referendum grecia

FIGLI DI TROIKA! L’ESITO DEL REFERENDUM HA SCATENATO I GRECI, SCESI IN PIAZZA A FESTEGGIARE: “TANTO PEGGIO DI COSÌ NON POTRÀ ANDARE. NON AVETE CAPITO COME CI HANNO RIDOTTO QUESTI CINQUE ANNI DI AUSTERITY”

Niccolò Zancan per “la Stampa”

 

Come il crollo di un muro. Come il crollo del muro. Finisce con una festa da lacrime agli occhi, abbracci e brividi, tamburi e canzoni: «Cammineremo la lunga strada, portando in spalle la nostra bandiera». La fontana era illuminata di rosso.

tsipras   referendum in grecia ffe114atsipras referendum in grecia ffe114a

 

Una madre e una figlia si baciavano in pianto. Baci sulla faccia e sul collo. Baci dolcissimi. Atene, piazza Syntagma, la notte del referendum. «Oki». Il primo dato nazionale è arrivato alle 21.09 locali. Diceva: 61% No, 31% Sì. Non c’erano più dubbi. Incominciava un carosello di clacson, fischietti, trombe. E le strade erano piene di euforia, magari assurda ad altre latitudini, ma non qui. Ha vinto chi non vuole questo accordo con la Troika. Chi respinge la proposta dei creditori. Ha vinto il premier Alexis Tsipras e la sua scelta di ricorrere al referendum.

referendum in grecia tsipras 79e81df4referendum in grecia tsipras 79e81df4

 

«Poverino - diceva una ragazza emozionata - in questi giorni era stressatissimo. Ha l’herpes sul labbro e i capelli ingrigiti. Siamo orgogliosi di lui». Hanno vinto, ne sono convinte, la madre Elleni Tsiakalou e la figlia Sotyria, erano loro che non smettevano un attimo di baciarsi.

 

«E’ il giorno più felice della nostra vita», ripetevano incredule. La madre fa le pulizie a ore, la figlia studia Economia. «Questa era l’unica possibilità per riprenderci il nostro futuro». E sembrava una scena simile a quelle dei libri di storia. Un pianto liberatorio. Un delirio di libertà. Ha vinto Spyros Christopoulos, 18 anni, al primo anno di Medicina: «È una giornata che resterà per sempre. Succede qui, ad Atene, in Grecia. Non ho nessuna paura».

referendum in grecia 05c01ca2referendum in grecia 05c01ca2

 

Proprio nessuna? «Se l’Europa ci lascerà andare, le diremo ciao, soffriremo e rinasceremo. Ma io non credo che succederà». Il suo amico era seduto sul bordo della fontana, infradiciato d’acqua. Schizzava tutti e rideva: «L’Europa senza la Grecia è come un party senza droghe». È uno slogan di successo, scritto sui muri di questa città sofferente, piena di incubi e disperati. Ma ieri sera Atene si sentiva di nuovo viva, si godeva il presente.

 

Ogni tanto partiva un applauso. Un botto. Un grido. Un brindisi. Altri dati confermavano la vittoria. E poi, quando il ministro Yanis Varoufakis - erano le 22,30 - è venuto in piazza fra la gente, si è capito che anche lui era un vincitore. È stato accolto con un tifo da stadio. Chi ha perso, lo si capirà prossimamente. Non era questo il momento delle conseguenze, non ancora.

referendum in grecia referendum in grecia

 

«Tanto peggio di così non potrà andare di certo», ripetevano tutti. «Voi non avete capito come abbiamo vissuto questi cinque anni di austerità. Voi non avete capito come ci hanno ridotto». E bisogna ammetterlo, sì: qualcosa davvero non è stato compreso. «È come riprendere a respirare quando sei convinto di morire soffocato», diceva una ragazza timida e magrissima.

 

Si chiama Katerina Yorgiu, 29 anni, assistente di farmacia, lei non era in mezzo alla baraonda. La notavi per la timidezza. Stava in disparte, non rideva, non aveva bandiere, guardava la scena con gli occhi lucidi. Aveva votato per ultima al seggio del V Ginnasio di Atene, nel quartiere Exarchia, il più rosso di Atene.

referendum in grecia   acropolis  cc2fe199referendum in grecia acropolis cc2fe199

 

Si era presentata alle 18 e 57, a tre minuti dalla chiusura. Ma non c’entrava niente neanche lì, in quel contesto politicizzato. «Sono stata indecisa fino all’ultimo», diceva. «Sono preoccupata di quello che potrebbe succedere. Ma poi ho sentito che dovevo esserci. Metterci coraggio. Vorrei avere un figlio con mio marito Vasilis, ma siamo così tristi e così poveri che abbiamo paura di metterlo al mondo. Sono venuta a votare no per poter avere questa possibilità».

 

Lei era il segno di quello che sarebbe successo. Ed era lì, in piazza, alle undici di sera, a guardare la scena, come se davvero dovesse capire se in questa vita, un giorno, potrà diventare madre. «Se andrà male - diceva - se sarà un disastro economico, tornerò nel paese dei miei genitori a Mesalogi, nel Peloponneso. Abbiamo una piccola casetta rurale, coltiverò quanto basta per sopravvivere. Ma almeno posso dire di averci provato a cambiare le cose. Mi sento meglio, ora».

tsipras  referendum in grecia tsipras referendum in grecia

 

 Respirava. Così come Antonis Papakristopoulos, 36 anni, padre di una bambina piccola, imprenditore a capo di due agenzie turistiche. Anche la sua scelta al seggio aveva fatto capire come sarebbe finita. «Per il business dovrei votare sì, ma come uomo devo votare no. Ci sono delle volte in cui gli ideali devono essere anteposti agli interessi economici. Questo Paese sta troppo male».

 

Che giorni pazzeschi, questi giorni ad Atene. Nessuno scena di panico, neanche quando le banche hanno chiuso nel breve volgere di un weekend. Neanche quando sono iniziate le code ai bancomat. Atene si è ritrovata stremata ma forte, dentro questa festa a sorpresa. I militanti di Syriza bevevano grappa, avvolti nelle bandiere del partito: «Vinceremo, vinceremo!». Avevano vinto davvero, almeno per una notte. La povera, antica, nobile, sgangherata, indebitata Atene era il centro del mondo. Vedevi tutti felici e ti auguravi soltanto che i loro sogni potessero trovare una strada sicura per non dissolversi al risveglio.

 

referendum in grecia  ba0543referendum in grecia ba0543

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni vacanza vacanze

DAGOREPORT - ALLEGRIA! DOPO TRE ANNI DI MELONI, GLI ITALIANI SONO SENZA SOLDI PER ANDARE IN VACANZA! - L'OMBRELLONE DELL’ESTATE 2025 SI È CAPOVOLTO E DEI VOLTEGGI INTERNAZIONALI DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, LA “GGENTE” SI INTERESSA QUANTO UN GATTO ALLA MATEMATICA: NIENTE. SI INCAZZA ED INIZIA A PENSARE AL PROSSIMO PARTITO DA VOTARE SOLO QUANDO APRE IL PORTAFOGLIO E LO TROVA VUOTO: DOVE E' FINITO IL “DIRITTO” AL RISTORANTE “ON THE BEACH” E ALL’ALBERGO “ON THE ROCKS”? - A DARE NOTIZIA CHE LE TASCHE DEGLI ITALIANI VERDEGGIANO È “IL TEMPO”, UNO DEI PORTABANDIERA DI CARTA DEL GOVERNO MELONI: ‘’CAUSA CRISI, PREZZI ALLE STELLE, NEANCHE UN ITALIANO SU DUE ANDRÀ IN VACANZA E DI QUESTI, OLTRE IL 50%, OPTERÀ PER UN SOGGIORNO RIDOTTO DI 3-5 GIORNI, CERCANDO MAGARI OSPITALITÀ PRESSO AMICI E PARENTI...” - MA PER L'ARMATA BRANCA-MELONI, IL PEGGIO DEVE ARRIVARE. UN PRIMO SEGNALE È STATO IL PING-PONG SULL’AUMENTO, RIENTRATO, DEI PEDAGGI, MENTRE INTANTO STANNO BUSSANDO ALLA PORTA I DAZI TRUMPIANI. NEL 2026 INFINE FINIRA' LA PACCHIA MILIARDARIA DEL PNRR - UN PRIMO E IMPORTANTISSIMO TEST PER RENDERSI CONTO DELL’UMORE NERO DEGLI ITALIANI SARÀ LA CHIAMATA ALLE URNE PER LE REGIONALI D’AUTUNNO. SE LA MELONI SI BECCA UNA SBERLA SU 4 REGIONI SU 5, TUTTI I CAZZI VERRANNO AL PETTINE...

giorgia meloni merz zelensky starmer ursula von der leyen macron

FLASH – ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA, PREVISTA A ROMA L’11 LUGLIO, IL PRIMO MINISTRO BRITANNICO, KEIR STARMER, E IL PRESIDENTE FRANCESE, EMMANUEL MACRON, NON CI SARANNO. I DUE HANNO FATTO IN MODO DI FAR COINCIDERE UNA RIUNIONE DEI "VOLENTEROSI" PRO-KIEV LO STESSO GIORNO – ALL’EVENTO PARTECIPERANNO INVECE IL CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ, E URSULA VON DER LEYEN. A CONFERMA DEL RIPOSIZIONAMENTO CENTRISTA DI GIORGIA MELONI CON GRADUALE AVVICINAMENTO DI GIORGIA MELONI AL PPE...

salvini rixi meloni bignami gavio

DAGOREPORT - I FRATELLINI D’ITALIA CI SONO O CI FANNO? SULLA QUESTIONE PEDAGGI, CI FANNO: FINGONO DI CASCARE DAL PERO DI FRONTE ALL’EMENDAMENTO LEGHISTA CHE AUMENTA IL COSTO DELLE AUTOSTRADE, MA SAPEVANO TUTTO DALL’INIZIO. QUELLO DEL CARROCCIO È STATO UN BALLON D’ESSAI PER VEDERE COSA SAREBBE SUCCESSO. MA DI FRONTE ALL’INDIGNAZIONE DI CONSUMATORI E OPPOSIZIONE LA MELONI HA ORDINATO LA RETROMARCIA – ORA IL CETRIOLONE PASSA AI CONCESSIONARI: CHE DIRANNO I VARI TOTO, BLACKSTONE, MACQUARIE E GAVIO DI FRONTE AL FORTE DIMAGRIMENTO DEI LORO DIVIDENDI? – I PIANI ECONOMICI FINANZIARI BLOCCATI E I MOLTI INCROCI DI GAVIO CON IL GOVERNO: HA APPENA VENDUTO 250MILA AZIONI DI MEDIOBANCA, FACENDO UN FAVORE, INDIRETTO A “CALTA” E ALLA SCALATA AL POTERE FINANZIARIO MILANESE PROPIZIATA DALLA FIAMMA MAGICA…

trump zelensky meloni putin

DAGOREPORT - DONALD TRUMP È STATO CHIARO CON ZELENSKY: SE CEDE LE QUATTRO REGIONI OCCUPATE DAI RUSSI, OLTRE LA CRIMEA, A PUTIN, USERÀ IL SUO SÌ PER MINACCIARE MOSCA. SE “MAD VLAD” NON ACCETTA DI CHIUDERE SUBITO IL CONFLITTO, ARMERÀ FINO AI DENTI KIEV – IL TYCOON PUTINIZZATO FINGE DISTANZA DALLO ZAR DEL CREMLINO: "VUOLE ANDARE FINO IN FONDO, CONTINUARE A UCCIDERE, NON VA BENE...". MA È SCHIACCIATO SULLE PRETESE DI MOSCA: HA PROMESSO A PUTIN CHE L’UCRAINA INDIRÀ ELEZIONI UN ATTIMO DOPO IL CESSATE IL FUOCO – LA RISATA DA VACCARO DEL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO DI FRONTE ALLA CONFERENZA PER LA RICOSTRUZIONE BY GIORGIA MELONI: MA COSA VUOI RICOSTRUIRE SE C’È ANCORA LA GUERRA?