FACCIA DI AYATOLLAH - I REPUBBLICANI SCRIVONO ALL'IRAN: "GLI ACCORDI CHE FIRMERETE CON OBAMA SARANNO CANCELLATI DAL PROSSIMO PRESIDENTE" - BIDEN FURIOSO: "INDEGNO E INCOSTITUZIONALE"

Dopo aver invitato Netanyahu al Congresso scavalcando la Casa Bianca, 47 senatori (tutti meno 7) scrivono una lettera a Teheran: firmate quello che volete, l'accordo non vale senza l'approvazione parlamentare - Biden: "Falso, anche Nixon riconobbe la Cina senza voto del Congresso"... -

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Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera

tom cotton tom cotton

 

«Delle due l’una: o i repubblicani volevano aiutare gli ayatollah nella trattativa Usa-Iran sul nucleare o volevano minare la posizione del commander-in-chief degli Stati Uniti. In tutti e due i casi l’episodio è di una gravità inaudita». Dopo il vicepresidente Joe Biden, anche Hillary Clinton, ex segretario di Stato e probabile candidato democratico alla Casa Bianca nel 2016, condanna con durezza la lettera aperta scritta da 47 senatori conservatori ai leader iraniani: una missiva che trasuda disprezzo nei confronti di Obama e nella quale si sostiene che, in termini giuridici, il presidente non ha il potere di siglare accordi internazionali senza il consenso del Parlamento.

joe biden stephanie carter 2 joe biden stephanie carter 2

 

La missiva ha il tono di una lezione di diritto costituzionale, ma il vincolo di ratifica degli accordi con un voto del Congresso riguarda i trattati internazionali. Al di fuori di questi, avvertono i senatori, ci sono semplicemente accordi esecutivi che possono essere cancellati. La lettera, scritta dal senatore Tom Cotton dell’Arkansas, esemplifica: «Un’intesa sul nucleare iraniano sarebbe un accordo esecutivo tra il presidente Obama e Khamenei che il successore di Obama potrebbe revocare in ogni momento».

ayatollah khamenei ayatollah khamenei

 

Insomma, i senatori della destra che solo dieci giorni fa hanno fatto parlare al Congresso il premier israeliano Netanyahu, ostile all’accordo, ora avvertono Teheran: non vi conviene negoziare con un presidente «azzoppato». Inaudito, insorge Biden, che cita una sfilza di accordi internazionali raggiunti senza voti del Congresso, a partire dal riconoscimento della Cina da parte dell’amministrazione Nixon. Biden usa parole di fuoco: accusa i senatori di voler compromettere i poteri di un presidente in carica con un comportamento «che è al di sotto della dignità di un’istituzione, il Senato, per la quale ho un profondo rispetto. Ma nei 36 anni che ho passato in quell’aula non ho mai visto niente di simile».

OBAMA A COLLOQUIO TELEFONICO CON ROUHANI OBAMA A COLLOQUIO TELEFONICO CON ROUHANI

 

Teheran sembra non volersi far influenzare da una lettera considerata un atto di lotta politica interna, ma l’accusa mossa da Biden ai repubblicani di minare i poteri presidenziali in materia di sicurezza nazionale suona quasi come il preavviso di una possibile crisi istituzionale. E tuttavia, anche se 7 senatori della destra hanno preferito non firmare la lettera, il grosso del fronte conservatore tira dritto e replica al vicepresidente con ancora maggior durezza: «Hai sbagliato tutto in politica estera per 40 anni» dice il governatore della Louisiana (e possibile candidato repubblicano alle presidenziali) Bobby Jindal.

Presidente Hassan Rouhani Presidente Hassan Rouhani

 

E invita Biden a scusarsi con Cotton (l’estensore della lettera, ndr ) che, «almeno, è un veterano che ha combattuto in Iraq». Lo stesso Cotton replica: «Ma cosa ne sa Biden di politica estera?». Domanda curiosa, quella rivolta da un neosenatore eletto quasi solo perché ha rischiato la pelle in Iraq, all’ex presidente della Commissione Esteri del Congresso. Effetti di una conflittualità politica esasperata che ora invade anche il terreno delicato delle relazioni internazionali.

 

Barack Obama e il governatore della Louisiana Bobby Jindal Barack Obama e il governatore della Louisiana Bobby Jindal

 

 

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