zingaretti renzi martina corallo

GUERRE DEMOCRATICHE – I RENZIANI MARCIANO DIVISI PER COLPIRE UNITI, ALCUNI APPOGGIANO GIACHETTI-ASCANI, UN’ALTRA CORDATA CON MARTINA – L’OUTSIDER CORALLO TIRA BORDATE: “QUESTA È UNA OCULATA STRATEGIA ACCHIAPPAPOSTI CHE VA SMASCHERATA” – ZINGARETTI RESTA IL FAVORITO E ATTACCA RICHETTI (L’UOMO DEL TICKET CON MARTINA): "HA DETTO CHE SE VINCO IL PD TORNERÀ INDIETRO DI 20 ANNI?LINGUAGGIO INAMMISSIBILE": ECCO PERCHE'

renzi martina

Luca Telese per “la Verità”

 

La guerra tra i candidati è aperta: colpi bassi, firme sospette, tanta diffidenza e veti incrociati.

Le primarie del Pd partono oggi, e iniziano così. Con l' ufficializzazione del ticket Roberto Giachetti-Anna Ascani e con i veleni che si diffondono.

La prima staffilata - che pone addirittura un problema di metodo e un tema di agibilità interna - arriva dall' outsider Dario Corallo, il più giovane dei candidati, e il più politicamente scorretto, che lancia un sasso nello stagno partendo proprio dalla candidatura che lui definisce «turborenziana».

giachetti e ascani si candidano al congresso pd 1

 

La coppia, spiega, dovrebbe sottomettersi a un patto preliminare: «Parliamoci chiaro.

Per come si sono messe le cose bisognerebbe arrivare a un patto e ottenere la garanzia, grazie a un accordo tra gentiluomini». Quale? «Quella che -a meno che non vincano loro (Giachetti e la Ascani, ndr), nessun renziano di prima linea corra come candidato nella testa di lista per le Europee».

zingaretti ascolta l intervento di gentiloni (2)

 

Chiedo a Corallo come mai e lui mi risponde così: «La prima motivazione è molto semplice, ed è politica: loro sono quelli che hanno diretto il partito fino a oggi, sono quelli che hanno caratterizzato l' immagine de Pd, a mio parere danneggiandola, ma poco conta. È evidente che, comunque la si pensi, avere in lista loro, in posizioni apicali, sarebbe come dire: tranquilli, non è cambiato nulla. Mi chiedo: se Nicola Zingaretti, o chiunque altro che non sia loro, vince, può accettare che passi questo messaggio?».

 

nicola zingaretti paolo gentiloni

E la seconda motivazione?

«In apparenza è meno direttamente visibile a chi non conosce i meccanismi interni del partito, ma forse è ancora più importante. Dopo la candidatura del duo Ascani-Giachetti», spiega Corallo, «i renziani stanno giocando una partita tripla che li posiziona ovunque in vista delle eurocandidature.

 

Il gioco è facile. Una parte di loro resta attaccato a Matteo Renzi, ovunque vada e qualsiasi cosa faccia, anche fuori dal Pd». E poi? «Un altro gruppo corre con Maurizio Martina. I meno segnati, i più camuffabili». E infine? «I turborenziani doc, quelli che non hanno nulla da perdere, corrono con Giachetti e la Ascani: in questo modo qualsiasi sia il risultato, per ogni mozione c' è un renziano pronto a chiudere un posto. Questa è una oculata strategia acchiappaposti che va smascherata». E quindi? «Bisogna fare un accordo: o vincono loro, e allora prego, oppure perdono, e allora accettano di fare un passo indietro».

giachetti e ascani si candidano al congresso pd 2

 

Che quella di Corallo non sia una posizione estrema è isolata lo dimostra la durezza dello scontro. Ieri notte Nicola Zingaretti (che dopo la rinuncia di Marco Minniti è il favorito) si è arrabbiato in diretta a Cartabianca. E tutto per una domanda di Bianca Berlinguer che gli ricordava questa frase di Matteo Richetti, l' uomo del ticket con Martina: «Se vince il governatore del Lazio vorrà dire che il Pd tornerà indietro di 20 anni». Apriti cielo.

Zingaretti, apparentemente calmo nei toni, è stato durissimo nei contenuti: «Io non ho parole. È stato questo modo di discutere che ha ferito la comunità delle donne e degli uomini che si riconoscono in questo partito! Si tratta di un linguaggio inammissibile».

 

DARIO CORALLO E LA FIDANZATA GIULIA TITTA 1

Una pausa, e poi un nuovo affondo: «Cosa vuol dire che con me si torna indietro? Con me candidato, nel Lazio abbiamo vinto lo stesso giorno in cui il Pd guidato da loro perdeva in tutta Italia! È questo modo di ragionare e di fare battaglia politica che ha ferito una intera comunità». E ancora: «Se vinco io bisognerà cambiare la classe dirigente».

 

DARIO CORALLO

Ma Zingaretti è perplesso anche per lo scambio di battute che Renzi ha avuto a Porta a Porta sul tema scissione. Bruno Vespa: «Lei esclude di fare un suo partito?». Renzi: «Il tema non è minimamente all' ordine del giorno». E Zingaretti commentava quasi incredulo: «Ha detto così?». La rassicurazione di Renzi, infatti, è sembrata insufficiente a molti, e molto sibillina: se il nuovo non è «all' ordine del giorno», questo sottintende che domani potrebbe esserlo? O addirittura che una scissione potrebbe essere inscritta se Zingaretti (o un altro candidato non renziano) vincesse le primarie?

Che la partita sia questa lo dimostra il fatto che Cesare Damiano si sia ritirato: «Lo faccio per sostenere Zingaretti».

 

dario corallo 2

I veleni sulle firme, che avevamo anticipato ieri, sono arrivati con le dichiarazioni di Francesco Boccia contro la coppia degli ultimi arrivati: «Io sono andato a raccogliere le firme fisicamente in ogni angolo d' Italia. Giachetti e Ascani hanno dato una mail, non è regolare, non esiste una raccolta di firme via mail. Limitare il renzismo a candidature estemporanee mi sembra anche riduttivo per lo stesso Renzi. Renzi non sa che fare? Ho la sensazione che si vogliano avvelenare un po' i pozzi».

 

dario corallo 1

In Sicilia - invece - diventa clamorosa la notizia del ritiro di Teresa Piccione (zingarettiana ma appoggiata da Enrico Franceschini e Andrea Orlando), polemica per le procedure adottate. Resta in corsa da solo il renziano Davide Faraone. Ricapitolando: sei candidati (compresa Maria Saladino), il controllo delle liste e il futuro del partito in palio. Da adesso non si fanno prigionieri.

giachetti e ascani si candidano al congresso pd 4giachetti e ascani si candidano al congresso pd 5renzi martina

Ultimi Dagoreport

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…

giorgia meloni donald trump al sisi

FLASH! - LA BOCCIATURA DEL PONTE SULLO STRETTO DA PARTE DELLA CORTE DEI CONTI HA FATTO SALTARE I NERVI NON SOLO A SALVINI MA SOPRATTUTTO ALLA MELONI – LA PREMIER, CHE SI ERA SPESA MOLTO IN EUROPA PER LA REALIZZAZIONE DEL PONTE, SI È TALMENTE INCAZZATA (“E’ L’ENNESIMO ATTO DI INVASIONE DE GIUDICI SULLE SCELTE DEL GOVERNO”) CHE HA CANCELLATO IL VIAGGIO AL CAIRO DI SABATO PER L’INAUGURAZIONE DEL MUSEO GEM - ALLA NOTIZIA CHE AL POSTO DELLA STATISTA, SBARCA IL FARAONE GIULI, ANCHE AL SISI NON L’HA PRESA PER NIENTE BENE…