matteo dall'osso luigi di maio

DALL'OSSO NON MOLLA L'OSSO: ''MI DANNO DEL TRADITORE E DEL VENDUTO? GLI VOGLIO BENE''. IL DEPUTATO CHE HA MOLLATO IL M5S PER FORZA ITALIA: ''CHI NON È DISABILE NON PUÒ CAPIRE, MI HANNO PRESO IN GIRO IN COMMISSIONE, HANNO BOCCIATO I MIEI EMENDAMENTI. ERO NEL MOVIMENTO DA 10 ANNI, DA QUANDO SCRISSI A GRILLO DELLA MIA SCLEROSI MULTIPLA. MI CHIEDERANNO LA PENALE DA 100MILA EURO? E ALLORA PERCHÉ NON LA CHIEDONO A...''

1. DALL'OSSO: ''MI DANNO DEL TRADITORE? GLI VOGLIO BENE''

Alessandro Trocino per il ''Corriere della Sera''

 

Le danno del traditore, del Giuda, del venduto.

«Mi dispiace. Sono vicino a queste persone, gli voglio bene».

Ma come? Loro la insultano e lei gli vuoi bene? Alcuni le augurano la morte.

«Cosa le devo dire, non hanno capito. Chi non è disabile non può capire. E allora deve essere educato a capire».

 

Matteo Dall' Osso è distrutto.

MATTEO DALL OSSO

Due giorni che non avrebbe mai immaginato. Una valanga d' odio che si è abbattuta sulla sua decisione improvvisa di lasciare il Movimento 5 Stelle e passare al gruppo di Forza Italia. Lo stop agli emendamenti a favore dei disabili. Il voltafaccia dei colleghi 5 Stelle. La decisione di mollare tutto. Poi lo sconcerto dei dirigenti. La rabbia degli attivisti. E quella penale da 100 mila euro che i suoi ex colleghi potrebbero chiedere a lui, malato di Sclerosi multipla.

 

Cominciamo dall' inizio.

«È successo tutto in commissione. Mi hanno preso in giro.

Ho presentato emendamenti che prevedevano un fondo di 10 milioni di euro per i disabili. All' inizio me li hanno esclusi».

 

Perché?

«Perché erano in ritardo rispetto ai tempi del regolamento M5S. Ma per me conta la Costituzione e contano i regolamenti della Camera. A quel punto ho fatto un appello accorato. E si sono convinti».

 

È durata poco.

«Sì, perché poi ho scoperto che me li hanno bocciati. Ho visto il tabulato e ho detto: non ci posso credere».

 

A quel punto?

«Ho chiesto a Luigi di parlarne».

Di Maio.

 

matteo dallosso

«Sì. Lui ha detto che non poteva. Mi ha detto: vediamoci stasera o domani. Io ho detto: bastano dieci minuti. Anche per pranzo. Lui ha detto no. A quel punto ho pensato: mi sta prendendo in giro. A me. Che mi son fatto un mazzo tanto e che ho speso tutti questi anni per i disabili».

 

E Forza Italia?

«In Forza Italia ci sono persone sensibili. Renata Polverini l' avevo conosciuta già nella scorsa legislatura, siamo diventati amici. Mara Carfagna è una che fa battaglie per i più deboli. Sono brave persone».

 

Ha visto Berlusconi.

«Sì, sono andato a Palazzo Grazioli e l' ho visto».

 

Come le è sembrato?

«Lui è sempre stato un signore. L' ho preso in giro, l' ho imitato con "mi consenta". E abbiamo scherzato sul Milan. È uno giocoso. È il primo a scherzare, ma quando è serio è serio».

 

Ma come? Berlusconi per i 5 Stelle è il Male: è i festini, la corruzione, la mafia e ogni altra nefandezza.

«Lo so, lo so. Ma io sto ragionando in termini calcistici. Voglio portare a termine il risultato: aiutare i disabili».

 

Hanno cercato di trattenerla? Dal suo gruppo?

«Nessuno mi ha scritto. Nessuno dei 5 Stelle. Solo dall' opposizione».

 

 

Fico?

«Una persona carina. Ma non può capire, come gli altri che non sono disabili».

matteo dall osso

Dicono che l' ha fatto per soldi.

«Certo, certo».

 

Forse le chiederanno 100 mila euro di penale.

«Mi viene da sorridere. Perché non li chiedono ai leghisti? I deputati di Forza Italia vogliono fare la colletta. Non mi vogliono lasciare indietro».

 

È il motto M5S. Di loro che pensa?

«Gli voglio bene. Ma hanno fatto una cattiveria. Contro di me. Contro di me! Capisce?

Contro di me».

 

Non è triste di abbandonare il Movimento?

«Certo. Ci sono stato dieci anni. Mi sono avvicinato perché avevo scritto la mia storia di malato e cercavo qualcuno che la pubblicasse. Si sono offerti gli amici di Beppe Grillo».

Appena laureato.

«Sì, a 24 anni, in ingegneria. Sono malato da quando ne avevo 19. All' epoca chi era come me era pelato, senza morosa e senza soldi. Io ero solo senza soldi.

Avevo la forza. Poi la salute è migliorata».

 

È la fine di un sogno?

«No. Sono deluso, stanco. Ma anche contento: ho sentito che ora i 5 Stelle vogliono il fondo per la disabilità. Allora a qualcosa è servito».

 

 

2. DALL'OSSO, PENALE E INSULTI

Francesca Angeli per ''il Giornale''

 

matteo dallosso

Penale da 100.000 euro e restituzione dello stipendio. Questa la reazione dei vertici grillini di fronte all' addio di Matteo Dall' Osso che si è sentito tradito nei suoi ideali ed ha visto disattese le promesse sui diritti dei disabili. Lasci il gruppo? Allora paga è l' umanissima replica di M5s che vuole incassare sia la penale prevista per chi passa ad un altro gruppo parlamentare sia la restituzione dello stipendio «dovuta» secondo M5s entro il 10 dicembre.

 

E sul web si scatena l' odio della base grillina che ingiuria ed arriva ad augurare la morte al deputato malato di sclerosi multipla. Una reazione agghiacciante tenendo conto anche delle ragioni sostanziali che hanno spinto Dall' Osso a passare al gruppo di Forza Italia: la mancanza di attenzione verso i diritti dei disabili per la difesa dei quali Dall' Osso è entrato in politica ed ha aderito al movimento grillino.

 

Dall' Osso amareggiato non può fare a meno di notare che dopo, soltanto dopo, la notizia della sua decisione Di Maio ha annunciato che sarebbero stati trovati i soldi per i disabili. «Se davvero sarà così ne sono soddisfatto- commenta- Ci voleva la mia uscita per farli interessare ai più deboli». Dall' Osso, che ieri era all' Ergife alla convention di Fi non è preoccupato per la minaccia della sanzione da 100.000 euro. «C' è la Costituzione, ci sono le regole parlamentari - commenta - Sono loro che mi hanno abbandonato». E anche Silvio Berlusconi sottolinea che la richiesta dei grillini «è incostituzionale».

grillo di maio

 

Tra i Cinquestelle soltanto la senatrice grillina Elena Fattori ha il coraggio di riconoscere lo sbaglio. «Matteo ci lascia. Passa a Fi. Sospendo il giudizio ma sono triste - scrive la senatrice su Facebook- Sono triste perché Matteo è una persona speciale. Sono triste perché lo abbiamo lasciato indietro.

Sono triste perché lasciamo indietro tante persone deboli. Sono triste perché nessuno doveva rimanere indietro».

 

Parole che Dall' Osso apprezza ma che non sono state condivise da altri grillini. Le conseguenze del suo gesto vanno oltre la sua personale vicenda.

Il suo addio sofferto mette a nudo le contraddizioni del movimento e la siderale distanza tra gli impegni presi in campagna elettorale e le scelte operate da quando M5s è al governo. Il movimento è in tilt perché con la sua uscita Dall' Osso ha mostrato che «il re è nudo» e che la realtà dei grillini al governo è lontanissima dall' immagine propagandata in questi anni.

grillo di maio

 

Il vicepremier Luigi Di Maio ha cercato di correggere il tiro con dichiarazioni più prudenti ma che comunque non hanno escluso che a Dall' Osso verrà richiesta quella somma. «Voglio capire prima cosa è successo, conosco Matteo e Forza Italia è la cosa più lontana da lui. - ha detto Di Maio- Prima di tutto voglio capire cosa è successo, poi ribadiamo e chiariamo tutto il resto».

 

Linea morbida anche per Francesco D' Uva. «Nessuno ha mai chiesto la penale a Dall' Osso» assicura dicendosi «umanamente dispiaciuto per la decisione di Matteo». A testimonianza però che le rimostranze di Dall' Osso sono ben fondate ora e soltanto ora D' Uva dice «incrementiamo il Fondo per il diritto al lavoro dei disabili di 10 milioni per l' anno 2019». Un po' tardi. Sorpreso il presidente della Camera Roberto Fico: «Non so cosa sia successo», dice negando che sia all' ordine del giorno la sanzione per l' ex grillino.

 

 

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…