di maio montanino de falco esposito barca

IL GOVERNO HA GIA' RIFORMATO I CENTRI PER L'IMPIEGO. PARTENDO DA QUELLO DI POMIGLIANO – IL CERCHIO MAGICO DI LUIGINO RACCHIUSO IN 7 CHILOMETRI: LA DISTANZA CHE C’È TRA LA CITTÀ DEL VICEPREMIER E VOLLA, IL COMUNE IN CUI È NATO SALVATORE BARCA, AL MISE COME ASSIA MONTANINO. POI CI SONO ESPOSITO E DE FALCO – AMICI, COLLEGHI DI CORSO, FIDANZATE E TESTIMONI DI NOZZE: ECCO CHI SONO I FEDELISSIMI DEL VICEPREMIER

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

luigi di maio 3

Trentenni e inesperti. Arrivano tutti dall' entroterra napoletano. O meglio da un pezzetto della provincia, nascosto tra i comuni di Pomigliano D' Arco, Acerra, Volla e Casalnuovo. Sono gli uomini più vicini al vicepremier e ministro del Lavoro e Sviluppo Economico Luigi Di Maio.

 

Dal primo giugno, giorno della nascita ufficiale del governo Conte, stanno occupando le poltrone più importanti dello Stato. Il M5s è nato con l' ambizione di cancellare la casta. Ma giunto nel Palazzo, il capo politico dei Cinque stelle ha semplicemente sostituito la vecchia guardia con la nuova casta grillina. Al posto del giglio magico renziano, c' è ora la pizza magica di Giggino. O il cerchio magico, come gli stessi attivisti definiscono la corte di fedelissimi legata al leader.

 

LA PIZZA MAGICA DI LUIGI DI MAIO

Negli slogan, il vicepremier, con orgoglio, rivendica di essere il capo di una comunità aperta. Nei fatti, però, Di Maio è la sintesi perfetta di una gestione chiusa e accentratrice del Potere. Chiusa al punto da sforare di poco i sette chilometri. Sette chilometri è la distanza che c' è tra Pomigliano D' Arco, cittadina dell' hinterland napoletano da cui arriva il ministro del Lavoro, e Volla, il Comune in cui è nato Salvatore Barca, uno degli uomini più influenti nel cerchio magico di Di Maio: il vollese Barca è stato piazzato in un ruolo chiave al ministero dello Sviluppo Economico.

 

SALVATORE BARCA

Il governo del cambiamento inizia a Pomigliano e termina a Volla: quindici minuti di auto per svelare il bluff della rivoluzione pentastellata. Che altro non è che una versione 4.0 del clientelismo della Prima Repubblica. Lottizzazione spicciola e spoil system artigianale. Amici di infanzia, colleghi di corso dell' Università, fidanzate e testimoni di nozze: una famiglia allargata che Di Maio ha voluto premiare con incarichi di peso (e ben pagati) nelle strutture di vertice dello Stato.

 

ASSIA MONTANINO

Tutti condividono la comune radice territoriale. Arrivano tutti dalla stessa area. Da buon meridionale, Di Maio si fida solo dei suoi compaesani. Nessuno potrebbe scavalcarlo. Nessuno lo tradirebbe. E il merito? Il sogno grillino? Possono attendere. C' è una causa più nobile per cui combattere: la propria terra. Tra ministeri, partecipate e segreterie: Di Maio non dimentica quasi nessuno.

 

Anche perché c' è posto per tutti. I primi a fare i bagagli e seguire il Capo nei palazzi del Potere sono stati Salvatore Barca e Assia Montanino. Una coppia sia al ministero che nella vita privata. Barca, originario di Volla, è stato scelto dal vicepremier al vertice della segreteria al ministero dello Sviluppo economico. Stipendio niente male: 65 mila euro l' anno. Ha origini pomiglianese, anche se poi si è trasferita con la famiglia a Casalnuovo, Assia Montanino: dell' incarico come segretaria particolare al Mise Il Giornale se n' è occupato nel mese di luglio.

luigi di maio dario de falco 1

 

Stipendio che sfiora i 70 mila euro l' anno e zero esperienze nella pubblica amministrazione. La conoscenza diretta con Di Maio e le comuni radici pomiglianesi sono stati i due biglietti da visita per passare all' incasso. Da Pomigliano, arriva anche il 34enne Dario De Falco: una persona che Di Maio considera un fratello. Amico d' infanzia e già tesoriere della campagna elettorale del M5s, De Falco è stato premiato con un incarico di 100 mila euro a Palazzo Chigi. Sarà il capo della segreteria del vicepremier.

ENRICO ESPOSITO

Acerra dista 6 chilometri da Pomigliano: è il centro dove Di Maio ha pescato il vicecapo dell' ufficio legislativo del Mise, Enrico Esposito. C' è da evidenziare, però, un altro legame: Enrico Esposito è stato anche collega di corso del Di Maio studente alla facoltà di Giurisprudenza della Federico II di Napoli. Guadagnerà 65 mila euro per un incarico annuale.

 

Poi si vedrà. L' effetto Pomigliano contagia anche il ministro per i Beni Culturali Alberto Bonisoli, che per il nuovo Cda dell' ente Ville Vesuviane ha scelto Rosa Vitanza: un architetto di Pomigliano D' Arco, testimone di nozze di Valeria Ciarambino, ex capogruppo dei Cinque stelle in Regione Campania, e fidanzata dell' ex assistente di Di Maio. C' è chi vede del marcio. Chi si lamenta sui social. Ma per Di Maio è semplicemente amor patrio.

dario de falco dario de falco 3ASSIA MONTANINO

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."

alessandro giuli beatrice venezi gianmarco mazzi

DAGOREPORT - A CHE PUNTO SIAMO CON IL CASO VENEZI? IL GOVERNO, CIOÈ IL SOTTOSEGRETARIO ALLA CULTURA GIANMARCO MAZZI, HA SCELTO LA STRATEGIA DEL LOGORAMENTO: NESSUN PASSO INDIETRO, “BEATROCE” IN ARRIVO ALLA FENICE DI VENEZIA NEI TEMPI PREVISTI, MENTRE I LAVORATORI VENGONO MASSACRATI CON DISPETTI E TAGLI ALLO STIPENDIO. MA IL FRONTE DEI RESISTENTI DISPONE DI UN’ARMA MOLTO FORTE: IL CONCERTO DI CAPODANNO, CHE SENZA L’ORCHESTRA DELLA FENICE NON SI PUÒ FARE. E QUI STA IL PUNTO. PERCHÉ IL PROBLEMA NON È SOLO CHE VENEZI ARRIVI SUL PODIO DELLA FENICE SENZA AVERE UN CURRICULUM ADEGUATO, MA COSA SUCCEDERÀ SE E QUANDO CI SALIRÀ, NELL’OTTOBRE 2026 - CI SONO DUE VARIABILI: UNA È ALESSANDRO GIULI, CHE POTREBBE RICORDARSI DI ESSERE IL MINISTRO DELLA CULTURA. L’ALTRA È LA LEGA. ZAIA SI È SEMPRE DISINTERESSATO DELLA FENICE, MA ADESSO TUTTO È CAMBIATO E IL NUOVO GOVERNATORE, ALBERTO STEFANI, SEMBRA PIÙ ATTENTO ALLA CULTURA. IL PROSSIMO ANNO, INOLTRE, SI VOTA IN LAGUNA E IL COMUNE È CONTENDIBILISSIMO (LÌ LO SFIDANTE DI SINISTRA GIOVANNI MANILDO HA PRESO UNO 0,46% PIÙ DI STEFANI)

emmanuel macron friedrich merz giorgia meloni donald trump volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – ET VOILA', ANCHE SULLA SCENA INTERNAZIONALE, IL GRANDE BLUFF DI GIORGIA MELONI È STATO SCOPERTO: IL SUO CAMALEONTISMO NON RIESCE PIÙ A BARCAMENARSI TRA IL TRUMPISMO E IL RUOLO DI PREMIER EUROPEO. E L'ASSE STARMER-MACRON-MERZ L'HA TAGLIATA FUORI – IL DOPPIO GIOCO DELLA "GIORGIA DEI DUE MONDI" HA SUPERATO IL PUNTO DI NON RITORNO CON LE SUE DICHIARAZIONI A MARGINE DEL G20 IN SUDAFRICA, AUTO-RELEGANDOSI COSÌ AL RUOLO DI “ORBAN IN GONNELLA”,  CAVALLO DI TROIA DEL DISGREGATORE TRUMP IN EUROPA - DITE ALLA MELONA CHE NON È STATO SAGGIO INVIARE A GINEVRA IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO, FABRIZIO SAGGIO… - VIDEO