IL CONSOLE ITALIANO A BENGASI MEJO DELL’FBI - DALLE PRIME INDAGINI EMERGE CHE L’ATTACCO A BENGASI È STATO PIANIFICATO IN ANTICIPO DA GRUPPI VICINI AD AL QAEDA - IL FILM SU MAOMETTO ERA UN PRETESTO E L’AMBASCIATORE STEVENS NON ERA L’OBIETTIVO DELL’ATTACCO - STAMATTINA IL CONSOLE DE SANCTIS: “L’ATTACCO NON È STATO INNESCATO DAL FILM, ERA UN’OPERAZIONE DI TIPO MILITARE SENZA NESSUNA PROTESTA PRECEDENTE”…

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1 - LIBIA: CNN, ATTACCO A BENGASI PIANIFICATO IN ANTICIPO
(AGI) - Dalle prime indagini sull'attacco al consolato Usa di Bengasi emerge che l'azione e' stata pianificata in anticipo e gli assalitori avrebbero utilizzato le proteste come diversivo. E' quanto riferisce la Cnn, citando fonti americane. Altre fonti citate dall'emittente sostengono che droni Usa potrebbe presto sorvolare la Libia orientale in cerca di campi jihadisti che potrebbero essere collegati all'attacco.

CHRIS STEVENS CON IL CAPO DEI RIBELLI LIBICI JALILCHRIS STEVENS CON IL CAPO DEI RIBELLI LIBICI JALIL

Non e' chiaro se le proteste siano state istigate per lanciare l'attacco o se invece sia stata semplicemente colta l'occasione delle manifestazioni contro il film blasfemo su Maometto per agire. Secondo le fonti, l'ambasciatore J. Christopher Stevens non era l'obiettivo specifico dell'attacco.

consolato di bengasi attaccato dagli islamiciconsolato di bengasi attaccato dagli islamici

La Cnn riferisce inoltre come atteso il coinvolgimento attivo dell'Fbi nelle indagini sull'uccisione dell'ambasciatore e di altre tre cittadini statunitensi in Libia. "Ogni volta che un americano viene attaccato o ucciso all'estero, l'Fbi ha l'autorita' di indagare", ha affermato una fonte citata in condizione di anonimato. I primi ad arrivare sulla scena del crimine all'estero sono solitamente funzionari per gli affari giuridici gia' dispiegati nella regione - in questo caso, potrebbe essere il personale presente in Egitto e in Algeria, ma non in Libia - seguiti poi da team di agenti chiamati a garantire la sicurezza sulla scena del crimine, raccogliere prove e condurre analisi forensi.

2 - STAMATTINA: CONSOLE ITALIANO BENGASI, CONTRO GLI AMERICANI UN ASSALTO MILITARE 'LA VIOLENZA NON SEMBRA ESSERE STATA INNESCATA DAL NUOVO FILM SU MAOMETTO'
http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/1-lambasciatore-americano-stevens-morto-intossicato-dal-fumo-dellincendio-2-i-dimostranti-sapevano-che-43805.htm

(Adnkronos) - Una aggressione a sorpresa e di stampo militare, non una manifestazione di protesta contro il nuovo film su Maometto degenerata in violenza. Il console italiano a Bengasi, Guido De Sanctis, che ieri si trovava a poca distanza da quello che descrive come un ''ufficio distaccato'' dell'ambasciata americana, non ancora un consolato, spiega cosi' i tragici avvenimenti di ieri.

GUIDO DE SANCTIS CONSOLE ITALIANO A BENGASIGUIDO DE SANCTIS CONSOLE ITALIANO A BENGASI

Parlando al telefono con l'Adnkronos, De Sanctis ricorda che nel 2006, quando il consolato a Bengasi venne assalito durante le violente proteste contro le vignette su Maometto pubblicate su un quotidiano danese, e lui lavorava all'ambasciata a Tripoli dove fu immediatamente istituita una cellula per seguire la crisi, la manifestazione era stata notificata prima dagli organizzatori alla sede diplomatica. Come accade di solito in questi casi in Libia, sottolinea.

LA MORTE DI STEVENSLA MORTE DI STEVENS

''Si e' trattato di una azione piu' militare, un attacco iniziato senza che fosse preceduto da alterchi o slogan di protesta. Il luogo inoltre non e' uno di quelli in cui si organizzano di solito le manifestazioni, e' fuori citta''', spiega il diplomatico italiano precisando che la maggior parte degli abitanti di Bengasi non sembrano infastiditi dal fim su Maometto.

''Ieri mi trovavo per caso vicino all'ufficio americano e ho sentito tutto, il fumo le esplosioni'', ricorda De Sanctis, precisando che l'ambasciatore era a Bengasi, come accadeva peridicamente (durante la rivoluzione era stato il rappresentante speciale di Washington presso il Cnt), ieri per raccogliere gli umori della citta' alla vigilia della nomina del premier.

IL CONSOLATO AMERICANO A BENGASI DATO ALLE FIAMMEIL CONSOLATO AMERICANO A BENGASI DATO ALLE FIAMME

''Tutto sembra essere iniziato come un assalto armato, con una grossa esplosione, poi gli assalitori sono riusciti a scatenare un incendio all'interno'' dell'ufficio, aggiunge, ricordando anche che l'edificio e' rimasto aperto dopo l'intervento non immediato delle forze libiche: nella notte si vedevano girare per la citta' persone che erano riuscite a entrare portando via i mobili. Alla succursale americana di Bengasi e' assegnato a rotazione di qualche mese un solo funzionario inviato da Tripoli. L'atmosfera in citta' non appare come tesa, anche se negli ultimi mesi sono arrivati a Bengasi gruppetti di estremisti che provocano, come quando il mese scorso sono alcuni di loro sono entrati nella sede di una ong danese accusando i due libici che ci lavoravano di proselitismo cristiano.

FBIFBI

 

 

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