salvini giorgetti

“NON SONO BELZEBÙ” - GIORGETTI SI DIFENDE DAI SOSPETTI DEL M5S CHE LO INCOLPA DI OGNI INCIAMPO - TRA I PENTASTELLATI SONO IN MOLTI A CREDERE CHE “SE DOVESSE SALTARE IL BANCO” LA LEGA AVREBBE UN PIANO B: GOVERNO DI CENTRODESTRA CON I RESPONSABILI PER FAR FRONTE ALLA TEMPESTA FINANZIARIA - LO SCAZZO TRA GIORGETTI E LAURA CASTELLI PER LO SCRANNO A MONTECITORIO

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

giancarlo giorgetti foto mezzelani

La tregua armata nella maggioranza gialloverde viene inaugurata di prima mattina quando il vicepremier Luigi Di Maio dice che non il «M5S non accusa Giorgetti» dell' inciampo di martedì in Aula. Non c' è stata dunque - nella versione ufficiale del leader pentastellato - la trama del sottosegretario leghista sul voto che ha mandato sotto il governo.

 

La pax viene poi suggellata con gli atti in serata, quando diventa pubblico l' orientamento del governo sul dl-sicurezza: lunedì ci sarà la fiducia, e questa mattina i grillini ritireranno i 5 emendamenti della discordia. Tutti insieme appassionatamente? Quasi.

Giorgetti arriva alla Camera e sceglie infatti di starsene in disparte, sedendosi tra i banchi del suo partito e tenendosi alla larga dagli scranni del governo. Il braccio destro di Matteo Salvini ci scherza su «son come Andreotti...». E poi con i suoi scherza ancora: «Non sono mica Belzebù».

 

alfonso bonafede

Come a dire che ormai i grillini lo incolpano di qualsiasi regia oscura dietro le quinte. Un grande manovratore, mai domo. Raffaele Volpi, sottosegretario leghista alla Difesa, dice che «forse Giancarlo viene percepito così solo perché è un politico, e quindi lo incolpano di ogni cosa, ma vedrete passerà anche questa». Lui, Giorgetti, dice all' Adnkronos: «I sospetti dei Cinque Stelle su di me? Eh...», allarga le braccia il sottosegretario, sorridendo.

 

giorgetti

«Secondo me - scandisce - non c'è nessun tipo di problema». E ribadisce: solo un «inciampo parlamentare». Intanto piovono le dichiarazioni dei big pentastellati per sgomberare il campo dalle accuse di complotto nei confronti del sottosegretario di Palazzo Chigi. E anche Matteo Salvini interviene salamonico: «Il caso, per me, è chiuso». Rimangono i sospetti. Tra i pentastellati sono in molti a credere che «se dovesse saltare il banco» la Lega avrebbe un piano B. Ovvero: governo di centrodestra con i responsabili per far fronte alla tempesta finanziaria.

 

LA MOSSA

I leghisti girano il caso Giorgetti in un altro modo: l'accusa M5s di aver mosso i franchi tiratori dell' anticorruzione, mirerebbe a indebolire «l'uomo della trattativa» in queste ore concitate legate alla manovra. Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, dice appunto il contrario: «Non sta né in cielo, né in terra. Non esiste». E ce l'ha appunto con la possibilità che il big del Carroccio si sia mosso nell' ombra. Rimane comunque il siparietto della Camera: il sottosegretario che arriva in Aula ma trova il suo posto occupato dalla grillina Laura Castelli.

LAURA CASTELLI

 

Quindi dice qualcosa alla collega, lamentandosi, dopodiché si avvia verso i banchi della Lega e si accomoda. Nel frattempo Castelli parla con i colleghi, leggermente infastidita, e tutti scivolano di un posto per lasciare libero il seggio di Giorgetti che viene chiamato a unirsi alla pattuglia dell' esecutivo. Poco dopo, il leghista lascia i suoi compagni di partito e va a sedersi al banco del governo.

Ultimi Dagoreport

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...