KIEV CE L’HA FATTO FARE? L’ENFASI NAZIONALISTA IN RUSSIA È FINITA: CON LE SANZIONI GLI SCAFFALI SONO VUOTI, I PREZZI SONO SCHIZZATI, IL RUBLO È CROLLATO E LE AZIENDE BOCCHEGGIANO - È PURE TORNATA LA BORSA NERA, COME DURANTE LA GUERRA FREDDA

Nicola Lombardozzi per “la Repubblica

 

INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G INCONTRO TRA PUTIN E OBAMA DURANTE IL G

C’è un tipo dalle parti di Kitaj Gorod, di fronte alle mura del Cremlino, che ti vende tutto il parmigiano e il prosciutto spagnolo che vuoi. Devi telefonare prima, perché non può certo mostrarli sul bancone, e costano il doppio di due mesi fa, ma è roba buona. Se hai ancora un po’ di soldi da parte, fare la spesa nel Paese delle Sanzioni può perfino diventare un’esperienza eccitante. Centinaia di indirizzi “segreti” rimbalzano nel passa parola tra i russi che possono permettersi di reperire a peso d’oro formaggi francesi, salmone norvegese e pure, tanto per sfizio, yogurt e ricotte fresche della nemica Ucraina.

 

putin obama putin obama

Ma se sei, per esempio, un’insegnante di scuola media, come Olga Dmitrevna non ti resta che disperarti come fa lei davanti a un mercatino della frutta: «Mele serbe? Mai viste prima. Non sanno di niente e costano il triplo. Quelle italiane, erano già care prima e ora sono vietate. E quelle russe, che erano tanto buone, sono sparite. Troppo poche per reggere la richiesta. Se pensi solo al petrolio, poi ti ritrovi senza mele, latte, uova; pure le patate sono diventate merce rara».

 

Né c’è da sperare che lo Stato possa fare molto. Le sanzioni americane ed europee cominciano a fare male e a colpire soprattutto le grandi ricchezze, gli oligarchi vicini al potere si agitano e cominciano a lottare tra loro pur di salvarsi.

 

ucraina donetskucraina donetsk

Non c’è molto tempo per occuparsi della gente comune. Proprio ieri mattina una batosta clamorosa è arrivata alla Rosneft, la grande compagnia statale di idrocarburi gestita da un vecchio compagno di scuola di Putin come Igor Sechin.

 

L’americana Exxon, che ha già annullato su richiesta del suo governo la joint venture miliardaria per l’esplorazione petrolifera dell’Artico, sta pensando di ritirarsi pure da un accordo precedente che sembrava ormai irrinunciabile: lo sfruttamento del pozzo “Pobeda” (Vittoria) scoperto giusto la settimana scorsa dai tecnici russi e americani nel Mar di Kara, il giacimento più settentrionale del mondo e dalle enormi potenzialità (750 milioni di barili).

 

Sechin tuona: «Se gli americani dovessero ritirarsi, andremo avanti da soli». Ma tutti sanno che le tecnologie della Exxon erano le sole a garantire un minimo di sicurezza sul piano ecologico e produttivo. In ogni caso per andare avanti saranno necessari altri investimenti faraonici che non faranno che rendere la situazione generale sempre più instabile.

donetsk ucrainadonetsk ucraina

 

Per anni i russi hanno saputo che il previdente governo di Mosca aveva predisposto un “fondo per il benessere” accumulato con i pazzi guadagni petroliferi degli anni d’oro e che avrebbe garantito il cittadino comune in caso di crisi. Il fondo esiste e ammonta a circa 80 miliardi di euro.

 

Ma Putin lo sta spendendo in maniera imprevista, per aiutare le grandi aziende in difficoltà a causa delle sanzioni. La stessa Rosneft ha fatto ieri stesso una grossa richiesta di finanziamento che sarà esaudita prontamente come è già stato fatto per banche private, industrie belliche e acciaierie entrate in difficoltà quando sono finite nelle liste nere di Usa e Ue.

 

La lotta per spartirsi il “fondo per il benessere” è appena cominciata e non riguarda minimamente la professoressa Olga Dmitrevna quasi in lacrime davanti al bancone della frutta: «I prezzi aumentano ogni giorno di più, comincio ad essere seriamente preoccupata». La signora guadagna poco più di 250 euro al mese che equivale più o meno al salario medio russo. Sembra una cifra con cui è impossibile tirare avanti ma, fino a qualche mese fa, non era così.

 

i ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucrainai ribelli filorussi conquistano novoazovsk in ucraina

Tutti i russi che possiedono o hanno ereditato una casa assegnata in periodo sovietico pagano infatti una tassa comunale mensile che è intorno ai cento euro e che comprende alloggio, riscaldamento, acqua, luce, gas e spese condominali. Non era un gran vivere, ma stringendosi un po’ con figli e parenti, si poteva fare. Adesso però i prezzi al dettaglio sono cresciuti secondo la media ufficiale del 35 percento.

 

La benzina che costa già 80 centesimi di euro al litro costerà di più prima della fine dell’anno. E soprattutto il rublo continua la sua spaventosa discesa nei confronti delle altre valute. Migliaia di russi hanno già pensato bene di ritirare i loro risparmi dalle banche e di comprare più o euro o dollari possibile.

 

E li tengono ben nascosti a casa, sperando di guadagnarci qualcosa in futuro. Gli esperti consultati da tutti i giornali prevedono infatti che presto potrebbe tornare il mercato nero della valuta straniera che dilagava in periodo sovietico e anche nel successivo caos degli anni di Eltsin. Riportare dignità al rublo e far sparire l’antica abitudine di ragionare in dollari fu una mission quasi personale di Putin risolta con successo ma che ora sembra sul punto di naufragare.

ucraina parata della vergogna per la festa dell indipendenzaucraina parata della vergogna per la festa dell indipendenza

 

Come cominciano a vacillare tante altre certezze. Il mercato del lavoro, rimasto finora al di fuori della crisi internazionale, dà i primi segni di disastro imminente. Aziende in difficoltà causa sanzioni cominciano a chiudere. Il primo settore a cedere è stato quello del turismo con una serie di compagnie ridotte in bancarotta nel giro di una sola estate. Adesso tocca alle aziende che si occupano di import- export che hanno perso mercati solidi come quello europeo, americano, giapponese.

 

ucraina parata della  vergogna per la festa dell indipendenzaucraina parata della vergogna per la festa dell indipendenza

L’inflazione e le difficoltà di molti imprenditori a barcamenarsi tra sanzioni, contro sanzioni e conseguente calo della richiesta rischia di fare il resto. Il governo ammette che già a fine anno ci potrebbero essere oltre due milioni di nuovi disoccupati. E sono cifre che vanno lette moltiplicando almeno per due. Non resta che l’arte di arrangiarsi che è stata fonte di salvezza negli anni della Prima guerra fredda.

 

Veri e propri “corrieri del parmigiano” volano in Italia per tornare con valigie colme di bottino da spacciare su Internet. Piccole aziende registrano il loro marchio in Bielorussia o in altri paesi esenti dalle sanzioni per acquistare prodotti “nemici” e rivenderli in Patria con etichette legali.

 

Ma si rivolgono ai russi che possono ancora spendere, ed è una clientela che comincia ad assottigliarsi. Anche i ricchi e i potenti devono cominciare a fare economie. Lo testimonia il disperato rivenditore Bentley del centro di Mosca. A febbraio aveva venduto 27 esemplari delle lussuosissime auto britanniche per oligarchi. In luglio invece appena due.

Igor Sechin di rosneft Igor Sechin di rosneft

 

E con la crisi appena arrivata si smorza anche il patriottismo e l’ondata nazionalistica di qualche mese fa. Se ancora in agosto oltre l’80 per cento dei russi sosteneva la lotta dei secessionisti ucraini, ieri lo stesso credibile istituto di sondaggi ne calcolava solo uno stentato 40 per cento. Olga Dmitrevna non ha dubbi: «La guerra in Ucraina? Scusate ma io ho altri problemi».

 

 

Ultimi Dagoreport

marina berlusconi silvio vanadia greta jasmin el moktadi in arte grelmoss - 3

DAGOREPORT - BUNGA BUNGA FOREVER! IL VERO ''EREDE ORMONALE" DI SILVIO BERLUSCONI È IL NIPOTE SILVIO, RAMPOLLO PRODOTTO DEL MATRIMONIO DI MARINA CON MAURIZIO VANADIA - SE IL CAVALIER POMPETTA PROVOCAVA INQUINAMENTO ACUSTICO E DANNI ALL'UDITO GORGHEGGIANDO CANZONI FRANCESI E NAPOLETANE, IL VENTENNE EREDE BERLUSCHINO NON E' DA MENO: E' BEN NOTO ALLE SPERICOLATE NOTTI MILANESI LA SUA AMBIZIONE DI DIVENTARE UN MITO DEL RAP, TENDENZA SFERA EBBASTA E TONY EFFE - SUBITO SPEDITO DA MAMMA MARINA A LONDRA, IL DISCOLO NON HA PERSO IL VIZIO DI FOLLEGGIARE: DA MESI FA COPPIA FISSA CON LA CURVACEA GRETA JASMIN EL MOKTADI, IN "ARTE" GRELMOS. PROFESSIONE? CANTANTE, MODELLA E INFLUENCER, NATA A NOVARA MA DI ORIGINI MAROCCHINE (COME LA RUBY DEL NONNO) - IL RAMPOLLO SU INSTAGRAM POSTA FOTO CON LE MANINE SULLE CHIAPPE DELLA RAGAZZA E VIDEO CON SOTTOFONDO DI CANZONI CON RIME TIPO: "GIRO A SANTA COME FA PIER SILVIO, MANCA UN MILIARDINO. ENTRO IN BANCA, MI FANNO L'INCHINO". MA PIER SILVIO È LO ZIO E MARINA E' FURIBONDA... - VIDEO

francesca fialdini mario orfeo

DAGOREPORT: MAI DIRE RAI! – COME MAI “REPUBBLICA” HA INGAGGIATO UNA BATTAGLIA CONTRO L’ARRIVO DI NUNZIA DE GIROLAMO AL POSTO DI FRANCESCA FIALDINI NELLA DOMENICA POMERIGGIO DI RAI1? NON È UN MISTERO CHE IL DIRETTORE, MARIO ORFEO, ANCORA MOLTO INFLUENTE A VIALE MAZZINI, STIMA MOLTO LA FIALDINI (FU LUI A FAVORIRNE L’ASCESA DA DIRETTORE GENERALE) - PER EVITARE IL SILURAMENTO DEL PROGRAMMA DELLA CONDUTTRICE, A LARGO FOCHETTI HANNO MESSO NEL MIRINO PRIMA IL TRASH-SEX SCODELLATO DA NUNZIA COL SUO "CIAO MASCHIO", E POI IL PRESIDENTE RAI AD INTERIM, IL LEGHISTA ANTONIO MARANO, PER UN PRESUNTO CONFLITTO DI INTERESSI - MA L'ORGANIGRAMMA RAI VUOLE CHE IL DIRIGENTE RESPONSABILE DEL DAY-TIME, DA CUI DIPENDE IL PROGRAMMA DELLA FIALDINI, SIA ANGELO MELLONE...

elly schlein friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - ELLY HA FINALMENTE CAPITO DA CHE PARTE STARE? – IN POCHI HANNO NOTATO UNA IMPORTANTE DICHIARAZIONE DI SCHLEIN SULL’UCRAINA: “SUL TRENO PER KIEV, CON I LEADER DI FRANCIA E GERMANIA, CI SAREI ASSOLUTAMENTE STATA” – LA SEGRETARIA CON UNA FIDANZATA E TRE PASSAPORTI E' PRONTA AD  ABBANDONARE IL PACIFISMO PIÙ OTTUSO PER ADERIRE A UNA LINEA PIÙ REALISTA E PRAGMATICA? – IN CAMPANIA ELLY È VICINA A UN ACCORDO CON DE LUCA SULLE REGIONALI (MEDIATORE IL SINDACO MANFREDI) – OTTIME NOTIZIE DAI SONDAGGI DELLE MARCHE: IL PIDDINO MATTEO RICCI È DATO AL 51%, CONTRO IL 48 DEL MELONIANO ACQUAROLI…

chiocci vespa rossi

FLASH! – IN RAI STA NASCENDO UNA COALIZIONE CONTRARIA AL DINAMISMO POLITICO DI GIANMARCO CHIOCCI, CHE PARLA SPESSO CON ARIANNA E GIORGIA MELONI, DISPENSANDO MOLTI CONSIGLI DELLA GOVERNANCE RAI – IL MOVIMENTISMO DEL DIRETTORE DEL TG1 E DI BRUNO VESPA HANNO GRANDE INFLUENZA SU PALAZZO CHIGI, E I LORO ''SUSSURRI'' FINISCONO PER RIMBALZARE SULL’AD GIAMPAOLO ROSSI, CHE SI TROVA ISOLATO DAI DUE DIOSCURI – E FAZZOLARI? PREFERISCE RESTARE IN DISPARTE E ESERCITARE LA SUA INFLUENZA SUI GIORNALISTI NON ALLINEATI AL GOVERNO MELONI...

giorgia meloni matteo piantedosi ciriani cirielli mantovano santanche lollobrigida

DAGOREPORT - PROMOSSI, BOCCIATI O RIMANDATI: GIORGIA MELONI FA IL PAGELLONE DEI MINISTRI DI FDI – BOCCIATISSIMO MANTOVANO, INADEGUATO PER GESTIRE I RAPPORTI CON IL DEEP STATE (QUIRINALE, SERVIZI, MAGISTRATURA) E DOSSIER IMMIGRAZIONE – RESPINTO URSO, TROPPO COINVOLTO DAL SUO SISTEMA DI POTERE – CADUTO IN DISGRAZIA LOLLOBRIGIDA, CHE HA PERSO NON SOLO ARIANNA MA ANCHE COLDIRETTI, CHE ORA GUARDA A FORZA ITALIA – BOLLINO NERO PER IL DUO CIRIANI-CIRIELLI - DIETRO LA LAVAGNA, LA CALDERONE COL MARITO - NON ARRIVA ALLA SUFFICIENZA IL GAGA' GIULI-VO, MINISTRO (PER MANCANZA DI PROVE) DELLA CULTURA - LA PLURINDAGATA SANTANCHÉ APPESA A LA RUSSA, L'UNICO A CUI PIEGA IL CAPINO LA STATISTA DELLA GARBATELLA – SU 11 MINISTRI, PROMOSSI SOLO IN 5: FITTO, FOTI, CROSETTO, ABODI E…

ignazio la russa enrico pazzali banche dati spioni spionaggio

FLASH! – CON L’INCHIESTA SUGLI SPIONI DI ''EQUALIZE'' FINITA NELLE SABBIE MOBILI MILANESI, ENRICO PAZZALI È POTUTO TORNARE IN CARICA COME PRESIDENTE DELLA FONDAZIONE FIERA MILANO (DA CUI SI ERA AUTOSOSPESO) - DAVANTI A TALE "SCANDALO", IL CDA DELL’ENTE HA PAURA A REVOCARGLI LE DELEGHE, ANCHE SFRUTTANDO LA SCUSA DEL GARANTISMO. ENNESIMA DIMOSTRAZIONE DEL POTERE A MILANO DI LA RUSSA, GIÀ GRANDE AMICO DI PAZZALI – PS. SI VOCIFERA CHE IL TIFOSO ‘GNAZIO SIA MOLTO INTERESSATO AI GUAI DELL’INTER, DOPO LA BOMBASTICA INCHIESTA DI “REPORT” SUI CONTI DEI NERAZZURRI…