INVALIDO E CONTENTO - A NAPOLI GRAZIE ALLA TALPA DELL’INPS ERA FACILE AVERE UNA FALSA PENSIONE: IN CAMPANIA VIVONO MEZZO MILIONE DI INABILI AL LAVORO, UN OTTAVO DI TUTTI GLI INVALIDI ITALIANI E TUTTI RESIDENTI NELLA SOLA PROVINCIA DI NAPOLI - ARRESTI NELLA NOTTE DA PARTE DEI CARABINIERI: SE NON FOSSERO STATI SCOPERTI, LO STATO AVREBBE EROGATO, INDEBITAMENTE UN MILIONE DI EURO - INTANTO L’INPS HA CONTROLLATO 250MILA POSIZIONI E LE CANCELLAZIONI VIAGGIANO OLTRE IL 25%...

Enza Cusmai per "il Giornale"

Si dice che tutto il mondo è paese. Ma è impossibile eguagliare Napoli in fatto di falsi invalidi e di truffe ai danni dell'Inps. I numeri offerti dall'Osservatorio sulle pensioni confermano questo scandaloso andazzo collettivo. In Campania vivono mezzo milione di inabili al lavoro, un ottavo di tutti gli invalidi italiani e nella sola provincia di Napoli, una pensione su tre è versata a un invalido.

Dunque, considerando il numero complessivo degli abitanti, si nota che 11 persone su cento intascano l'assegno di povertà o di inabilità e solo otto su cento prendono una pensione che arriva dai soldi versati con i contributi. Tutti falsi invalidi? Ovviamente no. Ma la percentuale di assistiti dalla mano pubblica è così alta da far gridare allo scandalo.

Le truffe e gli abusi ai danni dell'Inps e dunque dell'intera collettività sono all'ordine del giorno. Ed è più doloroso accettare di essere gabbati dai furbastri quando si è impantanati in una crisi economica che mette a rischio anche le pensioni concordate per chi sta perdendo il posto di lavoro o per chi è in cassa integrazione.

Ma qui siamo a Napoli, signori. E anche ieri questa città ha sfornato l'ultima notizia­di una lunga inchiesta che ha individuato una vera fabbrica di falsi invalidi, appunto.
Grazie a una talpa all'interno dell'Inps che falsificava certificati e liquidava con disinvoltura assegni a chi pagava di più, c'era una bella lunga lista di attesa, 62 per l'esattezza, che aspettava di ottenere una pensione non dovuta. Altri tre nullafacenti, invece, avevano intascato già un bel gruzzoletto mese dopo mese.

E per loro sono già scattate le manette assieme a quelle dello zelante dipendente che arrotondava lo stipendio dell'Inps a modo suo. I quattro truffatori sono stati arrestati nella scorsa notte dai carabinieri della compagnia di Napoli-Bagnoli per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata ai danni dello Stato, frode informatica aggravata, contraffazione di pubblici sigilli e falsità materiale: le indagini ha svelato anche tentativi di intrusione negli uffici Inps per distruggere le prove.

E così salgono a 163 gli arresti effettuati sulla base di un'inchiesta sui falsi invalidi, coordinata dalla Procura di Napoli, che ha anche sequestrato beni per 4 milioni di euro. Nel corso delle indagini avviate nel settembre 2009, furono coinvolti politici, pubblici funzionari e malavitosi. E ora le ultime vicende hanno ci fanno capire che le false invalidità si possono creare anche dall'interno dell'Inps. Se non fosse stato scoperto l'ultimo sofisticato meccanismo, lo Stato avrebbe erogato, indebitamente, ben un milione.

Ma accanto alla procura di Napoli, c'è l'Inps che sta lavorando per limare la voce delle pensioni di invalidità. L'anno scorso, dopo centomila controlli, quasi una pensione su quattro è stata revocata.Quest'anno la mannaia sarà ancora più pesante. Sono state setacciate ben 250mila posizioni e le cancellazioni viaggiano oltre il 25%. Insomma, nonostante i raggiri sempre più sofisticati, il vento è cambiato. Pure a Napoli dove sono già state revocate 36mila pensioni d'invalidità (il 20%del totale) per truffa.

Ma rimangono altri dati da mettere sotto la lente d'ingrandimento. L'istituto spende 432 milioni al mese per le 504mila pensioni di vecchiaia e 229 milioni di euro per quelle di invalidità. Aggiunti ai 137 milioni distribuiti tra i 277mila coniugi superstiti, si ha un totale di 845 milioni e 625mila euro al mese, quasi 10 miliardi l'anno.

 

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