conte di maio salvini

EXIT STRATEGY – IL MEF STUDIA EVENTUALI MANOVRE CORRETTIVE DURANTE IL 2019 PER PARARE EVENTUALI SCOSTAMENTI DAL 2,4% DEL RAPPORTO DEFICIT/PIL – SE ARRIVASSE UNA CRISI COME QUELLA DEL 2011 SARANNO INEVITABILI INTERVENTI SU PENSIONI E REDDITO, O AUMENTARE LE TASSE – SAVONA MINACCIA IL VETO DELL’ITALIA AL BILANCIO UE

1 – PATRIMONIALE O TAGLI IL SENTIERO STRETTO DEL GOVERNO GIALLOVERDE

Antonio Signorini per “il Giornale”

 

DI MAIO KILL PIL

Il governo smentisce passi indietro sulle pensioni. Per il vicepremier Luigi Di Maio quota 100 e lo smantellamento della legge Fornero sarà «strutturale». Non una tantum, come si ipotizza da tempo, come aveva ammesso giorni fa il ministro dell' Economia e come risulta tutt' ora all' agenzia di rating Moody' s.

 

Il fatto è che l' esecutivo non è diviso solo sulle ricette da adottare nella prossima Legge di Bilancio. Anche la exit strategy qualora le cose si mettessero male, è materia di discussione. Non è un mistero che al dicastero dell' Economia si metta in conto (e in alcuni caso si dia per scontata) la necessità di correzioni in corsa.

 

Quindi manovre correttive durante il 2019 non per rientrare in limiti del deficit graditi alla commissione europea, ma per parare eventuali scostamenti dall' obiettivo dal 2,4 per cento indicato dal governo. Nella lettera che Tria ha inviato alla Commissione la settimana scorsa, quella respinta dall' esecutivo europeo, si fa esplicito riferimento a meccanismi di correzione.

DI MAIO SALVINI

 

Ipotesi che i due leader della maggioranza, di Maio e Matteo Salvini, non vogliono nemmeno prendere in considerazione. Respinte al mittente, per ora, anche l' ipotesi di una entrata in vigore differita per le misure più costose della legge di Bilancio. Riforma delle pensioni con finestre spostate alla fine dell' anno per limitare la platea degli interessati. E poi reddito di cittadinanza affidato a un provvedimento ad hoc diverso dalla legge di Bilancio. Magari un disegno di legge con tempi non rapidi.

 

La linea dura del governo nei confronti dell' Europa prevede per il momento solo qualche scaramuccia preventiva. Ad esempio è tornata a circolare la voce di un possibile veto dell' Italia al prossimo bilancio europeo. Iniziativa del ministro degli Affari europei Paolo Savona, secondo una indiscrezione riportata ieri dal sito Start magazine.

GIUSEPPE CONTE PAOLO SAVONA

 

Questa volta non per fare pressione affinché sull' immigrazione ciascuno faccia la propria parte, ma per fare capire alla Commissione e al Consiglio europeo che a una linea dura di Bruxelles corrisponderà una posizione altrettanto poco collaborativa dell' Italia su tutti i tavoli.

 

Prospettiva che piace poco alla parte dialogante del governo. Tanto che ieri il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi è corso ai ripari con un comunicato dove ha dato conto di una riunione del Comitato Interministeriale per gli Affari Europei per «garantire la posizione italiana, attraverso una linea coerente e un' azione corrispondente agli interessi italiani ed europei».

 

CONTE DI MAIO SALVINI

Per il resto la strategia del governo è di resistere e affrontare i problemi quando si presentano. I tempi della procedura di infrazione sono lenti. Preoccupa, invece, lo stato delle banche. E su questo il governo la pensa allo stesso modo. Ieri, dopo il ministro Tria, Salvini ha confermato interventi. «Se qualcuno ha bisogno, noi ci siamo, senza fare gli interventi del passato».

 

SALVINI DI MAIO ALLA FINESTRA DI PALAZZO CHIGI

L' ipotesi è quella anticipata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Giancarlo Giorgetti, una ricapitalizzazione degli istituti in crisi. Interventi necessari se lo spread dovesse superare i 400 punti. Giorgetti è tra gli esponenti della Lega quello che più prudente, convinto che la parte più importante della Legge di Bilancio sia la verifica periodica dei conti. Se l' Italia dovesse piombare in una crisi come quella del 2011 saranno inevitabili interventi su pensioni e reddito di cittadinanza.

 

Altrimenti non rimarrà che aumentare le tasse. Non è un caso che il ministro dell' Economia mercoledì abbia bocciato l' idea di una patrimoniale, bollandola come «distruttiva». Nella maggioranza c' è chi fa il tifo per un' altra stretta sulla ricchezza, a partire dai beni immobiliari.

 

2 – NO AL BILANCIO UE PRO TASSE. L’ANNUNCIO-VETO DELL’ITALIA

Luigi Pereira per www.startmag.it

 

giovanni tria a porta a porta 3

Che cosa è stato deciso ieri al Comitato interministeriale per gli Affari europei riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona. Veto dell’Italia al bilancio Ue pro tasse e taglia investimenti. E’ questa la linea decisa ieri a Palazzo Chigi.

 

CHE COSA E’ STATO DECISO IERI DAL GOVERNO CONTE

C’erano tutti meno che il ministro dell’Economia Giovanni Tria, nel Comitato interministeriale per gli affari europei che si oggi è riunito a palazzo Chigi sotto la presidenza del ministro per gli Affari europei, Paolo Savona, con l’obiettivo di mettere a punto la posizione dell’Italia sui principali atti dell’Unione europea.

 

LUIGI DI MAIO E GIUSEPPE CONTE

IL VETO ANNUNCIATO DALL’ITALIA SUL BILANCIO UE

Atti che ovviamente richiedono il consenso degli Stati membri, come la predisposizione del bilancio dell’Ue. E’ per questo che ieri, mentre era in pieno corso lo scontro tra Roma e Bruxelles sulla manovra di bilancio presentata dall’Italia, bocciata dalla commissione e che dovrà essere riscritta entro tre settimane, pena sanzioni che possono andare dallo 0,2% del pil (circa 3,5 miliardi) fino allo 0,5% (8,75 miliardi), il governo di Roma ha munito l’arsenale di alcune mine anti Ue, come la minaccia, anzi la promessa, di non votare i provvedimenti dell’Ue che chiedano agli Stati di aumentare le tasse o fare tagli di spesa non previsti.

 

LE PAROLE DI SALVINI

paolo savona

“Faremo un’attenta analisi del prossimo bilancio europeo, la posizione del governo italiano è chiara”, ha avvertito il vicepremier e minsitro dell’Interno Matteo Salvini che ha partecipato ai lavori del comitato interministeriale: “Non ci sarà il nostro voto a favore se ci saranno tagli per investimenti, lavoro, agricoltura, sicurezza e immigrazione. No a nuove tasse europee che pesino sui cittadini e sulle imprese”.

 

CHI HA PARTECIPATO ALLA RIUNIONE

 

SALVINI DI MAIO

Parole, quelle di Salvini, che naturalmente hanno trovato completamente d’accordo l’altro vicepremier e ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, presente anche lui alla riunione insieme con i ministri delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio, delle Infrastrutture Danilo Toninelli, dei Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, della Pa Giulia Bongiorno, degli Affari regionali Erika Stefani e della Giustizia, Alfonso Bonafede.

Ultimi Dagoreport

milly carlucci pier silvio berlusconi maria de filippi barbara durso selvaggia lucarelli

DAGOREPORT - SALVINI COSTRETTO AD ACCONTENTARSI: DOPO IL NO DELL'AD RAI, GIAMPAOLO ROSSI, A QUATTRO PRIME SERATE, BARBARA D'URSO SARA' CONCORRENTE A "BALLANDO CON LE STELLE" - ANCHE UNO SBARCO PART-TIME IN RAI NON FARA' FELICE PIER SILVIO BERLUSCONI CHE HA FATTO IL DIAVOLO A QUATTRO PER CANCELLARE DEFINITIVAMENTE L'IMMAGINE DI BARBARELLA IN TV (SOSTENUTA INVECE IN RAI DAL LEGHISTA MARANO) - NEL PROGRAMMA CONDOTTO DA MILLY CARLUCCI, LA D'URSO RITROVERA' COME GIUDICE L'ARCI-NEMICA SELVAGGIA LUCARELLI - NON SOLO: SI INFIAMMERA' LA BATTAGLIA DELLO SHARE DEL SABATO SERA CONTRO MARIA DE FILIPPI (I RAPPORTI DELLA "SANGUINARIA" CON "CAMO-MILLY CARLUCCI" NON SONO MAI STATI IDILLIACI) - ORA CHE LA PAX TV E' ROTTA, CHE FARA' PIER DUDI? TIRERA' DI NUOVO LE ORECCHIE A TAJANI? MAGARI PIER SI ACCONTERÀ DI VEDERE LA 68ENNE CONDUTTRICE NAPOLETANA INFILZATA ALLO SPIEDO DA SELVAGGIA, TORNATA NELLE GRAZIE DEL BISCIONE, OSPITE DI “PIER-SILVIA'' TOFFANIN)...

almasri carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano giorgia meloni

FLASH! – NORDIO STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO, ANCHE CON MELONI, PERCHE’ NON VENGA ''SACRIFICATA'' IL SUO CAPO DI GABINETTO, GIUSI BARTOLOZZI – CHE C’ENTRA, DICE NORDIO, LA MIA GIUSI? LA DECISIONE DI SCARCERARE E RISPEDIRE ALMASRI IN LIBIA CON VOLO DI STATO, FU PRESA IN UNA RIUNIONE, TENUTASI A PALAZZO CHIGI CON I VERTICI DEI SERVIZI IL 19 GENNAIO, GIORNO DELL’ARRESTO DI ALMASRI - IN QUEL SUMMIT, IL CAPO DEGLI SPIONI, GIANNI CARAVELLI, PARLÒ DI POSSIBILI “RITORSIONI” DELLE MILIZIE LIBICHE CONTRO L’ITALIA – IL FATTO, SEMPRE NEGATO DAL GOVERNO, NON È UN GOSSIP: È QUELLO CHE RICOSTRUISCONO NELLE 91 PAGINE DI RICHIESTA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE I GIUDICI DEL TRIBUNALE DEI MINISTRI...

rai viale mazzini bruno vespa gian marco chiocci giampaolo rossi

FLASH! – S'INFIAMMA LA LOTTA DI POTERE TRA I DUE MELONI DELLA RAI: GIANMARCO CHIOCCI E GIANPAOLO ROSSI - L’AD RAI, CHE MALSOPPORTA IL “DINAMISMO” IN AZIENDA DI CHIOCCI, È SCONTENTO DEL TG1: IERI IL DIVARIO DI SHARE TRA IL TG DELLE 20 DI CHIOCCI DAL TG5 DI MIMUN È STATO MINIMO: 21.3% CONTRO IL 20.8% (AD AGOSTO IL SORPASSO?) – CHIOCCI, CRITICO SULLA GESTIONE DI ROSSI, DÀ LA COLPA DEL CALO DEGLI ASCOLTI NON AL FATTO CHE IL SUO NOTIZIARIO SIA "PETTINATO" SECONDO I VOLERI DI PALAZZO CHIGI BENSI' AL PRE-SERALE DI PINO INSEGNO (CHE NON VOLEVA) E AI “PACCHI” IN VACANZA DI STEFANO DE MARTINO, SOSTITUITI DA "TECHETÈ", MENTRE AL TG5 SEGUE "LA RUOTA DELLA FORTUNA'' - MA OGGI IN RAI IL REFERENTE UNICO DI FDI SI CHIAMA ROSSI CHE HA MESSO IN OMBRA ANCHE IL "CONSIGLIORI" DI GIORGIA, BRU-NEO VESPA…

elly schlein eugenio giani vincenzo de luca antonio decaro

DAGOREPORT - ALLA FINE HANNO VINTO CACICCHI, RIFORMISTI-DEM E GIUSEPPE CONTE: ELLY SCHLEIN DEVE INGOIARE IL BIS DI EUGENIO GIANI IN TOSCANA E IL 5STELLE ROBERTO FICO SARA' IL CANDIDATO IN CAMPANIA - L'OSTACOLO PER TROVARE LA QUADRA PER IL FATIDICO "CAMPOLARGO" PD-M5S, LA SEGRETARIA DEL NAZARENO DEVE MOLLARE A VINCENZO DE LUCA (MEDIATORI MANFREDI E MISIANI), LA POLTRONA DI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE E L'ASSESSORATO PIU' IMPORTANTE (SANITÀ) PER UN SUO FEDELISSIMO (PIÙ DURA PER SCHLEIN, DOPO AVER COMMISSARIATO IL PD CAMPANO, INGOIARE L’ELEZIONE A SEGRETARIO DEL FIGLIO DELLO "SCERIFFO" DI SALERNO, PIERO) - DECARO CACADUBBI IN PUGLIA: NON VUOLE TRA LE PALLE LE “SUOCERE” EMILIANO E VENDOLA, MA L’ACCORDO SI TROVERÀ – NELLE MARCHE MATTEO RICCI È BLINDATISSIMO (E SI DICE CHE SARÀ PROSCIOLTO PRIMA DEL VOTO) – IL VENETO? L'UNICA SPERANZA PER IL CAMPOLARGO SI CHIAMA LUCA ZAIA: SE DECIDE DI LANCIARE UN PROPRIA LISTA…