1. DOPO 4 GIORNI DAL VOTO, I GRILLINI SONO ESPLOSI. IL DOCUMENTO CHE METTE IN FILA UN ANNO DI ERRORI, SOPRATTUTTO DEI DUE CAPI-GURU, SEGNA UN PUNTO DI NON RITORNO 2. MENTRE I PARLAMENTARI SI SCANNANO TRA DI LORO A ROMA, CASALEGGIO DA MILANO URLA “SONO PAZZI”, E GRILLO RINCHIUSO A MARINA DI BIBBONA SCRIVE: “C’È QUALCUNO CHE CHIEDE LE MIE “DIMISSIONI” (NON SI SA DA COSA). IL TEMPO È DALLA NOSTRA PARTE” 3. MA C’È UN’ALTRA MINA CHE RISCHIA DI ESPLODERGLI TRA LE MANI: L’ALLEANZA CON L’UKIP DI FARAGE. UN PARTITO I CUI ESPONENTI CONSIDERANO GLI OMOSESSUALI “PERVERTITI” E CREDONO CHE “NON BISOGNA DARE AIUTI ECONOMICI AI PAESI DEL BONGO BONGO” 4. MOLTI RABBRIVIDISCONO AL CONSEGNARSI TRA LE BRACCIA DEGLI ANGLO-FASCISTONI, MENTRE I VERDI EUROPEI HANNO AVVIATO UNA MEDIAZIONE SOTTERRANEA COI GRILLINI

1 - M5S, TUTTI CONTRO TUTTI E LO STAFF ATTACCA GRILLO "ABBIAMO SBAGLIATO NOI" CASALEGGIO: "SABOTATORI"
Tommaso Ciriaco per "la Repubblica"

Il virus della disgregazione si è impossessato del Movimento cinque stelle. Non è più un duello tra falchi e colombe, ormai è una guerra tra bande. Un dossier molto critico con i vertici dei Cinquestelle travolge lo staff della comunicazione della Camera, mentre gli ortodossi si spaccano in assemblea.

E la furia di Gianroberto Casaleggio è incontenibile: «Ora basta con i sabotatori. Ora basta con queste follie». E così tutto torna in discussione, dall'unità dei gruppi all'intesa con l'Ukip.

Manca soprattutto un timoniere. Rinchiuso nella villa di Marina di Bibbona, Beppe Grillo prova a metabolizzare la sconfitta elettorale. Il guru, invece, si barrica sconvolto nel suo studio della Casaleggio associati. Quando lo informano che lo staff della comunicazione ha presentato ai deputati un documento che sconfessa tutte le scelte degli ultmi mesi, Casaleggio sbotta.

In quel testo - al paragrafo "Non siamo da governo" - si offre una fotografia imbarazzante dei parlamentari del Movimento: «Non sono ancora percepiti come affidabili. Si ritengono poco concreti e la battaglia sul 138 l'hanno capita ben poche persone. Mancano di umiltà e a volte sono percepiti come saccenti. Se non si ha una soluzione a un problema, non lo si può denunciare». Desolante, appunto.

Non è tutto. Nel report si critica apertamente anche la linea del guru, convinto di dover limitare le presenze pentastellate sul piccolo schermo: «Se si decide di voler raggiungere il 51% - scrive invece lo staff della Camera - allora bisogna adeguare il messaggio e far ricorso a strumenti appropriati (tv in prima istanza)».

Per disintegrare definitivamente la linea dei due cofondatori, la comunicazione di Montecitorio giudica «paradossale» lo sbandierato «vinciamo noi» di Grillo: «Una vittoria percepita come sicura potrebbe aver demotivato qualcuno dei nostri che non è andato a votare». Ciliegina sulla torta, un parallelo da brivido: «Gli italiani hanno dimostrato di aver bisogno di affidarsi a un uomo forte, fattore che ciclicamente torna nella storia, da Mussolini a Berlusconi. Renzi ha saputo trasmettere serenità ».

«Sono pazzi», urla Casaleggio. A caldo, insieme a Grillo, valuta addirittura un reset degli assetti della comunicazione della Camera. E in un baleno finisce sul banco degli imputati il capo della comunicazione Nicola Biondo che, già in passato, si è scontrato con lo staff del Senato.

Non a caso, da Palazzo Madama Claudio Messora fa sapere: «Noi della comunicazione del Senato apprendiamo con stupore dell'esistenza di questo documento, che non abbiamo visionato, getta ombre irragionevoli sulle figure di Grillo e Casaleggio e ci sembra molto lontano dalla realtà». Tutti contro tutti, insomma.

Grillo, basito, osserva l'harakiri del Movimento. Su Facebook si fa sentire solo per replicare a chi, come Tommaso Currò, aveva sollecitato un suo passo indietro: «C'è chi ha chiesto le mie "dimissioni" (non si sa da cosa). Il tempo è dalla nostra parte». Eppure, il comico è costretto a fare i conti con un'altra mina che rischia di esplodergli tra le mani: la collocazione dei grillini tra i banchi dell'Europarlamento.

Tanti, tantissimi penta stellati rabbrividiscono pensando a un'intesa con la destra euroscettica britannica di Nigel Farage. A pianificare la trattativa continentale è proprio Messora, mentre a Montecitorio molti deputati contestano l'alleanza con l'Ukip. Ecco allora che i veleni si sprigionano veloci, fino a immaginare addirittura uno sgambetto studiato dallo staff della comunicazione di Montecitorio.

Di certo c'è che Casaleggio è preoccupato: «Non possiamo far saltare l'intesa, perderemmo la faccia». Non a caso, il guru ha convocato gli eurodeputati a cinquestelle. Si vedranno già oggi a Milano e il cofondatore cercherà di superare le resistenze dei neoeletti. Non è affatto detto che riesca nell'impresa, però, perché i Verdi europei - al di là delle dichiarazioni pubbliche - hanno avviato una mediazione sotterranea con i grillini approdati a Bruxelles.

Come se non bastasse, tutti i rancori del Movimento trovano sfogo a sera in un infinito summit tra deputati. Tutti, o quasi, si scagliano contro la comunicazione, contestano le strategie parlamentari. Finisce nel tritacarne anche la "tv coach" Silvia Virgulti. La colpa? Aver sottolineato l'effetto boomerang del cappellino indossato da Casaleggio a "In mezz'ora", bollando il fotogramma come «inquietante e non rassicurante ». Una sortita «villana», la boccia Walter Rizzetto. In un attimo, parte il processo.

L'incontro si trasforma in uno sfogatoio. Luigi Di Maio, tra gli "ortodossi" messi sotto accusa, dà uno sguardo alla riunione e subito se ne va dopo aver fiutato l'aria. Alessandro Di Battista ammette «alcuni errori », mentre un moderato come Massimo Artini non risparmia i decibel: «Dobbiamo cambiare la comunicazione e abbassare i toni». «Vogliamo continuare a far finta di nulla o diciamo che qualcosa non funziona? - domanda Mimmo Pisano - Signori, siamo calati di quattro punti. Dovevamo crescere, abbiamo perso».

L'ira contro il cerchio magico si salda ai dubbi sul futuro. «Non abbiamo realizzato le nostre promesse - si accende Rizzetto - non abbiamo portato a casa nulla. Ma siamo stati bravissimi ad arrampicarci sui tetti... ». Per ordine del capogruppo - così giura lo staff - i cronisti vengono tenuti a un paio di rampe di scale di distanza.

Eppure, gli spettri continuano a circondare i falchi. L'effetto è paradossale. Un deputato chiede a un dipendente del gruppo di avvicinarsi a uno scantinato buio a due passi dalla sala. Dentro c'è solo il quadro elettrico, nessun giornalista. Ma una voce ribadisce: «Eppure ho sentito un rumore...». «Il problema - gli risponde un altro - non sono i rumori che arrivano da fuori, ma che qui non c'è più una guida».


2 - GAY, IMMIGRATI, STUPRI L'ALFABETO DA BRIVIDI DEI POPULISTI DELL'UKIP
Enrico Franceschini per "la Repubblica"

Siete d'accordo con questa affermazione? «Non vorrei dei romeni come vicini di casa». E con questa? «Gli omosessuali sono dei pervertiti». E con questa? «Non dovremmo dare aiuti economici ai paesi del bongo bongo». Se siete elettori di Beppe Grillo e rispondete di sì a tutte e tre le domande, la possibile alleanza a Strasburgo del Movimento 5 Stelle con l'Ukip, il partito populista che ha vinto le europee in Gran Bretagna, non deve turbarvi. Altrimenti potreste avere qualche preoccupazione.

E ne avreste ancora di più ascoltando quello che dice di Farage e del suo partito chi li conosce da vicino. Come il primo ministro e leader conservatore David Cameron, secondo cui l'Ukip è un partito di «picchiatelli, gente stramba e razzisti mascherati». O come l'ex-ministro laburista Barbara Roche, che ha coniato un termine apposta: «Euracism».

O come Alan Skudd, che ha fondato l'Ukip nel 1993 ma se n'è andato sostenendo che è diventato «un partito anti-Islam, antiimmigrati e razzista». Tale è anche l'opinione (sondaggio di Yougov) del 27% dei britannici, che lo considerano «un movimento razzista» (per il 35 per cento «non è razzista, ma attira le simpatie di molti razzisti»).

Farage assicura: «L'Ukip non tollera il razzismo». Coloro che espongono idee razziste o contrarie alle posizioni del partito vengono espulsi. «In ogni partito c'è qualche pazzo», minimizza. Ma nel suo ce ne sono parecchi. E le loro intemperanze, chiamiamole così, non si limitano al razzismo, come si evince da un mini "alfabeto dell'Ukip", tratto dalle dichiarazioni più scandalose di militanti oltre che dal programma del partito.

ANIMALI
«Certi omosessuali preferiscono fare sesso con gli animali» (Julia Gasper-si è dimessa)

BAMBINI
«I musulmani si moltiplicano dieci volte più veloci di noi, un giorno non riusciremo più a resistere alle loro richieste» (Lord Pearson)

CAMMELLI
«I musulmani fanno sesso anche con i cammelli» (Maggie Chapman)

DISOCCUPATI
«E' pericoloso permettere di votare a chi è senza lavoro, perché finisce per decidere come usare denaro altrui» (Alexander Swann-ha lasciato il partito copnsiderandolo troppo anti-immigrati)

ELTON JOHN
«Mi rifiuto di definire gay quei pervertiti come Elton John, invece di permettergli di sposarsi dovrebbero tornare a chiudersi nell'armadio» (Dave Small-espulso)

FUMO
«L'Ukip è contrario al divieto di fumo» (programma del partito)

GAY
«Quello che mi disgusta degli omosessuali è la loro pretesa di essere considerati normali» (Douglas Denny)

HITLER
«E' stata la Polonia a incitare la Germania a invaderla nella seconda guerra mondiale e Churchill ammirava Hitler» (Hugh Williams)

ISTINTO
«Certe persone hanno una tendenza naturale ad essere soggiogate fin dalla nascita» (David Griffith - riferito ai neri)

MOGLI
«Non è possibile che un uomo stupri la propria moglie, una volta che una donna accetta, accetta» (Demetri Marchessini)

MOSCHEE
«Bisognerebbe vietare di costruire moschee nel nostro paese» (Gerard Batten)

NERI
«Il comico nero Lenny Henry dovrebbe emigrare in un paese nero, non deve vivere con i bianchi» (William Henwood-si è dimesso)

OLIMPIADI
«A Londra nel 2012 i polacchi hanno fatto un buon bottino, si sono portati a casa bronzo, argento, oro, tutto quello su cui potevano mettere le mani » (Paul Estwood, alla cena di gala del congresso del partito).

PEDOFILIA
«Il legame tra omosessualità e pedofilia è così evidente che non vale neanche la pena di discuterne» (Julia Gasper-si è dimessa)

PUTIN
«Ammiro Putin come leader politico» (Nigel Farage)

RISERVE
«Anche gli indiani d'America non davano importanza all'immigrazione e poi sono finiti a vivere nelle riserve» (volantino elettorale dell'Ukip)

SCUOLA
«Lo studente Nigel Farage professa idee razziste e neo-fasciste ed è stato visto cantare canzoni che inneggiano a Hitler»
(rapporto del 1981 della scuola frequentata dal futuro leader dell'Ukip)

SVILUPPO
«La Gran Bretagna non dovrebbe dare aiuti economici alle terre del bongo bongo» (Geoffrey Bloom)

TRENO
«Non mi piace quando in treno sento parlare solo lingue straniere intorno a me» (Nigel Farage)

VICINI
«Non vorrei avere dei rumeni come vicini di casa» (Nigel Farage)

VOLPE
«L'Ukip è contrario al bando alla caccia alla volpe» (dal programma del partito)

WELFARE
«Il nostro paese è diventato un immondezzaio pieno di scrocconi stranieri che vengono qui a farsi mantenere» (Dave Small-espulso)

 

NICOLA BIONDONigel farageNIGEL FARAGE UKIP GRILLO SI PRENDE UNA BIRRA ALLA BERSANI GRILLO AL VOTO LAUTO DI BEPPE GRILLO SI AVVICINA A MONTECITORIO INSEGUITA DAI FOTOGRAFI jpeggrillini montecitorio CLAUDIO MESSORAGiulia Sarti giulia sarti CASALEGGIO E GRILLO f afd a a f f d a ea luigi di maio a napoli ALESSANDRO DI BATTISTA

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