gilet gialli

“I GILET GIALLI? È LA RISPOSTA DELLA GENTE COMUNE CHE NON VUOLE MORIRE SOFFOCATA” - IL FILOSOFO MICHEL ONFRAY: “IL CRIMINE È STATO PERPETRATO DA UNO STATO SOTTOMESSO AI DOGMI DI MAASTRICHT CHE MASSACRA I PIÙ DEBOLI A FAVORE DI UN SOTTOPROLETARIATO INTERNAZIONALE SENZA DIFESE E SENZA DOCUMENTI, UN GRANDE AFFARE ECONOMICO PER IL CAPITALE”

Mauro Zanon per “Libero quotidiano”

 

MICHEL ONFRAY

Quando prende la parola per analizzare i cambiamenti tumultuosi della politica e della società francese, lascia sempre il segno Michel Onfray, filosofo libertario, pensatore controcorrente e autore di numerosi bestseller, tra cui Il crepuscolo di un idolo, pamphlet corrosivo contro Freud e i suoi devoti. Ma la sua scorrettezza, da un po' di tempo, dà fastidio a molte persone a Parigi. France Culture, tempio del goscismo culturale via radio, ha deciso, da settembre di quest' anno, di non trasmettere più i suoi corsi di filosofia all' Università popolare di Caen, da lui creata nel 2002.

 

Motivo? I suoi j' accuse contro l'attuale governo e il presidente Macron non erano più tollerati, fatto che ha spinto alcune persone a denunciare un clima di "totalitarismo soft" all'interno della radio pubblica esagonale. A colloquio con Libero, Onfray si esprime senza peli sulla lingua sulla crisi profonda di Macron e del macronismo, ma soprattutto sul movimento dei "gilet gialli", e la "grandeur", così la definisce, di questa ribellione popolare.

EMMANUEL MACRON IN PREGHIERA

 

Con i "gilet gialli" siamo di fronte a qualcosa di inedito da quando esiste la Quinta Repubblica? È un movimento sociale paragonabile ad altre jacquerie della storia di Francia?

«La Storia non si ripete e sarebbe sbagliato voler analizzare ciò che sta accadendo accontentandosi di guardare il 1789, il 1830, il 1848, la Comune del 1871, il Maggio '36 o il Maggio '68. È il miglior modo per non vedere ciò che abbiamo di fronte a noi. Questo movimento ha una sua specificità: è la risposta della gente comune che non vuole morire soffocata».

 

Al di là dell'aumento, poi annullato, delle accise sui carburanti, quali sono le ragioni profonde di questa collera, emersa all' improvviso e in maniera impetuosa?

«Il crimine è stato perpetrato da uno Stato sottomesso ai dogmi di Maastricht che massacra i più deboli - quel famoso popolo che ho definito old school, quello della sinistra francese quando era ancora di sinistra - a favore di un sottoproletariato internazionale modellato e piegato a proprio piacimento perché senza difese e senza documenti, un grande affare economico per il capitale che dispone di una manodopera di schiavi a buon mercato. L'ultraproletarizzazione del vecchio proletariato è arrivata a uno stato di non ritorno: quel popolo ha detto basta».

gilet gialli

 

Il successo dei gilet gialli rappresenta la sconfitta dei "corpi intermedi"?

«Senza alcun dubbio. De Gaulle, con la creazione della Quinta Repubblica, aveva pensato le istituzioni in modo che il presidente fosse a servizio del popolo e il popolo a servizio del presidente, secondo uno schema che implicava le elezioni legislative (che erano delle consultazioni intermedie e permettevano al presidente di sapere quale era la natura della sua relazione con il popolo) e il referendum (che era l' occasione di plebiscitare o meno il capo dello Stato).

 

gilet gialli

Perdere una o l' altra consultazione costringeva il presidente a dimettersi e a rimettere in discussione il suo mandato. Ma numerose modifiche apportate alla Costituzione hanno ottenuto l'effetto di snaturarla: il quinquennio, per esempio; la coabitazione, un'eresia repubblicana nell'ottica di de Gaulle; la possibilità di perdere un referendum e restare presidente, o addirittura negare questa consultazione gettandola nella spazzatura e sollecitando il Congresso affinché voti contro il popolo! È ciò che è successo nel 2005 con il trattato europeo rifiutato attraverso un referendum, ma imposto dal Congresso due anni dopo».

 

gilet gialli

Lei pensa che i gilet gialli debbano presentarsi alle elezioni concretizzando politicamente la loro rabbia? Christophe Chalençon, uno dei leader del movimento, è deciso a presentare una lista "gilet gialli" per le elezioni europee

«Sarebbe una buona idea. Ma bisognerebbe lavorare a un programma che sia anche francese e non solo europeo. Da difensore del socialismo libertario di Proudhon, sarei contento se fosse finalmente arrivato il momento del mutualismo, della cooperazione, dell'autogestione e del girondinismo. Ma è un pio desiderio La cristallizzazione della diversità ribelle in un programma è l'operazione politica più improbabile quando si crede nelle idee libertarie. Sono sempre i giacobini autoritari ad averla vinta in questo genere di configurazione».

 

Come giudica il mandato di Macron fino ad oggi?

«Disastroso».

 

L'ultimo sondaggio lo accredita al 18% di popolarità. Paga il prezzo della sua arroganza tecnocratica verso la gente della Francia profonda, quello delle riforme che hanno favorito le classi più abbienti o entrambi allo stesso tempo?

gilet gialli parigi

«Ha mentito affermando che avrebbe fatto politica diversamente, dato che l'ha fatta allo stesso modo dei suoi predecessori ma in peggio! Ha annunciato l'arrivo di Jupiter (soprannome di Macron, ndr) folgorante, quando invece è un bambino-re seduttore e sicuro del suo fascino, ma suscettibile quando la sua operazione di seduzione non funziona. È il prodotto più puro di quella generazione di bambini-re intolleranti alla frustrazione, che si arrabbiano quando gli viene detto no.

 

Certo, la sfiducia del popolo è causata da una politica sottomessa ai dogmi di Maastricht che lo fa essere forte con i deboli e debole con i forti, ma anche dalla degradazione della sua immagine, da alcune situazioni discutibili in cui si è messo, se si pensa alla dignità della funzione - penso al dito medio su cui non ha avuto niente da ridire, un selfie alle Antille che ha fatto il giro del mondo»

gilet gialli parigi

 

In che modo potrebbe riparare il legame con la gente comune?

«Uscendo dal dispositivo liberale di Maastricht che genera la pauperizzazione. Detto in altri termini: dei ricchi sempre più ricchi e sempre meno numerosi, e allo stesso tempo dei poveri sempre più poveri e sempre più numerosi. Maastricht è una macchina che causa la miseria delle classi più povere dei popoli».

 

Il terrorismo islamico ha colpito ancora una volta la Francia martedì sera. Ma si sentono sempre le stesse reazioni, gli stessi ritornelli, le stesse precauzioni, "l'islam non ha nulla a che vedere con il terrorismo", etc. Perché non è ancora cambiato nulla dall' attentato contro Charlie Hebdo del gennaio 2015?

gilet gialli bruxelles

«Perché è nel programma liberale di Maastricht la produzione di miseria, e alcuni pensano di liberarsene con il jihad che, secondo quanto credono, gli offrirà la felicità eterna attraverso l'uccisione dei miscredenti. La religione resta l'oppio del popolo oppresso. L'islam radicale che uccide nelle strade è una droga dura per i cervelli più deboli».

 

Nel 2016, il suo libro Pensare l'islam è stato pubblicato prima in Italia per i tipi di Ponte alle Grazie, e soltanto un mese dopo in Francia. Ancora oggi, come lei stesso denunciava due anni fa, «nessun dibattito sereno sull' islam» è possibile in Francia?

EMMANUEL MACRON BRIGITTE GILET GIALLI

«Oggi più che mai. La Francia è in uno stato psicologico di guerra civile. Ogni tema è soggetto a un'isterizzazione. Il dibattito non è più possibile. Siamo in una fase in cui la polvere da sparo è abbondantemente diffusa. Anche un piccolo fiammifero basterebbe a incendiare il Paese. E non sono sicuro che Macron l' abbia ancora capito»

Ultimi Dagoreport

xi jinping vladimir putin donald trump

DAGOREPORT – L'INSOSTENIBILE PIANO DI PACE DI TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA UMILIANTE RESA DELL'UCRAINA, HA L'OBIETTIVO DI  STRAPPARE LA RUSSIA DALL’ABBRACCIO ALLA CINA, NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA - CIÒ CHE IL TYCOON NON RIESCE A CAPIRE È CHE PUTIN LO STA PRENDENDO PER IL CULO: "MAD VLAD" NON PUÒ NÉ VUOLE SFANCULARE XI JINPING - L’ALLEANZA MOSCA-PECHINO, INSIEME AI PAESI DEL BRICS E ALL'IRAN, È ANCHE “IDEOLOGICA”: COSTRUIRE UN NUOVO ORDINE MONDIALE ANTI-OCCIDENTE – IL CAMALEONTISMO MELONI SI INCRINA OGNI GIORNO DI PIÙ: MENTRE IL VICE-PREMIER SALVINI ACCUSA GLI UCRAINI DI ANDARE “A MIGNOTTE” COI NOSTRI SOLDI, LA MELONI, DAL PIENO SOSTEGNO A KIEV, ORA NEGA CHE IL PIANO DI TRUMP ACCOLGA PRATICAMENTE SOLO LE RICHIESTE RUSSE ("IL TEMA NON È LAVORARE SULLA CONTROPROPOSTA EUROPEA, HA SENSO LAVORARE SU QUELLA AMERICANA: CI SONO MOLTI PUNTI CHE RITENGO CONDIVISIBILI...")

donald trump volodymyr zelensky vladimir putin servizi segreti gru fsb cia

DAGOREPORT - L’OSCENO PIANO DI PACE SCODELLATO DA TRUMP, CHE EQUIVALE A UNA CAPITOLAZIONE DELL’UCRAINA, ANDAVA CUCINATO BENE PER FARLO INGOIARE A ZELENSKY - E, GUARDA LA COINCIDENZA!, ALLA VIGILIA DELL’ANNUNCIO DEL PIANO TRUMPIANO SONO ESPLOSI GLI SCANDALI DI CORRUZIONE A KIEV, CHE VEDONO SEDUTO SU UN CESSO D’ORO TIMUR MINDICH, L’EX SOCIO DI ZELENSKY CHE LO LANCIÒ COME COMICO - PER OTTENERE ZELENSKY DIMEZZATO BASTAVA POCO: È STATO SUFFICIENTE APRIRE UN CASSETTO E DARE ALLA STAMPA IL GRAN LAVORIO DEI SERVIZI SEGRETI CHE “ATTENZIONANO” LE TRANSIZIONI DI DENARO CHE DA USA E EUROPA VENGONO DEPOSITATI AL GOVERNO DI KIEV PER FRONTEGGIARE LA GUERRA IN CORSO…

andrea orcel unicredit giorgiia meloni giovanbattista fazzolari giancarlo giorgetti francesco gaetano caltagirone lovaglio milleri

DAGOREPORT - SUL RISIKO BANCARIO, DI RIFFA O DI RAFFA, L’ARMATA BRANCA-MELONI HA FATTO L’ENNESIMA FIGURA DI MERDA - DI SICURO, NON POTRÀ PIÙ FAR RIDERE I POLLI BLATERANDO CHE UNICREDIT È UNA BANCA STRANIERA, QUINDI L’OPA SU BANCO BPM VA STOPPATA PERCHÉ È UNA MINACCIA PER LA ‘’SICUREZZA NAZIONALE’’ - PROSSIMAMENTE IL CEO DI UNICREDIT, ANDREA ORCEL, AVRÀ MANI LIBERE PER SCEGLIERE QUALE BANCA PAPPARSI, MENTRE NEI PROSSIMI DUE MESI I GENI DI ‘’PA-FAZZO” CHIGI AVRANNO I NEURONI MOLTO IMPEGNATI PER RISPONDERE CON UNA MODIFICA DELLA LEGGE (CHISSÀ SE AVRÀ EFFETTO RETROATTIVO) ALLA PROCEDURA D'INFRAZIONE DI BRUXELLES - SE POI ORCEL SARÀ COSTRETTO DAL GOVERNO DI BERLINO A VENDERE LA SUA PARTECIPAZIONE IN COMMERZBANK, UNA VOLTA INTASCATO IL RICCO BOTTINO, LE OPZIONI SULLA SUA SCRIVANIA PER EVENTUALI ACQUISIZIONI SAREBBERO SENZA FRONTIERE. E NULLA VIETEREBBE A UNICREDIT DI LANCIARE UNA RICCA OPA SU MPS DI LOVAGLIO-CALTAGIRONE-MEF, OBIETTIVO GENERALI: SAREBBE LA MASSIMA RIVINCITA DI ORCEL SUL GOVERNO SMANDRAPPATO DEL GOLDEN POWER…

beatrice venezi secolo d italia libero verita italo bochino fenice venezia

DAGOREPORT - DI PIÙ STUPEFACENTE DELLA DESTRA CI SONO SOLO I SUOI GIORNALI MALDESTRI. SULLA VICENDA VENEZI A VENEZIA, PRODUCONO PIÙ BUFALE CHE NELL’INTERA CAMPANIA - SI SORRIDE SULLA RINASCITA DEL TEATRO LA FENICE CON “LIBERO” E “LA VERITÀ” MA LA RISATA (PIU’ PERNACCHIO) ARRIVA COL “SECOLO D’ITALIA”: “BUONA LA PRIMA: 7 MINUTI DI APPLAUSI PER VENEZI”. PECCATO CHE NON DIRIGESSE AFFATTO LEI, LA “BACCHETTA NERA”, MA IVOR BOLTON, COME C’È SCRITTO PERFINO NEL PEZZO. INCREDIBILE MA VERO. PERÒ LÌ SOTTO C’È LA GERENZA DEL GIORNALE, DOVE SI SCOPRE CHE NE È DIRETTORE EDITORIALE TALE BOCCHINO ITALO. E ALLORA TUTTO SI SPIEGA

giuseppe conte rocco casalino marco travaglio roberto fic o todde paola taverna elly schlein

DAGOREPORT - DOVE STA ANDANDO A PARARE QUELL’AZZECCAGARBUGLI DI GIUSEPPE CONTE? ALL’INTERNO DEL M5S SI CONTRAPPONGONO DUE POSIZIONI: LA LINEA MOVIMENTISTA ED EUROSCETTICA SQUADERNATA DAGLI EDITORIALI DI MARCO TRAVAGLIO, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL'ARMATA BRANCA-MELONI; CHE HA UNA CERTA PRESA SULLA BASE DEGLI ELETTORI EX GRILLINI - DALL’ALTRA, LA LINEA DI TAVERNA, FICO, PATUANELLI E TODDE, IN SINTONIA CON LA BASE PARLAMENTARE DEI CINQUE STELLE, FAVOREVOLE A UN ACCORDO PROGRAMMATICO DI GOVERNO CON IL PD, ANCHE AL DI LÀ DEL FATTO CHE CONTE SIA, VIA PRIMARIE, IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE DI CENTROSINISTRA (GOVERNARE SIGNIFICA CONQUISTARE POTERE, POSTI E PREBENDE) – PERCHÉ CONTE ZIGZAGHEGGIA BARCAMENANDOSI CON SUPERCAZZOLE PRIMA DI STRINGERE UN APERTO ACCORDO PROGRAMMATICO COL PD? - COME MAI TA-ROCCO CASALINO, L’APPRENDISTA STREGONE RASPUTINIANO CHE HA CONFEZIONATO PER ANNI LE MASCHERE DEL CAMALEONTISMO DI “CONTE PREMIER”, HA MOLLATO ''LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO'' PER FONDARE UN GIORNALE ONLINE?