carla bruni cesare battisti

LA FACCIA COME IL BOTOX O UNA CALUNNIA LUNGA 10 ANNI? - CARLA BRUNI: ''NON HO AVUTO UN RUOLO NELLA MANCATA ESTRADIZIONE DI BATTISTI. NON LO CONOSCO, NON L'HO MAI INCONTRATO''. MA I NEMICI DELLA COPPIA SARKÒ DIPINGONO IL ''RETROSCENA BRASILIANO'' CON DETTAGLI ROMANZESCHI, CON L'EX MODELLA CHE INCONTRA LULA PER PERORARE LA CAUSA DEL FUGGIASCO

carla bruni 2

Emanuela Minucci per “la Stampa

 

«La signora non può essere disturbata, sta registrando». Nelle ultime settantadue ore, da quando si è diffusa la notizia della cattura di Cesare Battisti, Carla Bruni è rimasta chiusa a lavorare, insieme con i collaboratori più stretti, al suo nuovo album. Blindata con la sua musica.

 

Pausa toast, un' occhiata alle notizie e ai commenti sullo smartphone e poi la decisione di spegnerlo, quel telefonino: «Non vale la pena, se dobbiamo leggere soltanto calunnie e farci il sangue cattivo», ha confidato all' amica Véronique Rampazzo, che dai tempi in cui era première dame si occupa della sua comunicazione. Poi, come capita alle donne di carattere, ha deciso che basta, la misura era colma. E ha deciso di consegnare il suo sfogo a «La Stampa». Usando toni fermi, ma pieni di risentimento: «Vi ringrazio per avermi dato la possibilità di mettere la parola fine alle menzogne sull' immaginario rapporto, o meglio contatto che ci sarebbe stato tra Cesare Battisti e me».

 

carla bruni nicolas sarkozy

E sottolinea la parola «fine» come a scriverla a caratteri cubitali. La voce non tradisce emozione: «Non lo conosco, non l' ho mai incontrato, non l' ho mai difeso ed è una grave calunnia quella di sostenere che mi sia battuta per negarne l' estradizione dalla Francia all' Italia».

 

La sua non è solo un' autodifesa, e chiarisce anche la posizione dell' ex presidente francese Nicolas Sarkozy: «Mio marito non ha protetto Battisti durante i suoi anni di presidenza. Non so per quali ragioni questa menzogna sia stata inventata». Quindi il discorso si chiude con una preghiera: «Mi piacerebbe ci fosse silenzio, silenzio e non bugie, non pettegolezzi, al fine di rispettare il dolore mai sopito e in questi giorni vivo più che mai, dei familiari delle vittime».

 

CARLA BRUNI SARKOZY LULA DA SILVA

Per Carla Bruni Sarkozy, la vicenda Battisti finisce qui.

Non era un amico, e ci tiene a ribadirlo a causa degli attacchi subiti in questi giorni, soprattutto da parte di alcuni opinionisti e politici di destra che le addebitano quel «vergognoso silenzio» dopo la cattura del terrorista. Secondo loro quel «no comment» cela l' imbarazzo per certi comportamenti del passato: Battisti oltre ad essere stato coccolato da certa intellighenzia parigina con il cuore a sinistra, era così vicino alla première dame da convincerla a chiamare l' allora presidente brasiliano Lula per chiedergli in prima persona di accogliere e proteggere l' ex terrorista dei Pac.

 

I nemici della coppia presidenziale dipingono il «retroscena brasiliano» con dettagli romanzeschi. Secondo loro non fu solo grazie ai servizi segreti francesi che Battisti riuscì a fuggire dalla Francia.

 

cesare battisti salone letterario in francia 2004

Ma nel 2008 la moglie di Sarkozy avrebbe incontrato il presidente brasiliano Lula con l' obiettivo di perorare la causa del fuggitivo. Inoltre fu strategico l' aiuto di alcune amiche di Carla Bruni. Fra loro la giallista Fred Vargas che andava a trovare con regolarità il fuggiasco in Sudamerica; Eduardo Matarazzo Suplicy, erede di una grande famiglia di industriali e marito della giornalista Monica Dallari; il ministro della Giustizia di Lula, Tarso Genro, che si batté con forza per dare l' asilo politico a Battisti.

 

Questa storia fu usata più volte per attaccare l' immagine della moglie del presidente Sarkozy e già nel 2009 lei dovette smentire seccamente la vicenda: «L' ondata di violenza che scosse l' Italia durante la mia infanzia mi ha molto colpito» fu la premessa. E concluse dichiarando già allora che non aveva mai incontrato Battisti.

 

carla bruni

Altro gossip malevolo circolato all' epoca sull' ex supermodella era che la sua relazione con il professore di filosofia Raphaël Enthoven (da cui nel 2001 ebbe un figlio, Aurélien) l' avesse portata a frequentare la «gauche caviar». Intellettuali che hanno sempre provato una certa simpatia nei confronti di personaggi come Battisti e invocano per lui - ancora oggi - un' amnistia. Altro che ergastolo da scontare nel supercarcere di Oristano. Anche allora, punta nel vivo, Carla Bruni ci tenne a precisare: «Mi sento donna di sinistra nella libertà che riconosco agli altri».

 

Libertà non certo per Cesare Battisti, che ha ribadito di non avere mai incontrato, né aiutato. Libertà di non essere trascinata dentro un vortice di menzogne e calunnie.

carla bruni versace auermann evangelista 3Fred Vargas

Libertà di invocare «silenzio, s' il vous plait».

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