luigi di maio con la signora rosetta

A FURIA DI ESPULSIONI IL GOVERNO NON AVRÀ PIÙ LA MAGGIORANZA – AL SENATO I GIALLOVERDI HANNO APPENA QUATTRO SEGGI SOPRA LA SOGLIA MINIMA: DUE SENATORI ESPULSI E ALTRI TRE A "PROCESSO", I NUMERI SONO BALLERINI – FALLITO IL BLITZ TENTATO CON FRATELLI D’ITALIA, I GRILLINI PROVANO A FARSI NOTARE CON I TAGLI ALL’INDENNITÀ PARLAMENTARI. MA C’È DA CONVINCERE SALVINI…

Diodato Pirone per “il Messggero”

 

LUIGI DI MAIO CON LA SIGNORA ROSETTA

Alla riapertura dell' attività parlamentare la maggioranza in Senato potrà contare su 165 voti, appena quattro sopra la soglia minima dei 161 voti. La situazione non è rosea per i giallo-verdi.

I 5Stelle hanno appena perso per espulsione due senatori e altri tre sono stati richiamati o sono già sotto processo. Poco consola che altri due senatori espulsi subito dopo le elezioni dal gruppo pentastellato nella maggior parte dei casi votino con la maggioranza. Difficile anche un accordo politico con Fratelli d' Italia che pure dispone di 18 senatori nonostante le avances manifestate ieri proprio sul Messaggero.

Di Maio Di Battista vacanze di natale

 

Intanto si torna a parlare di una vecchia e intramontabile idea come quella del taglio delle indennità dei parlamentari. L' idea è stata appena rilanciata dai dirigenti del M5S ma sta incontrando la freddezza degli alleati della Lega. Ieri un leghista di peso come Claudio Borghi, presidente della Commissione Bilancio della Camera, ha ribadito le proprie perplessità. Ma dentro il Movimento c' è fiducia che si trovi una intesa con il Carroccio tenendo conto che i pentastellati verranno incontro alle aspettative del partito di Salvini su leggi come la legittima difesa.

claudio borghi

 

LE COMPETENZE

Borghi, per motivare la contrarietà al taglio delle indennità, ha ricordato che non è nel contratto di governo. Inoltre una indennità dignitosa, ha detto, porta alla politica persone competenti, perché «le Camere scrivono le leggi». Una indennità bassa, attira solo «gente scappata di casa». A insistere sui tagli è arrivata una batteria di dichiarazioni dei pentastellati, in primis di Luigi Di Maio, ma anche dei capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D' Uva, dei questori di Senato e Camera, Laura Bottici e D' Incà, per non parlare di un post del blog delle Stelle che punta a suscitare indignazione («vergogna tutta italiana») su uno studio inglese per il quale i parlamentari italiani sarebbero i più pagati al mondo e anche i più numerosi.

 

alessandro di battista e luigi di maio sulle piste di moena 4

In verità anni fa una commissione molto seria composta da economisti e presieduta dal presidente dell' Istat non trovò queste disparità così macroscopica. Nettamente contraria è Forza Italia: secondo Francesco Paolo Sisto il taglio «ucciderebbe le competenze» e «allontanerebbe dalla politica chiunque abbia costruito qualcosa nella propria vita professionale». Dal Pd, che sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari ha votato con M5s, arriva un silenzio da decifrare anche se il sindaco di Milano Giuseppe Sala incalza M5s «a fare sul serio».

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE

 

In ogni caso M5s sta ragionando sullo strumento: puntare su una legge o su una delibera dell' Ufficio di presidenza di Camera e Senato, come è stato fatto nelle cinque circostanze dal 2006 ad oggi, in cui sono già state tagliate indennità e diarie.

 

Intanto ieri il leader M5S Luigi Di Maio dal Veneto ha voluto tranquillizzare i leghisti assicurando loro che il calendario anunciato dal premier Conte sarà rispettato: febbraio sarà il mese durante il quale sarà raggiunto un accordo sull' Autonomia regionale.

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