enzo bianco salvo pogliese

DEFAULT ETNEO – IL FALLIMENTO DEL COMUNE DI CATANIA È IL PIÙ GRANDE D’ITALIA: ECCO COSA SUCCEDERÀ ORA. STIPENDI FERMI PER GLI OLTRE DUEMILA DIPENDENTI DEL COMUNE E NIENTE ILLUMINAZIONI NATALIZIE – IL DEBITO DA 1,6 MILIARDI, LA LUNGA AGONIA E L’IMPOSSIBILITÀ DEL RISANAMENTO. IL RIMPALLO DI RESPONSABILITÀ TRA IL SINDACO POGLIESE E L’EX PRIMO CITTADINO ENZO BIANCO

1 – CATANIA È IN BANCAROTTA – HA UN DEBITO DI 1 MILIARDO E 600 MILIONI. LA PATATA BOLLENTE PASSA ORA AI COMMISSARI PREFETTIZI, CHE DOVRANNO CONVINCERE I CREDITORI A TRANSAZIONI AL RIBASSO – IL COMUNE AVRÀ INVECE UN BILANCIO LEGATO AL NUOVO CORSO, COME SE QUEI DEBITI FINISSERO IN UNA “BAD COMPANY” – ASSENTE AL VOTO L’EX SINDACO ENZO BIANCO, ADDITATO COME UNO DEGLI ARTEFICI DEL DISSESTO

COMUNE DI CATANIA

 

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/catania-bancarotta-ndash-ha-debito-miliardo-600-190357.htm

 

2 – A CATANIA DIVENTA UFFICIALE IL FALLIMENTO COMUNALE PIÙ GRANDE D’ITALIA

Gianni Trovati per www.ilsole24ore.com

 

Bandiera bianca, stipendi fermi per i 2.400 dipendenti del Comune e per quelli delle partecipate e niente illuminazioni natalizie. Da ieri notte Catania è ufficialmente la città in dissesto più grande d'Italia. Non è bastata una battaglia di mesi con la Corte dei conti, e nemmeno una coppia di emendamenti inseriti pochi mesi fa nel Milleproroghe estivo. Il debito da 1,6 miliardi, e la sua inevitabile ulteriore esplosione con il disavanzo da oltre 500 milioni trovato dai magistrati contabili nell'ultimo rendiconto finito sotto esame, sono stati più forti di qualsiasi tentativo di evitare il default. Votato nella notte dal consiglio.

SALVO POGLIESE NELLO MUSUMECI

 

La lunga agonia

La decisione della maggioranza che sostiene il sindaco di centrodestra Salvo Pugliese, eletto a giugno e alle prese con i drammi contabili dal suo primo giorno a Palazzo degli Elefanti, è stata inevitabile. E pone fine a sei anni di agonia, avviati nel 2012 con il piano di rientro tentato da un'altra giunta di centrodestra, quella guidata da Raffaele Stancanelli che ha anche firmato l'emendamento rivelatosi inutile. Il piano era stato ereditato e rivisto da Enzo Bianco, nome di peso del Pd ed ex ministro dell'Interno che ha amministrato la città con una maggioranza di centrosinistra dal 2013 al 2018. Ma non ha mai funzionato.

 

Risanamento impossibile

catania 6

Il presupposto di ogni piano di rientro, con il meccanismo pre-dissesto introdotto dal governo Monti che ora vede impegnati con risultati deludenti anche Napoli, Messina e altre decine di Comuni quasi solo nel Centro-Sud, è il recupero dell'equilibrio con tagli di spesa e aumenti di entrate. Ma a Catania, come in tanti Comuni con i conti in crisi, le entrate scritte in bilancio trovano scarso riscontro in cassa per l'evasione diffusa e i buchi nella riscossione.

Nel 2015, spiega per esempio la Corte dei conti, Catania ha incassato solo il 11% delle multe, e l'anno dopo non è andata oltre il 6%. Per non parlare della lotta all'evasione, che nel 2015 ha raggiunto lo straordinario risultato di recuperare lo 0,45% dell'arretrato. Con risultati come questi, non esiste piano di rientro che tenga.

SALVO POGLIESE SINDACO CATANIA

 

In fila per i pagamenti

E ora? Il maxidebito arretrato sarà affidato a una gestione commissariale, che dovrà gestire la fila dei creditori in fila per parare l'ennesimo colpo a un'economia territoriale già in difficoltà. E la Giunta dovrà gestire il bilancio “ripulito”, provando davvero ad affrontare qualcuno dei nodi strutturali che hanno reso impossibile la gestione dei conti catanesi. Per evitare di dover tornare fra pochi anni a parlare di un nuovo dissesto a Catania.

 

3 – IL COMMENTO DEL SINDACO SALVO POGLIESE

Dalla pagina Facebook di Salvo Pogliese, sindaco di Catania

 

Come certamente saprete, il consiglio comunale, a tarda sera, ha dichiarato il dissesto economico finanziario del Comune.  Abbiamo provato in ogni modo a evitare il dissesto, coi mezzi legali e le norme previste dal decreto milleproroghe, ma la decisione dei giudici contabili non lasciava spazio a interpretazioni diverse dalla presa d’atto della condizione di dissesto.

 

catania 5

Un fatto traumatico anche perché, siamo la più grande città italiana in questa condizione di default, per via della situazione debitoria di 1,6 miliardi di euro che abbiamo trovato. E certo non è un caso che il legislatore abbia voluto che a decretare il dissesto fosse il consiglio comunale, cioè la massima espressione democratica, dove si raccolgono tutte le espressioni e le sensibilità politiche della città per comune assunzione di responsabilità.

 

Non è il momento di parlare come si è arrivati questo stato di cose, anche perché compete ad altri organi accertare le responsabilità; devo ricordare, però, che la Corte dei Conti ci ha imposto di adottare una delibera di misure correttive di 449 milioni di euro per le criticità gestionali rilevate nel triennio 2014-2017, varata nello scorso mese di settembre sempre da questo consiglio comunale.

 

enzo bianco e melania trump

Il mio impegno sarà totalizzante a far sì che il peso di questo dissesto non ricada sulle fasce più deboli della popolazione che ci impegniamo garantire in ogni modo. Non dobbiamo pensare che il dissesto sia l’Apocalisse, e questo messaggio positivo lo vedo recepito dalle tante risposte positive al nostro appello agli imprenditori a contribuire economicamente per accendere le luci di Natale, celebrando insieme un nuovo anno all’insegna del cambiamento.

 

Catania è abituata a risorgere dalle proprie ceneri e ci riuscirà anche stavolta.  Siamo abituati alle difficoltà, ma siccome sono un ottimista congenito, sono sicuro che ce la faremo anche stavolta a vincere la nostra partita, voltando finalmente pagina con l’impegno dei tanti che vogliono bene a questa città, a prescindere dalle appartenenze politiche.

 

4 – BIANCO SUL DISSESTO: "CATANIA SI RIALZERÀ SEMPRE"

Da www.cataniatoday.it

enzo bianco e brigitte

 

L'ex sindaco di Catania Enzo Bianco ha diffuso una nota sul dissesto, appena deliberato dall'amministrazione comunale.

 

“Con il dissesto è stata scritta una pagina delle pagine più tristi nella storia della città. Da domani Catania dovrà rialzarsi, come peraltro ha sempre fatto nel corso della sua storia.

 

Non posso non avere una grande amarezza pensando allo splendore che Catania mostrò a tutta Italia e non solo, sulla soglia del nuovo millennio, con la “Primavera”: quella della vivacità imprenditoriale e culturale, con la nascita dei caffè concerto piuttosto che dell’Etna Valley. E a come inopinatamente, negli anni successivi, quello sviluppo e quella credibilità siano stati sciupati. Di certo andranno in ogni modo ed in ogni sede accertate le responsabilità, storiche e non solo.

 

catania 4

Noi lo pretendiamo e tutta la città lo merita. D’altronde, come autorevolmente affermato anche ieri dall’amministrazione comunale, il dissesto é l’ultimo passo del predissesto avviato sei anni fa, dopo che furono dilapidati i brillanti risultati degli anni ‘90. Un esito a cui noi ci siamo opposti in tutti i modi negli ultimi cinque anni ma che sicuramente scontava una situazione di partenza di malamministrazione, di debiti visibili e nascosti, che oggi la Corte dei Conti ha ritenuto impossibili da ripianare.

 

catania 1

Occorre adesso avere fiducia, anche ripercorrendo gli eventi del passato. Il percosso virtuoso che avevamo ideato e realizzato prima del 2000, infatti, nasceva subito dopo un periodo nero, con gli oltre 100 omicidi di mafia l’anno ed il tracollo dei Cavalieri del lavoro e delle loro aziende, con migliaia di famiglie ridotte sul lastrico. Catania si é rialzata allora e si rialzerà oggi. Con senso di responsabilità la nostra opposizione ha lavorato e lavorerà affinché Catania possa risorgere. Io stesso continuerò ad operare per questo obiettivo, a Roma , a Bruxelles, a Catania, in tutti i ruoli istituzionali e politici.”

catania 2

catania 3

Ultimi Dagoreport

amadeus programmi sul nove like a star chissa chi e la corrida tha cage sukuzi music party

DAGOREPORT: AMADEUS TORNA IN RAI - IL RITORNO A VIALE MAZZINI POTREBBE MATERIALIZZARSI GRAZIE ALLO ZAMPONE DI FIORELLO, CHE NON VEDE L'ORA DI RITROVARE LA SUA "SPALLA" - CON "AMA" AL SUO FIANCO, L'EX ANIMATORE DEI VILLAGGI TURISTICI POTREBBE RINGALLUZZIRSI AL PUNTO DA AFFIANCARLO AL FESTIVALONE DI SANREMO 2027 - L'USCITA DI AMADEUS NON SAREBBE OSTACOLATA DA "NOVE" DI DISCOVERY, ANZI: I DIRIGENTI DELL’EMITTENTE AMERICANA NON VEDONO L’ORA DI RECEDERE DALL’ONEROSISSIMO CONTRATTO QUADRIENNALE CON L’EX DISC JOCKEY - SECONDO GLI “ADDETTI AI LIVORI”, LA CATENA DI FLOP INANELLATA DA "AMA" SUL "NOVE" HA PESATO SUL BILANCIO DI DISCOVERY: PER PUBBLICITÀ INCASSATA E RIMBORSATA PER MANCATO RAGGIUNGIMENTO DELLO SHARE STABILITO NEI CONTRATTI, SI PARLA DI UNA SOMMETTA INTORNO AI 15 MILIONI - A DIFFERENZA DI CROZZA E FAZIO, PERSONAGGI-FORMAT, AMADEUS SENZA UN PROGRAMMA FORTE E LA GIUSTA CORNICE DI UNA EMITTENTE GENERALISTA PRIMARIA COME RAI1, È DESTINATO A SCOMPARIRE NEL MUCCHIO…

giorgia e arianna meloni come le gemelle di shining - fotomontaggio del fatto quotidiano

DAGOREPORT – VI RICORDATE QUANDO GIORGIA MELONI DEFINIVA LA SORELLA ARIANNA UNA “PRIVATA CITTADINA SENZA INCARICHI”? DIMENTICATELO: È IN CORSO UN TENTATIVO DI TRASFORMARE LA PRIMOGENITA DI ANNA PARATORE IN UNA POLITICA NAVIGATA. ECCO COME NASCE L’IMBARAZZANTE NTERVISTA RILASCIATA OGGI DALL'EX MOGLIE DI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA AL “CORRIERE DELLA SERA”, IN CUI ARIANNA RICORDA QUANDO “GUIDAVA IL CAMION NEI VICOLI DI ROMA” PER IL PARTITO, E RIVENDICA: “DA 30 ANNI SIAMO IN POLITICA” – LA FIAMMA MAGICA VUOLE TOGLIERLE L’ETICHETTA DI “SORELLA D’ITALIA”. IL GUAIO È CHE ‘GNA FA: L’UNICO PREGIO CHE ANCHE I COLLEGHI DI PARTITO LE RICONOSCONO È… LA SOMIGLIANZA ALLA SORELLA

del vecchio la stampa angelucci elkann

DAGOREPORT - NON SI STA MAI TRANQUILLI: AL RISIKO FINANZIARIO (MPS-MEDIOBANCA) FINITO TRA LE CARTE DELLA PROCURA DI MILANO, ORA SI AGGIUNGE IL RISIKO EDITORIALE: LA VENDITA DI ‘’’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ AL GRECO KYRIAKOU DIVENTA, GIORNO DOPO GIORNO, UN BORDELLO DI VOCI E RUMORS - C’È CHI ASSICURA CHE LO SBARCO DEL GRECO NON VADA ASSOLUTAMENTE A GENIO AL BOSS DELL’IMPERO MEDIASET, PIER SILVIO BERLUSCONI – CHI SPIFFERA DI UN PRESUNTO INTERESSAMENTO DELLA FAMIGLIA ANGELUCCI, EDITORE DE “IL GIORNALE” E DI “LIBERO”, ALL’ACQUISIZIONE DEL QUOTIDIANO “LA STAMPA”, CHE ELKANN HA MESSO IN VENDITA PER LA SOMMETTA DI 65 MILIONI DI EURO, CHE NON RIENTREREBBE NEL PERIMETRO DEL GRECO CON L’ANTENNA. MA PER IL BOSS DELLA SANITÀ CARO AL GOVERNO L’UNICO MODO DI COMPRARI ''LA STAMPA'' È ALL’EDICOLA: ELKANN NON GLIELO VENDERÀ MAI - A PROPOSITO DI EDITORIA COME ULTIMA UMANA VOLUTTÀ, SI VOCIFERA CHE LEONARDINO DEL VECCHIO VOGLIA COMPRARSI NIENTEMENO CHE “IL FATTO QUOTIDIANO” (DAVVERO URGE LA RIAPERTURA DEI MANICOMI…)

giancarlo giorgetti luigi lovaglio milleri francesco gaetano caltagirone

SUL CASO MPS-MEDIOBANCA, L'ARTICOLO-BOMBA DEL GIORNO È SUL "CORRIERE", DA CUI SI EVINCE CHE LE DICHIARAZIONI RILASCIATE ALLA CONSOB DA CALTAGIRONE E DAL MINISTRO GIORGETTI SONO IN APERTO CONTRASTO - E’ LO STESSO IMPRENDITORE ROMANO AD AMMETTERE CHE IL MINISTRO LEGHISTA SONDÒ ALCUNI POTENZIALI INVESTITORI NELLE SETTIMANE PRECEDENTI ALLA OSCURA “GARA” CHE FECE INTASCARE IL 15% DI MPS, IN MANO AL TESORO, AL QUARTETTO DELFIN-CALTAGIRONE-ANIMA-BPM - UNA VERSIONE IN APERTO CONFLITTO CON QUELLA DI GIORGETTI, CHE IL 29 LUGLIO 2025 ALLA CONSOB DISSE: “NON C’È STATA ALCUNA INTERLOCUZIONE, CONTATTO O SCAMBIO” - A QUESTO PUNTO, CHI RISCHIA DI FINIRE NEI GUAI CON LA PROCURA DI MILANO NON SONO SOLO I “FURBETTI DEL CONCERTINO”, MA LA STESSA CONSOB GUIDATA DA PAOLO SAVONA CHE, COME AUTORITÀ DI VIGILANZA DEL MERCATO FINANZIARIO, NON HA RILEVATO NEL SUO DOCUMENTO DI “ASSOLUZIONE” SULLA PRESUNTA CONCERTAZIONE DEI CALTA-MELONI, NESSUNA DISCORDANZA TRA LE DICHIARAZIONI DI CALTAGIRONE E DI GIORGETTI…

la scala opera attilio fontana ignazio la russa daniela santanche santanchè matteo salvini

A PROPOSITO DI… QUANTO PIACE LA MATRICIANA ROMANA - IL FORFAIT DELLE ISTITUZIONI ALLA PRIMA DELLA SCALA, IVI COMPRESO LA SECONDA CARICA DELLO STATO, IL SICULO-MILANESE IGNAZIO LA RUSSA, HA SPINTO IL GOVERNATORE DEL PIRELLONE LOMBARDO, ATTILIO FONTANA, INDOSSATI I PANNI DI NOVELLO ALBERTO DA GIUSSANO A DICHIARARE: “ANCHE SE TUTTI APPREZZIAMO LA MATRICIANA, IL NORD DÀ FASTIDIO” – DÀ COSÌ FASTIDIO CHE NEL GOVERNO DELLA “PULZELLA” DELLA GARBATELLA, SIEDONO BEN 6 MINISTRI “LUMBARD” SU 24. E BEN 5 SONO DELLA LEGA – A RISPONDERE A FONTANA, CI HA PENSATO IL RODOMONTE DEL CARROCCIO, SALVINI: “TRA UNA MATRICIANA E UNA CARBONARA TROVI I SOLDI PER SISTEMARE LE CASE POPOLARI”…

pam bondi

DAGOREPORT - COME MAI L’INFORMAZIONE ITALICA SI È TOTALMENTE DISINTERESSATA DELLO SBARCO A ROMA DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, LA FOSFORESCENTE SESSANTENNE PAM BONDI, ARRIVATA CON TANTO DI AEREO DI STATO IL 10 DICEMBRE? - EPPURE LA FEDELISSIMA DI TRUMP NON SI È TENUTA NASCOSTA: HA ALLOGGIATO ALL’HOTEL ST. REGIS, SI E’ ATTOVAGLIATA AL BOLOGNESE DI PIAZZA DEL POPOLO, HA INCONTRATO AL MINISTERO DELLA GIUSTIZIA DI VIA ARENULA CARLETTO NORDIO, HA AVUTO L'INESPRIMIBILE GIOIA DI CONOSCERE IL VICEPREMIER MATTEO SALVINI A UN RICEVIMENTO DELL'AMBASCIATORE USA IN ITALIA, TILMAN J. FERTITTA. E, FORSE, LA BEN DOTATA DALLA NATURA PAMELONA HA PURE INCOCCIATO IL MINISTRO PIANTEDOSI - MA DELLA “VACANZA ROMANA” DELL'ITALOAMERICANA CARISSIMA A TRUMP, NON SI REGISTRA MANCO UNA RIGA SUI GIORNALONI DE' NOANTRI - VABBE', A NATALE BISOGNA ESSERE BUONI: MAGARI ERANO TUTTI TROPPO IMPEGNATI A SEGUIRE LA FESTILENZA DI ATREJU DEI FRATELLINI DI GIORGIA…