professore

LA FUGA DEI DOCENTI: BOOM DI PENSIONATI E LA SCUOLA VA IN TILT - IN 35MILA CHIEDONO DI LASCIARE IL LAVORO. MOLTI ERANO STATI BLOCCATI DALLA FORNERO, E ORA LE PROCEDURE SONO IMPANTANATE. LE RISPOSTE POTREBBERO ARRIVARE DA QUI AL 31 AGOSTO, MA LE SCUOLE INIZIANO SUBITO DOPO. SI RISCHIANO PESANTI RIPERCUSSIONI SULL'INSEGNAMENTO

 

Lorena Loiacono per ''Il Messaggero''

 

IL CASO

PROFESSORI IN CLASSE

Prima la riforma Fornero, poi gli intoppi che arrivano dall' Inps: per le maestre della scuola parte la caccia ai contributi e la strada della pensione è sempre più in salita. E negli ex provveditorati è caos: «Se non mandiamo in pensione chi ne ha diritto, saltano anche le assunzioni e i trasferimenti per il prossimo anno».

 

 La scuola trema: da un lato c' è chi sogna la cattedra e dall' altro, invece, chi sogna la pensione. Un miraggio che rischia di allontanarsi ancora di più. Quest' anno, come effetto della riforma pensionistica varata dal governo Monti, negli uffici scolastici si sta registrando una vera e propria impennata di richieste di pensionamenti: secondo le prime stime si tratta di oltre 35mila persone che hanno presentato domanda, a fronte delle 20 o 25 mila richieste presentate negli anni passati.

 

PROFESSORI IN CLASSE

In base ai calcoli sull' anzianità, sarà così anche nei prossimi 3 anni, con un super lavoro da parte degli uffici periferici del ministero dell' istruzione. Alla carica, quindi, i docenti e il personale ata ( bidelli, segretari e amministrativi) della classe '51: quella che, secondo i requisiti richiesti, nel 2018 raggiunge 67 anni di età, a cui si aggiungono tutti coloro che raggiungono invece 41 anni e 10 mesi di contributi. Hanno aspettato il loro momento, dopo anni di attesa e polemiche, e ora rischiano di doversi fermare di nuovo o comunque di patire per tutta l' estate prima di vedere realizzato il loro sogno della pensione. Il motivo? La nuova procedura per la verifica dei requisiti.

 

LA BUROCRAZIA

Mario Monti Elsa Fornero

Ora è tutto in capo all' Inps ed è il primo anno, fino al 2017 infatti era compito degli uffici scolastici regionali raccogliere le certificazioni necessarie ed inviare tutto all' Inps per avviare la procedura di pensionamento. Prima ancora, gli uffici scolastici regionali dialogavano con l' Inpdap e godevano di una procedura più snella. Ora non è più così: le pratiche si stanno impantanando tra carte e burocrazia tanto che il rischio è quello di veder fermare tutta la macchina organizzativa, o almeno una buona parte, con possibili ripercussioni sull' avvio del prossimo anno scolastico.

 

 Un rischio concreto poiché i docenti in attesa di una risposta positiva alla domanda di pensionamento dovranno riceverla entro il 31 agosto, non possono avere un incarico dal 1 settembre. Lo stesso vale per il personale ata che, comunque, deve andare in pensione dal 1 novembre. A fronte delle aspettative di oltre 35mila persone che sperano nella pensione, ci sono le attese e le ansie di altrettante persone che sperano invece nell' agognato ruolo o in un trasferimento.

insegnanti precari

 

«È inaccettabile il grave ritardo nella determinazione del diritto alla pensione - denuncia Anna Fedeli, Flc Cgil nazionale - sta creando gravi danni ai lavoratori, e al funzionamento delle scuole. Si creano effetti negativi anche sulla mobilità del personale scolastico e sulle immissioni in ruolo dei precari dal momento che i posti, occupati da coloro che dovrebbero andare in pensione, non sono disponibili. Non accetteremo nessuna lesione di diritti maturati con il lavoro, che oggi vengono messi in discussione da procedure cervellotiche e inique».

 

Che cosa si intende per procedure cervellotiche? «Negli ultimi mesi - spiega la sindacalista Fedeli- tra le varie sedi Inps e gli uffici scolastici territoriali e le istituzioni Afam si sono verificati una serie di ritardi e un rimpallo di comunicazioni rispetto ai versamenti di contribuzione, alla presunta mancanza di domande di riscatto o computo o addirittura di contribuzione relativa ai periodi di lavoro di ruolo, non presenti negli archivi telematici dell' Inps».

bussetti

 

LA RICHIESTA

Da qui la necessità di snellire le procedure. Altrimenti sarà un' estate di fuoco, tra certificati da reperire, domande da ripresentare e cattedre da sistemare.

I sindacati per questo hanno già chiesto un incontro al ministro all' istruzione Bussetti e al presidente dell' Inps Boeri. Intanto però ci si prepara alla protesta: il 12 luglio, infatti, ci sarà un presidio sotto le finestre degli uffici centrali dell' Inps a Roma, nella sede dell' Eur.

INPS BOERI

 

Ultimi Dagoreport

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)