battisti pennac saviano

DATE A CESARE QUEL CHE E’ DI CESARE: LA GALERA – DA VAURO A PENNAC, PIROSO INFILZA GLI INTELLO’ SEDOTTI DAL TERRORISTA CESARE BATTISTI TRA I FIRMATARI DI UN APPELLO IN SUO FAVORE FIGURAVA ANCHE QUELLO DELLO SCONOSCIUTO (ALL'EPOCA) SAVIANO CHE POI PERÒ CHIEDERÀ DI TOGLIERE IL SUO NOME “PER RISPETTO A TUTTE LE VITTIME”

CESARE BATTISTI

Antonello Piroso per La Verità

 

Cos' hanno in comune Cesare Battisti, Émile Zola e Jack Unterweger? Zola è lo scrittore che davanti a un processo farsa (quello all' ufficiale dell' esercito Alfred Dreyfus, accusato di alto tradimento), scrisse una lettera aperta al capo dello Stato francese per denunciare i nemici «della verità e della giustizia»: il celebre J' accuse pubblicato a tutta pagina da un giornale nel 1898.

 

Da autentico intellettuale, ragionò per archetipi. E non per stereotipi, come invece ha fatto una nutrita pattuglia di suoi pretesi colleghi italiani e francesi che, illudendosi di essere Zola, si sono schierati in difesa di Cesare Battisti, terrorista omicida del gruppo Proletari armati per il comunismo, evaso dal carcere di Frosinone nel 1981 e riparato oltralpe.

DANIEL PENNAC 1

 

Quindi, quando nel 2004 i giudici francesi concederanno l' estradizione, scappato in Brasile. Dove è rimasto fino all' altro ieri, bloccato mentre cercava di fuggire in Bolivia, coperto politicamente nonostante la Corte di giustizia europea avesse bocciato il suo ricorso: Battisti in Italia aveva avuto un processo equo, con ogni mezzo possibile a sua difesa e legali di sua fiducia.

Cesare Battisti

 

A dispetto di tutto ciò, Battisti ha sedotto esponenti del milieu intellettuale suggestionati dall' aura romantica del perseguitato che, costretto all' esilio, scopre di poter esprimere il suo disagio esistenziale attraverso la scrittura. Uno stereotipo, appunto, letto attraverso le lenti deformanti del luogocomunismo.

 

Così, in Francia la scrittrice di noir di successo Fred Vargas, tormentata «pasionaria» del caso Battisti, firmò un pamphlet, La vérité sur Cesare Battisti, in cui l' Italia degli Anni di piombo era peggio del Cile di Augusto Pinochet, e Battisti e i suoi eroi di una guerra civile conclusa grazie agli arresti di massa: 60.000 in carcere, torture, tribunali speciali e sentenze sommarie. Nel recensirlo, il sito Carmilla («letteratura, immaginario e cultura d' opposizione») scrisse che «il libro demolisce sistematicamente e con abbondanza di prove tutte le menzogne costruite su Battisti».

 

roberto saviano new york

Ma fa di più. Promuove un appello: «Battisti si è dedicato a un' intensa attività letteraria, centrata sul ripensamento dell' esperienza di antagonismo radicale che vide coinvolti centinaia di migliaia di giovani italiani e che spesso sfociò nella lotta armata. La sua opera è nel suo assieme una straordinaria e ineguagliata riflessione sugli anni Settanta. È riuscito ad attirarsi la stima del mondo della cultura e l' amore di una schiera enorme di lettori.

Cesare Battisti

 

Trattarlo oggi da criminale è un oltraggio non solo alla verità, ma pure a tutti coloro che, nella storia anche non recente, hanno affidato alla parola scritta la spiegazione della loro vita e il loro riscatto. Battisti è un uomo onesto, arguto, profondo, anticonformista. In una parola, un intellettuale vero».

 

Cesare Battisti esce dal carcere brasiliano

Tra le adesioni quelle del collettivo di scrittori Wu Ming, Valerio Evangelisti, Massimo Carlotto, Tiziano Scarpa, Nanni Balestrini, Daniel Pennac, Giuseppe Genna, Giorgio Agamben, Vauro, Pino Cacucci, Loredana Lipperini, Marco Philopat, Gianfranco Manfredi, Antonio Moresco,Carla Benedetti, Stefano Tassinari.

Anni dopo, Carlotto aggiunse: «Ho conosciuto Battisti e non credo sia colpevole. Il suo processo è da rifare». Gianni Biondillo chiarì: «Quell' appello lo rifirmerei anche oggi, a un certo punto determinati discorsi vanno chiusi, prima o poi la storia deve finire», con buona pace (eterna) dei morti.

 

E Valerio Evangelisti: «Non sono disposto a scaricarlo solo perché è in atto una campagna mediatica contro di lui. È un povero diavolo. Una persona simpatica. Sottoscrivo ancora ogni parola di quell' appello».

 

Tra i nomi figurava anche quello dello sconosciuto (all' epoca) Roberto Saviano che in seguito però confesserà: «Mi segnalano la mia firma in un appello per Battisti, finita lì per chissà quali strade del Web e alla fine di chissà quali discussioni di quel periodo.

Cesare Battisti

 

Qualcuno mi mostra quel testo, lo leggo, vedo la mia firma e dico: non so abbastanza di questa vicenda. Chiedo quindi a Carmilla di togliere il mio nome, per rispetto a tutte le vittime».

Chissà se i firmatari non pentiti conoscono la vicenda di Jack Unterweger. Commise un primo omicidio nel 1974.

 

vauro

Arrestato e processato, venne condannato all' ergastolo. In prigione iniziò a scrivere racconti, poesie e drammi teatrali. In breve divenne noto col soprannome di Häfenpoet, il prigioniero poeta, e un gruppo di intellettuali austriaci, tra cui la scrittrice futuro premio Nobel Elfriede Jelinek, firmarono una petizione per il suo rilascio.

 

Così nel 1990 intervenne la grazia, e Unterweger fu conteso dai talk show televisivi - come Pietro Maso, per dire - soprattutto per discutere il tema della riabilitazione degli ex detenuti. Solo che nei 12 mesi successivi alla sua scarcerazione, uccise - si appurò in seguito - altre sei donne. Poi si trasferì negli Usa, continuando ad ammazzarne anche lì e diventando così il primo serial killer planetario della storia, avendo colpito in due continenti. Arrestato dall' Fbi, fu estradato e condannato nuovamente all' ergastolo nel giugno 1994, suicidandosi lo stesso giorno della sentenza. Le donne da lui assassinate sarebbero più di 15.

 

CESARE BATTISTI

Un sommesso consiglio ai nostri intellò: se vi capita, leggete Jack all' inferno di John Leake, pubblicato da Mondadori. Infatuarsi dei propri stereotipi può risultare fuorviante. E, al di là delle migliori intenzioni, uno sfregio alla memoria delle vittime e allo strazio dei loro familiari.

CESARE BATTISTICESARE BATTISTI antonello pirosoCesare Battisti

Ultimi Dagoreport

viktor orban donald trump volodymyr zelensky maria zakharova matteo salvini vladimir putin

DAGOREPORT - TRUMP E PUTIN HANNO UN OBIETTIVO IN COMUNE: DESTABILIZZARE L’UNIONE EUROPEA - SE IL TYCOON ESENTA ORBAN DALL’EMBARGO AL PETROLIO RUSSO, DANDO UN CEFFONE A BRUXELLES, LA RUSSIA FA GUERRA IBRIDA ALL'UE E PENETRA L'ITALIA, VERO VENTRE MOLLE DELL’UNIONE, APPROFITTANDO DEI PUTINIANI DI COMPLEMENTO (PER QUESTO QUELLA ZOCCOLOVA DI MARIA ZAKHAROVA PARLA SPESSO DI FACCENDE ITALIANE) - IL PRIMO DELLA LISTA È SALVINI, CHE ALL’ESTERO NON E' VISTO COME IL CAZZARO CHE E' MA, ESSENDO VICEPREMIER, VIENE PRESO SUL SERIO QUANDO SVELENA CONTRO BRUXELLES, CONTRO KIEV E FLIRTA CON MOSCA - IL CREMLINO PUÒ CONTARE SU TANTI SIMPATIZZANTI: DA GIUSEPPE CONTE AI SINISTRELLI DI AVS, FINO A PEZZI ANTI-AMERICANI DEL PD E AI PAPPAGALLI DA TALK - ANCHE FDI E MELONI, ORA SCHIERATI CON ZELENSKY, IN PASSATO EBBERO PIÙ DI UNA SBANDATA PUTINIANA...

2025marisela

CAFONAL! ERA UN MISTO DI CASALINGHE DI VOGHERA E "GRANDE BELLEZZA" ALL'AMATRICIANA IL “LUNCH” DA MARISELA FEDERICI A VILLA FURIBONDA SULL’APPIA ANTICA PER FESTEGGIARE  “STILE ALBERTO”, IL DOC DI MICHELE MASNERI DEDICATO AD ARBASINO, CHE ANDRÀ IN ONDA SABATO 15 NOVEMBRE SU RAI 3 – TRA CONTESSE (TRA CUI LA FIGLIA DELLA MITOLOGICA DOMIETTA DEL DRAGO CHE ERA LA MUSA DI ARBASINO), VANZINA, PAPPI CORSICATO, IRENE GHERGO, BARABARA PALOMBELLI, AVVISTATI MONSIGNORI GOLOSISSIMI CHE SI SONO LITIGATI LA BENEDIZIONE DEL PRANZO. PS: UNO DEI CAGNETTI DI ALDA FENDI HA AZZANNATO UNO DEI MONSIGNORI (CHE NON HA AVUTO PAROLE BENEDICENTI) _ IL DAGOREPORT

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…