DATEMI UN MARTELLI - “MATTARELLA NEL ’92 MI DEFINÌ “MISERABILE”? PARLAI DELLA RELAZIONE DI PIO LA TORRE SU COSA NOSTRA CHE CHIAMAVA IN CAUSA SUO PADRE MA ALL’EPOCA SERGIO NON AVEVA CAPITO O FACEVA FINTA DI NON CAPIRE”

Enrico Fierro per “il Fatto Quotidiano

claudio martelli a servizio pubblicoclaudio martelli a servizio pubblico

   

Onorevole Claudio Martelli, posso leggerle cosa disse di lei Sergio Mattarella? “Faccia pure”. Ecco: “…non mi interessa polemizzare con Martelli, è troppo miserabile il livello in cui si colloca…”. “Che hanno era?”. Il 1992. “Allora, la prego, contestualizziamo”. Lo facciamo. 1992, la Prima Repubblica sta morendo ma non lo sa, in Sicilia si affaccia la primavera e la mafia uccide. Il 12 marzo viene ammazzato il proconsole andreottiano Salvo Lima, Claudio Martelli è ministro della Giustizia nel governo Andreotti.

 

Rosy Greco e Claudio Martelli Rosy Greco e Claudio Martelli

La Democrazia Cristiana sotto accusa si aggrappa al nome di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione ucciso dodici anni prima dai corleonesi, per rivendicare una sorta di verginità antimafiosa. “Mattarella come Pio La Torre”, dicono in coro. Martelli interviene con parole laceranti: “Mattarella non è tra i morti che hanno combattuto la mafia a viso aperto e non può essere paragonato a chi è caduto mentre era in guerra con le cosche”. Un comportamento “intollerabile, chi lo manifesta non è degno di ricoprire l’ufficio di ministro della Giustizia”, fu la replica della vedova Mattarella.

   

Claudio Petruccioli e Claudio Martelli Claudio Petruccioli e Claudio Martelli

Onorevole Martelli, abbiamo contestualizzato, ora a lei la parola.

   La ricordo bene quella polemica, intervenni dopo a pochi giorni dall’omicidio Lima, perché nella Dc si stava facendo spazio questa sorta di accostamento poco giudizioso tra la morte di Salvo Lima e le altre vittime della mafia.

   

Ma lei parlò di Piersanti Mattarella…

   Certo, ma non vi fu nessuna aggressione né alla sua memoria, né alla famiglia. Mi concentrai su una distinzione nettatra Piersanti Mattarella e La Torre. Il primo aveva combattuto la mafia contrastando il sistema di potere all’interno del suo partito, Lima, Gioia, Ciancimino, e per questo forse fu ucciso. La Torre, no, la sua fu una battaglia dura, netta, contro Cosa nostra e i suoi legami politici.

MATTARELLAMATTARELLA

   

Lei tirò in ballo la figura di Mattarella padre, Bernardo, definendolo “il leader politico che traghettò la mafia siciliana dal separatismo, alla Dc”, e Sergio Mattarella bollò il suo livello come “miserabile”.

   Non mi sono mai inventato accuse nei confronti di Bernardo Mattarella. Le cose che dissi all’epoca le presi dalla relazione di minoranza presentata dal Pci in Antimafia e firmata da Pio La Torre.

   

Era il 1976…

   Ricordo bene… aspetti che ho qui la relazione, pagina 575, La Torre analizza il passaggio di campo della mafia dal 1948 al 1955, proprio gli anni in cui cresce il potere di Mattarella padre. “La Regione siciliana fu impiantata da uno schieramento politico che era l’espressione organica del blocco agrario e del sistema di potere mafioso”. Nella pagina precedente La Torre spiega “verso quali forze politiche si orientarono le cosche mafiose” dopo il tramonto del separatismo.

Piersanti MattarellaPiersanti Mattarella

 

Una parte, fu la risposta, “si orientò verso la Dc… uomini come Aldisio, Milazzo, Alessi, Scelba, Mattarella… era la doppia anima della politica che la Dc seguirà negli anni successivi: da un lato, un programma di riforme e di sviluppo democratico e dall’altro un compromesso con i ceti parassitari isolani”. All’epoca della polemica o Sergio Mattarella non aveva capito o faceva finta di non capire.

   

Mattarella padre artefice, insieme agli altri, del passaggio di pezzi del potere mafioso dentro il grande alveo della Dc. Una grande operazione politica, paragonabile a quella che nel 1987 fecero i socialisti, con lei tra i leader più influenti. Ricorda il boom elettorale in Sicilia?

   Fummo messi in croce per quei voti proprio dagli esponenti del sistema di potere siciliano.

   

BERNARDO MATTARELLABERNARDO MATTARELLA

Aspetti, onorevole, in quell’anno il Psi aumenta del 6-7% a Palermo, a Ciaculli e Croceverde, borgate mafiose, il suo partito esplode, nel regno del boss Michele Greco, il Papa, dal 5% passate al 23 e la Dc perde il 20%.

   Ma è assurdo, in quell’anno il Psi ebbe ottimi risultati a Napoli, a Bari, in tutto il Sud. A Bologna aumentammo del 6%...”.

   

Fu anche l’effetto del referendum sulla responsabilità civile dei giudici. Certi ambienti apprezzarono.

   Forse qualcuno, anche nel mio partito, cavalcò l’equivoco. Io no. La prima persona che volli incontrare a Palermo fu Giovanni Falcone, ricordo che Marco Pannella mi invitò a fare degli incontri all’Ucciardone, io rifiutai perché non volevo equivoci sulla mia strada.

   

Come giudica Sergio Mattarella oggi?

craxi e martelli GetContent jpegcraxi e martelli GetContent jpeg

   È un uomo che merita rispetto. Quella foto del 6 gennaio 1980 è l’immagine di un dolore indicibile, instancabile, che non passa mai. È una sorta di battesimo, una vocazione originaria. Ma la santificazione no, non mi piace. Aspettiamo. Sergio Mattarella è stato un uomo di partito, di corrente, di polemiche aspre. È stato l’uomo che all’indomani del ribaltone che defenestra Romano Prodi diventa il vicepresidente del Consiglio con D’Alema. E anche quelle dimissioni dal governo sulla legge Mammì, aspetterei a leggerle come una scelta ideale, diciamo che furono ordini di corrente ai quali Mattarella e altri ministri ubbidirono.

   

Lei è stato al governo con Mattarella un anno, che rapporti avevate?

Mai una polemica, ma neppure amicizia. Eppure ero il ministro della Giustizia, lui era siciliano, forse qualche scambio avremmo potuto averlo. Pazienza.

renzi e napolitano assistono all'elezione di mattarella  renzi e napolitano assistono all'elezione di mattarella

   

E oggi, che succederà con Mattarella presidente della Repubblica?

Mattarella e RenziMattarella e Renzi

   Leggo tante cose, c’è chi lo vuole capace di resistere a Renzi, chi invece lo vede legatissimo al premier. Renzi è stato abile, si è coperto a sinistra con Vendola e ha costruito una maggioranza preventiva sul nome di Mattarella stringendo Alfano in un angolo. C’è una forte tendenza al partito unico, un grande partito di centro che assorbe la sinistra, ne contiene un’ala. Così si chiude la strada ad ogni alternativa e si costringe la destra ad estremizzarsi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni balla ad atreju

GIORGIA, ER MEJO TACCO DI ATREJU! - ZOMPETTANDO COME UN MISIRIZZI, IL PREMIER CAMALEONTE HA MESSO IN SCENA CIO' CHE SA FARE BENISSIMO: IL BAGAGLINO DI CORBELLERIE (''QUESTO È IL LUOGO IN CUI NIETZSCHE E MARX SI DANNO LA MANO'') E DI SFOTTO' SU ELLY SCHLEIN: "IL CAMPO LARGO L'ABBIAMO RIUNITO NOI... CON IL SUO NANNIMORETTIANO 'MI SI NOTA DI PIÙ SE VENGO O STO IN DISPARTE O SE NON VENGO PER NIENTE' HA FATTO PARLARE DI NOI" -UBRIACA DI SE' E DEI LECCAPIEDI OSPITI DI ATREJU, HA SCODELLATO DUE ORE DI PARACULISSIMA DEMAGOGIA: NULLA HA DETTO SU LAVORO, TASSE, SANITA', ECC - IDEM CON PATATE SULLA GUERRA RUSSIA-UCRAINA, SUL CONFLITTO STATI UNITI-EUROPA, SUL RUOLO DEL GOVERNO SU DIFESA E IL RIARMO EUROPEO - IN COMPENSO, HA STARNAZZATO DI VITTORIE DEL GOVERNO MA  GUARDANDOSI BENE DI CITARE MINISTRI O ALLEATI; SI E' INFERVORATA PER IL PARTITO MA NON RICORDA CHE L’HA FONDATO CON CROSETTO E LA RUSSA ('GNAZIO E' STATO DEL TUTTO OSCURATO AD ATREJU) - "GIORGIA! GIORGIA!", GRIDA LA FOLLA - OK, L'ABBIAMO CAPITO: C’È UNA PERSONA SOLA AL COMANDO. URGE UN BALCONE PER LA NUOVA MARCHESA DEL GRILLO - DAGOREPORT+VIDEO 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

NAZARENO, ABBIAMO (PIU’ DI) UN PROBLEMA - L’ASSEMBLEA PD DI DOMANI RISCHIA DI TRASFORMARSI IN UN BOOMERANG PER SCHLEIN: I DELEGATI DISERTANO, A RIDOSSO DI NATALE, NESSUNO SPENDE SOLDI E TEMPO PER VENIRE NELLA CAPITALE AD ASCOLTARE UNA RELAZIONE SENZA DIBATTITO – LA MOSSA DEI PRETORIANI DI ELLY PER SCONGIURARE LA SALA VUOTA ED EVITARE IL CONFRONTO IMPIETOSO CON MELONI CHE CONTEMPORANEAMENTE FARA’ IL PIENO A ATREJU – SORGI: “BONACCINI ENTRERA’ IN MAGGIORANZA MA SE I RIFORMISTI NON DOVESSERO RICEVERE RASSICURAZIONI SULLE LISTE ELETTORALI, IL RISCHIO DI UNA EVENTUALE SCISSIONE, SI FAREBBE PIÙ CONCRETO…”

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)