DAGOREPORT
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Sono quelle cose che scopri un po’ per caso, e ti chiedi “ma cosa avrà mai combinato Mi-Jena per finire nella lista dei soggetti a cui in via permanente sarà negato il visto per l’Azerbajan, in quanto “persona non gradita?” In Azerbaijan? Non basta alla Gabanelli di essere la donna più detestata da tutti i farabutti italiani, pure nel Baltico si doveva allargare?
Il Ministro degli affari esteri azero motiva: tutti coloro che si sono recati nei territori azeri occupati, senza il visto, sono sulla lista nera. Gli azeri hanno la memoria lunga, e la Mi-Jena è colpevole di essere stata fra i rari giornalisti che nel lontano 1992 era entrata in Nagorno Karabah per raccontare il conflitto fra Armenia e Azerbaijan in un servizio televisivo. Colpevole anche di aver ricordato in un articolo per il Corriere della Sera del 2013 che quel conflitto ancora non si è risolto.
GASDOTTO TAP DALL AZERBAIGIAN ALLA PUGLIA
L’Italia sta stipulando accordi commerciali con il tiranno baltico (vedi il famoso gasdotto – Tap – che sbucherà in Puglia), meglio “bannarla” prima che gli venga in mente di farsi un viaggetto da quelle parti. Però è in buona compagnia: unica italiana fra membri del parlamento inglese, francese, tedesco, europeo, senatori americani, giornalisti inglesi, russi, intellettuali, cantanti d’opera come Montserrat-Caballè….e infine, si scopre, pure Al Bano.
ALBANO E ROMINA A MOSCA
Si proprio Al Bano! Ma lui è stato rimosso. Nel 2010 era andato a fare un concerto in Karabah, e subito era finito sulla lista nera. Nel 2013 ha in programma una tournèe a Baku, e si vede negare il visto. Allora cosa fa il nostro cantante pugliese? Scrive al Ministro degli esteri una lettera di scuse “non sapevo che il Karabah era un territorio occupato, altrimenti vi avrei chiesto il permesso”, e oplà, via dalla lista nera.
GABANELLI
Capito Mi-Jena? Se non vedi l’ora di andare da quelle parti manda una letterina di scuse, spiega che non sapevi quello che stavi facendo, e verrai riabilitata dalla grande democrazia azera. C’è da scommetterci che non lo farà.
