GUADAGNARE SUGLI IMMIGRATI – SULLA GARA PER IL CENTRO DI MINEO SALVATORE BUZZI RACCONTA LA SUA VERSIONE: LUPI E ALFANO HANNO SEGUITO L’APPALTO MA NON HANNO AVUTO BENEFICI ECONOMICI – PER BUZZI LA COOPERATIVA CIELLINA “LA CASCINA” FINANZIAVA LE CAMPAGNE ELETTORALI DI NCD

Con riferimento anche al coinvolgimento del sottosegretario Giuseppe Castiglione, Buzzi aveva detto che “sul Cara di Mineo casca il governo”. Una battuta che ha allarmato anche il suo compagno di cella a Nuoro: “Qui ci ammazzano tutti e due”…

Condividi questo articolo


Patricia Tagliaferri per "il Giornale"

 

La sua frase «sul Cara di Mineo casca il governo» ha creato a Salvatore Buzzi qualche problema nel carcere sardo dove è rinchiuso per Mafia Capitale. È lui stesso a raccontarlo in uno dei cinque interrogatori resi tra giugno e luglio al pm Paolo Ielo e al procuratore aggiunto Michele Prestipino nei quali ha svelato il diffuso «sistema» della corruzione della politica romana in cambio di appalti.

SALVATORE BUZZI SALVATORE BUZZI

 

Ai magistrati racconta che in carcere si è creata una vera e propria «psicosi» e che il suo compagno di cella, dentro per traffico di droga, è preoccupatissimo: «Ah, mo tu rientri qui i servizi segreti, Alfano, ci ammazzano a tutti e due, perché non te ne vai?». E il comandante che al suo ritorno dall' interrogatorio gli chiede se è sicuro di voler rientrare in sezione. I magistrati ascoltano lo sfogo di Buzzi e gli consigliano di parlare il meno possibile.

 

Poi l' interrogatorio, che era partito dagli appalti del Comune di Roma, punta alla gara di Mineo, per la quale è indagato il sottosegretario Giuseppe Castiglione. Anche di lui parla Buzzi, seppur le sue dichiarazioni debbano essere ancora verificate dalla Procura. Molte delle cose che il ras delle cooperative racconta su Mineo sostiene di averle sapute da Luca Odevaine. E racconta del «famoso pranzo» con la sedia vuota in cui Castiglione avrebbe detto che era per «quello che deve vincere la gara». Una sedia che poi, dice, sarebbe stata riempita.

SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI SALVATORE BUZZI - GIULIANO POLETTI

 

Buzzi racconta di Odevaine, che prendeva 10mila euro al mese dalla cooperativa «La Cascina» che gestisce il Cara perché gli faceva vincere le gare e dei 100mila euro che gli doveva dare la coop bianca, in ritardo a suo dire di dieci mesi nei pagamenti.

 

Ma il vicepresidente della coop, Ferrara, si arrabbia. E dice: «Sta sempre a chiedé, gli abbiamo pure ristrutturato un appartamento in via Sicilia». E proprio Ferrara avrebbe raccontato a Buzzi che, anche se Odevaine era nella commissione che aggiudicava gli appalti, loro non ne avrebbero avuto bisogno perché avevano rapporti con Maurizio Lupi, «al quale finanziavano le campagne elettorali, perché lui il ministro Lupi è vicino a Comunione e Liberazione quindi aveva messo in contatto...».

immigrati nel cara di mineo immigrati nel cara di mineo

 

Ma il ras delle coop dice di non sapere se i finanziamenti fossero in bianco o in nero. Lupi, dice, li aveva messi in contatto con Pizzarotti, il proprietario del residence individuato dal governo per ospitare alcune migliaia di migranti.

 

Ma Buzzi va oltre: «Poi c' avevano un rapporto diretto addirittura con il ministro Alfano».

Il pm gli chiede di spiegare meglio. «Significa - spiega Buzzi - che lo conosceva, c' aveva rapporti diretti con Alfano, avevano creato un sistema giù in Sicilia, intorno a Mineo, che è un sistema perfetto perché la gara che consegna ad Odevaine consente di distribuì i soldi a pioggia sul territorio.

cara di mineo cara di mineo

 

Nel senso che i comuni venivano premiati con circa due, tre milioni di euro, non lo so, però è tutto in chiaro, da lì.... Centro di accoglienza di quelle dimensioni in un territorio così piccolo». I pm insistono sul ruolo di Lupi: «Lupi li mette in contatto con Pizzarotti, loro se c'avevano problemi potevano rivolgersi addirittura al ministro, il presidente de La Cascina conosceva il ministro, "quindi a noi che ce frega"».

MAURIZIO LUPI MAURIZIO LUPI

 

Ai magistrati interessa il ruolo del ministro Alfano e quello dell' ex ministro Lupi e vogliono sapere se per questa gara sono arrivati per loro benefici economici. Ma Buzzi frena: «Assolutamente no».

 

A Castiglione, invece, Buzzi attribuisce un «ruolo di mediatore politico»: «Mette insieme nove comuni, destina 400 assunzioni a 9 comuni, lì so 400 persone che lavorano». Alla fine torna la frase sul governo che cade per Mineo. Il procuratore aggiunto Prestipino chiede a Buzzi di spiegarla.

 

E lui: «Bè, il fatto che il ministro Lupi mette in contatto La Cascina con Pizzarotti, che Castiglione è coinvolto così pesantemente nella cosa qualche fibrillazione.... Poi è una frase ad effetto, io ne dico tante, quindi... È una questione politica...».

 

angelino alfano 2 angelino alfano 2

Ma Lupi prendeva soldi dalla Cascina per metterla in contatto con Pizzarotti, vuole sapere il pm? «Questo me lo dice Odevaine che il gruppo La Cascina finanziava, mo saranno stati in chiaro, Comunione e Liberazione e Ncd che erano organici all' Ncd».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT L’INTELLIGENCE DI USA E IRAN HANNO UN PROBLEMA: NETANYAHU - L'OPERAZIONE “TERRORISTICA” CON CUI IL MOSSAD HA ELIMINATO IL GENERALE DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE IRANIANE NELL'AMBASCIATA IRANIANA A DAMASCO E LA SUCCESSIVA TENSIONE CON TEHERAN NON È SPUNTATA PER CASO: È SERVITA AL PREMIER ISRAELIANO A "OSCURARE" TEMPORANEAMENTE LA MATTANZA NELLA STRISCIA DI GAZA, CHE TANTO HA DANNEGGIATO L'IMMAGINE DI ISRAELE IN MEZZO MONDO - NETANYAHU HA UN FUTURO POLITICO (ED EVITA LA GALERA) SOLO FINCHÉ LA GUERRA E LO STATO D'ALLARME PROSEGUONO...

DAGOREPORT – BIDEN HA DATO ORDINE ALL'INTELLIGENCE DELLA CIA CHE LA GUERRA IN UCRAINA DEVE FINIRE ENTRO AGOSTO, DI SICURO PRIMA DEL 5 NOVEMBRE, DATA DEL VOTO PRESIDENZIALE AMERICANO - LO SCENARIO E' QUESTO: L’ARMATA RUSSA AVANZERÀ ULTERIORMENTE IN TERRITORIO UCRAINO, IL CONGRESSO USA APPROVERÀ GLI AIUTI MILITARI A KIEV, QUINDI PUTIN IMPORRÀ DI FARE UN PASSO INDIETRO. APPARECCHIATA LA TREGUA, FUORI ZELENSKY CON NUOVE ELEZIONI (PUTIN NON LO VUOLE AL TAVOLO DELLA PACE), RESTERA' DA SCIOGLIERE IL NODO DELL'UCRAINA NELLA NATO, INACCETTABILE PER MOSCA – NON SOLO 55 MILA MORTI E CRISI ECONOMICA: PUTIN VUOLE CHIUDERE PRESTO IL CONFLITTO, PER NON DIVENTARE UN VASSALLO DI XI JINPING... 

FLASH! - FACILE FARE I PATRIOTI CON LE CHIAPPE ALTRUI – INDOVINATE CHE AUTO GUIDA ADOLFO URSO, IL MINISTRO CHE PER DIFENDERE L'ITALIANITÀ HA “COSTRETTO” ALFA ROMEO A CAMBIARE NOME DA “MILANO” A “JUNIOR”? UN PRODOTTO DELL’INDUSTRIA MADE IN ITALY? MACCHÉ: NELLA SUA DICHIARAZIONE PATRIMONIALE, SPUNTANO UNA VOLKSWAGEN T-CROSS E UNA MENO RECENTE (MA SOSTENIBILE) TOYOTA DI INIZIO MILLENNIO. VEDIAMO IL LATO POSITIVO: ALMENO NON SONO DEL MARCHIO CINESE DONFGENG, A CUI VUOLE SPALANCARE LE PORTE...

DAGOREPORT – ANCHE I DRAGHI, OGNI TANTO, COMMETTONO UN ERRORE. SBAGLIÒ NEL 2022 CON LA CIECA CORSA AL COLLE, E SBAGLIA OGGI A DARE FIN TROPPO ADITO, CON LE USCITE PUBBLICHE, ALLE CONTINUE VOCI CHE LO DANNO IN CORSA PER LA PRESIDENZA DELLA COMMISSIONE EUROPEA - CHIAMATO DA URSULA PER REALIZZARE UN DOSSIER SULLA COMPETITIVITÀ DELL’UNIONE EUROPEA, IL COMPITO DI ILLUSTRARLO TOCCAVA A LEI. “MARIOPIO” INVECE NON HA RESISTITO ALLE SIRENE DEI MEDIA, CHE TANTO LO INCENSANO, ED È SALITO IN CATTEDRA SQUADERNANDO I DIFETTI DELL’UNIONE E LE NECESSARIE RIFORME, OFFRENDOSI COME L'UOMO SALVA-EUROPA - UN GRAVE ERRORE DI OPPORTUNITÀ POLITICA (LO STESSO MACRON NON L’HA PRESA BENE) - IL DESTINO DI DRAGHI È NELLE MANI DI MACRON, SCHOLZ E TUSK. SE DOPO IL 9 GIUGNO...