opus dei antonio

''HO PASSATO 30 ANNI NELL'OPUS DEI. ECCO COSA VUOL DIRE''. SU 'VICE' IL RACCONTO DI ANTONIO ESQUIVIAS, NUMERARIO SPAGNOLO, UNA VITA DI PRIVAZIONI E MORTIFICAZIONI - ''PER DUE ORE AL GIORNO IL CILICIO, UNA CINGHIA DI METALLO CON PUNTE CHE ENTRANO NELLA COSCIA, E UNA VOLTA A SETTIMANA LA FRUSTA'' - ''SONO ENTRATO A 16 ANNI, IL MIO PRIMO CONTATTO COL SESSO A 44 ANNI, QUANDO HO ABBANDONATO L'OPERA. LA MIA PRIMA MASTURBAZIONE PIÙ TARDI, PER ME ERA IL DEMONIO''

 

 

Antonio Esquivias per l'edizione spagnola di ''Vice'', ripubblicato dall'edizione italiana. Qui l'articolo integrale:

https://www.vice.com/it/article/ho-passato-trentanni-nellopus-dei-883

 

 

antonio esquivias opus deiantonio esquivias opus dei

Mi chiamo Antonio Esquivias, ho sessant'anni e mi occupo della formazione dei docenti all'educazione emotiva. E per trent'anni sono stato un numerario spagnolo dell'Opus Dei. È stata una vita molto diversa da quella che conduco ora, con mia moglie Amina, musulmana, tre figli della sua precedente relazione e la più piccola, figlia di entrambi.

 

La verità è che non mi sarei mai immaginato una vita così diversa da quella che conducevo nell'Opus, di cui sono entrato a fare parte a 16 anni. E questo perché finché ci sei dentro ti identifichi in una vita in cui tutto è regolamentato, previsto e controllato. In effetti non pensavo nemmeno che avrei potuto farmi una vita al di fuori dell'Opus Dei...

 

escriva de balaguerescriva de balaguer

I miei giorni nell'Opus Dei erano caratterizzati dalla monotonia, dalla ripetitività della solita routine dominata dalla preghiera, dai sacrifici e dallo studio. Mi alzavo presto, poco dopo le sei e mezza, col "minuto eroico", ovvero la capacità di uscire dal letto non appena suona la sveglia, senza vacillare. Subito dopo veniva la prima offerta del giorno: baciare il pavimento e recitare "Serviam!", che significa "Servirò," rivolto sia a Dio che all'Opus Dei. La seconda azione era una doccia gelata come offerta al fondatore dell'Opus. Sono una persona freddolosa, e quella doccia era una delle cose che mi pesavano di più.

 

Dopo essermi vestito, e senza fare colazione, alle sette e mezza andavo alla mezzora di preghiera riservata ai numerari. Alle otto c'era la funzione, seguita dalla colazione. Dalle nove a l'una mi dedicavo allo studio, interrompendomi soltanto per la preghiera dell'angelus di mezzogiorno. Dopo venivano un quarto d'ora di letture spirituali, il pranzo e le preghiere del pomeriggio.

il  cilicioil cilicio

 

Dopodiché andavo alla Facoltà di Ingegneria Agraria, e restavo lì fino alle nove e mezza, quando rincasavo per cenare e fare l'esame di coscienza della mia giornata. Dopo aver recitato tre Ave Marie della purezza con le braccia incrociate andavo a letto.

 

In aggiunta alla doccia gelata era prevista un'altra serie di mortificazioni che avevano lo scopo di controllare le necessità di base. Per venti secoli il corpo e le sue sensazioni, con la sessualità e la capacità di provare piacere, hanno rappresentato il grande nemico del cristianesimo, e nell'Opus è tuttora così. L'obiettivo, puro e semplice, è desensibilizzare le necessità di base.

 

Ogni numerario ha una lista delle piccole mortificazioni da realizzare ogni giorno. Si tratta di piccoli piaceri a cui bisogna rinunciare. Per esempio, non zuccherare il caffè, non bere fino al secondo o non bere affatto durante i pasti. Così come non appoggiare la schiena allo schienale mentre si studia o si lavora. Bisognava ingegnarsi a trovare mortificazioni adatte, ed era necessario che fossero una rinuncia, perché spesso finivi per abituarti a tutto e non riuscivi nemmeno più a distinguere tra un caffè amaro e uno zuccherato.

 

il cilicioil cilicio

E poi ovviamente ci sono le mortificazioni corporali. Per due ore al giorno bisognava fare il cilicio, una cinghia di metallo provvista di punte da utilizzare sulla coscia, e una volta a settimana si passava alla disciplina: una frusta di corda intrecciata per la schiena.

 

In più, sempre una volta a settimana, i numerari uomini devono dormire per terra, e le donne, tutte le notti, su una tavola di legno .

 

Nell'Opus Dei il controllo è totale e su tutti gli aspetti della vita, da quello più quotidiano a quello più intimo o personale. Per esempio, ogni giorno bisogna compilare un foglio segnando con una X tutte le azioni compiute e il tempo dedicato a ognuna.

 

In più, fin dal primo momento ho dovuto consegnare tutti i miei soldi al segretario del centro a cui facevo riferimento. Potevo prendere solo lo stretto necessario (sempre meno di quello che depositavo, chiaramente), dimostrando come avevo speso quei soldi anche quando si trattava soltanto di un biglietto dell'autobus. Il concetto di "necessità" è regolato fin nel dettaglio e passa per il controllo del segretario, ma non faticavo a comprendere questo sistema: era una conseguenza della povertà che l'ingresso nell'Opus implica.

 

frusta intrecciata opus deifrusta intrecciata opus dei

Quanto al controllo culturale, si reggeva sulle norme di prudenza nella lettura, un eufemismo che, nella pratica, si traduceva nel chiedere al direttore tutti i libri che si avevano intenzione di leggere. I libri erano classificati in un archivio la cui gestione era in mano all'Ufficio della Direzione Spirituale Spagnola, qualcosa di vagamente simile al Ministero della Verità di 1984.

 

I libri venivano classificati secondo un sistema da uno a sei: 1 libri per bambini; 2 ciò che è permesso leggere a tutti; 3 libri che presentano qualche difficoltà, e che quindi richiedono un certo grado di maturità. Dal numero 4 in poi bisognava consultare i superiori: non bastava il permesso del direttore, ma bisognava rivolgersi all'Ufficio Centrale. E se non c'è un motivo ben preciso non si ottiene il permesso. Per esempio, io mi trovai a chiedere il permesso per leggere un libro di Ratzinger, che poi sarebbe diventato papa, perché era considerato un testo che si allontanava dalla dottrina dell'Opus.

 

Infine, c'è il controllo spirituale. Nell'Opus è obbligatoria una conversazione settimanale di mezzora con il direttore del centro o un suo delegato. In questa conversazione apri la tua coscienza e racconti cosa ti succede. Come vivi, come ti mortifichi, come preghi, cosa pensi...

opus dei simboloopus dei simbolo

 

Questo controllo della coscienza si completa con la confessione, che va fatta a un sacerdote dell'Opus, ma non uno qualunque. Serve proprio quello del centro a cui si appartiene. Se il sacerdote riscontra dei "problemi", anche in materia di sessualità, allora "consiglia" di affrontare la cosa col direttore.

 

La sessualità non viene mai chiamata col suo nome. Si usa il termine "purezza". E la scelta della parola è eloquente, perché qualunque cosa può essere "impuro", soprattutto tra i membri numerari, che non si sposano. C'era un tema ricorrente, il "controllo dello sguardo", che in termini molto semplici indicava l'approccio visivo alle donne quando si era per strada. Io mi ero abituato a non spostare lo sguardo dai piedi.

 

 È in questo ambito che più pesano la desensibilizzazione e la spersonalizzazione, fino a soffocare la sessualità ancora prima che questa si manifesti. Per questo, il mio primo contatto col sesso è avvenuto a 44 anni, quando ero già uscito dall'Opus, e la mia prima masturbazione è arrivata anche più tardi, perché era una cosa che avevo demonizzato per troppo tempo.

 

Mons Escriva Mons Escriva

Con gli anni, e poco a poco, ho iniziato a protestare con le violazioni della libertà che incontravo sul mio cammino. È difficile spiegarlo ora, ma quando sono entrato nell'Opus Dei c'era ancora Franco, e l'Opus era la frangia più moderna di tutta la Chiesa Cattolica. E quando entravi non ti dicevano cosa avresti dovuto affrontare di lì a poco.

 

Quando inizi a "protestare" lo fai da te, perché ti convincono che sei l'unico a vederla in quel modo. Poi, un po' alla volta, ho subito un accerchiamento. Era un vero e proprio mobbing, culminato in tre anni al Tajamar, un collegio dell'Opus a Vallecas, un quartiere di Madrid. Io, che ero stato direttore delle residenze universitarie, mi vedevo senza futuro: mi avevano allontanato da ogni possibile attività, lasciato solo. Entrai in depressione e decisi di lasciare l'Opus. Non mi importava di cosa sarebbe successo dopo.

opus19 statua escrivaopus19 statua escriva

 

Oggi mi godo la mia nuova vita normale, anche nelle cose più semplici come passare a prendere mia figlia a scuola e chiederle come è andata, comprare le brioche per la colazione o spiegare ai miei alunni l'importanza di un bacio e dell'affetto.

 

Quando sono uscito dall'Opus ho dovuto scoprire chi ero, che cosa mi piaceva. Abituato a mangiare ciò che mi veniva messo nel piatto, non sapevo cosa ordinare al ristorante, perché non sapevo cosa mi piaceva. La spersonalizzazione dell'Opus Dei arriva fino a questo punto.

 

Francisco FrancoFrancisco Franco

Ovviamente la mia lotta non si è ancora conclusa e oggi continuo a combattere perché l'Opus Dei riconosca tutti gli anni che ho passato nell'organizzazione, così da avere un minimo di pensione. Un motivo che mi ha spinto a scrivere un  libro e a far emergere questa verità occulta, che tutti quelli che hanno vissuto nell'Opus conoscono e che ha influito più di quanto di pensi sulla storia di questo Paese: governi socialisti esclusi, dal 1958 a oggi la Spagna ha sempre avuto al governo membri dell'Opus Dei.

FRANCISCO FRANCO E RE JUAN CARLOS DI BORBONEFRANCISCO FRANCO E RE JUAN CARLOS DI BORBONE

Ultimi Dagoreport

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO