IDA MAGLI SEI TUTTI NOI! - “MACCHÈ PROFESSORE, MONTI HA INSEGNATO A TRENTO NEL ’69, CHE È UGUALE ALLA LAUREA DEL TROTA IN ALBANIA” - “IL CRAC DELL’EURO L’AVEVO ANNUNCIATO NEL ’96: È UN GOLPE PER LEVARE POTERE AI POPOLI E CONSEGNARLO A BUROCRATI E BANCHIERI EUROPEI. A OGNI CRISI, CHIEDONO “PIÙ EUROPA”. MA IL PROBLEMA È CHE LA MONETA NON PUÒ ESSERE SGANCIATA DA UNO STATO. E LA BCE È UNA BANCA FASULLA”…

Andrea Morigi per "Libero"

L'aveva predetto nei suoi numerosi interventi, in libri e articoli: l'Europa non sta in piedi. L'antropologa Ida Magli ora magari teme di passare per Cassandra, ma nel frattempo approfondisce la sua analisi.

Immaginava un crollo così repentino?
«Come lei sa è da tanti anni che lo vado dicendo. È del 1996 il mio primo libro contro l'Europa. Avevo tentato di convincere anche gli industriali che la moneta unica era una scelta suicida».

Quali industriali?
«Ero stata invitata a tenere una relazione a un convegno sull'Europa, a Lecco, ospite del presidente dei Giovani Industriali, Marco Campanari».

Prima dell'istituzione dell'euro?
«Certo. E fu una discussione molto animata e simpatica. Io, in quell'occasione, ero il tecnico».

Non la tecnocrate, vero?
« Guardi che i tecnocrati non esistono. Le formule che ci mandano in rovina le fanno gli ingegneri finanziari».

La tecnocrazia l'hanno teorizzata in molti, però. E per tanti professori è la prassi...
«Macché professori e professori!»

Nemmeno Monti merita la qualifica di professore tecnocrate, secondo lei?
«Nel Parlamento italiano ce ne sono tantissimi di professori. Uno che è stato due volte alla Commissione europea sarà un politico o no? Anche Antonio Martino è un professore. Mi dica lei che differenza passa fra i due».

Martino non ha votato il fiscal compact.
«Invece Monti ha insegnato a Trento nel 1969. È paragonabile al Trota che va all'università in Albania. Studiava anche Renato Curcio in quell'Università. Per questo mi chiedo come mai Berlusconi abbia nominato proprio Monti».

Qual è la sua opinione in proposito?
«Che siamo sempre stati un popolo governato da traditori. Ho pubblicato anche un libro sulla storia d'Italia, sul filo conduttore dei tradimenti. E mi meraviglio che Berlusconi accetti un'uscita di scena simile. Eppure un giorno ci siamo svegliati e non avevamo più la democrazia».

Forse perché molti dicevano che il dittatore era Berlusconi?
«Allora vuol dire che passiamo da una dittatura all'altra. Ma è Berlusconi ad aver portato Monti, insieme a quella donnetta della Bonino, ai vertici della Commissione europea».

Non fu per un accordo con Pannella, in quel caso?
«Ho sempre pensato che Pannella fosse una persona sudicia. I suoi scioperi della fame sono capricci da bambini: "Mamma non mangio"... »

Ma i Radicali attingono alle radici del pensiero europeista, il federalismo, Spinelli...
«Balle. Nessun Paese potrebbe accettare di nominare commissari del genere. Si ricorda della Commissione Santer, costretta nel 1995 alle dimissioni per un buco di bilancio? Era proprio nel dipartimento della Bonino, quello degli aiuti all'emergenza. Erano spariti i soldi dei bambini del Biafra! E Monti dov'era? Non sorvegliava sul bilancio della Commissione?»

Ingenuo, magari?
«L'unico interrogativo vero che mi pongo, rispetto a quella classe dirigente europea è: avranno sbagliato per stupidaggine? Non si può affermarlo: erano tutti banchieri, non incompetenti. Volevano il disastro, cioè la fine degli Stati nazionali? Sospetto che vogliano che ci riduciamo alla morte consegnandoci al governo globale. Proprio qualche giorno fa, sul Corriere della Sera, si presentava il libro del figlio di Giorgio Napolitano, Giulio. La tesi principale è: serve la governance globale. Devo dedurre che anche il presidente della Repubblica voglia il governo globale».

Perché?
«Perché ogni volta che la Borsa va male, si risponde che "bisogna fare più Europa". E immancabilmente scatta un provvedimento. Ora avanza il fiscal compact. E come sempre, immancabilmente si perde un pezzetto di sovranità nazionale. Peccato che la Costituzione italiana non preveda il "tradimento". Sono stati furbi a evitarlo».

Siamo al golpe, insomma?
«Questo è certo. Ma anche i giornalisti se ne sono disinteressati fino a quando c'è stato il problema economico. Prima sghignazzavano. In effetti il Parlamento europeo non conta nulla. È tutta una finzione. E l'Italia, dove sventola la bandiera europea da tutti gli edifici pubblici, la persegue più accanitamente degli altri. Dopotutto, nel Trattato di Lisbona, approvato così a fatica, non erano riusciti ad approvarne l'istituzione. Eppure la regola è che si può esporre quando ricorre la festa dell'Europa. Nemmeno l'inno si suona più».

Perché l'Europa suscita così scarsi entusiasmi?
«Perché come si fa a fare uno Stato senza i popoli? Se li vede, i cittadini che parlano 27 lingue diverse, innamorati di uno Stato siffatto? Anche i soldi sono uno strumento fatto dagli esseri umani. Se ci fossero i popoli, accadrebbe come ai melanesiani, che utilizzano le conchiglie, che funzionano benissimo come moneta di scambio. Le immagini delle banconote europee, invece, dimostrano il contrario: non riportano riferimenti alle realtà nazionali».

Allora torniamo alle monete nazionali?
«Sì, la ragione principale è che la moneta non può essere sganciata da uno Stato. Non è una moneta sovrana. Siamo nella buffa condizione in cui i debiti degli Stati non sono sovrani. Uno Stato che non batte moneta non è sovrano. Perciò lavoriamo nel vuoto dal punto di vista della gestione statale della moneta. La Bce ha un nome ingannatore: non è affatto la banca centrale europea. La vogliono definire così, ma appartiene a dei soci privati, tra i quali Draghi, i Rothschild, i Rockefeller, la Regina del Belgio, la Banca d'Inghilterra. Sono loro i veri azionisti. Il loro direttivo non compra i titoli di Stato italiani per un motivo molto chiaro: per non mettersi a rischio».

Qualcuno li compra...
«Certo, nella speranza di guadagnarci moltissimo. E noi li dobbiamo mettere all'asta al 6,5- 7% d'interesse. Lo ripeto: la Bce è una banca fasulla. Quando Draghi dice che l'euro è irreversibile fa ridere. Come se il povero re Luigi XVI, salendo sulla ghigliottina, avesse detto che la monarchia era irreversibile».

Come evitiamo di farci decapitare?
«Torniamo a un governo politico».

Anche se c'è la crisi della politica?
«Un governo legittimo fa sempre la differenza, rispetto a uno non legittimo, nei confronti di coloro che speculano sui titoli di Stato».

Quindi andiamo a votare subito?
«Non è necessario. Visto che Monti ha chiaramente fallito, si può dare l'incarico a un politico qualsiasi, purché non sia Berlusconi».

Chiunque altro farà meglio di Monti?
«Almeno sarà in grado di gestire dignitosamente le prossime elezioni».

 

Ida Magli ROTTURA EURO PRODI AL LANCIO DELL EUROpannella berlusconi monti BERLUSCONI NAPOLITANO BERLUSCONI NAPOLITANO

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?

a lume di candela federica panicucci fabio rovazzi tommaso cerno pio e amedeo elonoire casalegno barbara d urso

DAGOREPORT BY CANDELA - BARBARA D’URSO E IL PROGETTO ARENATO CON URBANO CAIRO - NUOVO SHOW DI PIO E AMADEO SU CANALE5 IN PRIMAVERA - FEDERICA PANICUCCI CONDURRÀ CAPODANNO IN MUSICA" SU CANALE 5: AL SUO FIANCO POTREBBE TORNARE FABIO ROVAZZI. TRA I DUE, L’ANNO SCORSO, NON ERA SCATTATA LA SCINTILLA - SI CERCA CONDUTTORE SOVRANISTA PER NUOVO TALK DI RAI2: POTREBBE ESSERE COINVOLTO IL MELONIANO CERNO - RAI1 E CANALE 5 COPRIRANNO I LORO BUCHI “SPOSTANDO” IN PRIMA SERATA “AFFARI TUOI”, “L’EREDITÀ” E "LA RUOTA DELLA FORTUNA" - ELENOIRE CASALEGNO SI PAPPA DUE NUOVE CONDUZIONI - NELLA REDAZIONE DI ''LIBERO'' ESPLODE IL “TAXI GATE” - UNA VIVACE SIGNORINA STA CERCANDO DI VENDERE A DIVERSI GIORNALI, PROVE ALLA MANO, LA SUA "RELAZIONE SEGRETA" CON L'ATTACCANTE FIDANZATISSIMO. INDIZIO: LUI GIOCA IN UNA SQUADRA DI ALTA CLASSIFICA IN SERIE A E IN NAZIONALE. DI CHI SI TRATTA?

luca matilde bernabei sandokan can yaman

DAGOREPORT – IL TRIONFO DI “SANDOKAN” SU RAI1 FA GODERE LA LUX VIDE MA I FRATELLI BERNABEI, LUCA E MATILDE, BRINDANO SEPARATI – LUCA, CHE E’ COLUI CHE FORTEMENTE VOLUTO RIPORTARE IN TV LO SCENEGGIATO E LO HA PRODOTTO, A MAGGIO SCORSO HA LASCIATO LA FU SOCIETA’ DI FAMIGLIA (FONDANDO LA SUA “OHANA) – DI LUCA NON C’E’ TRACCIA NEI COMUNICATI ED ERA ASSENTE SIA ALL’ANTEPRIMA CHE ALLA CONFERENZA STAMPA – VUOI VEDERE CHE GLI SCAZZI DI FAMIGLIA FANNO PIU’ MALE DELLA “TIGRE DI MOMPRACEM”? AH, SAPERLO…

2025scala la russa

DAGOREPORT - LA DOMANDA CHE SERPEGGIAVA NEL FOYER DELLA SCALA, IERI SERA, ERA: “E ‘GNAZIO? DOVE STA LA RUSSA?”. COME MAI LA SECONDA CARICA DELLO STATO NON HA OCCUPATO LA POLTRONA DEL PALCO REALE, DOVE SI È SEMPRE DISTINTO NELLO STRAZIARE L’INNO DI MAMELI CON I SUOI SICULI ACUTI? IL PRESIDENTE DEL SENATO, TRA LA PRIMA DELLA SCALA SANTA E IL FESTIVAL DI SAN ATREJU, HA PREFERITO ATTOVAGLIARSI AL RISTORANTE “EL CAMINETO”, DIMORA DELLA SODALE SANTANCHÈ A CORTINA D’AMPEZZO...

john elkann theodore kyriakou repubblica

DAGOREPORT - DOMANI, FINALMENTE, GLI EMISSARI DI JOHN ELKANN SI DEGNERANNO DI INCONTRARE I CDR DI “REPUBBLICA” E “LA STAMPA” PER CHIARIRE LO STATO DELLA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRUPPO ANTENNA DI THEODORE KYRIAKOU. PER IL MAGNATE GRECO, I QUOTIDIANI SONO SOLO UN ANTIPASTO: IL SUO VERO OBIETTIVO SAREBBE ACQUISIRE UN'EMITTENTE TELEVISIVA - YAKI NON VEDE L'ORA DI LIQUIDARE IL GRUPPO EDITORIALE, PER FARE SEMPRE PIÙ AFFARI CON EXOR: LA CARTA RAPPRESENTA NEMMENO L'UN PER CENTO DELLA HOLDING, NON DÀ ALCUN GUADAGNO MA SOLO ROTTURE DI COJONI (E LA LINEA ANTI-TRUMP DEI DUE QUOTIDIANI È UNA ROGNA PER IL SEMPRE PIÙ AMERICANO JOHN) - KYRIAKOU HA SUBITO INIZIATO CON IL PIEDINO SBAGLIATO LA CAMPAGNA D’ITALIA: AVREBBE SCELTO COME ADVISOR NIENTEMENO CHE MIRJA CARTIA D’ASERO, EX AD DEL “SOLE 24 ORE” - RETTIFICA! CARTIA D'ASERO: "NON SONO ADVISOR DI ANTENNA O DI KYRIAKOU E NON MI OCCUPO DI EDITORIA DALL'USCITA DAL 'SOLE'"

francesca albanese carlotta vagnoli valeria fonte

DAGOREPORT - COS’HANNO IN COMUNE L’INDECENTE ASSALTO DEI PRO-PAL ALLA REDAZIONE DELLA “STAMPA” E IL "FEMMINISMO" BY CARLOTTA VAGNOLI E VALERIA FONTE? MOLTISSIMO: LA VIOLENZA, L’IDEOLOGIA TOSSICA, L’ACCONDISCENDENZA DI UNA CERTA STAMPA E DI QUEL MONDO EDITORIAL-GIORNALISTICO CHE HA TOLLERATO E SOSTENUTO, CON IMBARAZZANTE CONFORMISMO, QUALUNQUE NEFANDEZZA - E' UNA SVEGLIA PER CHI HA ALLISCIATO E POMPATO ACRITICAMENTE LA GALASSIA MOVIMENTISTA, CONVINTO CHE FOSSE LA PARTE GIUSTA DELLA STORIA - NON ERA NECESSARIO ARRIVARE ALL’IRRUZIONE DEI PRO-PAL E ALL’INCHIESTA DELLA PROCURA DI MONZA SU VAGNOLI-FONTE, PER CAPIRE QUANTA VIOLENZA SI NASCONDESSE DIETRO CERTI “ATTIVISTI” E I LORO METODI...