GAZA AMARA - IL CONFLITTO SI SPOSTA SUL CAMPO DI CALCIO CON LA PALESTINA CHE CHIEDE ALLA FIFA L’ESPULSIONE DI ISRAELE - BLATTER CERCA IL COMPROMESSO CON UN’AMICHEVOLE IN SVIZZERA - REPORTAGE DEL "NY TIMES" DA RAMALLAH

I palestinesi hanno chiesto di espellere Israele al prossimo congresso annuale della FIFA, che si tiene a Zurigo il 29 maggio. Sarebbe una sanzione severa per come Israele tratta i palestinesi e un modo per dare risonanza al caso, visto che la devozione al calcio è una cosa che le due parti hanno in comune...

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Jodi Rudoren per “New York Times”

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Ramallah, West Bank — I reclami palestinesi contro Israele ci sono familiari: difficoltà a viaggiare, embargo, razzismo rampante, il trattamento nei territori occupati. La risposta israeliana è altrettanto ripetitiva, e per lo più riguarda i problemi di sicurezza. Ma a questo giro il conflitto si sposta nei campi da calcio.

 

I palestinesi hanno chiesto di espellere Israele al prossimo congresso annuale della FIFA, che si tiene a Zurigo il 29 maggio. Sarebbe una sanzione severa per come Israele tratta i palestinesi e un modo per dare risonanza al caso, visto che la devozione al calcio è una cosa che le due parti hanno in comune.

 

banksy gaza banksy gaza

«Il calcio è un linguaggio conosciuto in tutto il mondo», dice Dima Yousef, ventunenne che gioca nella nazionale palestinese femminile «E’ più facile connettere la gente con il calcio che con la politica». La questione è tanto politica quanto sportiva, ma il Primo Ministro Netanyahu invita a non mischiare le due, ritenendo che lo sport debba essere un ponte per la coesistenza e non un’arma diplomatica. Ha incontrato Sepp Blatter, presidente FIFA, che ha promesso di portare il messaggio a Mahmoud Abbas, Presidente della “Palestinian Authority” ed altri ufficiali di Ramallah. Blatter sta cercando un compromesso per evitare il voto della mozione e si parla di una amichevole tra Israele e Palestina, da tenersi in Svizzera.

un funerale a gaza un funerale a gaza

 

La sospensione dalla FIFA significherebbe che la nazionale israeliana resti esclusa dalle competizioni internazionali, compreso il campionato mondiale, e che i club non possano partecipare alla Champions League. In passato la FIFA ha preso provvedimenti simili, ad esempio nel caso del Sudafrica durante l’apartheid o della Jugoslavia in tempo di guerra.

scuola a gaza scuola a gaza

 

Jibril Rajoub, presidente della “Palestine Football Association”, ha citato questi precedenti e ha detto che Israele ha violato le regole FIFA permettendo a cinque squadre del West Bank di giocare nella lega israeliana anche se appartengono al territorio occupato palestinese. Giocatori, allenatori e arbitri non possono viaggiare tra il “West Bank” e la Striscia di Gaza, né fuori dalla zona di allenamento e torneo. Inoltre i tifosi della “Beitar Jerusalem” cantano sempre “Morte agli arabi” durante le partite.

 

le statute di iyad sabbah sulla spiaggia le statute di iyad sabbah sulla spiaggia

Dichiara Rajoub: «L’espulsione non è l’obiettivo. L’obiettivo è porre fine alla sofferenza della famiglia calcistica palestinese. Non stiamo usando violenza ma strumenti legali. Devono pagare il prezzo delle loro politiche razziste». Intanto Rotem Kemer, a capo della “Israel Football Association”, sostiene che il 95% delle richieste per facilitare gli spostamenti dei giocatori palestinesi sono state accettate. Per lui si sta approfittando della FIFA per punire l’IFA:

 

Recentemente alcuni editorialisti israeliani di sinistra hanno chiesto alla FIFA di tirar fuori il cartellino rosso per Israele, così forse gli israeliani si risveglieranno dalla loro indifferenza.

 

blatter stringe la coppa blatter stringe la coppa

Ognuno dei 209 membri FIFA ha un voto al congresso. Per l’espulsione serve il 75% dei voti. Rajoub dice che stavolta non accetterà compromessi. I campi di Gaza sono stati distrutti dai bombardamenti, i giocatori sono stati uccisi o incarcerati. Quando si spostano vengono fermati e interrogati per ore.

 

Nella mozione c’è scritto che la nazionale della Palestina é impossibilitata a organizzare eventi sportivi sul proprio suolo, a causa dei numerosi posti di blocco militari israeliani e il blocco totale su Gaza, che impediscono ai giocatori di muoversi liberamente. Ma la sua resistenza alle avversità rimane intatta: nonostante tutti gli ostacoli e il divieto imposto da Israele ad alcuni dei giocatori della nazionale palestinese di viaggiare, la Palestina é riuscita nell’impresa di qualificarsi per la fase finale della Coppa d’Asia 2015 in Australia.

primo ministro benjamin netanyahu primo ministro benjamin netanyahu

Chiude così: “Pertanto, caro Presidente Blatter, cari Delegati, fate il Vostro dovere rispettando le regole della FIFA e mostrando al mondo la Vostra lealtà e il Vostro netto rifiuto del razzismo. Il mondo del calcio non deve estraniarsi dalla legge e dalla giustizia”.

 

 

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