tav -1f322bac5c99_5d1964c3c62de879c21de9664b98db4c-30995-kddf-uque2re6macgpay-1024x576@lastampa

LA “DEMOCRAZIA DIRETTA” SOLO QUANDO CONVIENE - PERCHE’ IL MOVIMENTO CINQUESTELLE, CHE DELLO STRUMENTO DEL REFERENDUM HA FATTO UN TRATTO IDENTITARIO, NON ACCETTA DI ORGANIZZARNE UNO SULLA TAV? - GIAN ANTONIO STELLA: “DOPO SOLO TRENT'ANNI DAL VARO DEL PROGETTO EUROPEO E L'OK CONFERMATO DA 16 GOVERNI DI SINISTRA, DI CENTRO, DI DESTRA, CHE FRETTA C'È DI VOTARE? PERCHÉ MAI GRILLINI E LEGHISTI DOVREBBERO METTERE IN PIAZZA LE LORO SPACCATURE?”

Gian Antonio Stella per “il Corriere della Sera”

 

ZEROCALCARE NO TAV NOTAV

«Decidiamo con un referendum propositivo se costruire un'autostrada, fare un supermercato, chiudere o aprire un ospedale. La gente così è informata, partecipa e vota. Sì o no». Parola di Beppe Grillo. Allora è fatta? Si vota sulla Tav e chi vince vince? No.

La frase è del 2013. Ma fare un referendum oggi E se poi vincono gli altri? Non sempre la «democrazia diretta», esaltata in questi anni da M5S come superamento della «vecchia» democrazia così noiosa con le sue regole, porta bene.

 

Gli stessi grillini se ne accorsero esattamente cinque anni fa. Il 12 gennaio 2014. In una faccenda «domestica» tutta interna al movimento, quando i seguaci del guru genovese (oggi messo sotto accusa dai no vax per la svolta sui vaccini), furono chiamati a rispondere in un referendum su un emendamento per dire sì o no alla depenalizzazione della clandestinità nel disegno di legge in discussione al Senato.

 

manifestazione sì tav torino

Dopo un tormentato dibattito col «timore di esser considerati di sinistra e di perdere "l' anima populista"» espresso dai vertici, spiegherà il giorno dopo il Fatto , l'esito fu una sorpresa. Titolo: «Abolizione reato immigrazione clandestina, gli iscritti M5S votano sì al referendum». Con una maggioranza del 63%. Altri tempi. Roberto Casaleggio abbozzò: «Così dimostriamo finalmente che non siamo io e Grillo a comandare».

beppe grillo no tav

 

«Incidente» a parte, i pentastellati hanno battuto e ribattuto sul tema mille volte: la consultazione tra i cittadini era la via maestra. «La democrazia l' avete inventata voi svizzeri», spiegò il fondatore del M5S a ticinonline : «Referendum su tutto. Mettete i droni che trasportano analisi da un ospedale all' altro e un ticinese qualunque può fare venire il dubbio sulla loro utilità perché "fanno rumore". È l' effetto collaterale della vostra partecipazione. Se deleghi il potere, deleghi a quei cazz del governo che avete anche voi».

 

manifestazione sì tav torino

Ed elogiò il popolo elvetico perfino sul referendum per il reddito universale incondizionato: «Anche se non è passato, avete parlato della cosa più importante di questo secolo». Li voleva a raffica Grillo, i referendum. Sull' abrogazione dell' ordine dei giornalisti, l'abolizione di tutti i fondi dell'editoria e la soppressione della legge Gasparri: «La raccolta di firme partirà il prossimo 25 aprile nel secondo "Vaffa day" che si terrà a Torino: ho già stampato tre milioni di schede». Sul ruolo dell' Italia a proposito dell' intervento francese in Mali: «Stiamo di nuovo entrando per missioni di pace in guerra. Siamo un impianto logistico per i francesi che bombardano il Mali. L' articolo 11 della Costituzione ce lo impedisce. Voglio decidere attraverso un referendum per dire sì o no al Mali».

 

DI MAIO NO TAV

Sulle proposte di legge per le nuove regole sull' elezione del Consiglio e della Giunta regionali in Val d' Aosta e il futuro dell' ospedale locale: «Per la prima volta in Italia si potranno approvare proposte di legge popolari. Il popolo diventa legislatore».

 

Sulla moneta unica: «Un referendum sull' euro e la ristrutturazione del nostro debito è sempre più necessario». Sull' idea, a causa delle difficoltà energetiche, di un ritorno al nucleare: «Si tenga un nuovo referendum. Se gli italiani voteranno a favore, allora si potrà fare. Altrimenti no». Su infrastrutture come il ponte di Messina: «Vogliamo introdurre nella Costituzione il referendum propositivo senza quorum: vince la metà più uno. Se vince, chi vuole farà il ponte, altrimenti niente».

piazza sì tav torino

 

Insomma, una democrazia piena zeppa di referendum? «Sì. Non siamo svizzeri che lo fanno da 150 anni e bisognerà farci la mano, ma sì - rispose in un' intervista a Sette - . Dovremo arrivarci piano piano. La democrazia dal basso è quella. E dovremo modificare qualcosa della Costituzione». Cioè? «Beh, siamo stati scottati: il Parlamento deve avere l' obbligo di discutere delle leggi popolari che vengono presentate. L' obbligo. E poi il referendum senza quorum. Due o tre cose. Per arricchire una Costituzione che è già meravigliosa per conto suo ma non prevede lo spazio necessario per i cittadini». Sì o no. Sì o no. Sì o no.

 

Va da sé che gli altri gli sono andati dietro. Davide Casaleggio: «L' Unione europea è certamente una risorsa preziosa ma servono maggiori strumenti di partecipazione.

Un esempio potrebbe essere l' introduzione del referendum popolare obbligatorio per la ratifica di qualunque trattato». Alessandro Di Battista: «Immaginate se in Italia fosse possibile proporre un referendum per il taglio del 70% delle pensioni d' oro. Già li vedo gli Amato o i Dini, nella fase di raccolta firme, fare una contro-proposta.

NO TAV

 

"Ci tagliamo le pensioni del 50% ma niente referendum". È un esempio ovviamente ma ci consente di arrivare al cuore della questione. Gli strumenti di democrazia diretta sono un' arma democratica micidiale a disposizione dei popoli e degli stati sovrani. Ai popoli consentono di mettere all' angolo i potenti ed ottenere diritti e giustizia. Agli stati di mettere pressione a sovrastrutture come l' Ue e riottenere fette di sovranità perdute nel tempo. La democrazia diretta è l' unica via. Un giorno vedremo la democrazia dei partiti come oggi vediamo la monarchia assoluta, qualcosa di obsoleto».

piazza sì tav torino

 

Luigi Di Maio: «Occorre abolire il quorum nei referendum abrogativi, chi va al mare non conta, conta chi vota e istituire quelli propositivi che se passano diventano subito legge». Francesco D' Uva, capogruppo alla Camera: «Decide chi partecipa! Meno astensionismo e più valore al voto dei cittadini. Nessun quorum per i referendum propositivi e abrogativi».

NO TAV

 

E dunque? Dato che i pentastellati stanno cercando di forzare i tempi, tra perplessità e ostilità, per arrivare prima possibile a una sorta di democrazia referendaria vale anche per il referendum su un tormentone divisivo come quello della Tav Torino-Lione? «Spesso, in tema di grandi opere, il referendum è visto come una perdita di tempo. In realtà, nei casi in cui si è svolto, come in Svizzera, ha ridotto i tempi di decisione sull' opera», ha risposto Riccardo Fraccaro.

 

manifestazione sì tav torino

Quindi sì? Un momento: in questo caso «ogni consultazione andrebbe fatta solo dopo una analisi del rapporto costi/benefici, in modo che i cittadini abbiano elementi di fatto su cui decidere». In fondo, dopo solo trent' anni dal varo del progetto europeo e l' ok confermato da sedici governi di sinistra, di centro, di destra, che fretta c'è di votare? Perché mai grillini e leghisti dovrebbero mettere in piazza le loro spaccature? C' è tempo, tanto tempo.

Ultimi Dagoreport

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...