matteo renzi filippo roma le iene

E ALLA FINE PURE RENZI RINNEGA IL PADRE (UN PO') - A FILIPPO ROMA DELLE ''IENE'', A DENTI STRETTI, HA DETTO QUEL CHE IL GENITORE NEGA STRENUAMENTE, MINACCIANDO QUERELE. CIOÈ CHE NON RISARCIRE LO STRILLONE DI UNA SOCIETÀ DI FAMIGLIA, CHE CHIEDE 90MILA EURO PER LAVORO IN NERO, ''È UN ERRORE''. ANCORA IERI, TIZIANO, SU FACEBOOK HA RIBADITO DI NON VOLER ESSERE ACCOSTATO AD ANTONIO DI MAIO…

''Le Iene'' e il servizio sulle societa di Babbo Renzi
''Le Iene'' e il servizio sulle societa di Babbo Renzi - Parte II

 

Simone Di Meo per “la Verità

 

A dar credito alle minacce di querela di Tiziano Renzi, il primo della lista dei denunciabili dovrebbe essere proprio il figliolo, Matteo. Che a Filippo Roma delle Iene, nella puntata andata in onda martedì sera, alla fine ha detto a denti stretti quel che il genitore sta tentando strenuamente di negare. Per l' ex premier, infatti, non risarcire Evans Omoigui, ex strillone di una società di famiglia, è un «errore».

 

tiziano renzi filippo roma le iene

La Verità ha documentato che esistono almeno due condanne del tribunale di Genova (giudici Margherita Bossi e Giuliana Melandri) in danno della società Arturo srl (di proprietà di babbo Tiziano e da lui amministrata fino al marzo 2007) con relativi indennizzi proprio per aver sottopagato e cacciato lavoratori irregolari.

 

Nello specifico 90.000 euro a Omoigui, e 15.000 euro a Monday Alari. Quest' ultimo ingaggiato pur in assenza del permesso di soggiorno. «Io dico che se ci sono delle sentenze vanno tutte rispettate», ha aggiunto Matteo evocando, comunque, lo spauracchio delle denunce per chi osa ricordarglielo. E giocando a confondere le acque con le cause vinte dal babbo contro Marco Travaglio. Cause scaturite da articoli riguardanti il fallimento della Chil post (altra creatura della galassia societaria renziana) e non le vertenze di ex impiegati senza contratto.

 

tiziano renzi filippo roma le iene.

Dunque, perché l' ex premier non convince il babbo a versare quanto dovuto a Evans? D' altronde, lo stesso Tiziano è sbottato incalzato dalla Iena: «Ne rispondo io dei cosi (debiti, ndr) di Arturo...». Che ne dovesse rispondere lui, in realtà, lo sapeva anche il magistrato che - nel 2011 - aveva dato mandato agli ufficiali giudiziari di notificargli a casa l' intimazione a pagare i 90.000 euro al nigeriano, ma l' azienda nel frattempo era già stata cancellata dal registro delle imprese; e lui non aveva versato un soldo.

Si rifarà ora che lo ha annunciato in tv? Chissà.

 

Ancora ieri, Tiziano, su Facebook ha ribadito di non voler essere accostato ad Antonio Di Maio, il papà del vicepremier che ha ammesso di aver avuto lavoratori in nero. «Il servizio delle Iene aveva un obiettivo molto chiaro», ha scritto, «dimostrare che sono tutti uguali.

Non è così, naturalmente».

 

tiziano renzi filippo roma le iene.

E via con il solito elenco delle presunte diffamazioni. Una in particolare merita attenzione: «Non ho strutture abusive ma un tendone autorizzato che peraltro si monta, si smonta, si sposta essendo un tendone e non un manufatto abusivo». Autorizzato sì, ma solo per 90 giorni, ha dimenticato di aggiungere Tiziano.

 

Novanta giorni che sarebbero scaduti nel giugno 2017 e che, invece, si sono protratti fino a dicembre 2018. Quando è stato disinstallato, in tutta fretta, dopo la pubblicazione di un nostro articolo.

 

Come pure aveva suggerito l' ex presidente del Consiglio, sempre alle Iene: «Se c' è un tendone abusivo è una cosa gravissima», aveva detto di fronte alla telecamera, «io sono favorevole a togliere il chiodino che tiene il tendone...».

 

Insomma, per Orso Saggio - il nickname che Renzi senior si scelse su Facebook - e per il figlio il tema del contendere è sempre il confronto con la dinasty di Pomigliano d' Arco. Una famiglia che, dalle carte finora emerse, annaspa in difficoltà finanziarie che non sono sconosciute nemmeno ai Renzi. Considerato che, nel 2012, i quattro fratelli (Matteo, Samuele, Matilde e Benedetta) hanno acquistato, accendendo un mutuo da 1,3 milioni garantito anche da una banca di cui è socio l' amico Marco Carrai, la casa familiare di Torri, una frazione di Rignano sull' Arno, dalla mamma Laura Bovoli. Quel giorno, dal notaio, a rappresentarli come da procura depositata è il papà Tiziano. Di solito, l' asse ereditario si forma per successione e non per vendita. Perché questa scelta?

matteo renzi filippo roma le iene

 

Semplice: i Renzi avevano bisogno di liquidità. «Gliela feci io l' operazione della villa perché Tiziano mi disse che era in difficoltà; comunque non fece nulla di male, ha pagato le tasse», ha ricordato Andrea Bacci, ex amico e collaboratore di famiglia. Una richiesta di mutuo a 25 anni, peraltro su un immobile già ipotecato, avrebbe incontrato difficoltà considerata l' età anagrafica dei genitori dell' ex premier. È stata invece accettata facendo gravare il prestito sulla generazione più giovane.

 

Altra operazione su cui, magari, la casata di Rignano sull' Arno potrebbe spendere qualche delucidazione, è quella relativa al finanziamento di 437.000 euro concesso nel 2009 dal Credito cooperativo di Pontassieve alla Chil post srl (poi fallita) e garantito da Fidi, la finanziaria della Regione Toscana, nonostante il trasferimento della sede legale fuori regione (Genova) e malgrado il ritorno in capo a papà Tiziano delle quote che prima erano nelle mani della moglie e delle figlie.

 

tiziano renzi filippo roma le iene

Requisito, quest' ultimo, che aveva assicurato l' incasso di una somma più alta in virtù della «prevalenza femminile» della compagine sociale.

Sempre ieri, a sparare sui Di Maio è stata anche Maria Elena Boschi. «Il vicepremier non poteva non sapere quel che accadeva nella sua azienda», ha detto. Azienda di cui Luigi Di Maio non aveva però la gestione, affidata ai fratelli. Mentre è opportuno ricordare che l' ex ministra incontrò l' ex amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, per parlare di Banca Etruria (di cui il papà era prima consigliere e poi vicepresidente) a pochi mesi dal commissariamento.

 

ANTONIO DI MAIO

Storielle che non finiranno mai, come lo scoop sui lavoratori irregolari dell' azienda di famiglia del vicepremier Luigi Di Maio, sul New York Times. Chi ha firmato quell' articolo è infatti una vecchia conoscenza del Giglio magico. Si chiama Jason Horowitz, ed è l' autore - tra gli altri - di un memorabile ritratto di Matteo Renzi premier. «Con i suoi lineamenti morbidi e la risata contagiosa, può essere affascinante in modo disarmante», scrisse con leggero tocco michelangiolesco il giornalista americano, rapito ed affascinato dal Lorenzo de' Medici di Pontassieve.

ANTONIO DI MAIO

Ultimi Dagoreport

gender club degrado roma pina bausch matteo garrone

25 ANNI FA SPUNTÒ A ROMA UN CLUB IN MODALITÀ DARK-ROOM: AL "DEGRADO", IMMERSO NEL BUIO, SI FACEVA SESSO SENZA IL SENSO DEL PECCATO, IN MEZZO A TUTTI. UNO ‘’SBORRIFICIO” CHE NON HA AVUTO EGUALI E CHE DEMOLÌ I MURI DIVISORI TRA ETERO-BI-GAY-LESBO-TRANS-VATTELAPESCA - PER 9 ANNI, “CARNE ALLEGRA” PER TUTTI. OGNUNO VENIVA E SI FACEVA I CAZZI SUOI, E QUELLI DEGLI ALTRI. IL "DEGRADO'' POTEVA ESSERE RIASSUNTO IN UNA DOMANDA: CHI È NORMALE? - DAGO-INTERVISTA ALL’ARTEFICE DEL BORDELLO: “SCORTATA DA MATTEO GARRONE, UNA NOTTE È APPARSA PINA BAUSCH IMPEGNATA AL TEATRO ARGENTINA. SI ACCENDONO LE LUCI E UNA TRAVESTITA URLO': “AO' SPEGNETELE! IO STAVO A FA’ UN BOCCHINO. NUN ME NE FREGA ‘N CAZZO DE 'STA PINA!”

giorgia meloni alberto stefani luca zaia matteo salvini sondaggio

DAGOREPORT – VENETO DI PASSIONI PER IL CENTRODESTRA: LA VITTORIA DI ALBERTO STEFANI È SCONTATA, MA A CONTARE DAVVERO SARANNO I NUMERI! SECONDO IL SONDAGGIO DI PAGNONCELLI, IL GIOVANE LEGHISTA CON CIUFFO GIAMBRUNESCO È AL 62,8%, CONTRO UN MISERO 26,9% DEL CANDIDATO DI SINISTRA, GIOVANNI MANILDO. UN OTTIMO RISULTATO, MA SOLO SE NON SI RICORDA COSA AVVENNE CINQUE ANNI FA: ZAIA VINSE CON IL 76,79% DEI VOTI, E BASTÒ LA SUA LISTA, INSIEME A QUELLA DELLA LEGA, PER OTTENERE IL 61,5%. OGGI CI VUOLE TUTTO IL CENTRODESTRA UNITO PER RAGGIUNGERE LA STESSA CIFRA – LO SPETTRO DEL SORPASSO DI FDI SUL CARROCCIO: SE LE TRUPPE MELONIANE OTTENESSERO PIÙ VOTI, CHE FINE FAREBBE LA GIÀ FRAGILE LEADERSHIP DI SALVINI?

giorgia meloni matteo salvini antonio tajani giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - COME MAI LADY GIORGIA INFLIGGE ALLA “NAZIONE”, IN VISTA DEL 2026, UNA FINANZIARIA COSÌ MICRAGNOSA, CORRENDO IL RISCHIO DI PERDERE CONSENSI? - UNA MISERIA DI 18 MILIARDI CHE, AL DI LÀ DELL’OPPOSIZIONE, STA FACENDO SPUNTARE LE CORNA DEL TORO AGLI ALLEATI SALVINI E TAJANI, MENTRE RUMOREGGIANO I VAFFA DI CONFINDUSTRIA E DEI MINISTRI COSTRETTI AD USARE L’ACCETTA AL BILANCIO DEI LORO DICASTERI (TAGLIO DI 89 MILIONI ALLA DISASTRATA SANITÀ!) – LA DUCETTA HA UN OTTIMO MOTIVO PER LA MANOVRA MIGNON: FINENDO SOTTO IL 3% DEL PIL, IL GOVERNO ALLA FIAMMA USCIRÀ CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER CONFEZIONARE NEL 2026 UNA FINANZIARIA RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON I TEMPI DELLE POLITICHE DEL 2027 - E GLI ITALIANI NELLA CABINA ELETTORALE POTRANNO COSÌ RICOMPENSARE LA BONTÀ DELLA REGINA GIORGIA…

shooting calendario pirelli 2026

A PRAGA SI SVAGA! – UNA PARATA DI STELLE STA PER INVADERE LA CITTÀ DI FRANZ KAFKA: PER LA PRESENTAZIONE DEL CALENDARIO PIRELLI 2026 VENERDÌ 14, ALLA MUNICIPAL HOUSE, SONO ATTESI 500 ILLUSTRI OSPITI ACCOLTI DA MARCO TRONCHETTI PROVERA CHE AVRÀ AL SUO FIANCO TANTO BEL MONDO: DA TILDA SWINTON A GWENDOLINE CHRISTIE, GUERRIERA NEL ‘’TRONO DI SPADE’’, DALLE MODELLE IRINA SHAYK ED EVA HERZIGOVA, DALLA STILISTA SUSIE CAVE ALLA TENNISTA VENUS WILLIAMS, DA LUISA RANIERI A FAVINO – NON MANCHERÀ CHIARA FERRAGNI ALLACCIATA ALL’EREDE GIOVANNI TRONCHETTI PROVERA…

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...