LA MAMMA DI DE MAGISTRIS DÀ BATTAGLIA IN TRIBUNALE E VINCE CONTRO IL CSM PER LA PENSIONE DEL MARITO - ARRESTATO A NIZZA DAI CARABINIERI IL BOSS LATITANTE CHE GIOCAVA ALLA PLAYSTATION CON EZEQUIEL LAVEZZI

Nunzia Russo in de Magistris, madre del di Giggino e moglie di Giuseppe, anch'egli magistrato, ha chiesto e ottenuto il riconoscimento di causa di servizio e di pensione di reversibilità privilegiata avanzata il 27 dicembre 2002 - Secondo la donna, l'attività del marito avrebbe concorso nel determinare uno stato di ipertensione arteriosa…

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Dagoreport

1. L'AMICO EZEQUIEL
Lo hanno arrestato a Nizza, i carabinieri. Latitante dal 2010, il boss camorrista Antonio Lo Russo è stato individuato e catturato nel tardo pomeriggio di ieri. Deve scontare 20 anni di carcere per droga e associazione mafiosa. Divenne famoso, tempo fa, per una sua foto a bordo campo, durante una chiacchierata partita Napoli-Parma finita nel mirino dei pm che indagavano su un presunto giro di calcioscommesse gestito dai clan campani.

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Amava la bella vita e lo stadio, il giovane padrino. Che poteva vantare anche frequentazioni importanti. Come quella con l'ex bomber azzurro Ezequiel Lavezzi, oggi in forza al Psg. "Lo conoscevo come ultrà - raccontò Lavezzi ai pm antimafia in tribunale - e alcune volte venne anche a casa mia perché gli regalassi delle maglie. In Argentina è normale che i tifosi abbiano rapporti con i giocatori. Così era con lui. Una volta giocammo anche alla playstation. Se non ricordo male l'ho visto qualche volta allo stadio".

2. UNA DE MAGISTRIS VINCE CONTRO IL CSM
Fabrizio Geremicca per "Il Corriere del Mezzogiorno"

Un de Magistris va in tribunale contro il Consiglio superiore della magistratura ed il ministero della Giustizia, ma non è il sindaco di Napoli, Luigi. Protagonista della disfida giudiziaria è la signora Nunzia Russo in de Magistris, madre del primo cittadino e moglie di Giuseppe, che è stato anch'egli magistrato. Tema del contendere: la domanda di riconoscimento di causa di servizio e di pensione di reversibilità privilegiata che era stata avanzata il 27 dicembre 2002 dalla signora Russo, dopo la morte del marito.

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Secondo la donna, l'attività professionale del suo consorte avrebbe concorso in maniera significativa nel determinare uno stato di ipertensione arteriosa, a sua volta determinante nell'insorgenza di gravi fenomeni ischemici. Quell'istanza era stata respinta nel 2006 da una commissione di verifica. Il ministero della Giustizia aveva dunque emanato un decreto attraverso il quale non aveva accolto la richiesta di equo indennizzo inoltrata dalla vedova.

lavezzilavezzi

La signora Russo non si era arresa ed aveva presentato ricorso al Tar Campania, lamentando violazioni di legge ed eccesso di potere nel provvedimento di diniego adottato in sede ministeriale. Nel 2011 le toghe amministrative le avevano dato ragione ed avevano perciò annullato il provvedimento del ministero. Il Consiglio superiore della magistratura ed il Guardasigilli, difesi da Lorenzo D'Ascia, Avvocato dello Stato, avevano a loro volta presentato appello, insistendo nella tesi che non fosse ravvisabile alcun nesso causale tra la malattia occorsa al magistrato ed il suo lavoro.

ANTONIO LO RUSSO A BORDO CAMPOANTONIO LO RUSSO A BORDO CAMPO

L'ultima partita, recente, in Consiglio di Stato, dove la madre del sindaco era patrocinata dagli avvocati Aldo Starace e Guglielmo Allodi. La sezione quarta, presidente Paolo Numerico, ha confermato, con la sentenza del 18 marzo 2014, depositata pochi giorni fa, la decisione del tribunale amministrativo di I grado ed ha respinto il ricorso del Csm e del ministero della Giustizia. In particolare, il provvedimento fa riferimento alle conclusioni del consulente tecnico di ufficio, il cardiologo Maurizio Cappelli Bigazzi.

Scrive quest'ultimo: «L'ipertensione arteriosa deve essere ritenuta certamente una concausa efficiente nel determinismo della grave insufficienza cerebrovascolare che ha condotto al decesso. Lo stress lavorativo legato alle grosse responsabilità professionali del dottor de Magistris può certamente rappresentare una concausa, anch'essa efficiente, nello sviluppo dell'ipertensione arteriosa». Di qui, argomentano i magistrati del Consiglio di Stato «la sussistenza della patologia neoplastica non si pone come causa esclusiva dell'exitus». Partita chiusa, dunque, a favore della vedova del padre del sindaco.

Antonio Lo Russo A BORDO CAMPO NAPOLI PARMAAntonio Lo Russo A BORDO CAMPO NAPOLI PARMA

vesuviosegreto@gmail.com

 

 

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