papa francesco bergoglio charlie hebdo

FERMI TUTTI! PAPA FRANCESCO NON È “CHARLIE”: “LA LIBERTÀ DI ESPRESSIONE HA UN LIMITE: NON OFFENDERE NESSUNO. SE QUALCUNO DICE UNA PAROLACCIA CONTRO LA MIA MAMMA, È NORMALE CHE SI ASPETTI UN PUGNO”

Francesco Antonio Grana per www.ilfattoquotidiano.it

 

BERGOGLIO SULL AEREO CON PADRE FEDERICO LOMBARDIBERGOGLIO SULL AEREO CON PADRE FEDERICO LOMBARDI

“Uccidere in nome di Dio è un’aberrazione. Non si può provocare, non si può insultare la fede degli altri, non si può deridere la religione. E la libertà di espressione ha il limite di non offendere nessuno”. Così Papa Francesco ha risposto alle domande dei 76 giornalisti del volo papale, nell’ormai consueta conferenza stampa ad alta quota mentre l’aereo lo portava dallo Sri Lanka nelle Filippine per la seconda tappa del suo viaggio in Asia. “Se subissi un attentato – ha confidato Bergoglio – chiedo solo la grazia che non mi faccia male. Non sono coraggioso. Ho paura del dolore fisico, ma ho il difetto di avere un bella dose di incoscienza. In Vaticano abbiamo misure di sicurezza prudenti ma sicure, ma mi preoccupo prima di tutto per i fedeli“.

 

Je suis CharlieJe suis Charlie

Davanti al terrorismo che minaccia attacchi ai simboli dell’Occidente, e dunque anche alla Santa Sede, il Pontefice ha spiegato che “sempre il miglior modo di rispondere è la mitezza. Essere miti, umili come il pane. Senza aggressività, anche se c’è gente che questo non lo capisce”. Oltre al pericolo per gli attentati, Bergoglio ha annunciato che a marzo finirà la sua seconda enciclica, quella sui temi ambientali, che è già alla terza bozza e che sarà pubblicata molto probabilmente a giugno o al massimo a luglio, e ha condannato duramente coloro che schiavizzano i bambini e gli usano per il turismo sessuale.

gli attentatori di charlie hebdogli attentatori di charlie hebdo

 

Ma la riflessione più ampia Francesco l’ha dedicata ai tragici attentati di Parigi, ribadendo anche quanto aveva affermato nel discorso al corpo diplomatico accreditato in Vaticano e ai leader delle diverse confessioni religiose presenti nello Sri Lanka. Francesco ha spiegato che sia “la libertà religiosa che la libertà di espressione sono diritti umani fondamentali. Non si può violarli. Ma, andiamo a Parigi, parliamoci chiaro, non si può nascondere una verità: la religione si deve praticare con libertà, senza offendere, senza imporre né uccidere. E la libertà di espressione è un diritto, un obbligo in un certo senso, perché c’é il dovere di dire quello che si pensa per aiutare il bene comune. Se un deputato o un senatore non lo dice, allora non collabora al bene comune. Dunque abbiamo l’obbligo di esprimere il nostro pensiero, ma senza offendere”.

 

la redazione di charlie hebdola redazione di charlie hebdo

Il Papa ha voluto fare un esempio concreto: “Se il dottor Gasbarri, l’organizzatore dei viaggi papali, che è mio amico, dice una parolaccia contro la mia mamma è normale che si aspetti un pugno. Non si può provocare, non si può prendere in giro la religione di un altro. Non va bene. Benedetto XVI ha parlato in proposito di una metafisica post-positivista che tratta le religioni come fossero sottoculture tollerate. Questo perché non sono nella cultura illuminata: è l’eredità dell’illuminismo. Così c’è gente che sparla, che prende in giro, ‘giocattolizza’ la religione degli altri. Ogni religione ha dignità e io non posso prenderla in giro. Nella libertà di espressione ci sono limiti come non dire qualcosa contro mia mamma”.

 

Il disegnatore Charb davanti alla redazione distrutta di Charlie HebdoIl disegnatore Charb davanti alla redazione distrutta di Charlie Hebdo

Bergoglio ha, quindi, ribadito che “ognuno ha il diritto di praticare la sua religione senza offendere. E così vogliamo fare tutti. Non si può offendere o fare la guerra, uccidere in nome della propria religione, in nome di Dio. Ci stupisce quello che succede adesso. Ma quante guerre di religione abbiamo avuto, pensiamo alla notte di san Bartolomeo“. E sull’ipotesi di un incontro mondiale per la pace di tutti i leader religiosi, come quelli convocati ad Assisi da san Giovanni Paolo nel 1986 e poi, dopo gli attentati dell’11 settembre, nel 2002, Francesco ha risposto: “Questa proposta è stata fatta. Alcuni ci stanno lavorando. So che l’inquietudine non è solo nostra, ma anche di altre religioni. È nell’aria”.

 

kouachi coulibalykouachi coulibaly

Il Papa ha usato anche parole molto dure per i kamikaze. “Non vorrei mancare di rispetto a nessuno, – ha affermato Bergoglio – ma mi viene da dire: dietro ogni attentato suicida c’è uno squilibrio, non so se mentale, ma certamente umano. Quella persona non ha equilibrio sul senso della propria vita, della sua esistenza cioè, e di quella degli altri. Dà la vita e non la dà bene. Qui invece ci si autodistrugge e per distruggere”.

 

PAPA BERGOGLIO PENSIEROSOPAPA BERGOGLIO PENSIEROSO

Francesco ha condannato anche l’orrore dell’uso dei bambini come kamikaze oltre che come combattenti. “I minori – ha osservato Bergoglio – sono usati ovunque per tante cose nel lavoro come schiavi e anche sfruttati sessualmente. Alcuni anni fa col Senato, in Argentina, tentammo di promuovere una campagna per alberghi importanti, per dire che lì non si sfruttano i bambini. Era una misura preventiva, ma non siamo riusciti: ci sono molte resistenze nascoste. Il lavoro schiavo dei bambini è terribile. Per non parlare del turismo erotico: quando ero in Germania – ha concluso il Papa – ho visto pubblicizzare sui giornali la zona del turismo nel Sud Est asiatico, un turismo pieno di bambini”.

Ultimi Dagoreport

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)