FONDAMENTALISMO 2.0 - SI PUÒ ESSERE GAY E SCHIERARSI CONTRO LE NOZZE OMOSEX? LA CLAMOROSA CACCIATA DEL CEO DI MOZILLA, BRENDAM EICH E MOLTI ATTIVISTI LGTB LO DIFENDONO

La colpa del top manager? Aver donato mille dollari di tasca sua, sei anni fa, al referendum californiano che voleva vietare i matrimoni fra omosessuali. La reazione è stata implacabile: il chief executive di Mozilla, il popolare browser (navigatore) Firefox, ha dovuto rassegnare le dimissioni….

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Federico Rampini per Repubblica

Si può essere gay e comportarsi come dei bigotti per la propria causa? Il fondamentalismo libertario è pericoloso come i fanatismi della destra religiosa? Il dibattito esplode nella Silicon Valley, dopo la clamorosa cacciata del chief executive di Mozilla, l'azienda hi-tech che ha creato il popolare browser (navigatore) Firefox.

Brendan Eich, Brendan Eich,

La colpa del top manager? Aver donato mille dollari di tasca sua, sei anni fa, al referendum californiano che voleva vietare i matrimoni fra omosessuali. La reazione è stata implacabile. Quando si è scoperta quella macchia nel suo passato Brendan Eich, il chief executive di Mozilla, ha dovuto rassegnare le dimissioni. La Silicon Valley, progressista e liberal, non tollera gli intolleranti tra i suoi ranghi.

Ma se questa fosse la nuova forma di intolleranza? A scatenare il dubbio sono diversi opinionisti gay, che giudicano la cacciata di Eich eccessiva, controproducente, perfino inquietante. Di troppo politically correct si può morire, se le cause più nobili dei diritti civili vengono perseguite schiacciando gli avversari.

Il cinquantenne Eich, co-fondatore di Mozilla nel 1998, nella sua carriera professionale era una sorta di eroe dei libertari. Firefox è un navigatore Internet "open source", tra i più amati dagli hacker, a differenza dai navigatori che appartengono ai colossi capitalistici come Google e Microsoft. Un tecno-libertario può essere però un conservatore su temi etici e valoriali.

Brendan Eich, Brendan Eich,

E così Eich nel 2008 staccò quell'assegno da 1.000 dollari per donarlo ai promotori della Proposition 8, il referendum che voleva vietare i matrimoni gay (quel referendum passò, ma fu poi annullato da un tribunale federale). Il suo gesto è venuto alla luce solo di recente. Immediatamente Eich si è trovato al centro di polemiche, e appelli al boicottaggio di Firefox. Un sito popolare per la ricerca di partner di ambo i sessi, OkCupid, ha pubblicato un appello ai suoi utenti: «Preferiamo che non usiate il software Mozilla».

L'azienda è stata costretta a correre ai ripari. Prima ha sperato di cavarsela con un atto di pentimento e pubblica contrizione. Ma Eich si è rifiutato di abiurare quella donazione del 2008. Invocando anche per se stesso la tolleranza: il diritto a non essere giudicato sulle convinzioni più intime, i principi personali. A quel punto la società ha annunciato il suo licenziamento.

Per ora lo sostituisce la presidente, Mitchell Baker, che non ha dubbi di aver preso la decisione giusta. Anzi, semmai è pentita di non averlo cacciato prima: «Avremmo dovuto agire più rapidamente. Ce ne scusiamo». Un parere diametralmente opposto è stato espresso, a sorpresa, da diversi militanti della causa gay: il più celebre è Andrew Sullivan, creatore dell'omonimo blog.

Brendan Eich, Brendan Eich,

50 anni, cittadino inglese ma residente negli Stati Uniti, cattolico di formazione, Sullivan è un'icona del movimento gay. I suoi commenti sono apparsi su Time, The Atlantic, The Daily Beast. Come esperto di politica estera è intervistato dai più importanti network televisivi. E' stato considerato anche un "perseguitato", perché per anni la sua domanda della Green Card era stata respinta in quanto Hiv positivo. Le sue credenziali politiche nel movimento gay non sono in discussione. Perciò ha fatto scalpore la sua difesa appassionata di Eich.

Brendan Eich, Brendan Eich,

«Se il movimento gay è diventato questa cosa qui - ha scritto Sullivan - se cioè diamo la caccia ai nostri oppositori con lo stesso fanatismo della destra religiosa, allora io mi chiamo fuori». Gli esperti di tecnologia del New York Times sono d'accordo con lui.

«Nella Silicon Valley - scrivono Nick Bilton e Noam Cohen - ti tollerano se sei eccentrico, stravagante, asociale, finché inventi nuovi prodotti e fai soldi, ma se hai opinioni conservatrici su questi temi etici,
sei costretto a nasconderle».

 

 

 

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