IRAN FUNESTA - STUDENTI E INTELLETTUALI MANIFESTANO CONTRO GLI AYATOLLAH MA IL REGIME AGGREDISCE LA PROTESTA TRASPORTANDO DALLE PROVINCE A TEHERAN MIGLIAIA DI FILO-GOVERNATIVI - DOPO GLI SCONTRI FRA POLIZIA E STUDENTI SCATTANO LE MANETTE: 52 ARRESTI - E A DOROOD I PASDARAN USANO LA FORZA E UCCIDONO SEI PERSONE

-

Condividi questo articolo


Giordano Stabile per “la Stampa”

 

MANIFESTAZIONI IN PIAZZA IN IRAN MANIFESTAZIONI IN PIAZZA IN IRAN

Nel terzo giorno di manifestazioni contro gli ayatollah, nelle strade di Teheran si sono confrontati due Iran. Il governo, dopo aver cercato di mettere la sordina alle proteste, ha deciso di reagire e ha messo in campo i suoi sostenitori, nel tentativo di eclissare i dimostranti che continuano a cantare «abbasso Rohani», «abbasso il dittatore» e «libertà, libertà».

 

Centinaia di pullman hanno trasportato dalla provincia nella capitale migliaia di uomini in uniforme nera, e soprattutto donne, anche loro vestite di nero, velate e con in mano i ritratti di Khomeini e Khamenei. Le immagini del grande raduno, vicino al mausoleo dove è sepolto il fondatore delle Repubblica islamica e al grido «morte ai sediziosi», hanno saturato i media filo-governativi.

 

MANIFESTAZIONI IN PIAZZA IN IRAN MANIFESTAZIONI IN PIAZZA IN IRAN

La manifestazione pro-regime si tiene ogni anno per ricordare la «vittoria» contro l' Onda verde del 2009, quando i riformisti vennero schiacciati dalla milizia basij di Mahmoud Ahmadinejad, ma adesso è arrivata in parallelo con la prima ondata di arresti, almeno 52, e l' avvertimento del ministro dell' Interno Abdolrahman Rahmani Fazli a evitare «raduni illegali» per «non creare problemi a sé e agli altri».

 

Le manifestazioni sono continuate lo stesso. Sul Web sono apparsi video che mostrano centinaia di persone, vestite all' occidentale, marciare a Teheran ma anche nella città santa di Qom, culla dello sciismo iraniano, e scandire slogan contro il regime, per la liberazione «dei prigionieri politici», contro i soldi indirizzati negli interventi in Siria e Iraq «mentre noi siamo costretti a chiedere l' elemosina», e persino a favore dello scià Reza Pahlavi, deposto nel 1979: «Che riposi in pace».

 

negozio tehran negozio tehran

Altri filmati sono arrivati da Rasht, Hamedan, Kermanshah, Qazvin, dove la polizia ha disperso i dimostranti con i cannoni ad acqua. A Dorood, nella provincia del Lorestan, invece, i pasdaran sparano sulla folla uccidendo tre persone, ma sul sito di «Al Arabiya», che cita fonti locali, si parla di sei vittime. La risposta del regime è stata comunque più contenuta, finora, rispetto al 2009.

 

Pur diffuse in tutto il Paese, le manifestazioni non hanno ancora le dimensioni massicce dell' Onda verde. Anche la direzione politica è poco chiara. Il movimento sembra spontaneo, una reazione rabbiosa agli aumenti dei prezzi nei beni di prima necessità, dalla benzina agli affitti, non più calmierati dai sussidi, ridotti nell' ultima legge di bilancio, e anche al fallimento di fondi di investimento legati a istituti religiosi, che hanno bruciato i risparmi di intere famiglie.

 

moschea al nabi di qazvin moschea al nabi di qazvin

Le riforme promesse dal presidente Hassan Rohani, eletto per la prima volta nel 2013, sono rimaste a metà del guado. I benefici dell' accordo sul nucleare, finalizzato due anni fa, nel dicembre del 2015, ancora non si vedono, anche se le grandi imprese europee sono tornate in Iran con investimenti per decine di miliardi. Ora Rohani dovrà decidere se cedere alle pressioni degli oltranzisti o continuare a usare la mano morbida. Il governo appare diviso.

 

Uno dei vicepresidenti, Massoumeh Ebtekar, ha accusato i dimostranti di essere «eterodiretti» da potenze straniere (Usa e Israele), anche se ha ribadito il loro «diritto a manifestare». Dal fronte più riformista, Hesamoddin Ashena, consigliere culturale del presidente, ha insistito sul fatto che «il popolo ha diritto di essere ascoltato» mentre il Paese «affronta sfide difficili, disoccupazione, carovita, corruzione, mancanza di acqua, diseguaglianze e ingiusta ripartizione del bilancio pubblico».

mercatino usato a qazvin mercatino usato a qazvin

 

In pratica tutte le storture che Rohani aveva promesso di raddrizzare. Gli oppositori fanno notare come negli Anni Duemila, segnati dai due disastrosi mandati di Ahmadinejad e dalle sanzioni internazionali, il Pil dell' Iran, che era superiore a quello della Turchia, adesso sia soltanto la metà, nonostante la produzione di quattro milioni di barili di petrolio al giorno. Ma anche il campo dei conservatori sta manovrando, e paradossalmente potrebbe sfruttare a suo vantaggio il malcontento. Lo stesso Ahmadinejad conduce una campagna sotterranea in vista delle prossime elezioni politiche del 2020, fatta di dichiarazioni pubbliche e messaggi sui social network.

 

festa per accordo sul nucleare festa per accordo sul nucleare

Se le manifestazioni dovessero assumere una tinta apertamente anti-regime, a Rohani resteranno pochi spazi di manovra. Un primo assaggio si è visto ieri all' Università di Teheran, al centro dei movimenti di protesta già nel 1999, poi nel 2003, fino alla sanguinosa repressione nei dormitori studenteschi del 2009. Da allora l' ateneo è una «linea rossa» per il regime. Ieri un piccolo raduno di universitari è stato sopraffatto dalla manifestazione pro-regime. Gli ayatollah sanno bene come il movimento studentesco possa fare da carburatore a tutte le rivoluzioni. E faranno di tutto per soffocarlo in tempo.

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

MA DOVE STA ZHANG ZHANG? - IL 32ENNE IMPRENDITORE CINESE, DAL 2018 AZIONISTA DI MAGGIORANZA DELL’INTER, NON SI VEDE IN GIRO DA UN ANNO. NON ERA A MILANO NEMMENO PER LA FESTA SCUDETTO. LA VERITÀ È CHE ZHANG NON PUÒ LASCIARE LA CINA DA OLTRE UN ANNO PER LA CONDANNA DEL TRIBUNALE DI HONG KONG A RISARCIRE CHINA CONSTRUCTION BANK E ALTRI CREDITORI DI 320 MILIONI - A QUESTO PUNTO, NON CI VUOLE IL MAGO OTELMA PER SCOPRIRE IL MOTIVO PER CUI IL MEGA-FONDO AMERICANO PIMCO SI SIA RITIRATO DAL FINANZIAMENTO DI 430 MILIONI DI EURO A UN TIPINO INSEGUITO DAI TRIBUNALI, A CUI PECHINO NON RILASCIA IL VISTO PER ESPATRIARE, COME MISTER ZHANG…

DAGOREPORT - LORO SI' CHE LO SANNO BENE: SECONDO IL "CANALE 12" DELLA TV ISRAELIANA RAISI È MORTO - DIFFICILE PRENDERE SUL SERIO TEHERAN CHE AFFERMA CHE L'ELICOTTERO CON A BORDO IL PRESIDENTE IRANIANO HA AVUTO UN "INCIDENTE" IN AZERBAIGIAN A CAUSA DEL ''MALTEMPO'' (UN CONVOGLIO DI TRE ELICOTTERI E SOLO QUELLO CON RAISI E' ANDATO GIU'?) - I MEDIA IRANIANI, PER ORA, PARLANO DI "VITA IN PERICOLO" - L'IRAN NON E' DECAPITATO FINCHE' CI SARA' SARA' L’AYATOLLAH KHAMENEI CHE SCEGLIERA' IL SUCCESSORE DEL FEDELISSIMO RAISI. E PER ORA SI LIMITA A DIRE: "SPERIAMO CHE TORNI, MA NON CI SARANNO INTERRUZIONI" - COME E' ACCADUTO CON L'ATTENTATO ALLA SEDE DIPLOMATICA IRANIANA IN SIRIA, DIETRO L"INCIDENTE" C'E' NETANYAHU? (FINCHE' C'E' GUERRA, C'E' SPERANZA DI RESTARE AL POTERE) - PROPRIO IERI IL MINISTRO DEL GABINETTO DI GUERRA BENNY GANTZ, VICINISSIMO A BIDEN,  DOPO UN INCONTRO IN ISRAELE CON IL CONSIGLIERE PER LA SICUREZZA USA JAKE SULLIVAN, AVEVA AVVISATO IL PREMIER NETANYAHU: "PIANO SU GAZA ENTRO L'8 GIUGNO O LASCIAMO IL GOVERNO"

DAGOREPORT - FERMI TUTTI! SECONDO UN SONDAGGIO RISERVATO, LA CANDIDATURA DEL GENERALE VANNACCI POTREBBE VALERE FINO ALL’1,8% DI CONSENSI IN PIÙ PER LA LEGA SALVINIANA. UN DATO CHE PERMETTEREBBE AL CARROCCIO DI RESTARE SOPRA A FORZA ITALIA - A CICCIO TAJANI È PARTITO L’EMBOLO. COSÌ QUEL MERLUZZONE DEL MINISTRO DEGLI ESTERI SI È TRASFORMATO IN PIRANHA: HA MESSO AL MURO LA MELONI, MINACCIANDO IL VOTO DI SFIDUCIA SE LA SEPARAZIONE DELLE CARRIERE DEI MAGISTRATI, LEGGE SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, NON VIENE APPROVATA PRIMA DELLE ELEZIONI EUROPEE...