1. NEL DIVORZIO DELLA CONSIGLIERA REGIONALE PDL ANTONIA RUGGIERO IRROMPE IL BUNGA BUNGA: CON LEI CHE ACCUSA LUI DI FREQUENTARE DONNACCE, E LUI CHE RILANCIA METTENDO IN PIAZZA LA RELAZIONE DELLA CONSORTE, ORMAI EX, CON SILVIO BANANONI 2. I LEGALI DEL MARITO FERITO NELL'ORGOGLIO HANNO CHIESTO AL GIUDICE DI AVELLINO DI CONVOCARE COME TESTE IL BANANA E IL SUO UFFICIALE PAGATORE, RAGIONIER SPINELLI 3. SUL CELLULARE DELLA BELLA 37ENNE, VICINISSIMA A COSENTINO, L’EX MARITO, UN GIORNALISTA RAI, SCOPRE SMS PICCANTISSIMI DI BERLUSCONI (CONVOCATO COME TESTE) 4. NEPPURE QUANDO BERLUSCONI "AVEVA OMAGGIATO I CONIUGI PORCELLI DI 50 MILA EURO IN OCCASIONE DELLE LORO NOZZE". UN REGALO CHE DIVENTA POI UN MILIONE 250MILA EURO, CHE IL CAVALIERE "ELARGISCE ALLA COPPIA SU RICHIESTA DELLA RUGGIERO" PER L'ACQUISTO DELLA CASA CONIUGALE, IL MARITINO NON SENTE NESSUN PRURITO SULLA TESTA…

Enrico Fierro per il "Fatto quotidiano"

Per la rimonta e l'ultimo sprint della campagna elettorale c'è tempo. Da domani Silvio Berlusconi ha da pensare ad altro: la furibonda lite tra un marito e la moglie. Con lei che accusa lui di frequentare donnacce, e lui che rilancia mettendo in piazza la relazione della consorte, ormai ex, con il Cavaliere. Carte, corsi e ricorsi, sono già finiti in tribunale, con i legali del marito ferito nell'orgoglio che hanno chiesto al giudice di convocare come teste Silvio Berlusconi e il suo ufficiale pagatore, ragionier Spinelli.

La sceneggiatura è quella dell'inesauribile bunga-bunga berlusconiano, amore, passione, visite a Palazzo Grazioli e generose offerte liquidate dal fido ragioniere. La location è da remake di Signore & signori, il capolavoro di Pietro Germi. Siamo nella provincia profonda, ma non nella Treviso degli anni Sessanta. Siamo ad Avellino, Sud, sessanta-quattromila anime e un lungo corso per lo struscio serale e i racconti pepati delle vite agitate dei politici locali. Perché la signora in questione è un influente personaggio politico del posto, Antonia Ruggiero.

DA COSENTINO ALLE FOTO AI COMIZI ELETTORALI
Consigliera regionale del Pdl, vicinissima a Nick Cosentino, la trentaseienne e avvenente Antonia è entrata spesso nel gossip sulle amazzoni di Berlusconi. Accuse che lei ha sempre respinto e che le sono costate l'esclusione sia dalle politiche del 2008 che dalle europee del 2009. Il risarcimento un anno dopo, con le regionali del 2010 e la conquista di uno scranno da consigliere per espresso volere di Silvio Berlusconi.

Dal 2005 è sposata col giornalista Rai Gianni Porcelli, 65 anni, un matrimonio difficile che va a rotoli in pochissimi anni. È una guerra dei Roses che finisce fragorosamente in Tribunale. La consigliera accusa il marito di "essersi disinteressato del mantenimento della famiglia non disdegnando la compagnia di donne di dubbia moralità". Accuse che sono alla base della richiesta di separazione per colpa e che il marito, assistito dallo studio legale dell'avvocato Mattia Trofa, respinge, indicando la moglie consigliera regionale come la vera causa del triste tramonto del matrimonio.

Per il "suo percorso di vita sentimentale segnato da numerose relazioni, spesso con uomini maturi e socialmente influenti". Silvio Berlusconi, innanzitutto. Il legame "sentimentale" tra il Cavaliere e la bella consigliera è antico. Le foto la ritraggono in compagnia di altre ammiratrici napoletane del Silvio in versione innamorato sotto il Vesuvio, Mara Carfagna, la fidanzata ufficiale Francesca Pascale, l'ex meteorina Giovanna Del Giudice, promossa assessore provinciale nella giunta di Gigino "a purpetta" Cesaro.

Con quest'ultima la Ruggiero doveva essere candidata alla Camera, il posto in lista era ormai cosa fatta, tanto che le due amiche erano piombate a Palazzo Grazioli con un vassoio di sfogliatelle per festeggiare. Poi, inspiegabilmente, è saltato tutto.

Berlusconi, generosissimo, scrive l'ex marito della consigliera, "aveva omaggiato i coniugi Porcelli di 50 mila euro in occasione delle loro nozze". Un regalo, un ricordino, che diventa una somma ben più consistente poco tempo dopo. Un milione duecentocinquantamila euro, che il Cavaliere "elargisce alla coppia su esplicita richiesta della Ruggiero", per l'acquisto della casa coniugale. Il marito e i suoi legali hanno esibito le copie dei bonifici che nell'ottobre del 2005 furono accesi a nome della futura consigliera regionale presso la filiale del Monte dei Paschi di Siena di Segrate e firmati dal ragionier Giuseppe Spinelli, lo "Spinaus" che provvedeva al sostentamento delle olgettine.

IL "TRADIMENTO" E QUEL VECCHIO TELEFONINO
Troppo stretto, a stare al racconto del marito, il legame tra la signora Ruggiero e il Cavaliere. Solo "amicale", assicurava invece la moglie. "Pur tuttavia - si legge nella nota dei legali del marito Porcelli - riguardo al rapporto della signora con il noto Cavaliere, non mancavano di circolare voci". I primi gossip sulla vita turbolenta del Cavaliere, i riferimenti di Veronica Lario, e poi, cosa più sgradevole di tutte, i pettegolezzi in città.

Voci, spifferi, malignità delle quali il marito, "riponendo piena fiducia nella moglie, e credendo nella onestà e lealtà della stessa, non si era mai curato". La fiducia però collassa quando, a separazione della coppia ormai già avvenuta, il marito ritrova un vecchio cellulare ancora attivo con alcuni sms "dal contenuto inequivocabile scambiati dalla Ruggiero col Berlusconi in epoca successiva al matrimonio".

Come finirà? I legali del marito della consigliera domani chiederanno alla giudice Centola di convocare Berlusconi e Spinelli. Ad Avellino aspettano con ansia il Cavaliere per vederlo varcare i cancelli del traballante Palazzo di Giustizia, sedersi davanti a un giudice e parlare della sua rocambolesca vita sentimentale. Una scena da far impallidire le gag di Un giorno in pretura, il capolavoro di Steno.

 

ANTONIA RUGGIERO AL COMIZIO DI BERLUSCONI jpegANTONIA RUGGIERO ANTONIA RUGGIERO jpegANTONIA RUGGIERO jpegANTONIA RUGGIERO jpegANTONIA RUGGIERO jpegANTONIA RUGGIERO jpeg

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO