LA RIVINCITA DI BETTINO: DI PIETRO NON MOLLA L’”OSSO NAPOLITANO” E RICORDA L’INTERROGATORIO DI CRAXI NEL 1993 - PROCESSO ENIMONT, IN AULA IL “CINGHIALONE” TIRO’ IN BALLO DIRETTAMENTE BELLA NAPOLI CHIEDENDOSI SE POTEVA NON SAPERE DEI FINANZIAMENTI ILLECITI AL PCI DALL’ITALIA E DALL’URSS - LE “FONTI” DEL QUIRINALE REPLICANO E LUI CONTRATTACCA: “ANDATEVI A RIVEDERE IL VIDEO” - SCIOGLIERE IDV? “SONDAGGI BUONI, NON CI PENSO NEMMENO”…

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Video Craxi in aula tira in ballo Napolitano
http://www.youtube.com/watch?v=g4MhaNBAZN4

Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

ANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpegANTONIO DI PIETRO DURANTE UN COMIZIO jpeg

Un assalto frontale al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al mattino. Un colpo altrettanto duro al premier Mario Monti la sera. Antonio Di Pietro attacca. Ancora. Tira in ballo l'ex "nemico" Bettino Craxi per disegnare il volto di un capo dello Stato diverso: «Io ricordo un altro Napolitano - racconta in un'intervista al settimanale Oggi - quello descritto dall'imputato Bettino Craxi nell'interrogatorio formale che rese che rese nel 1993 durante una pubblica udienza del processo Enimont».

GIORGIO NAPOLITANOGIORGIO NAPOLITANO

«Craxi - continua l'ex pm di Mani pulite - descriveva Napolitano, allora esponente di spicco del Pci nonché presidente della Camera, come un uomo molto attento al sistema della cosiddetta Prima Repubblica, specie coltivando i suoi rapporti con Mosca». Ricorda, il leader Idv, che in quell'interrogatorio Craxi accusò se stesso e altri di finanziamento illecito ai partiti. E chiede - non si capisce bene a chi, visto che era lui il pm - se non ci siano stati due pesi e due misure.

Fonti del Quirinale ribattono: «Di Pietro ricorre a nuovi, assurdi artifizi provocatori nel quotidiano crescendo di un'aggressiva polemica personale contro il presidente della Repubblica». Un altolà. Inascoltato però.

CRAXI MANI PULITECRAXI MANI PULITE

«A coloro che si qualificano come "fonti del Quirinale" - dice l'ex pm - consiglio di vedere il filmato su youtube e di risentire dal vivo le dichiarazioni rese da Craxi. In particolare, quel che riferì in merito al sistema di finanziamento ai partiti ai tempi della Prima Repubblica e come questo sistema coinvolgesse tutti, compreso il Pci dell'onorevole Napolitano, ovviamente per fatti già all'epoca non aventi rilevanza penale, a causa del tempo trascorso e delle modalità di attuazione».

Antonio Di PietroAntonio Di Pietro

Qualcuno si sfila. «Non so come si possa andare avanti così, come si fa a dare ragione a Craxi?», chiede il senatore Idv "dissidente" Elio Lannutti. Antonio Borghesi, vicepresidente dei deputati, difende Tonino: «Se ha fatto quelle dichiarazioni avrà dei riscontri». Poi però, quando ragiona sul futuro, ammette che le alternative sono due: «O scegliamo la coalizione per cui abbiamo lavorato, quella della foto di Vasto, aspirando così a governare e migliorare il Paese. Oppure possiamo allearci con Grillo, e avere forse più voti, ma difficilmente andare al governo». Analisi lucida, da contrapporre a chi dice che - addirittura - Di Pietro vorrebbe mollare l'Idv e correre per il Movimento 5 Stelle come candidato premier.

Giorgio Napolitano da giovaneGiorgio Napolitano da giovane ELIO LANNUTTIELIO LANNUTTI

Lui nega: «Ho i sondaggi alti, perché dovrei buttare a mare il partito per cui ho faticato?». Torna ad attaccare la legge elettorale cui starebbe pensando la maggioranza: «Roba da registro delle porcate, con un premio al primo partito e collegi piccoli, che danneggiano le formazioni minori». A sera, se la prende con Monti: «Le sue affermazioni allo Spiegel
sono gravissime, una lesione alla Costituzione. Cos'hanno da dire i leader di Pd, Pdl e Udc? E il garante della Costituzione, il presidente della Repubblica, anche oggi farà finta di nulla girandosi dall'altra parte?».

 

 

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