INTERCETT-EREZIONI - IL GROSSO DEL LAVORO PER LA PROCURA DI BARI NON È STATO ASCOLTARE LE CONVERSAZIONI TRA IL BANANA E GIANPI MA DEPURARLE DA TUTTE LE PORCATE - ‘DER SPIEGEL’ IPOTIZZA UNA CRISI DIPLOMATICA TRA ITALIA E GERMANIA PER LA STORIELLA DELLA ‘CULONA INCHIAVABILE’ - PROSEGUE IL GIOCO ‘TROVA LAVITOLA’, OGGI PARTECIPA IL VICEPRESIDENTE DI PANAMA, VARELA: “VALTER È QUI DA NOI” - E WOODCOCK CHIEDE TUTTE LE TELEFONATE…

1 - LA PM CHE HA «DEPURATO» LE TRASCRIZIONI
Dal "Corriere della Sera"
- Per evitare che nelle trascrizioni delle centomila intercettazioni telefoniche dell'inchiesta barese sul favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione finissero dialoghi troppo volgari o imbarazzanti (oltre che irrilevanti) su prestazioni sessuali e altro, alla Procura di Bari è stato fatto un lavoro preventivo. Prima dimezzando il numero delle trascrizioni (50.000) e poi depurando le stesse di dialoghi o considerazioni troppo spinte. Oppure di battute presidenziali un po' sboccate su esponenti delle istituzioni straniere, che potevano creare qualche incidente diplomatico.

A occuparsi di questo lavoro è stata Eugenia Pontassuglia, pubblico ministero della Direzione distrettuale antimafia, l'unica donna del pool che da due anni indaga sul giro di escort e ragazze organizzato da Gianpaolo Tarantini e approdate nelle residenze del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Del gruppo investigativo faceva parte anche l'ex sostituto procuratore Scelsi, che a luglio è passato alla Procura generale, e continua a esserci l'altro pm Ciro Angelillis. Ma è stata lei, la Pontassuglia, a prendersi l'incarico di riascoltare tutte le telefonate e rileggere tutte le trascrizioni, per depurarle di quelle frasi inopportune sia sul piano della decenza - con descrizioni anatomiche o di performance troppo approfondite - che su quello dei rapporti internazionali.


2 - OMISSIS PER COPRIRE I PASSAGGI OSCENI
Al.So. per il "Fatto quotidiano"
- Strisce nere con un pennarello. Per nascondere qualche parola. Nelle tremila e cinquecento pagine di intercettazioni depositate dalla Procura di Bari sono presenti diversi omissis per evitare che fosse resa nota una serie di particolari legati agli scandali sessuali: Berlusconi e gli altri indagati, infatti, nelle loro telefonate si divertivano a commentare in modo esplicito le notti di sesso appena trascorse. Non si tratta quindi di una censura, come hanno affermato gli investigatori.

A decidere cosa fosse penalmente rilevante o meno ci ha pensato il pm Eugenia Pontassuglia, che ha ascoltato le registrazioni caso per caso, seguendo il lavoro svolto dalla Guardia di Finanza. La legge però non permette di far sparire la versione integrale: nelle prossime settimane i cento mila file audio registrati nei due anni di indagini saranno così messi a disposizione degli avvocati, che potranno rintracciare elementi utili alla difesa. Una linea già seguita in passato dal Ministro Raffaele Fitto a Bari o dai legali di Moggi nel caso Calciopoli. I magistrati chiederanno ora il rinvio a giudizio: dato che tra i reati è prevista l'associazione per delinquere non sarà possibile richiedere il patteggiamento.

3 - E WOODCOCK CHIEDE TUTTE LE TELEFONATE
Da "il Messaggero"
- La Procura di Napoli sta valutando l'ipotesi di acquisire gli atti dell'inchiesta appena conclusa a Bari sul giro di escort presidenziali. Il particolare viene confermato da una fonte giudiziaria qualificata che si limita a dire che «presto la Procura di Napoli potrebbe chiedere gli atti d'indagine di Bari». È ancora troppo presto per dire che cosa questa decisione potrebbe comportare. Il momento è delicatissimo e l'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e condotta dai sostituti Piscitelli, Curcio e Woodcock di fatto è in una fase di stallo dal momento che il premier continua a respingere al mittente l'invito a presentarsi davanti ai magistrati che lo vogliono interrogare come parte offesa. Ieri l'Unione delle Camere Penali ha criticato le modalità dell'inchiesta napoletana. In particolare, per la «violazione» del diritto di difesa.

4 - «CASO MERKEL SI TEME UNA CRISI DIPLOMATICA»
Dal "Corriere della Sera"
- È arrivata anche su Der Spiegel la storia della frase, non emersa dai verbali delle intercettazioni telefoniche, che Silvio Berlusconi avrebbe detto sulla cancelliera tedesca Angela Merkel. Nel suo numero di oggi, il settimanale, che cita come fonte il quotidiano Il Fatto, dedica alla vicenda un articolo di una pagina nella sezione Esteri, intitolato: «Osceno e volgare» in cui si afferma che i diplomatici «temono una crisi tra i due Paesi».

Der Spiegel dedica poi gran parte del suo articolo al «caso Tarantini» e a quanto è emerso dalle ultime intercettazioni sulle ragazze che frequentavano il capo del governo italiano. Tornando alla Merkel, dopo aver ricordato altre brutte figure che Berlusconi ha fatto con lei, il settimanale aggiunge che all'ambasciata tedesca a Roma la speranza è che lo scandalo si plachi. E chi viene interpellato si augura che la cancelliera ignori tutto.

5 - VARELA CONFERMA: "LAVITOLA È A PANAMA"
Il Messaggero
- Il vicepresidente di Panama, Juan Carlos Varela ha confermato che Valter Lavitola si trova a Panama. Lo scrive il quotidiano La Estrella. Secondo il giornale, Varela, che ha lasciato la settimana scorsa l'incarico di ministro degli esteri come conseguenza di una crisi per la rottura dell'alleanza che governa il Paese, ha anche affermato: «I rapporti diretti tra questo signore e il presidente della Repubblica, Ricardo Martinelli, visto che sono molto vicini, dovrà spiegarli lui».

La spiegazione di Martinelli è arrivata poco: «Valter Lavitola - ha detto - ha aiutato molto il ministero degli esteri di Panama in occasione della firma con l'Italia del Trattato bilaterale sulla doppia imposizione». E ha aggiunto: «Lavitola è stato anche molto utile per ottenere la donazione da parte dell'Italia di sei pattugliatori navali».

 

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