IL ‘VIZIO-NARIO’ DI BEPPE GRILLO - IL “TSUNAMI TOUR” RIBADISCE LA DIVISIONE FRA IL BENE (IL M5S) E IL MALE (LA POLITICA TRADIZIONALE), IL POPULISMO DI FORMA E L’UTOPIA DI CONTENUTO - “IO NON SONO NULLA, IO SONO SOLO UN’IDEA. SONO UNO CHE GARANTISCE: USO LA MIA POPOLARITÀ PER FAR VENIRE UN PO’ DI GENTE. IDEOLOGIE? NON SIAMO NÉ DI DESTRA NÉ DI SINISTRA. UN’IDEA O È BUONA O È CATTIVA”...

Andrea Scanzi per il "Fatto quotidiano"

"Berlusconi è un ologramma, è Coccolino: se lo tocchi, scivola". Nella comunicazione di Beppe Grillo, fattasi ultimamente più conciliante (persino con i giornalisti), alcuni punti fermi rimangono. Il dileggio dell'avversario, l'esagerazione, la distinzione manichea tra "noi" (il bene, il nuovo, il giusto) e il "loro" (il male, il bollito, lo sbagliato).

Prima il Massacro Tour, per raccogliere le firme; poi lo Tsunami Tour, scattato da Pistoia a metà gennaio per concludersi il 22 febbraio a Roma. Spostamenti in camper, streaming, piazze gremite. Due o tre comizi (di un'ora circa) al giorno, tradotti in simultanea attraverso il linguaggio dei segni e conclusi dalla presentazione dei candidati. I sondaggi, dopo un calo a inizio anno, lo accreditano tra il 12 e il 17 per cento. Il suo alfabeto di battaglia contiene innovazioni e repertorio.

ANTIPOLITICA In principio la faceva lui, ora gli altri. Ridurre i costi della Casta, no agli impresentabili. "Il nostro programma è diventato il loro. Ma ormai per loro è tardi".

BANCA Lo scandalo Monte dei Paschi ha ridato linfa al Grillo anticipatore di scandali (Parmalat, Telecom). "Era una banca florida, straordinaria, nel ‘95 è stata politicizzata. È entrato un partito dentro con una fondazione, nominata da chi sapete benissimo. Sono entrati questi del PD, ex DS, che ha governato questa regione per 40 anni. Da lì è stato compiuto lo scempio totale" (dal discorso all'assemblea). Grillo mostra un godimento particolare nell'attaccare il Pd. "Meglio un nemico vero di un amico finto. Il Pdmenoelle ha fatto col Pdl come Coppi e Bartali: si sono scambiati la borraccia".

CONTRO Grillo ama indugiare sull'immagine del movimento accerchiato. "Ci presentiamo alle elezioni con tutto il sistema contro, in modo così plateale e compatto da rendere l'informazione grottesca, surreale, sovietica, polpottiana. Non abbiate paura, non vi mangiamo mica: vogliamo solo mandarvi a casa".

DIVING (STAGE) Il tuffo sulla folla. Serve a rimarcare come le sue piazze siano piene (di gente che lo adora) e le altre vuote (o zeppe di chi i politici vorrebbe inseguirli coi forconi).

ENFASI Grillo è attiguo a Benigni nell'enfasi continua. Entrambi abbondano di "strepitoso", "incredibile", "meraviglioso". Laddove il secondo la usa per edulcorare, il primo la declina in chiave iconoclasta.

FICO La foglia che nasconderebbe i soliti politici: Antonio Ingroia. "Lo stimo, ma dietro di lui si riparano i cialtroni della vecchia politica. I nostri candidati li conoscete da due mesi prima: se non vi piacciono, non li votate. Ma loro? Il professionista dell'antipolitica sarei io? Ingroia è un bidone aspiratutto, prende pure i nostri dissidenti. La prossima volta gli facciamo una promozione, prendi tre paghi uno".

GIORNALISTI La stampa, salvo rari casi, è nemica. "I giornalisti sono l'ultima barriera, le mura di Gerico a difesa dell'indifendibile: raccontano un mondo fantastico, immaginario, jurassico di leader e di nuove foglie di fico, di Casini e di Fini". Grillo ha varato la rubrica "Le balle quotidiane", per "smascherare le bugie dei pennivendoli". Al tempo stesso, come attestano le interviste a Piazzapulita e L'ultima parola, è diventato più morbido. Forse non ne poteva più di complicarsi la vita da solo.

IO Megafono o leader dittatoriale? "Io non sono nulla, io sono solo un'idea. Sono uno che garantisce: uso la mia popolarità per far venire un po' di gente. Ideologie? Non siamo né di destra né di sinistra. Un'idea o è buona o è cattiva, non me ne frega nulla di sinistra e destra".

LAVORO "Il mio lavoro è cambiato. Ho fatto spettacoli per trent'anni. Ora no. Una parte del mio lavoro me la faccio retribuire e l'altra la dedico agli altri. Anche voi dovrete dedicare una parte del vostro tempo agli altri: soltanto così lo potremo cambiare, questo cazzo di paese".

MONTI(S) RIGOR "Un curatore fallimentare. Ultimamente parla bene di me. Mi sta distruggendo la reputazione. Lo querelerò per diffamazione al contrario". Sui sacrifici: "Certo che servono, ma perché ha cominciato dalle pensionate, dai poveracci? Io mica parto dal basso: parto da sopra. Parto dalla Presidenza della Repubblica, che costa 250 milioni di euro. Abbiamo più Maserati e giardinieri di Buckingham Palace. Quando la Regina l'ha saputo, c'è rimasta male. Che poi, su una Maserati, Napolitano neanche sa salirci".

NO Ai rimborsi, anzitutto. "Siamo gli unici che rinunceranno ai 100 milioni di euro di rimborso. Sai cosa vuol dire, per uno di Genova, dire no a 100 milioni? In casa non mi parlano più. In Sicilia i nostri consiglieri hanno rinunciato al 70 per cento dello stipendio. Con quei soldi lì facciamo microcredito alla piccola e media impresa siciliana".

OTHERS (THE) Berlusconi, come Monti e Bersani, è un attore di The Others. Zombie tenuti in vita dai talk show. Uomini che "vengono dall'Oltretomba, dall'Oltredemocrazia".

PANTOFOLE "Mi avete regalato una vita da ricco, potevo fermarmi. Sì, ma cosa facevo a 65 anni? Il pensionato in pantofole che guarda Vespa? Mi ammazzavo? Dicevo ai miei (6) figli che dovevano andarsene da questo paese di merda? No. Allora mi sono buttato sullo stretto di Messina, l'ho attraversato a nuoto e ho liberato la Sicilia".

QUALUNQUISTA Durante lo Tsunami Tour, Grillo chiede al pubblico di insultarlo con gli epiteti consueti: "Populista, qualunquista, fascista". Le stesse accuse che, ad esempio a Livorno, gli sono state mosse da alcuni contestatori (rinfacciandogli la presunta apertura a Casa Pound). Grillo fa salire sul palco i contestatori e li applaude. "Vengo da una famiglia socialista, sono antifascista, di cosa stiamo parlando?". Poi: "Noi siamo un movimento di idee, né destra e né sinistra. Siamo un'onda anomala. Siamo oltre".

REFERENDUM Da usare il più possibile, senza obbligo di quorum, come in Svizzera. Per decidere sull'Euro o su cosa fare in Mali ("Io non sono in guerra con il Mali").

SCATOLETTA "Apriremo il Parlamento come una scatoletta di sardine (o "acciughe"). Filmeremo tutto con le webtv e non avranno scampo. La politica non è complessità: è semplicità. All'Economia meglio una mamma che un politico di professione".

TIVÙ Fino a poche settimane fa era (pure lei) morta. Ora è solo agonizzante. Così Grillo ha annunciato la "sorpresa" - tornare in tivù a ridosso del voto - e addolcito i toni. Ma poco: "Vedere Santoro ospite in un programma di Berlusconi mi ha interdetto".

UTOPIA Parte dei cortocircuiti di Grillo dipendono dal suo usare una forma populista per perorare una politica in realtà utopica. Bossi e Berlusconi sono populisti nella forma e nel contenuto, Grillo quasi solo nella forma. "Dovete cambiare. Abbiamo bisogno di un sogno. Se non ti occupi di politica, la politica si occupa di te. Noi non vogliamo un semplice ricambio della classe politica: vogliamo la democrazia diretta. Vogliamo fare un cambio di civiltà. L'obiettivo è arrivare al 100 per cento. E quando ci arriveremo, il Movimento si scioglierà".

VOTO "Io non voterò MoVimento 5 Stelle. Voterò Casini: mi piace, mi ci ritrovo molto".

WEB Ciò che ci salverà dall'apocalisse (morbida). Temi forti dell'Agenda Grillo: ripristinare lo Stato ("Voglio che si riprenda le concessioni, l'energia, le autostrade, la dorsale della Telecom"). Acqua pubblica, scuola pubblica, sanità pubblica, wi-fi, Politometro.

ZERO Come Cemento, ma anche come soldi alla politica. "Senza soldi, senza giornali e senza tivù siamo diventati la seconda e forse prima forza politica. Se una cosa la vuoi, la fai".

 

L'URLO DI BEPPE GRILLO jpegBEPPE GRILLO - MOVIMENTO 5 STELLEBEPPE GRILLO AL MARE BEPPE GRILLO E GIANROBERTO CASALEGGIO ALLARRIVO IN SICILIA BEPPE GRILLO NUOTA NELLO STRETTO DI MESSINA grillo beppe BEPPE GRILLO IN ACQUA INSEGUE UNA SCHEDA ELETTORALEBEPPE GRILLO DURANTE UN COMIZIOBEPPE GRILLO SUL PALCO beppe grillo incazzoso GRILLO vittoria PRIMO PIANO DI BEPPE GRILLO TRE SCATTI DI BEPPE GRILLO

Ultimi Dagoreport

nando pagnoncelli elly schlein giorgia meloni

DAGOREPORT - SE GIORGIA MELONI  HA UN GRADIMENTO COSÌ STABILE, DOPO TRE ANNI DI GOVERNO, NONOSTANTE L'INFLAZIONE E LE MOLTE PROMESSE NON MANTENUTE, È TUTTO MERITO DELLO SCARSISSIMO APPEAL DI ELLY SCHLEIN - IL SONDAGGIONE DI PAGNONCELLI CERTIFICA: MENTRE FRATELLI D'ITALIA TIENE, IL PD, PRINCIPALE PARTITO DI OPPOSIZIONE, CALA AL 21,3% - CON I SUOI BALLI SUL CARRO DEL GAYPRIDE E GLI SCIOPERI A TRAINO DELLA CGIL PER LA PALESTINA, LA MIRACOLATA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA FA SCAPPARE L'ELETTORATO MODERATO (IL 28,4% DI ITALIANI CHE VOTA FRATELLI D'ITALIA NON È FATTO SOLO DI NOSTALGICI DELLA FIAMMA COME LA RUSSA) - IN UN MONDO DOMINATO DALLA COMUNICAZIONE, "IO SO' GIORGIA", CHE CITA IL MERCANTE IN FIERA E INDOSSA MAGLIONI SIMPATICI PER NATALE, SEMBRA UNA "DER POPOLO", MENTRE ELLY RISULTA INDIGESTA COME UNA PEPERONATA - A PROPOSITO DI POPOLO: IL 41,8% DI CITTADINI CHE NON VA A VOTARE, COME SI COMPORTEREBBE CON UN LEADER DIVERSO ALL'OPPOSIZIONE?

giorgia meloni ignazio la russa

DAGOREPORT - LA RISSA CONTINUA DI LA RUSSA - L’ORGOGLIOSA  CELEBRAZIONE DELL’ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DEL MOVIMENTO SOCIALE, NUME TUTELARE DEI DELLE RADICI POST-FASCISTE DEI FRATELLINI D'ITALIA, DI SICURO NON AVRÀ FATTO UN GRANCHÉ PIACERE A SUA ALTEZZA, LA REGINA GIORGIA, CHE SI SBATTE COME UN MOULINEX IN EUROPA PER ENTRARE UN SANTO GIORNO NELLE GRAZIE DEMOCRISTIANE DI MERZ E URSULA VON DER LEYEN - DA MESI 'GNAZIO INTIGNA A FAR DISPETTI ALLE SORELLE MELONI CHE NON VOGLIONO METTERSI IN TESTA CHE A MILANO NON COMANDANO I FRATELLI D'ITALIA BENSI' I FRATELLI ROMANO E IGNAZIO LA RUSSA – DALLA SCALATA A MEDIOBANCA ALLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA, DAL CASO GAROFANI-QUIRINALE ALLO SVUOTA-CARCERI NATALIZIO, FINO A PROPORSI COME INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI DI ‘’REPUBBLICA’’ E ‘’STAMPA’’ E IL MAGNATE GRECO IN NOME DELLA LIBERTÀ D’INFORMAZIONE – L’ULTIMO DISPETTUCCIO DI ‘GNAZIO-STRAZIO ALLA LADY MACBETH DEL COLLE OPPIO… - VIDEO

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...