berlusconi pascale

FORZA MARINA! LA FAMIGLIA DI BERLUSCONI IN ANSIA PER L’INTERVENTO ASSISTE INDIGNATA ALLA ZUFFA PER L’EREDITA’ POLITICA DI SILVIO. I FIGLI, ALLIBITI PER LE SPARATE DI TOTI E LE RISSE SULLE AGENZIE, PENSANO A SGOMINARE IL CERCHIO TRAGICO: TREMANO LA ROSSI, LA ARDESI E LA BERGAMINI

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera

 

 

BERLUSCONI PASCALE ROSSIBERLUSCONI PASCALE ROSSI

Da giorni contano con ansia le ore che mancano all' intervento chirurgico del padre, ma da giorni sono costretti anche a contare le innumerevoli interviste e dichiarazioni rilasciate dai dirigenti di Forza Italia sul futuro e sul patrimonio politico del padre.

 

Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra

I figli di Berlusconi, in un momento come questo, avrebbero preferito derubricare la questione a «sgradevole inconveniente» di cui nemmeno curarsi, se non fosse che Berlusconi non ha mai smesso di leggere i giornali e ancora ieri si è fatto portare nella stanza di ospedale le agenzie di stampa, dalle quali è emerso l' ennesimo, collettivo e grottesco accapigliamento.

 

piersilvio berlusconi piersilvio berlusconi

Perciò i figli, impegnati a proteggere il genitore e a garantirgli un clima il più possibile sereno, non hanno retto dinnanzi alla reazione indispettita del familiare, sottoposto a un' ulteriore dose di stress che avrebbero voluto risparmiargli, vittima - ai loro occhi - di premure interessate, di parole e azioni involontariamente infauste, che in qualche frangente hanno anche suscitato l' ilarità del Cavaliere, per via della sua scaramanzia.

 

Per esempio, appellarsi a Mattarella perché lo nomini senatore a vita - come ha fatto ieri la Biancofiore - sarà stato un sincero gesto d' affetto, ma contestualizzare la richiesta «alla vigilia di un così delicato intervento» ha trasmesso una tetra sensazione.

marina berlusconimarina berlusconi

 

Come il rosario di preghiera che era stato organizzato per ieri sera - cioè prima dell' operazione di Berlusconi - per i parlamentari azzurri, pronti ad aderire all' iniziativa pensata dai colleghi Squeri e Palmieri. L' idea, certamente nobile, era stata lanciata via WhatsApp nella chat forzista: deputati e senatori avrebbero potuto partecipare dividendosi tra la basilica di Sant' Agostino a Roma e la cappella del San Raffaele a Milano.

Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra

 

Dev' essere successo qualcosa, anzi dev' essere intervenuto qualcuno, se «per esigenze logistiche» il «momento di raccoglimento» non solo è stato spostato al pomeriggio di oggi - cioè dopo l' operazione di Berlusconi - ma a Milano è stato spostato anche come sede: la famiglia era stata chiara a non volere assembramenti nell' ospedale del padre.

 

marina berlusconi marina berlusconi

Per quanto sia giustificabile voler restare vicini al proprio leader, non sembrano giustificabili per i figli il «protagonismo» e il «cattivo gusto», così come la sola impressione che davanti al letto di un uomo sofferente il conflitto politico non si fermi, quasi a testimoniare che è iniziata la disputa per una spartizione.

Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra

 

Perciò non è bastato ieri il tentativo del governatore Toti, pronto a ribadire che il Cavaliere è il capo «che ci governa con polso fermo», e pronto a sostenere che le ricostruzioni giornalistiche dove si parla di scontri dentro Forza Italia «sono prive di fondamento». Tempo poche ore e sulle agenzie è andata in scena la rissa en plein air.

 

Da una parte la Savino ha trovato «irrispettoso che qualcuno avanzi pretese o si permetta di mettere in discussione la leadership di Berlusconi». Dall' altra la Ravetto ha bollato come «squallidi personaggi quanti, nel mio stesso partito, hanno tentato di strumentalizzare alcune mie dichiarazioni» a favore della Gelmini.

fedele confalonieri gianni letta pierferdinando casinifedele confalonieri gianni letta pierferdinando casini

 

ALESSIA ARDESIALESSIA ARDESI

E se la De Girolamo ha spiegato a Forza Italia che Forza italia «non ha bisogno di un leader» e che «sarebbe preferibile un atteggiamento di prudente silenzio in attesa dell' intervento di Berlusconi», Brunetta - invece di glissare - ha risposto a una domanda sul partito «che è monarchico ma non può essere ereditario», evocando così la vecchia storia della discesa in campo di Marina Berlusconi.

 

Per i figli del Cavaliere, al Cavaliere in questa fase non è risparmiato nulla, a fronte di una vicenda dolorosa che è anzitutto privata, sebbene riguardi un uomo pubblico come il padre. Perciò sono infastiditi dal blocco del Sud e dal fronte del Nord, finito anch' esso nel mirino di famiglia dopo il cerchio magico, dalla Rossi fino alla Bergamini, passando per la segreteria di Roma gestita dalla Ardesi e lambendo chi non ha impedito viaggi faticosi a Berlusconi come quello ad Aversa.

mariarosaria rossi  10mariarosaria rossi 10

 

Da ieri sera però la famiglia tiene fuori dalla porta gli schiamazzi di un partito su cui pende ora la profezia di Rotondi, fedele alleato del Cavaliere e che a suo tempo fu testimone del declino del suo vecchio partito, la Dc: «I sintomi sono gli stessi. Ormai siamo entrati in un altro mondo.

 

BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMBERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARM

Perciò farei notare agli aspiranti successori di Berlusconi che Forza Italia senza lui in campo vale quanto valeva il Ccd di Casini. Preghino quindi per la sua salute, se non per amor di lui almeno per amore di se stessi. E tacciano invece di agitarsi, perché fossi un figlio di Silvio mi incazzerei». Appunto.

Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra Berlusconi in ospedale - Pascale si affaccia commossa alla finestra

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?