre stati un po' bigotti, a volte perfino più dei democristiani. Bigottismo giunto fino ai giorni nostri e interpretato dall'austero atteggiamento della signorina Rottermayer che Pierluigi Bersani ha voluto ai vertici della Repubblica come presidente della Camera.

Chinon ricorda il discorso con cui Laura Boldrini criticò l'uso del corpo delle donne. La terza carica dello Stato, vista l'ostentazione dei centimetri di pelle nuda in tv e nella pubblicità, reclamò un intervento censorio. Avesse potuto avrebbe probabilmente introdotto una tassa sul lato B e magari anche sul lato A, così forse con quelle il governo sarebbe finalmente riuscito a trovare i fondi per la copertura dei famosi 80 euro: del resto, essendo il bonus una presa per il B, a nostra signora di Montecitorio dev'essere parso naturale pensare a un'imposta per l'appunto dedicata.

Adesso però Laura non c'è, sta zitta: le nudità di sinistra evidentemente non la sconvolgono come quelle di destra. Comunque sia, lo spogliarello della portavoce della lista Tsipras (una volta i compagni erano fieri di definirsi comunisti ma adesso per nascondersi sono costretti a prendere in prestito in Grecia il nome del partito, così forse gli italiani non capiscono che si tratta sempre dei soliti nostalgici in camicia rossa) ha rotto un tabù, dimostrando due cose.

La prima è che non siamo di fronte a un popolo di comunisti ma semmai di esibizionisti. E la seconda è che, se lo vuole, anche la sinistra è in grado di voltare pagina e di fronte al rischio di sparire per carenza di voti è capace di scelte scomode, al punto di passare dal pugno alzato alle mutande abbassate. Al grido di chiappetta rossa la trionferà.

2. TSIPRAS E IL LATO B DELLE EUROPEE
Elisabetta Ambrosi per "il Fatto Quotidiano"

Mettetevi nei suoi panni, per quanto risicati. Già le è toccato, mica facile, fare la comunicazione politica di una lista dal nome vicino a una marca di mutande - tsipras/tezenis. In più, in queste settimane, mentre si affannava a spiegare che no, il candidato Gattuso non era Gennaro, ma Domenico, ordinario di Trasporti presso l'Università Mediterranea di Reggio Calabria, le toccava ascoltare in continuazione

commenti del tipo: "Spinelli chi?", oppure "Tsipras? Quella roba che erano in tre e poi Paolo Flores d'Arcais e Andrea Camilleri se ne sono andati ed è rimasta Barbara Spinelli che però se eletta non ci va?". Quando poi i suoi candidati hanno deciso di approdare, per l'inizio della campagna elettorale, a Ventotene - l'isola del confino di Spinelli e Rossi per i pochi, luogo di gita in ciabatte per i molti - Paola Bacchiddu si è messa le mani tra i

capelli. E ha optato, un po' Pannella, un po' Femen, per un gesto estremo: annunciare l'inizio della campagna elettorale postando su Facebook una ruspante foto in bikini bianco. Perché, si sarà detta, avrà pure ragione il nostro portavoce Marco Revelli a dire - annunciando il ricorso all'Agcom contro l'oscuramento Rai - che con l'avvento di Renzi c'è "un dispotismo mediatico peggiore dei tempi di Berlusconi".

Però provate voi a raccontare una lista appoggiata da Sel e Rifondazione, passando per Ingroia di Azione (ma non era Rivoluzione?) civile, con dentro liberali, radicali, femministe, professori, scrittori, no global, artisti e cantanti, accomunati soprattutto da una cosa, far

parte dell'Isola degli Ignoti. Insomma, quale migliore sintesi politica di un'Europa che ci lascia in mutande? Apriti cielo: da un lato, si scatenavano gli indignati che, invocando a gran voce il nome di Boldrini, annunciavano che non avrebbero più votato la lista - "E se fosse stata di Forza Italia? Quindi le chiappe hanno cambiato nome e adesso si chiamano humour?".

Dall'altro però, c'era chi inneggiava alla fine del moralismo extraparlamentare
- "viva la Fipras!" - e del bacchettonismo di quei radical chic che a casa fanno i porci con le ali, ma fuori devono sempre gridare al sessismo. Il risultato? Il nome Tsipras
- sono i media, bellezza - scalava vertiginosamente le vette di Google, e qualcuno finalmente veniva a conoscenza della lista.

Perciò, cara Bacchiddu, continua così. Ma prometti che se la Tsipras raggiunge il quorum ti spogli del tutto, novella Ferilli. Dopo un salto a Lourdes, però, e senza affittare il Circo Massimo. Basta la piazzetta.

 

 

Silvio berlu BerlusconiPAOLA BACCHIDDU PAOLA BACCHIDDU BOLDRINI INFORTUNATA travaglio e belpietro x Paolo Flores D Arcais Andrea Camilleri sinistra e culiBARBARA SPINELLI

Ultimi Dagoreport

monique veaute

NO-CAFONAL! – ARCO DI TRIONFO PER MONIQUE VEAUTE, QUELLA VISPA RAGAZZA FRANCESE CHE NEL 1984 GIUNSE A ROMA PER LAVORARE ALL’ACCADEMIA DI FRANCIA DI VILLA MEDICI - DA ABILISSIMA CATALIZZATRICE DI GENIALI E VISIONARIE REALTÀ ARTISTICHE INTERNAZIONALI, DETTE VITA A UN FESTIVAL CHE SCOSSE LO STATO DI INERZIA E DI AFASIA CULTURALE IN CUI ERA PIOMBATA ROMA DOPO L’ERA DI RENATO NICOLINI – L'ONORIFICENZA DI ''COMMANDEUR DE L'ORDRE DES ARTS ET DES LETTRES'' NON POTEVA NON ESSERE CONSEGNATA DALL’AMBASCIATORE FRANCESE SE NON A VILLA MEDICI, DOVE 40 ANNI FA TUTTO È NATO….

matteo salvini roberto vannacci giorgia meloni massimiliano fedriga luca zaia

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI HA GLI OCCHI PUNTATI SULLA TOSCANA! NELLA REGIONE ROSSA SARÀ CONFERMATO EUGENIO GIANI, MA ALLA DUCETTA INTERESSA SOLO REGISTRARE IL RISULTATO DELLA LEGA VANNACCIZZATA – SE IL GENERALE, CHE HA RIEMPITO LE LISTE DI SUOI FEDELISSIMI E SI È SPESO IN PRIMA PERSONA, OTTENESSE UN RISULTATO IMPORTANTE, LA SUA PRESA SULLA LEGA SAREBBE DEFINITIVA CON RIPERCUSSIONI SULLA COALIZIONE DI GOVERNO – INOLTRE ZAIA-FEDRIGA-FONTANA SONO PRONTI A UNA “SCISSIONE CONTROLLATA” DEL CARROCCIO, CREANDO DUE PARTITI FEDERATI SUL MODELLO DELLA CDU/CSU TEDESCA - PER LA MELONI SAREBBE UNA BELLA GATTA DA PELARE: SALVINI E VANNACCI POTREBBERO RUBARLE VOTI A DESTRA, E I GOVERNATORI IMPEDIRLE LA PRESA DI POTERE AL NORD...

de luca manfredi schlein tafazzi conte landini silvia salis

DAGOREPORT - LA MINORANZA DEL PD SCALDA I MOTORI PER LA RESA DEI CONTI FINALE CON ELLY SCHLEIN. L’ASSALTO ALLA GRUPPETTARA (“NON HA CARISMA, CON LEI SI PERDE DI SICURO”), CHE HA TRASFORMATO IL PD DA PARTITO RIFORMISTA IN UN INCROCIO TRA UN CENTRO SOCIALE E UN MEETUP GRILLINO – NONOSTANTE LA SONORA SCONFITTA SUBITA NELLE MARCHE E IL FLOP CLAMOROSO IN CALABRIA, LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA RESISTE: TRINCERATA AL NAZARENO CON I SUOI FEDELISSIMI QUATTRO GATTI, NEL CASO CHE VADA IN PORTO LA RIFORMA ELETTORALE DELLA DUCETTA, AVREBBE SIGLATO UN ACCORDO CON LA CGIL DI “MASANIELLO” LANDINI, PER MOBILITARE I PENSIONATI DEL SINDACATO PER LE PRIMARIE – IL SILENZIO DEI ELLY ALLE SPARATE DI FRANCESCA ALBANESE - I NOMI DEL DOPO-SCHLEIN SONO SEMPRE I SOLITI, GAETANO MANFREDI E SILVIA SALIS. ENTRAMBI INADEGUATI A NEUTRALIZZARE L’ABILITÀ COMUNICATIVA DI GIORGIA MELONI – ALLARME ROSSO IN CAMPANIA: SE DE LUCA NON OTTIENE I NOMI DEI SUOI FEDELISSIMI IN LISTA, FICO RISCHIA DI ANDARE A SBATTERE…

emmanuel macron

DAGOREPORT – MACRON, DOMANI CHE DECIDERAI: SCIOGLI IL PARLAMENTO O RASSEGNI LE DIMISSIONI DALL'ELISEO? - A DUE ANNI DALLA SCADENZA DEL SUO MANDATO PRESIDENZIALE, IL GALLETTO  È SOLO DI FRONTE A UN BIVIO: SE SCIOGLIE IL PARLAMENTO, RISCHIA DI RITROVARSI LA STESSA INGOVERNABILE MAGGIORANZA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE – PER FORMARE IL GOVERNO, LECORNU SI È SPACCATO LE CORNA ANDANDO DIETRO AI GOLLISTI, E ORA FARÀ UN ULTIMO, DISPERATO, TENTATIVO A SINISTRA CON I SOCIALISTI DI OLIVIER FAURE (MA MACRON DOVRA' METTERE IN SOFFITTA LA RISANATRICE RIFORMA DELLE PENSIONI, DETESTATA DAL 60% DEI FRANCESI) – L’ALTERNATIVA E' SECCA: DIMETTERSI. COSÌ MACRON DISINNESCHEREBBE MARINE LE PEN, INELEGGIBILE DOPO LA CONDANNA - MA È UN SACRIFICIO ARDUO: SE DA TECNOCRATE EGOLATRICO, CHE SI SENTIVA NAPOLEONE E ORA È DI FRONTE A UNA WATERLOO, SAREBBE PORTATO A DIMETTERSI, TALE SCELTA SAREBBE UNA CATASTROFE PER L'EUROPA DISUNITA ALLE PRESE CON LA GUERRA RUSSO-UCRAINA E UN TRUMP CHE SE NE FOTTE DEL VECCHIO CONTINENTE (LA FRANCIA E' L'UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E UN POSTO NEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU), COL PERICOLO CONCRETO DI RITROVARSI ALL'ELISEO BARDELLA, IL GALLETTO COCCODE' DI LE PEN, CHE NEL 2014 AMMISE A "LE MONDE" DI AVER RICEVUTO UN FINANZIAMENTO DI 9 MILIONI DA UNA BANCA RUSSA CONTROLLATA DA PUTIN...

antonio tajani edmondo cirielli

ALTRO CHE GOVERNO COESO: È GUERRA APERTA IN CASA! – IL PIÙ INCAZZATO PER L’INVESTITURA DI EDMONDO CIRIELLI A CANDIDATO DEL CENTRODESTRA IN CAMPANIA È ANTONIO TAJANI. IL SEGRETARIO DI FORZA ITALIA CONSERVA UN’ANTICA ANTIPATIA (RICAMBIATA) CON IL SUO VICEMINISTRO – E IL SEGRETARIO REGIONALE AZZURRO, FULVIO MARTUSCIELLO, MINACCIA GLI ALLEATI: “PRIMA ANCORA DI SEDERCI AL TAVOLO CON EDMONDO CIRIELLI, DEVE CHIEDERE SCUSA PER GLI INSULTI RIVOLTI A SILVIO BERLUSCONI E RIPORTATI NEL LIBRO ‘FRATELLI DI CHAT’” – TAJANI TEME CHE, CON CIRIELLI CANDIDATO, FDI SCAVALCHI, E DI PARECCHIO, FORZA ITALIA IN CAMPANIA, STORICO FEUDO AZZURRO...

tridico giuseppe conte matteo salvini occhiuto giorgia meloni calabria fico antonio tajani

DAGOREPORT! IN CALABRIA, COME NELLE MARCHE, SI REGISTRA LA SCONFITTA DI GIUSEPPE CONTE: HA VOLUTO FORTISSIMAMENTE LA CANDIDATURA DI PASQUALINO TRIDICO CHE NON HA PORTATO CONSENSI NÉ AL CAMPOLARGO, NÉ TANTOMENO AL M5S CHE HA PRESO GLI STESSI VOTI DEL 2021 - LA DUCETTA ROSICA PERCHÉ FRATELLI D’ITALIA HA UN TERZO DEI VOTI DI FORZA ITALIA, CHE CON LA LISTA OCCHIUTO ARRIVA FINO AL 30% - LA SORPRESA È LA CRESCITA DELLA LEGA, CHE PASSA DALL’8,3 AL 9,4%: MOLTI CALABRESI HANNO VOLUTO DARE UN PREMIO A SALVINI CHE SI È BATTUTO PER IL PONTE SULLO STRETTO - ORA LA BASE DEI 5STELLE E' IN SUBBUGLIO, NON AVENDO MAI DIGERITO L'ALLEANZA COL PD - LA PROVA DEL FUOCO E' ATTESA IN CAMPANIA DOVE IL CANDIDATO CHE CONTE HA IMPOSTO A ELLY E DE LUCA, ROBERTO FICO, NON PARE COSI' GRADITO AGLI ELETTORI DEL CENTROSINISTRA...