IL KISSINGER ALLA VACCINARA - DOPO ANNI DI SCIALBI TECNOCRATI (TERZI) E FUNZIONARI DEL PD (MOGHERINI), ALLA FARNESINA TORNA UN POLITICO: UNICA VIRTU’ DI GENTILONI – TUTTA COLPA DI RUTELLI: “DOPO RENZI, GENTILONI. SONO UN TALENT SCOUT”

Pistelli scartato perché fuori dall’inner circle renziano. Da Sereni a Bonafè alla Quartapelle, la corsa dei trombati alle congratulazioni: sono stati i primi a complimentarsi col nuovo capo delle feluche, per nascondere il rodimento...

Condividi questo articolo


1 - IL KISSINGER ALL’AMATRICIANA: GENTILONI HA I NUMERI

Vincenzo Nigro per “Repubblica.it

 

Paolo Gentiloni Paolo Gentiloni

Venerdì scorso alla Camera dei Deputati, un seminario a porte chiuse organizzato dall'Ispi per la Commissione Esteri presieduta da Fabrizio Cicchitto. Il tema è quello che viene percepito come più delicato per la politica estera italiana: il caos in Libia e l'impotenza della comunità internazionale a raddrizzare una deriva pericolosissima.?Il neo-ministro Paolo Gentiloni, che è membro della Commissione Esteri, era lì.

 

Ha ascoltato tutti gli esperti, poi è intervenuto come hanno fatto altri due parlamentari assieme al presidente Cicchitto. Le regole del seminario impongono riservatezza, ma non segretezza: Gentiloni nel suo intervento, che si incrociava in diretta telefonica con il parere dell'ambasciatore d'Italia a Tripoli Giuseppe Buccino, ha definito con chiarezza e saggezza i termini più delicati dell'imbroglio libico.

Paolo Gentiloni Paolo Gentiloni

 

Ha applicato la sua esperienza di parlamentare e di ministro nei governi di centrosinistra al nuovo settore in cui stava lavorando, quello della politica estera. ?Rispetto agli altri nomi che sono girati (Pistelli, Sereni, Quartapelle, Belloni) Gentiloni ha qualche punto di esperienza in meno soltanto rispetto a Pistelli, perché l'attuale vice-ministro è nell'incarico ormai da 3 anni è ha dimostrato capacità e solidità. Ma i giochi della politica al tempo di Renzi davano Pistelli in svantaggio.

 

Contro di lui ha giocato la geopolitica interna al Pd, cioè di appartenere a una corrente che è stata avversaria di Renzi. Poi il fatto di essere stato lui stesso avversario a livello locale e nazionale di Renzi. Il primo ministro comunque lo ha lasciato al governo, e ha collaborato intensamente con lui (dall'Iraq, all'Africa, alla Libia). ?Renzi ha scelto per l'incarico di ministro qualcuno che non è un ragazzino, che ha esperienza di governo e sì, anche di palazzi romani; che ha perfettamente chiaro il gioco della politica domestica italiana per essere in grado di rapportarlo a quella internazionale.

Gentiloni intervistato Gentiloni intervistato

 

E' grado di aggiornarsi velocemente, e di farlo in sintonia con un primo ministro che ha dimostrato di voler calcare la scena in prima persona anche in politica estera. Vedremo: molti dicono che ormai la politica estera la fanno i primi ministri. Sarà vero, ma chi prepara la minestra sono i ministri degli Esteri, e per un paese in crisi circondato da crisi paurose come l'Italia avere un ministro degli Esteri solido con un rapporto lineare col capo del governo era una condizione essenziale. Non essendoci alle viste un Kissinger, Gentiloni ha i numeri per aiutare la barca Italia.

 

2 - GOVERNO. QUARTAPELLE: AUGURI A GENTILONI, SARÀ OTTIMO MINISTRO

(DIRE) - "I miei piu' sinceri auguri di buon lavoro al nuovo ministro degli Affari esteri, Paolo Gentiloni, che sapra' rappresentare gli interessi dell'Italia e dell'Unione europea rafforzando la nostra proiezione nel mondo. Con Gentiloni il nostro paese avra' una voce autorevole per affrontare i dossier piu' scottanti, dal Medio Oriente alla crisi ucraina". Lo dice Lia Quartapelle, deputata Pd della commissione Esteri.

 

3 - BONAFE': GENTILONI RAPPRESENTERÀ AL MEGLIO INTERESSI ITALIA E UE

(DIRE) - "I migliori auguri di buon lavoro a Paolo Gentiloni, nuovo ministro degli Esteri. Sono certa che svolgera' un eccellente lavoro alla Farnesina, in una fase di cruciale importanza della politica estera, rappresentando al meglio gli interessi di Italia ed Europa". Cosi' l'eurodeputata Simona Bonafe' (Pd).

lapo pistelli e meriam lapo pistelli e meriam

 

4 - GOVERNO: PISTELLI SU TWITTER, AUGURI A GENTILONI

(ANSA) - "Auguri a Paolo Gentiloni, nuovo ministro degli esteri". Lo scrive su Twitter il viceministro agli Esteri Lapo Pistelli, che era considerato tra i 'papabili' per succedere a Federica Mogherini alla guida della Farnesina.

 

5 - GOVERNO: SERENI, BUON LAVORO A PAOLO GENTILONI

(AGI) - "Un grande augurio di buon lavoro a @PaoloGentiloni! Sono sicura che guiderà con competenza il Ministero degli Esteri in un momento complesso". Cosi in un tweet la vicepresidente della Camera, Marina Sereni.

 

6 - FRANCESCO RUTELLI: "GENTILONI, RENZI NON HO MESSO LA SCHIERA DEI FEDELI AL GOVERNO. SONO UN TALENT SCOUT"

Alessandro De Angelis per http://www.huffingtonpost.it/

 

Pronto, Rutelli? Francesco Rutelli è troppo esperto di politica, troppo di mondo per non immaginare la prima domanda: “Guardi, ho appena scritto una cosa su facebook: ‘Ottima la scelta di Gentiloni. E' competente, colto, capace. Ed è un uomo politico! Felice per lui, per gli Esteri e per la nostra amicizia”.

 

Marina Sereni Marina Sereni

Perfetto. Ma Rutelli è troppo esperto di politica, troppo di mondo per non immaginare pure la seconda domanda: “Non mi vorrà mica chiedere (sorride, ndr) se questo è Er Governo Rutelli”. Effettivamente l’intenzione era questa. Perché Gentiloni è solo l’ultimo. C’è molta Margherita in questo governo, come scrisse anche il Foglio qualche tempo fa. A partire da Renzi. E non sono petali qualunque, ci sono parecchi petali rutelliani, a partire dal suo bravo portavoce, Filippo Sensi ora portavoce e spin doctor del governo: “Capisco che è divertente questa storia der governo Rutelli, ma non è il punto. Perché la mia non è covata”.

 

Covata. Parte da qui la conversazione. Perché la “covata” è un concetto ideologico, o comunque di appartenenza a un gruppo. Mentre l’ex sindaco di Roma, fondatore della Margherita, ex ministro, ed (ex) scopritore di Renzi rivendica innanzitutto un metodo post ideologico. Più talent scout che capocorrente.

 

Anche trasversale: Marcello Fiori, braccio destro di Bertolaso ai tempi del Giubileo è la figura cui Berlusconi ha chiesto di rifondare i club; lo stesso Bertolaso è una scoperta rutelliana: “Potremmo anche uscire – prosegue Rutelli - dall’ambito politico. Nominai Giorgio Ferrara che salvò il Festival di Spoleto, la cui professionalità non è mai stata messa in discussione da nessuno. Lo stesso vale per Baratta alla Biennale, che sta ancora lì. C’è un approccio di fondo”.

 

simona bonafe nozze carrai simona bonafe nozze carrai

Quale?
Io ho una formazione “delivering oriented” mirata cioè a ottenere risultati. È sempre stato così nella scelta dei miei collaboratori: nel partito radicale, nella Margherita, in Campidoglio, prima e fondamentale esperienze di governo. La differenza rispetto alla “covata” è che la mia scuola non è una scuola ideologica.

 

È già post ideologica?
In parte sì. Ma c’è di più. Non nasco da una filiera comunista o anche democristiana. Nasco nel partito politico italiano che è formato su campagne, obiettivi risultati. Aborto, divorzio, fame nel mondo. È stato un partito orientato a risultati, quindi ovunque sono stato non ho portato la mia consorteria, come chi veniva dalla Fgci e dall’azione cattolica.

 

È per questo che chiama Bertolaso al Giubileo, ad esempio. 
Esatto. Il Giubileo lo diedi a lui. In verità poi si è un po’ montato la testa, ma allora fece un lavoro eccellente. Il servizio pubblico ha bisogno di persone perbene, competenti, fresche, capaci di ottenere risultati. Potrei fare mille esempi. Chicco Testa, militante della Lega ambiente, persona con quei requisiti lo misi io a guidare l’Acea, sfida non banale per un ambientalista. Come vede non ho messo la filiera dei fedeli, indipendentemente dalla mia carriera politica.

 

lia quartapelle 6 lia quartapelle 6

Tra le tante scoperte c’è anche Renzi. 
Certo, nel 2008 lo portai a Washington in un viaggio istituzionale per presentargli Hillary Clinton. Ho capito che poteva dare un grande contributo, l’ho sostenuto, ho scommesso su di lui.

 

Però lei non sta nel Pd.
Come non mi trovavo nel Pd post Pci non mi trovo in un partito personale.

 

Populista? 
Personale. Un partito rigorosamente basato sul leader. Guardi, sulla politica Renzi dà delle piste a tutti. È giusta la ricerca del consenso per fare le riforme, è su questo che ha piegato Grillo – vero risultato politico di Matteo – ed è giusto l’approccio della manovra che coglie l’eccezionalità della situazione…

 

lia quartapelle 11 lia quartapelle 11

Ma?
Ma l’interrogativo di fondo è che in questo paese così complicato e disarticolato, con personale pubblico scoraggiato, classe dirigente in ripiego, devi essere più inclusivo. Non sto parlando di mediazioni o compromesso, no: parlo di sintesi di visioni con l’obiettivo di far sentire tutti in campo anziché spettatori in tribuna. È una questione di metodo: deve stare attento a non trasformare la politica del governo in una partita di calcio con metà dello stadio che applaude, gli altri che osservano e una curva che protesta.

 

Serve più inclusione.
In campo economico bisogna mettere in campo spinte condivise nella società. Sennò Renzi è ultra delivering in politica ma le famiglie tengono i soldi in banca, le imprese non investono. E l’approccio solitario con il popolo che ti spinge funziona ma alla lunga ha molti rischi.

 

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

DAGOREPORT – JOE BIDEN VUOLE CHE GIORGIA MELONI METTA ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL G7 L’USO DEI BENI RUSSI CONGELATI. PER CONVINCERE LA DUCETTA HA SPEDITO A ROMA LA SUA FEDELISSIMA, GINA RAIMONDO, SEGRETARIO AL COMMERCIO – GLI AMERICANI PRETENDONO DALL’EUROPA UN'ASSUNZIONE DI RESPONSABILITÀ DOPO TUTTI I MILIARDI CHE WASHINGTON HA POMPATO A ZELENSKY. MA METTERE MANO AI BENI RUSSI È UN ENORME RISCHIO PER L’UNIONE EUROPEA: POTREBBE SPINGERE ALTRI PAESI (CINA E INDIA SU TUTTI) A RIPENSARE AI LORO INVESTIMENTI NEL VECCHIO CONTINENTE…