“FOCUS” SUL PAPA - È NORMALE CHE IL VICARIO DI CRISTO DIA IN ANTEPRIMA LA NOTIZIA DELLE SUE DIMISSIONI A UNA RIVISTA TEDESCA? RATZINGER 2 MESI FA AVEVA RIVELATO AL BIOGRAFO SEEWALD: “QUELLO CHE HO FATTO PUÒ BASTARE. DA ME NON CI SI PUÒ PIÙ ATTENDERE MOLTO” - SUL “CORVETTO” GABRIELE: “DICEVANO CHE ERO PIOMBATO NEL DOLORE? NO, ERA SOLO INCOMPRENSIBILE. NON CAPIVO LA SUA PSICOLOGIA” - IL CONCLAVE FORSE SI ANTICIPA AL 10 MARZO, I KINGMAKER BERTONE, RUINI E SODANO SI MUOVONO PER SPOSTARE I “LORO PACCHETTI DI VOTI…

1- INTERVISTA PAPA SU FOCUS: "SONO ANZIANO, CIÃ’ CHE HO FATTO PUÃ’ BASTARE"
Da www.today.it

"Da me non ci si può più attendere molto. Sono un uomo anziano, le mie forze diminuiscono. Credo che possa anche bastare quanto ho fatto".

Così il Papa a Peter Seewald, giornalista tedesco e suo biografo personale con il quale ha realizzato il noto libro-intervista "Luce del mondo", in una conversazione di due mesi e mezzo fa, anticipata oggi dall'edizione tedesca della rivista Focus.

"PAPA STREMATO E ABBATTUTO" - Già dieci settimane fa, dunque, il Pontefice aveva manifestato l'intenzione di lasciare. Il biografo Seewald rivela di non aver mai visto prima il Papa così stremato e abbattuto, al punto che solo raccogliendo le sue ultime forze riuscì a terminare il terzo volume su Gesù. "Questo è il mio ultimo libro", confessò in un'occasione Benedetto XVI.

BENEDETTO E IL CORVO - A proposito di Paolo Gabriele, il maggiordomo accusato di aver sottratto e divulgato le carte dalla scrivania della segreteria papale, il Papa ha ammesso: "Non potrei dire che io sia caduto in qualche sorta di disperazione o dolore universale. Mi è semplicemente incomprensibile. Anche se vedo la persona, non posso capire che cosa ci si possa aspettare. Non riesco a penetrare in questa psicologia".

Il Pontefice dice anche di non essere stato "né spaesato né stanco" dopo lo scandalo Vatileaks. E aggiunge che era importante che venisse "garantita l'indipendenza della giustizia, che un monarca non dicesse, adesso prendo io le cose in mano".


2- BERTONE, RUINI E SODANO GRANDI MANOVRE PER IL CONCLAVE - EMERGONO TENSIONI TRA I KINGMAKER. NUOVI SOSPETTI SUL DOSSIER VATILEAKS

Andrea Tornielli per "La Stampa"

È grande incertezza sui veri «papabili» C'è il problema del prossimo conclave, la cui apertura, secondo l'agenzia francese IMedia, potrebbe essere anticipata al 10 marzo. Ma al momento a muoversi sono i kingmaker, i grandi elettori. E tra questi c'è certamente il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, che grazie agli ultimi concistori ha visto crescere nel collegio cardinalizio il numero dei porporati votanti a lui vicini.

Nell'aprile 2005 il candidato forte della vigilia era Joseph Ratzinger, già da tempo indicato come possibile successore di Papa Wojtyla, nonostante l'età. La sua candidatura partì sostenuta da un notevole pacchetto di voti fin dall'inizio, arrivando in meno di un giorno a superare il quorum dei due terzi richiesto.

Tra i grandi elettori di Ratzinger vi fu il cardinale curiale Alfonso Lopez Truijllo, colombiano, tra i più attivi nell'organizzare il consenso verso il Prefetto della dottrina della fede, attraverso contatti e colloqui. Anche Bertone, allora arcivescovo di Genova, si mosse per Ratzinger, del quale era stato il vice fino a tre anni prima all'ex Sant'Uffizio. Il Segretario di Stato di allora, Angelo Sodano non era tra i sostenitori di Ratzinger, e per le prime votazioni mantenne una manciata di voti sul suo nome.

Al prossimo conclave Sodano non potrà partecipare, anche se non va affatto sottovalutata l'influenza che i porporati ultraottantenni di prestigio, come ad esempio Camillo Ruini, possono esercitare nei giorni che precedono la clausura e l'elezione. È da escludere che Bertone, già settantottenne, ambisca al papato.

Potrebbe però far pesare i suoi consensi, più di una decina, per trasferirli su un candidato amico, che magari gli garantisca di rimanere alla guida della Segreteria di Stato ancora per due anni. Uno di questi potrebbe essere Gianfranco Ravasi, il «ministro della Cultura» vaticano, protagonista del «Cortile dei Gentili». Ravasi a partire da domenica predicherà gli esercizi spirituali della Quaresima a Benedetto XVI e alla Curia romana. Una «vetrina» non indifferente nell'imminenza del conclave.

Non va però sottovalutato che proprio Bertone è stato criticato anche aspramente per la sua conduzione della Curia, e dunque il suo ruolo di kingmaker potrebbe non essere determinante.

Le tensioni degli ultimi anni cominciano a venire ammesse dagli stessi protagonisti. Il cardinale di Colonia, Joachim Meisner, amico personale di Ratzinger, ha rivelato in un'intervista al «Frankfurter Rundschau» di aver in passato suggerito al Papa di allontanare Bertone dalla Segreteria di Stato, perché si stava rivelando inadatto per quel ruolo.

L'episodio avvenne nel 2009, durante la crisi provocata dal caso Williamson, il vescovo lefebvriano negazionista sulle camere a gas al quale era stata tolta la scomunica: «Andai dal Papa in rappresentanza di un certo numero di cardinali, e gli dissi: "Santità, deve far dimettere il cardinale Bertone! È lui che ha la responsabilità, come sarebbe nel caso di un governo secolare". Mi ha guardato e mi ha risposto: "Ascoltami bene! Bertone rimane! Basta, basta, basta!". Dopodiché non ho più affrontato l'argomento. È tipico: i Ratzinger sono leali. E questo non rende loro la vita facile».

È noto che un analogo tentativo venne messo in atto durante un incontro avvenuto a Castel Gandolfo dal cardinale di Vienna Cristoph Schönborn, e dagli italiani Angelo Scola, Angelo Bagnasco e Camillo Ruini, preoccupati per la gestione della Curia. Anche quella volta, Benedetto XVI non ne volle nemmeno sentir parlare.

Tensioni e scontri avvenuti dietro le quinte che peseranno al momento dell'elezione. Diversi cardinali auspicano un Papa che «faccia pulizia». La commissione cardinalizia d'indagine sui vatileaks e sullo stato della Curia, guidata da Julián Herranz, ha consegnato soltanto a Ratzinger i risultati dell'inchiesta, ma quel dossier incombe sul conclave. Non va sottovalutato nemmeno il ruolo di altri elettori ormai dimissionati o comunque ultrasettantacinquenni.

Dal tedesco Walter Kasper al belga Godfried Danneels. Dagli italiani Giovanni Battista Re, Dionigi Tettamanzi, Severino Poletto fino ai latinoamericani Juan Sandoval Iñiguez, Geraldo Agnelo e Claudio Hummes. Senza dimenticare l'argentino Jorge Mario Bergoglio, che all'ultimo conclave aveva ottenuto un considerevole numero di consensi. Non sono considerati in corsa, ma proprio per questo potrebbero far sentire ancora più forte la loro voce.

Infine, nelle rose di candidati, per il momento ancora del tutto virtuali, spunta anche il nome del porporato Malcom Ranjith Patabendige Don, arcivescovo di Colombo, nello Sri Lanka, dopo essere passato per ben due volte nella Curia romana e aver svolto anche un'esperienza diplomatica. A lui potrebbero guardare alcuni cardinali curiali di nomina ratzingeriana.

 

 

 

LA BIOGRAFIA DI BENEDETTO XVI DI PETER SEEWALDPETER SEEWALD E BENEDETTO XVIPeter Seewald e RatzingerFOTO DA "CHI" - PAOLO GABRIELEPAPA RATZINGER PADRE GEORG PAOLO GABRIELE jpegCAMPAGNA ELETTORALE PER IL PROSSIMO CONCLAVE TARCISIO BERTONE DA QUINK jpegIL CARDINAL SODANO ABBRACCIA PAPA RATZINGER DOPO L ANNUNCIO DELLE DIMISSIONICAMILLO RUINI SUPERSTAR WILLIAMSONANGELO SCOLA ARCIVESCOVO DI MILANO jpegravasi DIONIGI TETTAMANZI E TARCISIO BERTONE jpeggiu17 card claudio hummesChristoph Schoenborn

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